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31/12/2014 - 16:53
Rolex Sydney To Hobart, la storia istruttiva dei vincitori
Rolex Sydney To Hobart, la storia istruttiva dei vincitori
Da Hobart con amore
Si vince anche così
Si vince anche così
Una barca di 29 anni con equipaggio famigliare: la Sydney Hobart si vince anche così: con passione, competenza e gioia - FOTO E VIDEO
E’ una bella notizia: la grande vela è di tutti, non servono solo carbonio e miliardi. Si può vincere anche con passione, competenza, amore e gioia! Non vi pare uno splendido modo per augurarsi Buon Anno? – FOTO E VIDEO
di Fabio Colivicchi
Eccola, la Rosa Selvatica che mette il suo sigillo a sorpresa nella Rolex Sydney Hobart del settantennale: vince overall in compensato, battendo tutti, supermaxi, maxi, big boats e altre pretendenti in corsa fino all’ultimo. E’ una bella notizia, con buona pace di chi lamenta di vedere scivolare in classifica i grandi yachts iper-tecnologici. Non è un male per la vela, non è un cattivo messaggio, se a vincere è una barca di 29 anni, perfettamente e amorevolmente tenuta, preparata con esperienza per una navigazione d’altomare oeanica, portata con perizia da un equipaggio coordinato da uno skipper ultra settantenne, con due cugini e parenti a bordo e sei donne (quasi il 50%) con ruoli di responsabilità (compresa la navigatrice). Non si fa confusione e non si limita lo sviluppo dello sport della vela e della ricerca, se Comanche e Wild Oats XI sono indietro nella classifica in tempo compensato. Fa parte del gioco delle regate offshore, che non a caso hanno un successo incredibile e crescente anche in Mediterraneo, con l’Italia a fare da guida. Si partecipa, si vince e si perde, ma in ogni caso si cresce: come marinai e come sportivi.
Wild Rose, Farr 43 dell’armatore e skipper Roger Hickman, ha impiegato 3 giorni, 7 ore, 4 minuti e 43 secondi per completare il percorso tra Sydney e Hobart di 628 miglia marine. Il suo tempo corretto lo mette in una posizione inattaccabile dal resto della flotta in arrivo, ed è stato dichiarato il vincitore overall, conquistando la prestigiosa coppa Tattersall. La storia di questa barca è gloriosa, e il modo in cui il suo equipaggio l’ha portata al successo altrettanto.
Hickman acquistò il Wild Rose nel 1991 da un certo… Bob Oatley (proprio lui, l’armatore della serie dei Wild Oats, recordman assoluto con 8 line honours alla Sydney Hobart, l’uomo che aveva provato a lanciare una sfida in Coppa America e poi si è ritirato da Challenger of the record), e due anni dopo, con i comproprietari Bruce Foye e Lance Peckman, vinse la regata con la barca all’epoca chiamata proprio Wild Oats. Lo stesso Hickman ha corso la regata altre due volte con Oatley. E quest’anno che doppietta: Bob vince e fa il record di 8 trionfi, Roger è primo overall con il Wild Rose! Una Rolex Sydney Hobart nel segno del “Wild”, un mare selvaggio come la passione che accende la vita di migliaia di velisti.
L’equipaggio di Wild Rose è di 14 persone incluse 6 donne, nonché fratello e sorella dell’armatore, Andrew e Lisa, entrambi all’esordio assoluto! Una storia che sembra arrivare dai campionati invernali italiani. “La Rolex Sydney Hobart è qualcosa che ti prende dentro, che devi fare, sia perché è l’Everest della vela, sia per lo spirito di fratellanza tra velisti, la sfida, la solitudine di essere in mezzo all’oceano. E’ fantastico che così tante persone amino questa regata, dai grandi maxi alle barche di tutti i giorni.”
Roger Hickman era uno studente quando corse la sua prima di 38 Sydney Hobart, e vincere overall la settantesima edizione è un’emozione fortissima: “Sono felice di aver corso più di metà delle edizioni, e quest’anno è una pietra miliare, credo che abbia riassunto la visione geniale di chi 70 anni fa inventò la regata, e gli enormi sforzi di tutti, la creatività, l’ingegno, nel migliorare ogni anno.”
