News | Regata > Vela Oceanica

27/11/2014 - 18:54

Volvo Ocean Race

Come ti riparo la
rotaia della randa

Altro giro altra 'rottura'.  Dongfeng rischia il ritiro per il distacco della rotaia dall'albero. La riparazione d'emergenza per ora tiene - GUARDA IL VIDEO DELLA RIPARAZIONE 



Il team franco-cinese ancora alla prese con rotture e riparazioni in alto mare. Questa volta si è trattato di un problema alla rotaia della randa. Dongfeng già nella prima tappa protagonista di un cambio in corsa di un timone dopo aver urtato un oggetto non identificato e a pochi giorni dall'arrivo a Cape Town di una riparazione di fortuna dopo la rottura di un golfare d'acciaio del sistema di scotte del genoa che cedette di schianto spazzando la coperta.

 

Il team franco/cinese Dongfeng Race Team è stato costretto ad effettuare una prima e temporanea riparazione in alto mare alla rotaia della randa, danno che avrebbe potuto fermare la sua corsa, ma che grazie a un'intervento di emergenza dell'equipaggio, e in particolare del prodiere Ken Escoffier, per il momento è tenuto sotto controllo in attesa che le condizioni migliorino. La rotaia, montata longitudinalmente sull'albero (che è alto 30 metri) permette di issare o ammainare la randa. “Pensate alla rotaia di una tenda” ha spiegato per semplificare Mark Covell, Watch Producer di Volvo Ocean Race, medaglia d'argento nella Star a Sydney 200 e imbarcato come media crew member in una delle precedenti edizioni del giro del mondo. “Se si rompe significa che qualcuno sarà costretto a salire sull'albero per spostare manualmente la vela. Nelle condizioni attuali, è una manovra di certo non semplice e potenzialmente pericolosa. Di sicuro però è un problema che va risolto.”
 
Il prodiere transalpino di Dongfeng Race Team Kevin Escoffier, in effetti è dovuto salire all'altezza del danno sull'albero, a circa 15 metri, per verificarne la gravità. Una prima soluzione d'emergenza è consistita nel fissare la rotaia con delle legature all'albero, in modo da limitare il problema. Tuttavia, con questo sistema, l'equipaggio non è in grado di poter dare una mano di terzaroli (ossia ridurre la superficie della randa) e dunque dovrà trovare il momento giusto per effettuare una riparazione più solida e duratura. La rottura è avvenuta nella nottata di mercoledì, quanto il team e il resto della flotta stava navigando attraverso una zona di transizione a sud delle isole di La Réunion e Mauritius. Proprio quando le condizioni del vento andavano peggiorando, essendo le barche in avvicinamento alla depressione tropicale che dovrebbe raggiungere il suo massimo nelle prossime 24 ore.

L'Onboard reporter, di Dongfeng Race Team Yann Riou, ha spiegato che nelle prossime ore non si potrà effettuare una riparazione più efficace. “Di certo non oggi, perché fra poche ore comincerà un'altra battaglia. Una battaglia con gli avversari, ne abbiamo cinque a vista, e con gli elementi. Ci aspettano temporali, raffiche, pioggia, buchi di vento, nuvole, salti di vento e tanti cambi di vela. Non è proprio il momento di salire sull'albero per un fai-da-te.”
Il Race Director, Jack Lloyd si è detto fiducioso che Dongfeng possa navigare in sicurezza per le 3.500 miglia che mancano al traguardo di Abu Dhabi, e che possa continuare a competere a pieno ritmo con i sei avversari. “Il problema a bordo di Dongfeng non è molto grave ed è sotto controllo. L'equipaggio ha ricevuto istruzioni dal costruttore su come effettuare la riparazione. E' una cosa che può succedere quando si spingono a fondo barche e attrezzature. A livello generale non ci sono stati danni gravi.”

Intanto quando siamo all'ottavo giorno di navigazione del leg 2, la flotta dei sette Vo 65 è sempre racchiusa in un fazzoletto di miglia e si prepara all'arrivo, previsto per domani, dell'intensificazione del vento e soprattutto del mare. La tempesta è stata degradata a depressione tropicale, ma terrà comunque impegnati i sette team. 
Il meteorologo della regata Gonzalo Infante ha fornito un aggiornamento sulle condizioni che attendono la flotta nelle prossime ore. I venti saranno comunque piuttosto intensi, intorno ai 30 nodi con raffiche fino al 40% più forti. La flotta dovrebbe raggiungere la zona di maggiore intensità della bassa pressione nel pomeriggio di venerdì e il fattore di maggior preoccupazione sarà un mare molto formato, con onde fino a cinque metri in prua, ma che gli equipaggi affronteranno con un'andatura portante. Inoltre, i sette equipaggi dovranno decidere se lasciare Mauritius a destra o a sinistra, visto che l'isola provoca un ridosso piuttosto esteso.

Per quel che concerne la situazione in gara, oggi la leadership è passata brevemente nelle mani dei giovani di Team Alvimedica, che hanno trovato uno splendido modo per festeggiare il Thanksgiving Day tanto popolare negli USA, di cui la barca arancio e nero è portacolori. Team Alvimedica, su cui è imbarcato Alberto Bolzan l'unico velista italiano di questa Volvo Ocean Race, al rilevamento del mattino aveva un margine di meno di due miglia su Abu Dhabi Ocean Racing, che al rilevamento successivo ha di nuovo ripreso la prima piazza. Il gruppo continua a navigare compatto, basti pensare che dal primo al sesto sono solo poco più di cinque le miglia di distacco e che le veliste di Team SCA, in settima posizione sono a meno di tredici miglia dal leader.

TORNA L'APPUNTAMENTO CON VOR STORIES, LA RUBRICA SULLA VOLVO OCEAN RACE. OSPITE DELLA SESTA PUNTATA E' GIOVANNI SOLDINI, IL PIU' FAMOSO NAVIGATORE ITALIANO. LE BARCHE, IL GIRO, LE TEMPESTE, LA STRATEGIA. COME SI GIUDICA UN NAVIGATORE? IN ARRIVO SU VOR STORIES #6 CON GIOVANNI SOLDINI, SU SAILY TV

Commenti