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30/08/2011 - 13:36
Aarhus Mondiale Classe A
Aarhus Mondiale Classe A
Classe A Worlds
in multivisione!
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!--paging_filter--strongIncontrastato dominio Australiano ai mondiali Classe A ad Aarhus in Danimarca. Steve Brewin si aggiudica il titolo all'ultima prova. Ma la vera novità è la straordinaria copertura dell’evento su Internet. Un esempio da seguire…/strong!--break--br /
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Si sono conclusi la scorsa settimana in Danimarca i mondiali Classe A, sicuramente una tra le più belle edizioni degli ultimi tempi con un finale al cardiopalma, assai più degno di un "thriller". Aarhus, uno dei più famosi "sailing spot" della Danimarca, non ha deluso le attese: nei 5 giorni di regata si sono avute le condizioni più diverse: dalla giornata mediterranea con sole e brezza leggera fino ad arrivare alle tipiche condizioni dei campi di regata del nord Europa, ovvero vento ben oltre i 20 nodi estremamente rafficato con scrosci di pioggia e freddo intenso. 96 gli equipaggi iscritti alla regata, con una folta rappresentanza molto qualificata proveniente dai paesi extraeuropei. La Nuova Zelanda era presente con 2 equipaggi , l'Australia con 9 e gli Stati Uniti con 4. L'Italia è stata rappresentata da 9 equipaggi, seconda solo alla Germania con 19 e alla Danimarca con 10.br /
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Questi mondiali danesi saranno ricordati come una delle più belle edizioni mai disputate. A sorprendere non sono state né la presenza puntuale del vento con perfette condizioni meteomarine, né l'eccellente organizzazione e ospitalità predisposta dal Kaløvig Sailing Center. Dove gli sforzi organizzativi hanno raggiunto risultati davvero eccellenti, probabilmente mai registrati prima per un evento velico, è stato per la perfetta copertura dell'evento sui media con un grande accento posto su Internet e sui Social Network. Nei giorni di regata dal sito del mondiale è stato possibile seguire ogni prova con aggiornamenti istantanei.br /
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Non solo le condizioni meteo, l'intensità del vento in barca comitato, i giri di boa. Grazie alla collaborazione con la locale università, è stato possibile seguire in ogni regata le posizioni di ogni concorrente che sono state tracciate con un GPS a bordo di ogni barca. A completamento di tutto ciò, ogni giorno centinaia di bellissime foto con interviste video del prima e dopo regata. Insomma tutto ciò che si poteva solo immaginare qualche tempo fa, è stato previsto e fatto funzionare alla meraviglia. Certamente una fonte d'ispirazione per tutti i futuri eventi velici.br /
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La cronaca della regata registra il lungo dominio di Scott Anderson che è crollato solo all'ultimo giorno dopo l'ottava regata quando il PRO della manifestazione, il magistrale Andreas Kuchler, ha deciso, dopo essersi consultato con l'ufficio meteorologico della Royal Danish Airforce Base, che ci sarebbero state le condizioni per disputare la nona e ultima regata. Fino a quel momento Scott aveva un margine di soli due punti su Steve Brewin e tutti gli equipaggi stavano attendendo a terra le decisioni del PRO. Infatti, durante l'ottava regata le dure condizioni meteo erano peggiorate con un vento ben al sopra il limite dei 22 nodi fissato dalla IACA, la Classe internazionale, e saggiamente il PRO, alla conclusione della prova, aveva mandato gli equipaggi a terra in attesa degli eventi. Non appena avuta la ragionevole certezza delle condizioni, sotto un tiepido sole e con un vento di poco sotto il limite, il PRO richiamava in acqua tutti gli equipaggi.br /
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In caso di vittoria di Steve, Scott per vincere il mondiale doveva arrivare almeno secondo ed in ogni caso con soli due punti di distacco la cosa era complicata per entrambi. Purtroppo durante il primo lato di poppa Scott ha scuffiato e quindi si è ritirato dalla prova; a quel punto a Steve sarebbe bastato un sesto posta ma con una tenacia da autentico campione andava a vincere la prova. La più bella vittoria della mia vita avrebbe esclamato all'arrivo. Quindi con Steve Brewin campione del modo e Scott Anderson nella piazza d'onore, il dominio australiano continuava con Jack Benson al terzo posto, seguito da Andrew Landenberger e Brad Collett. Al sesto posto il primo dei non-australiani, lo spagnolo Manuel Calavia, primo degli equipaggi europei, seguito dall'americano Ben Moon quindi un altro australiano Steve Brayshaw, il neozelandese Mike Drummond e il tedesco Bob Baier per le prime dieci posizioni.br /
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Le dure condizioni danesi non hanno certo agevolato la compagine italiana che purtroppo si è dovuta accontentare di posizioni di rincalzo, anche se l'ottimo Giovanni Calabria aveva fatto ben sperare durante i primi giorni di regata. Il bravo Giovanni ha terminato al 19° posto - peccato per le due penalità in partenza con bandiera nera - mentre Francesco Marcolini ha terminato al 23° posto, Luigi Blancato al 31° , Teo di Battista al 36°, Alberto Farnesi al 38°, Alessandro Beretta al 43°, Marco Gaeti al 55°, Stefano Sirri al 58° e Antonino Agosta al 73° posto.br /
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L’Active Institute della University of Aarhus ha collaborato alla copertura dell’evento online via internet anche grazie ai GPS integrati per il tracking diurante le regate, Inoltre è stato previsto un video streaming online, interviste, foto e Twitter.br /
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