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22/09/2021 - 14:32

Preview della regata oceanica più attesa del biennio: un sogno per molti

Domenica (forse) parte la Mini Transat 2021!

IL VULCANO A LA PALMA (ARRIVO DELLA PRIMA TAPPA) E LA BURRASCA CHE RISCHIA IL RINVIO DELLA PARTENZA NON FERMANO LA FESTA - Il Villaggio della Mini Transat è in fermento. Dopo le voci su un possibile anticipo a venerdi, la partenza è confermata per domenica 26 alle ore 14. Sette italiani al via nella flotta di novanta navigatori solitari sugli strabilianti Mini 650: ecco chi sono e cosa possono fare - MINI MANIA SPECIALE, SAILY VOLA  A LES SABLES D'OLONNE

 

di Christophe Julliand

Saranno 90 e non 84 come inizialmente previsto a partire domenica alle 14 da Les Sables d’Olonne per la 23ma edizione della Mini Transat, la famosa transatlantica in solitario a bordo di questi piccoli bolidi di solo sei metri e mezzo che sono in Mini 650. La Mini Trasant Eurochef edizione 2021 batte un primo record, quello del numero di partecipanti, segno evidente dell’ottima salute della più piccola delle classi oceaniche. 

Si parte quest’anno da Les Sables d’Olonne, è la prima volta che la Mini parte da Port Olona, famoso in tutto il mondo per essere il porto di partenza e di arrivo del Vendée Globe e già impegnato con la classe Mini con la Les Sables Le Azzorre, grande classica del circuito atlantico. Ed è solo l’inizio: Port Olona sarà porto di partenza delle due prossime edizioni della Mini Transat, nel 2023 e nel 2025. 

Come da tradizione è una transat in due tappe per un totale di oltre 4.000 miglia. La prima di circa 1350 miglia da Port Olona fino all’isola di La Palma alle Canarie, il cui vulcano Cumbre Vieja entrato in eruzione da qualche giorno sta provocando non pochi danni alle abitazioni vicine ma non sembra mettere a rischio l’accoglienza della flotta a Santa Cruz. La seconda che partirà da La Palma il 29 ottobre rappresenta la traversata vera e propria fino ai Caraibi, isola di Guadalupa, porto di Saint François.

SU SAILY TV CONTINUA LA WEBSERIE MINI MANIA: PRIMA, DURANTE, DOPO E INTORNO AL MONDO MINI - IL NOSTRO INVIATO CHRISTOPHE JULLIAND PRESENTE A LES SABLES D'OLONNE PER VIVERE IL CLIMA DI VIGILIA ALLA PARTENZA DELLA REGATA

13 NAZIONI, 76 UOMINI, 14 DONNE - Sono tredici le nazioni rappresentate quest’anno con 90 concorrenti provenienti da tre continenti. La Francia è come sempre la più rappresentata con 61 partenti, è seguita dalla Spagna con otto skipper e dall’Italia con sette dei nostri, stesso numero della precedente edizione. Novanta skipper cha hanno dai 19 ai 67 anni passati, 76 uomini e 14 donne.

SFIDA PROGETTUALE - Come sempre, ci sono due classifiche separate: prototipi da una parte e barche di serie dall’altra, con netta predominanza di quest’ultima categoria (66 serie contro 24 prototipi). 

Sono tre i prototipi dotati di foil quest’anno. Tra questi c’è il Pogo Foiler di Tanguy Bouroullec che molti vedono come favorito. Alla terza partecipazione consecutiva, la seconda su questa avveniristica barca progettata da Guillaume Verdier (nonostante un varo tardivo e diversi  problemi di giovinezza), Bouroullec era salito sul podio della scorsa edizione. Ecco un favorito quindi ma ci sono diverse altre coppie barca /skipper da tener d’occhio. Ci torneremo… 

Per quanto riguarda le barche di serie, dove i foil sono vietati, la sfida progettuale riguarda principalmente le carene e la domanda è questa: riusciranno i due nuovi modelli di scow a prua tonda (il Maxi di David Raison, il Vector di Etienne Bertrand) a contrastare il dominio incontrastato del Pogo 3 di Guillaume Verdier? Entrambi i modelli hanno fatto il loro debutto durante la scorsa edizione senza riuscirci, però sono molto più numerosi sui pontili quest’anno e i risultati delle regate pre Transat sembrano indicare la cosa possibile. La Mini Transat però rimane la Mini Transat con tante variabili da considerare…   

GLI ITALIANI - Ecco chi sono i sette italiani in partenza. Abbiamo scelto di presentare in ordine di età, dal più anziano al più giovane, con un’eccezione perché bisogna sempre tenere il migliore per la fine sperando che tagli il traguardo per primo. 

– Luca Del Zozzo, 59 anni, seconda partecipazione. 

Finisher a un più che onorevole 14mo posto dell’edizione 2009 della Mini Transat, il navigatore romagnolo riparte a bordo di Race=Care, un Maxi 650, scow di ultima generazione, varato nel 2020. Dopo varie esperienze extra 650 (Class 950 e Class 40), è proprio il salto in avanti in fatto di performance dei Mini di ultima generazione che ha convinto Del Zozzo a tornare sul circuito: “Le velocità massime delle barche del 2009 corrispondono oggi alle velocità medie della flotta. Sarà difficile raggiungere lo stesso risultato di dodici anni fa ma non si sa mai. Al di là della classifica, è comunque una bella avventura e una sfida sportiva tornare a quasi 60 anni.” Una sfida anche solidale poiché il progetto Race=Care punta a sostenere e raccogliere fondi per l’ONG Medici con l’Africa.