Il sistema di compensi offre a moltissimi equipaggi la speranza di correre per la vittoria, ma per vincere davvero l’equipaggio conta eccome. Hickman, dall’alto della sua esperienza, sottolinea alcuni aspetti della regata: “Tra le cose che rendono dura e affascinante la Rolex Sydney Hobart ci sono la fatica e la privazione del sonno. Come skipper sono sempre preoccupato di portare la barca al meglio e soprattutto della sicurezza, questo significa che non ho dormito molto, ma avevo un equipaggio davvero forte e ho potuto riposare quando ne ho avuto bisogno.”
Alle 15 del 30 dicembre l’ultima barca in gara, Southern Myth, ha tagliato il traguardo di Hobart. 103 barche hanno concluso la gara, e solo 14 sono i ritirati. Un’edizione varia e indimenticabile, con bonacce e colpi di vento, e con i soliti indimenticabili scenari dell’estate australe sull’oceano e nel pericoloso stretto di Bass.
Nel video sulla TV di Saily immagini girate a bordo di Wild Rose, con alcuni momenti difficili dopo una straorza con il boma e parte dell’equipaggio sulle draglie sott’acqua. La storia e l’impresa di Wild Rose sono il simbolo della vela fatta bene, a prescindere dai budget, e per questo rappresentano un simbolo positivo col quale chiudere il 2014 ed aprire il capitolo del nuovo anno 2015. Noi di Saily avremo tante novità da offrirvi, con lo stesso spirito di Wild Rose: le cose fatte con passione, amore e gioia. Buon anno a tutti dalla redazione di Saily.it.
>> SULLA TV DI SAILY IL VIDEO CON L'INTERVISTA A ROGER HICKMAN E IMMAGINI GIRATE A BORDO DI WILD ROSE, COMPRESO IL MOMENTO DIFFICILE DELLA STRAORZA CON BOMA E PARTE DELL'EQUIPAGGIO SOTT'ACQUA
>> NELLA SEZIONE GALLERY UNA AMPIA SELEZIONE CON LE MIGLIORI IMMAGINI DELLA ROLEX SYDNEY HOBART 2014, EDIZIONE DEI 70 ANNI, DA CARLO BORLENGHI E DANIEL FOSTER. NON POTETE PERDERVELE!
E’ una bella notizia: la grande vela è di tutti, non servono solo carbonio e miliardi. Si può vincere anche con passione, competenza, amore e gioia! Non vi pare uno splendido modo per augurarsi Buon Anno? – FOTO E VIDEO
di Fabio Colivicchi
Eccola, la Rosa Selvatica che mette il suo sigillo a sorpresa nella Rolex Sydney Hobart del settantennale: vince overall in compensato, battendo tutti, supermaxi, maxi, big boats e altre pretendenti in corsa fino all’ultimo. E’ una bella notizia, con buona pace di chi lamenta di vedere scivolare in classifica i grandi yachts iper-tecnologici. Non è un male per la vela, non è un cattivo messaggio, se a vincere è una barca di 29 anni, perfettamente e amorevolmente tenuta, preparata con esperienza per una navigazione d’altomare oeanica, portata con perizia da un equipaggio coordinato da uno skipper ultra settantenne, con due cugini e parenti a bordo e sei donne (quasi il 50%) con ruoli di responsabilità (compresa la navigatrice). Non si fa confusione e non si limita lo sviluppo dello sport della vela e della ricerca, se Comanche e Wild Oats XI sono indietro nella classifica in tempo compensato. Fa parte del gioco delle regate offshore, che non a caso hanno un successo incredibile e crescente anche in Mediterraneo, con l’Italia a fare da guida. Si partecipa, si vince e si perde, ma in ogni caso si cresce: come marinai e come sportivi.
Wild Rose, Farr 43 dell’armatore e skipper Roger Hickman, ha impiegato 3 giorni, 7 ore, 4 minuti e 43 secondi per completare il percorso tra Sydney e Hobart di 628 miglia marine. Il suo tempo corretto lo mette in una posizione inattaccabile dal resto della flotta in arrivo, ed è stato dichiarato il vincitore overall, conquistando la prestigiosa coppa Tattersall. La storia di questa barca è gloriosa, e il modo in cui il suo equipaggio l’ha portata al successo altrettanto.
