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16/09/2018 - 14:16

Vela olimpica, bilancio positivo in World Cup a Enoshima. E ora viene il bello...

Di Salle e Dubbini (470)
ecco la terza medaglia

Nell'ultima giornata delle preolimpiche di Coppa del Mondo in Giappone arriva la terza medaglia per la vela azzurra: Benedetta Di Salle e Alessandra Dubbini confermano il terzo posto nel 470 femminile. La Medal Race non si corre per assenza di vento. Il bilancio finale della World Cup Japan - LA SITUAZIONE DELLA VELA OLIMPICA AZZURRA CLASSE PER CLASSE E LE PROSPETTIVE 2019-2020 - FOTO E VIDEO - Parlano Benny, Ettorre e Marchesini

 

Enoshima chiude con un altro giorno uggioso di grigio, pioggia e pochissimo vento. Solo i Laser e Radial "strappano" a stento una Medal Race al limite della regolarità, mentre i 470 M/W restano a terra. Confermato quindi il 3° posto e il podio per le azzurre Benedetta Di Salle e Alessandra Dubbini, che sul palco della premiazione si distinguono a colpi di champagne. E' la terza medaglia azzurra a questa tappa di Coppa del Mondo che come detto più volte aveva la valenza di una preolimpica sul campo dei Giochi 2020.

Se conosciamo bene Benny e Ale, avrebbero voluto regatare: magari rischiare il podio ma provare anche a migliorare il metallo della medaglia. Loro che a quanto fatto vedere quest'anno, oltre al tasso di crescita nella media delle classifiche, hanno mostrato un approccio alle Medal Race più affidabile e concreto di altri azzurri. Senza paura, con la giusta dose di leggerezza, con un bel pezzo di cuore oltre l'ostacolo. E adesso finalmente non sono più una prospettiva, ma una scena in primo piano.

Qualifica 2020 al supermondiale, titolo iridato Juniores e altra medaglia alla World Cup in Giappone. Benny e Ale sono la coppia femminile dell'anno della vela olimpica azzurra, basta guardarle per capire. Benedetta, misurata nei modi, dolcemente seriosa, sprizza il suo talento non solo nel bordeggio ma anche negli occhi vispi. Alessandra, un paio d'anni più giovane, fisicamente preponderante, pronta agli slanci. Dopo un anno così non possono più nascondersi.

In evidenza a Sagamy Bay i velisti giapponesi nel 470: oro maschile e argento femminile. La conoscenza di un campo di regata così particolare, con onda sempre presente e vento di tutti i tipi ad alta imprevedibilità, si rivela più decisiva in classi meno veloci dove contano tattica e bordeggio. Prepariamoci a conoscere nuovi personaggi del circo olimpico della vela. Sperando che la comunicazione intorno a questo sport torni a crescere: il problema non è solo itaiano (come da noi più volte lamentato), la vela ha bisogno di una presenza costante sui media, almeno nelle occasioni dei suoi eventi maggiori, e questo non avviene. 

Bilancio sportivo positivo comunque da Enoshima per la vela azzurra. Il piano del DT Marchesini, dichiarato già ad Aarhus (da adesso e per i prossimi due anni concentrare attenzioni e investimenti sugli equipaggi che hanno la potenzialità di Medal o di podio), sembra già essere partito. Non c'erano 49er, FX nè Finn azzurri in Giappone. E per il futuro, se non cambieranno le cose e arriveranno risultati, rischiano di restare indietro anche i Laser.

LE PAROLE A CALDO DAL GIAPPONE - Benedetta Di Salle: "Siamo molto felici, è la nostra prima medaglia a livello assoluto. Siamo molto soddisfatte per come abbiamo regatato, abbiamo fatto degli ottimi recuperi quando ci siamo trovate in difficoltà, e siamo state molto costanti quando eravamo in buona posizione. Le condizioni che abbiamo incontrato erano molto diverse rispetto all'anno scorso, ma ci siamo trovate a nostro agio, ora lavoreremo per continuare a confermare questo livello".

Francesco Ettorre, Presidente FIV: "La spedizione è stata sicuramente positiva e i risultati sono in linea con quelli che abbiamo ottenuto ad Aarhus. Peccato per Mattia Camboni (GS Fiamme Azzurre) nell'RS:X maschile che si sarebbe meritato una medaglia, ma sono esperienze che ci serviranno per il futuro. Il lavoro che stiamo facendo ci indica che la strada è quella giusta. Faccio i miei complimenti a tutto lo staff tecnico, ai gruppi militari e alle società di appartenenza degli atleti per l'ottimo lavoro che stanno svolgendo".

Michele Marchesini, Direttore Tecnico FIV: "E' stata una trasfera impegnativa, nei primi giorni il tifone, poi si sono sommate le scosse di terremoto e la presenza di qualche squalo in mare, oltre al confronto continuo con strutture e organizzazione con un'impostazione precisa e alquanto particolare. E' stato tutto molto interessante, comunque. Al di là di questo abbiamo acquisito parecchie nuove informazioni su cui lavorare nel prossimo periodo: dal punto di vista tecnico si è verificato quello che ci aspettavamo con condizioni meteo molto all round e come unica costante lo swell (onda lunga) oceanico sempre presente in tutto il range anche con venti leggerissimi. Questo è un punto su cui porremo molta attenzione nella preparazione dei prossimi anni. Il campo di regata è molto bello quanto impegnativo, la solidità nei fondamentali è assolutamente un imperativo, non ci si possono concedere errori, ogni sbavatura può costare cara. Torniamo a casa soddisfatti e soprattutto siamo in linea con il nostro progetto Tokyo 2020".

