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23/02/2013 - 18:26

Ha conquistato tutti con uno stile unico, di marinaio e di uomo - VIDEO DA VEDERE

Di Benedetto oceani di gioia

Indimenticabile Alessandro Di Benedetto, completa il Vendée Globe in 104 giorni, 2 ore, 34 minuti. Ha girato il mondo a 11,5 nodi di media e battuto metà flotta, ma soprattutto ha conquistato tutti con uno stile unico, di marinaio e di uomo - PRIMO VIDEO DA VEDERE

Il navigatore solitario italiano è arrivato a Les Sables d’Olonne, concludendo il giro del mondo in solitario senza scalo in 104 giorni, 2 ore, 34 minuti e 30 secondi. Ha percorso 28.840  miglia alla media di 11,5 nodi (sulla distanza teorica, 24.394 miglia, la media è di 9,8 nodi). Il Vendée Globe, per tutti, semplificando efficacemente, l’Everest della vela, ha superato ogni record e questa edizione ha visto il minor distacco tra il primo e il secondo, ma anche tra il primo e l’ultimo, in tutta la sua storia.

Questo record nell’impresa fa più grande quanto compiuto da Alessandro. Unico italiano al via, considerato in Francia almeno un “italo-francese”, se non franco-italiano, vista la nazionalità transalpina della mamma (e adesso anche della fidanzata Aurelie), Alessandro è partito per la più importante regata intorno al mondo per solitari, che si corre ogni quattro anni, grazie a uno sponsor francese (Team Plastique) che ha creduto in lui dopo la straordinaria impresa di due anni fa, quando completò il giro del mondo sulla stessa rotta (Les Sables-Les Sables, in 268 giorni, quasi 5 mesi!) con un minuscolo veliero di 6 metri e mezzo, un Mini650 da lui modificato e ricostruito in Sicilia, una delle sue innumerevoli “patrie”. E’ partito con la barca più vecchia (al suo quarto Vendée!), l’unica con chiglia fissa, dichiaratamente senza velleità di classifica. Con l’unico obiettivo di arrivare. Ha fatto molto di più: ha battuto quasi metà della flotta, ha migliorato il record della barca, soprattutto è diventato una nuova icona del mare, ha conquistato il cuore di migliaia di naviganti e appassionati con il suo modo di stare a bordo e andar per mare.

Se essere al via di un Vendée è già un successo, concluderlo è un trionfo. E considerando che alla fine Alessandro Di Benedetto ha chiuso all’11° posto su 20 concorrenti (9 si sono ritirati a conferma della durezza e dei rischi di questa mega maratona degli oceani), il trionfo si amplia ancora. Il fatto è che Alessandro ha uno stile unico, da uomo e da marinaio. Il suo modo di concepire la navigazione sugli oceani in solitario, il suo rapporto con barche e onde e venti, lo rende unico. Sdrammatizza, non enfatizza ma semplifica le difficoltà e i gesti marinareschi, sorride sempre, vive a bordo con ironia e rinnovando mille piccole gioie, con una immediata capacità di condividerle con i suoi fans (in vorticoso aumento, specie in Francia), i suoi report multimediali dai giorni del Vendée sono risultati i più seguiti, forse perchè erano gli unici in cui non si parlava solo di regata, corsa contro gli elementi e gli avversari, ma di mare, rapporti quotidiani con pesci volanti, uccelli marini, frangenti fotografati con una sorta di gratitudine, e la sua barca-casa, che deve essergli sembrata immensa al ricordo del mini giallo di due anni addietro. La cucina e gli svariati manicaretti (persino le crepes) lo hanno reso celebre sul web. Ha passato Capo Leewin cantando “O Sole Mio”, e ha doppiato Capo Horn il 17 gennaio, più veloce di quanto fece Arnaud Boissieres con la stessa barca 4 anni prima. Risalendo l’Atlantico ha dovuto fronteggiare parecchie avarie, è dovuto salire in testa d’albero più volte (non certo una passeggiata, da soli, in mezzo all’oceano, provate a pensarci), e si è infortunato cadendo in pozzetto, rompendosi una costola. Alla fine, comunque, Alessandro ha migliorato il tempo sul giro di Team Plastique rispetto a quattro anni fa, di oltre un giorno.