Hickman acquistò il Wild Rose nel 1991 da un certo… Bob Oatley (proprio lui, l’armatore della serie dei Wild Oats, recordman assoluto con 8 line honours alla Sydney Hobart, l’uomo che aveva provato a lanciare una sfida in Coppa America e poi si è ritirato da Challenger of the record), e due anni dopo, con i comproprietari Bruce Foye e Lance Peckman, vinse la regata con la barca all’epoca chiamata proprio Wild Oats. Lo stesso Hickman ha corso la regata altre due volte con Oatley. E quest’anno che doppietta: Bob vince e fa il record di 8 trionfi, Roger è primo overall con il Wild Rose! Una Rolex Sydney Hobart nel segno del “Wild”, un mare selvaggio come la passione che accende la vita di migliaia di velisti.
L’equipaggio di Wild Rose è di 14 persone incluse 6 donne, nonché fratello e sorella dell’armatore, Andrew e Lisa, entrambi all’esordio assoluto! Una storia che sembra arrivare dai campionati invernali italiani. “La Rolex Sydney Hobart è qualcosa che ti prende dentro, che devi fare, sia perché è l’Everest della vela, sia per lo spirito di fratellanza tra velisti, la sfida, la solitudine di essere in mezzo all’oceano. E’ fantastico che così tante persone amino questa regata, dai grandi maxi alle barche di tutti i giorni.”
Roger Hickman era uno studente quando corse la sua prima di 38 Sydney Hobart, e vincere overall la settantesima edizione è un’emozione fortissima: “Sono felice di aver corso più di metà delle edizioni, e quest’anno è una pietra miliare, credo che abbia riassunto la visione geniale di chi 70 anni fa inventò la regata, e gli enormi sforzi di tutti, la creatività, l’ingegno, nel migliorare ogni anno.”
Il sistema di compensi offre a moltissimi equipaggi la speranza di correre per la vittoria, ma per vincere davvero l’equipaggio conta eccome. Hickman, dall’alto della sua esperienza, sottolinea alcuni aspetti della regata: “Tra le cose che rendono dura e affascinante la Rolex Sydney Hobart ci sono la fatica e la privazione del sonno. Come skipper sono sempre preoccupato di portare la barca al meglio e soprattutto della sicurezza, questo significa che non ho dormito molto, ma avevo un equipaggio davvero forte e ho potuto riposare quando ne ho avuto bisogno.”
Alle 15 del 30 dicembre l’ultima barca in gara, Southern Myth, ha tagliato il traguardo di Hobart. 103 barche hanno concluso la gara, e solo 14 sono i ritirati. Un’edizione varia e indimenticabile, con bonacce e colpi di vento, e con i soliti indimenticabili scenari dell’estate australe sull’oceano e nel pericoloso stretto di Bass.
Nel video sulla TV di Saily immagini girate a bordo di Wild Rose, con alcuni momenti difficili dopo una straorza con il boma e parte dell’equipaggio sulle draglie sott’acqua. La storia e l’impresa di Wild Rose sono il simbolo della vela fatta bene, a prescindere dai budget, e per questo rappresentano un simbolo positivo col quale chiudere il 2014 ed aprire il capitolo del nuovo anno 2015. Noi di Saily avremo tante novità da offrirvi, con lo stesso spirito di Wild Rose: le cose fatte con passione, amore e gioia. Buon anno a tutti dalla redazione di Saily.it.
>> SULLA TV DI SAILY IL VIDEO CON L'INTERVISTA A ROGER HICKMAN E IMMAGINI GIRATE A BORDO DI WILD ROSE, COMPRESO IL MOMENTO DIFFICILE DELLA STRAORZA CON BOMA E PARTE DELL'EQUIPAGGIO SOTT'ACQUA
>> NELLA SEZIONE GALLERY UNA AMPIA SELEZIONE CON LE MIGLIORI IMMAGINI DELLA ROLEX SYDNEY HOBART 2014, EDIZIONE DEI 70 ANNI, DA CARLO BORLENGHI E DANIEL FOSTER. NON POTETE PERDERVELE!
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