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06/08/2010 - 15:32

THE 1851 CUP, SFIDA-AMARCORD TRA USA E GBR

Cowes, nostalgia
Coppa America

Isola di Wight. La Coppa della vela torna sul luogo delle origini. The 1851 Cup va a TeamOrigin (il cui nome è già un programma) contro il defender BMW Oracle. Tra scenari d'altri tempi e voglia di futuro. Coutss conferma: nuovo Protocollo in arrivo. E Louis Vuitton rinuncia a Hong Kong per la Coppa
ULTIMORA (7 agosto) - Vincono tutti alla 1851 Cup di Cowes. Gli americani di BMW Oracle si impegnano allo spasimo per vincere sul'acqua la regata storica che compie il giro dell'Isola di Wight, poi però gli inglesi di TeamOrigin vincono altri match e alla fine, per il computo dei punti, si aggiudicano il trofeo che porta la data più significativa per il mondo della vela.

34 COPPA AMERICA - Russell Coutts si è scomodati per Cowes, divenuto un perfetto spot per l'America's Cup che ha bisogno di rinnovati entusiasmi. Due segnali positivi: il CEO di BMW Oracle ha confermato i continui colloqui con molti possibili challenger, e le date rigorosamente rispettate: entro il 31 agosto nuovo Protocollo, entro il 31 settembre regole di stazza della nuova classe America's Cup, dal 1 ottobre 2010 al 31 gennaio 2011 ricevimento di nuove sfide (oltre a quella del Challenger of Record Mascalzone Latino), entro il 31 dicembre infine la conferma della location, che sembra quasi certo sarà San Francisco.

L'altro segnale è l'annullamento della tappa di Hong Kong del Louis Vuitton Trophy, che avrebbe dovuto svolgersi a gennaio 2011. La motivazione: i team devono concentrarsi sui preparativi in vista della prossima Coppa America (della quale anche Louis Vuitton sarà parte trainante).

(6 agosto) (f.col) Cowes, intorno al Medina River che sfocia nelle acque verdi e infide del Solent, tratto di mare tra la costa di Southampton, Portsmouth e l'Isola di Wight, correnti, venti intraducibili e boe invisibili tra le nebbie, in un tratto nord occidentale della Manica. Non è un luogo normale, non sono acque normali. Qui infatti tutto ha avuto origine. Lo yachting da diporto, e quindi da regata, tra reali olandesi e britannici, e soprattutto l'America's Cup, nell'ormai celebre Coppa delle Cento Ghinee vinta dalla goletta America. Quelle stesse colline, gli stessi alberi e la residenza reale di Osborne House, hanno fatto da scenario alle prime pagine della storia della vela.

Non è un caso che proprio qui TeamOrigin (la sfida inglese tra le più forti e nazionali in circolazione) ha voluto organizzare l'evento, a metà tra nostalgia e voglia di futuro, intitolato The 1851 Cup. Durante la festosa Cowes Week con centinaia di barche, fiumi di birra, musica e di giorno un gran traffico di regate tra decine di boe. E con un duello a due: USA contro Gran Bretagna. Potenza della scenografia: sono le stesse barche del Louis Vuitton Trophy di Nizza, Auckland, La Maddalena. Eppure qui, in mezzo al verde e nel respiro della storia, quei bandieroni Union Jack e Stelle e Strisce sulla penna della randa, anche un match race senza particolari contenuti sportivi acquista significati notevoli. Soprattutto nel lodevole tentativo di ricreare entusiasmo intorno al più antico trofeo della storia sportiva.

Tutto giusto, come giusto fu in questo stesso luogo l'America's Cup Jubilee del 2001, per i 150 anni del trofeo. Un luogo di culto. E così la regata decolla, complice la diretta webtv (come per Louis Vuitton), la grande partecipazione in mare con centinaia di barche, il duello ravvicinato tra due talenti stratosferici come Ben Ainsile (il più forte velista olimpico dei nostri giorni, idolo di Sua Maestà) e James Spithill (il più giovane velista a vincere la Coppa America, australiano con sangue british tra le lentiggini). Per la Coppa una bella iniezione di entusiasmo, emozione, dal suo paese "natale". Un messaggio lanciato a tutto il mondo della vela, nel mese entro il quale sarà rilasciato il nuovo Protocollo ufficiale della 34 America's Cup.

La conseguenza è che anche la sfida ha preso a correre: dal 2-0 iniziale per gli inglesi al 4-4. Si vincerà in volata. Ma stavolta ci sarà un secondo, perché hanno già vinto tutti.

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