– Francesco Renella, 52 anni, prima partecipazione. 

Genovese doc, Renella ha sempre lavorato nel mondo della vela. E’ un pilastro della classe Mini italiana che ha iniziato a frequentare fine dal 2005 partecipando a tutte (o quasi) le edizioni del GPI, la regata di punta del calendario italiano. Parte - ovviamente - a bordo del fedele Koati un Pogo 2 del 2003 che conosce come le sue tasche. Un progetto, quello di partecipare alla Transat, che è maturato progressivamente col passare degli anni. Parte con l’obiettivo di “navigare bene, mettere in pratica tutto quello che ha imparato durante questi anni e imparare il più possibile.” Aggiunge: “divertirmi anche, andare veloce per lasciare dietro gli amici che sono anche avversari.”

– Massimo Vatteroni, 48 anni, prima partecipazione 

Residente a Madrid da oltre 20 anni dove lavora nel settore informatico e bancario, ha frequentato la base mini di Barcellona. Parte a bordo di Kanak un Pogo 2 (Serie) del 2003 senza altra ambizione che di “scoprire l’oceano con un gruppo di persone che condividono la stessa passione e di ritrovare i compagni all’arrivo”. 

– Giammarco Sardi,  34 anni, prima partecipazione.  

Istruttore di vela originario di Roma, un passato da regatante su Hobie Cat 16, Mambo (questo il suo soprannome) si è fatto conoscere in compagnia di Tullio Picciolini con il tentativo di battere i record dei Malingri sulla traversata Dakar Guadalupa in catamarano non abitabile. Arriva nel circuito Mini nel 2018, prima con un Pogo 2. Dopodiché nel 2019 fa l’acquisto del Maxi 650 Antistene con il quale ha completato il suo percorso di qualifica per partecipare alla Mini Transat che considera come “vera e propria scuola di regate oceaniche” e l’occasione di “divertirsi imparando qualcosa su sé stesso e la vela in solitario.”

– Matteo Sericano, 24 anni, seconda partecipazione.

Contagiato dalle regate oceaniche dopo l’incontro e la collaborazione con Alberto Bona sui progetti Mini 650 e Class 40, Sericano si lancia nel circuito Mini nel 2017 per partecipare alla Transat del 2019 a bordo del prototipo Eight Cube. Esperienza iniziata bene con un settimo posto al termine della prima tappa ma che si era conclusa male nella seconda in seguito a una grave avaria di chiglia. “Sono felice di avere una seconda opportunità per realizzare il mio sogno” ha dichiarato il genovese che parte con l’ambizione di regatare al massimo delle mie capacità e di quelle della barca.” Gigali, la sua barca è un Wevo, progetto di Oris d’Ubaldo per la categoria della barche di Serie, risulta però tra i prototipi poiché il cantiere non ha superato il fatidico numero di dieci esemplari prodotti per ottenere l'omologazione. 

– Giovanni Mengucci, 21 anni, prima partecipazione

Fresco laureato presso la prestigiosa università di Southampton, il cimentarsi del beniamino italiano originario di Roma e contagiato dal virus oceanico da Matteo Miceli non deve nulla al caso: siccome ha “l’ambizione di progettare barche innovative in futuro, vede questa sua partecipazione come uno “sviluppo della sua esperienza accademica, un’avventura da vivere e un punto di partenza per i suoi obiettivi futuri, sia a livello professionale che sportivi.” La sua barca Alpha Lyrae è un Pogo 3 (Verdier), il modello che domina la categoria delle barche di Serie da cinque anni.

– Alberto Riva, 29 anni, prima partecipazione 

E’ attualmente primo della ranking list internazionale, considerato tra i favoriti e pensa lui stesso - parole sue - “avere le carte in regola per finire nella top 5”. Il navigatore e ingegnere milanese ha il difficile compito di difendere il titolo conquistato da Ambrogio Beccaria nel 2019. Difficile ma non impossibile. Poiché tra le carte in regola di cui dispone c’è l’enorme esperienza che ha potuto accumulare proprio con il ‘Bogi’ Beccaria negli ultimi 5 anni. Prima durante la campagna Alla Grande (Mini Transat 2017) poi in quella vittoriosa del 2019. E’ stato sempre presente se non come co skipper, come preparatore dell’amico Beccaria. Oltre alle qualità di competitore e di regatante puro (sviluppate da adolescente sulle derive veloci tipo skiff), padroneggia la tuttologia e la manualità indispensabili a qualsiasi navigatore solitario. Delle qualità che hanno convinto prima Fausto Cella l’armatore del Vector a fornire la barca per la Transat, Giovanni Soldini ad integrarlo nel team Maserati e infine EdiliziAcrobatica a diventare sponsor della Mini. Riva ha dichiarato all’ufficio stampa della regata: “Essere al via è già per me una prima vittoria perché da quando ho scoperto il Mini 6.50 nel 2015, ho sempre sognato di partecipare a questa regata, ma il mio progetto è stato più volte rimandato. Prima ero uno studente, poi per mancanza di mezzi finanziari… Oggi EdiliziAcrobatica mi permette di realizzare il mio sogno! " E dietro al suo di sogno ci sono tutti quelli degli appassionati.

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Sezione ANSA: 
Saily - Altomare

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