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01/05/2011 - 18:38

Regate Pirelli 2011

Coppa Carlo Negri
a Spirit of Nerina

L'X-35 di Alberto Fusco vince nel gruppo B (il più numeroso) e conquista il trofeo challenge. La storia e le caratteristiche di una regata che mantiene inalterato il suo fascino da oltre settanta anni

La tradizione delle Regate Pirelli ha radici lontane. Nel 1945, l'anno della prima edizione della Coppa Carlo Negri, il Tigullio traina la ripresa dell'attività velica in tutta Italia, tra le macerie di una guerra appena finita. Compaiono e si diffondono le nuove classi metriche, e si fa strada un nome destinato a restare nella storia velica, quello di Agostino Straulino.  Si riorganizza anche la Regia Federazione Italiana Vela, che diventa Unione delle Società Veliche Italiane nel 1946 riunendosi presso lo Yacht Club Italiano. E proprio Beppe Croce, presidente del club genovese, istituisce nel 1945 la Coppa per commemorare l'amico e pilota d'aviazione Carlo Negri, figlio di Rinaldo Negri e Margherita Pirelli, caduto da eroe in Albania nel 1943, in una azione volontaria di soccorso a militari italiani. Il trofeo challenge perpetuo diviene il premio ambito di una regata tra il meglio della vela del tempo, e inizialmente assegnato a chi riesca a vincerla per tre volte. E i nomi ripagano tale scelta: il primo a far sua la Coppa è Giorgio Falck (grazie alle vittorie nel '59, '63 e '64). Poi è la volta di Luigi Croce, che vince con la sua Star Umberta nel '62, e si ripete nel '68 e nel '77.
 
Dopo una lunga sosta di 17 anni la Coppa torna nel 2000 abbinata al nome Pirelli, e oggi è giunta alla sua quarantaduesima edizione, e secondo la nuova formula viene assegnata ogni anno al vincitore del gruppo con la flotta più numerosa. L'albo d'oro si arricchisce di altri nomi significativi, da Vasco Vascotto a Marco Tronchetti Provera, da Ernesto Girmondi a Carlo Puri Negri.
 
Così ogni anno la primavera della vela fa tappa a Santa Margherita. Il clima e le condizioni meteo del golfo del Tigullio, uno dei campi di regata più tecnici dei nostri mari, l'organizzazione dello Yacht Club Italiano in collaborazione con il Circolo Velico di Santa Margherita Ligure, e il tradizionale ricco programma di eventi sociali garantito al popolo della vela, sono gli ingredienti del successo.
 
E la festa della vela si ripete per le Regate Pirelli 2011. In acqua ci sono 100 barche dai 33 piedi (circa 10 metri) fino agli 81 piedi (24 metri) dell'ammiraglia Sagamore BMW Drive & Sail di Nicola Paoleschi, timonata da Mauro Pelaschier. Uno spaccato di quanto può offrire l'Italia, uno dei paesi guida nel mondo, sul tema della vela d'altura. Con i monotipi (i vari X-35, Swan 42 e Swan 45), i progetti crociera-regata di punta dei maggiori cantieri (come i First 45 e 50 di Beneteau, i Comet 41 e 45 della Comar, lo Sly 47, i Grand Soleil, i Baltic, gli X-Yachts, i J-Boats), e naturalmente i prototipi e i grandi scafi come lo Swan 60 Emma, dell'armatore tedesco Johnann Killinger, che vincerà nel Gruppo 0, i Felci Yachts 61 Itacentodue di Adriano Calvini e Maya di Lucio Crispo, il Wally 60 Good Job Guys di Enrico Gorziglia.
 
Sono regate vere, a dispetto della temuta bonaccia, anche per qualche nuvola a terra. Il programma dei 4 giorni è pienamente rispettato, il vento aumenta di intensità e alla fine il sole trionfa. In mare il Comitato di Regata presieduto da Gianni Magnano garantisce tre procedure di partenza separate per i tre gruppi. Per primi partono i maxi, a seguire il Gruppo A (tra i 13 e i 15 metri) e per ultimi i 10-12 metri del Gruppo B. Lo scenario da terra è spettacolare, con il golfo pieno di vele, così come quello che si gode da bordo, con le verdi colline e le scure scogliere tra Santa Margherita e Portofino. Sarà anche per questo che la vela è lo sport più bello del mondo? Per gli equipaggi non c'è tempo per perdersi nella poesia: la scelta del bordeggio (sempre un bel rebus da queste parti), le manovre in boa, la regolazione delle vele nelle andature portanti, i duelli ravvicinati al centro del gruppo che sembrano match race, la voglia di correre, superare, vincere. Percorsi a bastone, con la sola eccezione di una regata costiera il sabato, con boa a Sestri Levante. E al rientro, tutti col naso all'insù a leggere le classifiche, nel dopo-regata accogliente del tendone Pirelli. Dolce, dolcissima la vela del Tigullio.
 
Nel Gruppo A (le classi 1 e 2 IRC) ben 45 scafi, e duello al vertice in casa Nautor. La vittoria finale (due primi, un secondo e un terzo) va a Talj, Swan 45 di Vittorio Ruggiero con Tommaso Chieffi al timone, che riesce a battere di un punto Cuordileone, lo Swan 42 di Leonardo Ferravamo affidato a Gabriele Bruni, velista palermitano in odore di Coppa America, che stacca al terzo posto la gemella Natalia del romeno Brailoiu, portata da Lorenzo Bortolotti.
 
Il più numeroso, quello che assegna la Coppa Carlo Negri, è il Gruppo B (classi 3-4 IRC). Qui il dominio incontrastato è dell'X35 Spirit of Nerina - Hotelplan, di Alberto Fusco nella veste di armatore e timoniere: tre primi e un secondo posto nelle quattro regate. Al secondo posto il J109 Fremito d'aria di Marcello De Gaspari, e al terzo l'Archambault 35 Just a Joke di Marcello Maresca. La nutrita flotta dei First 36.7 è regolata da Key West di Roberto Vaccarone, timonata da Rinaldo Agostini.
 
E' stata un'altra volta grande vela alle Regate Pirelli. E una prova vale più delle altre per la conferma: una premiazione così affollata è difficile da vedere nel mondo della vela. Arrivederci al 2012, con la promessa di grandi sorprese.
 

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