Il comunicato stampa ufficiale del suo arrivo, dagli organizzatori, riporta questa definizione, che tutti noi appassionati, velisti e addetti ai lavori in Italia dovremmo prendere come un messaggio, una fonte di orgoglio, un invito a fare di più: “Dovunque si trovasse a navigare intorno al globo, Alessandro è stato per tutto questo Vendée un costante raggio di sole”.

Di Benedetto è l’ultimo skipper ad arrivare concludendo ufficialmente il Vendée 2012-2013. Ha tagliato l’arrivo 26 giorni e 17 minuti dopo il vincitore Francois Gabart, 29enne d’assalto, enfant prodige delle corse veliche sui mari. Il distacco minimo della storia della regata. Un altro italiano, Pasquale De Gregorio, arrivò ultimo al Vendée a oltre due mesi di distacco dal vincitore Michel Desjoyeaux, con il 50 piedi Wind (oggi Vento di Sardegna, quando si dice barche longeve e con un’anima!) con la rotaia della randa rotta e navigando da Capo Horn in su con la randa terzarolata, in 158 giorni. Prima di lui quell’anno era arrivato Simone Bianchetti (12° in 121 giorni), personaggio solare della nostra giovane vela oceanica, scomparso prematuramente lasciando una carriera incompiuta. Bianchetti, De Gregorio e Di Benedetto sono i tre italiani che hanno completato il Vendée. Speriamo che l’impresa di quest’ultimo sia l’origine di una nuova generazione di navigatori italiani che possano puntare all’Everest della vela.

IL PRIMO VIDEO DELL'ARRIVO DI ALESSANDRO DI BENEDETTO



SULLA WEBTV DI SAILY.IT NEI PROSSIMI GIORNI ALTRI VIDEO, SERVIZI SULL'ARRIVO E SUL GIRO DI ALESSANDRO, E INTERVISTE A LES SABLES

SULLA GALLERY DI SAILY.IT UNA GRANDE SELEZIONE FOTOGRAFICA SULLE FESTE ALL'ARRIVO

LE PRIME DICHIARAZIONI DI ALE

“Mi avete commosso fino alle lacrime”, urla Alessandro, e poi si getta a nuotare sorretto dal mare di braccia del popolo dell’oceano, i suoi fans, che sbandierano cartelli come “Sei un grande chef” o “chi va piano va lontano”. Ale Di Benedetto è il guru di una vela oceanica d’altri tempi che ai francesi piace tanto. Sentiamo le sue prime parole alla conferenza stampa, ancora con la cerata addosso...

“La volontà, l’entusiasmo non mi ha mai abbandonato per tutta la regata, credo che la gente lo sapesse bene. Tutto il mondo mi ha sostenuto, è una gioia immensa. Riuscire a dare piacere alla gente è magnifico. Rendo omaggio al mio sponsor, colui che mi ha spinto a questa impresa, Jean-Luc Van Den Heede, che è un simbolo tra i più grandi del Vendée, spero di averlo reso fiero, per me è un grande onore essere associato al suo nome, sul piano sportivo e morale.

“Dopo aver attraversato la linea del traguardo, ho avuto un momento intenso che ricorderò per tutta la vita. Voi siete un pubblico meraviglioso e la Vendée Globe è ciò che è grazie a voi. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario e la cosa bella è la condivisione con persone straordinarie. Un momento meraviglioso che terrò nella mia scatola dei ricordi.

