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23/03/2020 - 14:58
La pandemia nell'anno olimpico
CIO, Tokyo 2020: Scenario di rinvio
Con l'emergenza coronavirus che cresce nel pianeta, assediato da mezzo mondo, con interventi sempre più decisi di atleti e paesi (il Canada ha annunciato che non parteciperebbe ai Giochi quest'anno), il presidente CIO Thomas Bach (GER) scrive agli atleti: "Come olimpici sappiamo che non si deve mollare mai. Ma la salute è più importante dei Giochi. Valutiamo scenari di rinvio delle Olimpiadi. Decisione entro 4 settimane" - IL PUNTO SULLE POSSIBILITA'
L'Olimpiade, lo spirito e la storia dei Giochi, i valori universali del grande sport: sono nel nostro cuore e guidano una parte centrale del nostro lavoro editoriale e giornalistico. Il 2020 è l'anno olimpico, ma è diventato anche l'anno della pandemia, del coronavirus, dei numeri della paura. Lo sport si è fermato ovunque a tutti i livelli. Da ultimi si sono fermati anche gli atleti in preparazione per le Olimpiadi. Tutti chiusi nel lockdown planetario, con i muscoli tesi nell'immobilità e il fiato sospeso.
Il Comitato Olimpico Internazionale, gli organizzatori dei Giochi di Tokyo 2020, il Giappone, hanno resistito: ultima frontiera di quel muro di sentimenti condivisi, tesi a tenere viva e alta la fiamma col suo valore simbolico. Le cronache hanno raccontato di un CIO assediato nel fortino di Losanna, riunioni quotidiane di task force, contatti con la World Health Organization, gli scienziati, i comitati olimpici nazionali.
Da oltre un mese i vertici ripetono che "I Giochi si faranno dal 24 luglio", e che "Il Giappone è pronto e sicuro". Poi ci sono state le prime incrinature, le prese di distanza, il pressing degli atleti e di singoli persino membri CIO, che chiedevano due cose: 1) una decisione rapida, per non tenere 11.000 atleti nel limbo di una preparazione impossibile, e possibilmente 2) il rinvio dell'evento olimpico.
Negli ultimi tempi però l'assedio si è fatto stringente. Le resistenze di Bach hanno iniziato a vacillare, anche dal Giappone si sono viste crepe nella difesa dei Giochi, compreso il vicepresidente del comitato organizzatore risultato positivo. E le task force hanno aggiunto al loro lavoro studi e valutazioni sulle varie ipotesi di spostamento della data di Tokyo 2020.
Alcuni giornali hanno prefigurato tre opzioni: 1) Giochi alle date previste 24 luglio-9 agosto 2020; 2) Rinvio di un mese, e Olimpiadi svolte con le Paralimpiadi, dal 25 agosto al 6 settembre; 3) Rinvio di tre mesi e gare nelle stesse storiche date di Tokyo 1964, dal 9 al 25 ottobre. In questa fase non venivano considerati rinvii superiori e che uscissero dal 2020.
Poi l'esplosione della pandemia negli USA (oggi terzo paese al mondo per contagi), la presa di posizione di un intero paese, il Canada, che ha ufficializzato la decisione di non inviare i propri atleti a Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo questa estate, chiedendo al CIO il rinvio di un anno.
A casa nostra, il presidente CONI Giovanni Malagò, non ha lesinato la sua presenza sui media per portare la voce dello sport in un momento difficile, e a sua volta, perdipiù da membro CIO, ha completato la parabola che dalla difesa dei Giochi, passando per una riflessione seria della situazione, è arrivata alla disponibilità a valutare altri scenari.
Insomma, anche le Olimpiadi, ultimo baluardo che resisteva formalmente e coraggiosamente, come una petizione di principio, all'avanzare del virus, da oggi sono ufficialmente alla ricerca di una data alternativa, e considerano anche (e forse principalmente) il rinvio di uno o due anni. Tokyo 2021 o Tokyo 2022.
Per la precisione, e con doverosa attenzione verso i veri protagonisti dello sport, Bach ieri ha scritto una lettera agli atleti. Lui che atleta è stato (oro nel Fioretto a Montreal 1976), si rivolge ai sognatori di medaglie usando per la prima volta la frase "scenari di rinvio". E aggiungendo, per venire incontro ai pressanti inviti a fare presto, che "una decisione verrà presa nelle prossime quattro settimane".
Dunque entro aprile o poco prima il CIO e TOCOG comunicheranno il rinvio dei Giochi Olimpici dall'estate 2020 all'autunno di quest'anno, o all'estate dell'anno prossimo, o ancora, e più probabilmente, al 2022.
