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04/07/2017 - 20:27
Velisti & Chef, nuova stagione
Cooking Cup, a Venezia
cambiano le bollicine
Keep Cool Albatravel alla fine si è "bevuto" la Prosecco DOC Cooking Cup 2017, unendo una grande regata ad un piatto come lo “scorfano in tecia” che ha convinto la giuria tecnica culinaria. Ecco come è andata nel racconto dei protagonisti
La "nuova" Cooking Cup ha le bollicine del Prosecco DOC, e il marchio Barcolana nel dna. E' la nuova vita di un celebre appuntamento che coniuga con successo i piaceri della vela e quelli del palato. Dopo parecchi anni di partnership con San Pellegrino, la Cooking da quest'anno ha cambiato bollicine, passando a quelle del Prosecco DOC, e ha avviato una partnership organizzativa con il team delmega evento Barcolana. Gli effetti dell'evoluzione si sono visti subito. E alla fine la vittoria è andata a un piatto basato su un "pesce povero" rivisitato da uno chef dell'Hilton.
Lo “Scorfano in tecia” di Alessandro Ramella, cuoco professionista dell’Hilton, unito ad una regata da favola condotta lungo le dieci miglia di percorso tra la bocca di porto di Malamocco e la Laguna hanno spinto verso la vittoria della Cooking Cup Prosecco Doc 2017 Keep Cool Albatravel, barca di Francesco Dal Bon e Davide Cori in gara per i colori della Compagnia della Vela. Un’edizione definita zero grazie alla nuova collaborazione con Barcolana ma che non ha perso la sua grande tradizione: quella di unire la vela alla cucina. Un grande giornata per venti barche e venti piatti preparati con cura che hanno stupito la giuria tecnica.
Per quanto riguarda la gara di vela splendido e spettacolare il testa a testa tra Keep Coll e Boè, barca del presidente della Cdv Ugo Campaner che si è comunque aggiudicato il titolo di categoria. Gli spaghetti alla chesapeake” di Carolyn Burkhardt Pettenello, cuoco non professionista, hanno vinto il premio culinario della giuria tecnica e spinto verso il secondo posto nell’overall Truelove. Truelove ha vinto anche il primo premio nella categoria classe 0. Nella classe 1 primo posto per Ugo Campaner su Boè (Compagnia della Vela), nella classe 2 vince Solo Lei di Stefano Vidoni (Società Nautica Laguna). Nella classe 3 bissa il successo Keep Cool Alba Travael (Compagnia della Vela) e nella classe 5 Elan 210 vittoria per Silvia Marchi (Compagnia della Vela) su Storm. Il premio crew per il miglior equipaggio è andato a Blumarti del circolo Porto di mare di Gianfranco Bruni.
«E’ stato il nostro anno zero ed è andato alla grande – è il commento del presidente della Compagnia della vela Ugo Campaner – La Cooking Cup è uno dei pilastri della nostra attività e aver trovato in Barcolana un appoggio importante per rilanciare la regata ci riempie di soddisfazione. C’è stato divertimento in mare, divertimento tra la giuria tecnica, una giornata splendida con un vento che dopo un inizio incerto ha spinto le barche per tutte le 10 miglia del percorso dando vita anche a sfide spettacolari. Insomma, viva la Cooking Cup, complimenti a chi ha vinto sia in mare che in cucina e grazie a chi ha fatto in modo che tutto andasse nel migliore dei modi».
Franco Favaretto, chef del Baccalàdivino, è stato anche quest’anno presidente della giuria tecnica che ha giudicato i piatti preparati a bordo delle imbarcazioni in gara alla Cooking Cup 2017. Accanto a lui l’assaggio e la valutazione dei piatti ha visto la partecipazione di due chef che rappresentano l’innovazione e la storia della cucina: Matteo Metullio, il più giovane chef stellato e ora guida della cucina dell'Hotel Ciasa Salares dell'Alta Badia, quindi Alessandro Gavagna de La Subida di Cormonse e poi tre velisti: il pluricampione Mauro Pelaschier, il progettista di yacht Maurizio Cossutti e Claudio Demartis, veneziano di nascita e triestino d’adozione, ideatore della Veleziana e amministratore delegato della Barcolana.
I giudici hanno valutato bontà, difficoltà di esecuzione, utilizzo delle materie prime e presentazione del piatto al momento della consegna. «Non finisco mai di stupirmi di fronte all’abilità di riuscire a cucinare piatti di altissima qualità a bordo di una barca a vela – spiega Franco Favaretto – E devo dire che con un numero inferiore di cuochi professionisti è stato un raggiunto qualitativo, di presentazione e di fantasia molto alto. Il piatto che ha vinto è stato cucinato in maniera eccellente, ha convinto tutti i giurati e devo dire la decisione è stata unanime nella scelta finale»
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