“Perchè girare il mondo in solitario a vela? Non ho mai incontrato uno psichiatra e forse potrebbe essere il momento di farlo. Ciò che mi motiva, penso che deriva dalla mia educazione e dall'ambiente in cui sono cresciuto da bambino. C’è anche la passione, ma penso che sono i genitori e gli altri che ci portano a un percorso e a diventare ciò che siamo per tutta la vita. L'ambiente è molto importante nella costruzione di una persona. E’ ciò che permette ai bambini di scoprire le proprie passioni. Volevo scoprire il mondo e questo è ciò che mi ha spinto a fare un giro del record del mondo con il Mini 650.

“I problemi a bordo si risolvono, sono cose normali, non è una regata costiera ma il giro del mondo. Sono salito sull’albero perchè ho visto un rigonfiamento. E’ stato un errore di inesperienza, non avrei dovuto farlo. Per fortuna non è successo niente. Noi rischiamo un po’ ma è parte della regata. I miei problemi sono stati poca cosa, tutti sotto la soglia, non devo dire nulla, anche la costola rotta si è risolta, il dottore mi ha seguito e mi ha rassicurato.

“Il Vendée Globe è qualcosa di straordinario. Pochi mesi di preparazione valgono 15 anni di vita reale. Avevo un progetto, ho incontrato alcune persone incredibili. Io ero il direttore e il capo del mio progetto, è stato qualcosa di nuovo. Era come la gestione di un'impresa di piccole dimensioni. Eravamo di fronte a qualche problema, ma siamo riusciti a superarli anche grazie a voi, per la vostra solidarietà.

“Tra 4 anni? Chissà, vedremo come evolve la regata, se si passerà ai monotipi (se ne parla, ndr), ma per me credo sia bene avere anche altri progetti. Quello che mi piace è la differenza tra barche e marinai. Qualcuno dice che sarei interessato al giro del mondo controvento... Non è che necessariamente voglio andare in giro per il mondo con il vento in faccia, mi basta quello preso nel golfo di Biscaglia! E’ un’impresa difficile, il mare può stenderti in qualsiasi momento, ma resta una performance molto interessante.

“Un confronto tra il giro in 6,50 e il Vendée? Ogni esperienza dipende sempre da ciò che abbiamo vissuto in mare. Dal punto di vista tecnico e dei problemi ho avuto di più dal 6,50 che dall’IMOCA. Sul 6,50 ho perso l'albero, ho dovuro fare un rig di fortuna, problemi alla chiglia... Mentre durante il Vendée mi sono compiaciuto delle planate a 30 nodi. Sul 6,50, mi sono sempre chiesto se sarei stato vivo il giorno successivo. Al Vendée Globe c'è anche il rapporto con gli altri concorrenti, e il livello di comfort è completamente diverso. Su Team Plastique potevo correre sul ponte e stare in piedi. Sul 6,50 invece non riuscivo neanche ad alzarmi. Se paragono le due circumnavigazioni, potrei dire che ho trovato il Vendée più facile, mi sono sentito più sicuro: da un Vendée si presume di tornare a casa...


I NUMERI DEL VENDEE DI ALE   
Maggiore percorrenza nelle 24 ore: 405 miglia il 15 dicembre (media 16.9 nodi)
Da Les Sables d’Olonne all’Equatore 15 giorni 20 ore 3 minuti (5 giorni più del record di Jean Le Cam nel 2004-2005)
Dall’Equatore a Buona Speranza 16 giorni 9 ore 25 minuti (Il record di JP Dick è 12 giorni)
Da Buona Speranza a Capo Leeuwin: 14 giorni 20 ore 45 minuti (3 giorni in più del record di Gabart)
Da Capo Leeuwin a Capo Horn: 25 giornim 3 ore e 16 minuti (il record di Gabart è 17 giorni)
Da Capo Horn all’Equatore 18 giorni 5 ore e 8 minuti
Dall’Equatore a Les Sables d'Olonne: 17 giorni, 15 ore e 57 minuti

www.vendeeglobe.org

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