GLI ALTRI EQUIPAGGI AZZURRI - L’altro equipaggio italiano di 470 femminile, composto da Elena Berta e Bianca Caruso (GS Aeronautica Militare/YC Italiano) aveva già chiuso sabato la trasferta giapponese in 11esima posizione, così come Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò (Marina Militare) che hanno terminato 24esimi. Chiusa sabato anche la regata per i laseristi italiani, sia per i ragazzi dello Standard che per le ragazze del Radial: Silvia Zennaro (SV Guardia di Finanza) è 21esima, Francesca Frazza (FV Peschiera del Garda) è 49esima, Giovanni Coccoluto (SV Guardia di Finanza) termina in 22esima posizione e Nicolò Villa (CV Tivano) in 34esima.

Si archivia dunque il primo evento delle World Cup Series 2019, e con questo si chiudono le principali regate dell’impegnativa stagione 2018 con il Mondiale a classi unificate di Aarhus, prima grande tranche di qualifiche per nazioni alle Olimpiadi 2020, dal quale l’Italia esce con ben sei classi su dieci qualificate (Nacra 17, Laser Radial, 470 ed RS:X sia maschili che femminili). Il prossimo appuntamento con World Cup Series è previsto dal 27 gennaio al 3 febbraio a Miami, storica tappa di inizio anno.

QUANTO AL FUTURO... - Sul serbatoio dei ricambi futuri, i giovani e giovanissimi, lavora la direzione giovanile della Sensini. Il processo di ricambio e di proposta di nuovi equipaggi che possono portare alla rinascita di una classe derelitta può essere mediamente rapido. In fondo nel 2016 i 470 maschile e femminile stavano messi maluccio, e adesso abbiamo gente da podio.

OCCHI SUL 2019-2020 E SULLE SELEZIONI OLIMPICHE ITALIANE - Quindi sarà interessante vedere nel dettaglio la filosofia e l'operatività della preparazione olimpica 2019-2020, e naturalmente le regole per le selezioni azzurre ai Giochi. Che si annunciano particolarmente interessanti in alcune classi: lo stesso Nacra 17, vista la velocità con cui Vittorio e Maelle hanno colmato il gap con la super-coppia Ruggero e Caterina; il 470 femminile, dove Benny e Ale devono tenere d'occhio Elena Berta e Bianca Caruso non hanno certo alzato bandiera bianca (appena fuori dalla medal a Enoshima); quello maschile dove Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò dovranno comunque guardarsi le spalle dai due Matteo, Capurro e Puppo; nelle tavole maschili si rinnoverà il duello civitavecchiese tra Mattia Camboni e Daniele Benedetti; in quelle femminili tra la veterana Flavia Tartaglini che sogna a Tokyo 2020 la vendetta sportiva della quasi-medaglia di Rio 2016 ma ha nella scalpitante giovane sarda Marta Maggetti un riferimento non da poco. Tutte rivalità che gestite bene possono essere utili a crescere.

Poi si vedrà la situazione delle altre classi, al momento deludenti: i Laser orfani di Francesco Marrai (la soluzione allo stop medico imposto dal CONI potrebbe arrivare nel 2019, ma bisognerà vedere quanto ritardo ha accumulato l'atleta in un anno di fermo) e con Gio Coccoluto a corrente alternata, hanno tanti giovani in arrivo ma non per entrare in gioco in questo quadriennio. Il Radial ripropone vecchi confronti di atlete (Zennaro, Floridia, Balbi, da quest'anno Albano) e una ulteriore nidiata di baby in arrivo, ma senza la punta di diamante, la timoniera in grado di competere nelle altissime sfere.

I 49er vivranno i mesi della verità: Uberto Crivelli e Gianmarco Togni contro Jacopo Plazzi e Andrea Tesei, oltre a capire chi sono i più forti serve una misura aggiornata del livello internazionale. Nel FX la novità della coppia Claudia Rossi e Erica Ratti, allenate da Francesca Clapcich sarà tutta da scoprire, con l'avvertenza che in classe olimpica non si inventa nulla dall'oggi al domani, e alle ragazze va dato tempo: ne avranno abbastanza? Altri team, vecchi e nuovi o di ritorno, si stanno assemblando, è una classe in movimento, anche troppo.

Infine il Finn, terra (quasi) di nessuno, senza timonieri italiani maturi che abbiano al momento i numeri per inserirsi credibilmente in un primo 20% della flotta. Alessio Spadoni è il più avanti, il futuro vede crescere Federico Colaninno e poco altro intorno. Aspettiamo qualche laserista particolarmente dotato fisicamente. Peccato veder languire così il singolo storico che ha visto all'opera i Pelaschier, i Semeraro, e le medaglie di Albarelli e Devoti.

Sezione ANSA: 
Saily - Vela Olimpica

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