Qualunque sia la decisione, che poi verrà analizzata a fondo dai Comitati Olimpici e dalle singole Federazioni, tra cui la nostra Federvela, il rinvio di Tokyo 2020 cambia tutto. Tabelle di preparazione, programmazione dei picchi prestativi, gestione delle qualifiche e delle selezioni. Il coronavirus ha travolto tutto, e purtroppo ogni giorno nelle trincee degli ospedali si combatte per la vita, quella si in cima a ogni priorità. Ma lo sport e l'Olimpiade, con le decisioni che prenderanno e anche con il tentativo ostinato di Bach di resistere, puo' dare, ha dato e darà la spinta per credere nel futuro.
ESTRATTO DELLA LETTERA DEL PRESIDENTE DEL CIO THOMAS BACH AGLI ATLETI
Caro amico atleta,
In questa crisi senza precedenti siamo tutti uniti.
Come te, siamo molto preoccupati per ciò che la pandemia COVID-19 sta facendo alla vita delle persone. Le vite umane hanno la precedenza su tutto, compresa la messa in scena dei Giochi. Il CIO vuole essere parte della soluzione. Pertanto abbiamo assunto il nostro principio guida di salvaguardare la salute di tutti i soggetti coinvolti e contribuire a contenere il virus. Vorrei assicurarvi che ci atterremo a questo in tutte le nostre decisioni relative ai Giochi olimpici di Tokyo 2020.
La strada per Tokyo è molto diversa per ognuno di voi, provenienti da 206 comitati olimpici nazionali. Molti di voi non possono prepararsi e allenarsi nel modo in cui sono abituati, o addirittura non possono farlo affatto, a causa delle misure anti-COVID-19 nel proprio paese. Molti di voi si stanno allenando e non vedono l'ora di realizzare il tuo sogno olimpico. Molti di voi sono già qualificati per i Giochi; un numero significativo non lo è ancora.
Ciò che condividiamo, tuttavia, è un'incertezza tremenda. Questa incertezza scuote i nostri nervi e solleva o rafforza i dubbi su un futuro positivo; distrugge la speranza. Alcuni devono persino temere per la loro stessa esistenza. Questa incertezza deriva dal fatto che, in questo momento, nessuno può davvero fare dichiarazioni completamente affidabili sulla durata di questa lotta contro il virus. Questo è vero per lo sport, la scienza, i media, la politica e tutta la società. Pertanto anche il CIO non può purtroppo rispondere a tutte le vostre domande. Questo è il motivo per cui ci affidiamo al consiglio di una Task Force che include l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
Da atleta di successo, sai che non dobbiamo mai arrenderci, anche se le possibilità di successo sembrano molto ridotte. Il nostro impegno per i Giochi olimpici di Tokyo 2020 si basa su questa esperienza. È la nostra esperienza come atleti a farci essere sempre pronti ad adattarci a nuove situazioni. Per questo motivo, come indicato in precedenza, abbiamo pensato a diversi scenari e li stiamo adattando quasi giorno per giorno.
Da un lato, ci sono significativi miglioramenti in Giappone, dove la gente accoglie calorosamente la fiamma olimpica. Ciò potrebbe rafforzare la nostra fiducia nei nostri ospiti giapponesi che potremmo, con alcune restrizioni di sicurezza, organizzare i Giochi Olimpici nel paese nel rispetto del nostro principio di salvaguardia della salute di tutti i soggetti coinvolti. D'altra parte, abbiamo assistito a un drammatico aumento di casi e nuovi focolai di virus in diversi paesi in diversi continenti. Questo è il motivo per cui dobbiamo intraprendere il prossimo passo nei nostri scenari.
Insieme a tutte le parti interessate, oggi abbiamo avviato discussioni dettagliate per completare la nostra valutazione del rapido sviluppo della situazione sanitaria mondiale e del suo impatto sui Giochi olimpici, compreso uno scenario di rinvio. Stiamo lavorando molto duramente e siamo fiduciosi di aver completato queste discussioni entro le prossime quattro settimane.
So che questa situazione senza precedenti lascia aperte molte delle tue domande. So anche che questo approccio razionale potrebbe non essere in linea con le emozioni che molti di voi devono attraversare. Pertanto, mentre cerchiamo di affrontare la tua situazione e le domande che potresti avere sulla tua formazione, i tuoi sistemi di qualificazione e la tua partecipazione ai Giochi, ti invitiamo a tenere d'occhio gli aggiornamenti e a rimanere in stretto contatto con i vostri NOC e Federazioni nazionali.
Vorrei, e tutti stiamo lavorando per questo, che la speranza di tanti atleti, NOC e IF di tutti e cinque i continenti espressi fosse soddisfatta: che alla fine di questo tunnel oscuro che stiamo attraversando tutti insieme, senza sapere come e quanto è lungo, la fiamma olimpica sarà la luce che vedremo.
Come collega olimpico, spero che tu possa capire la nostra sfida, accettare e sostenere i nostri principi che sono per salvaguardare la tua salute, la tua famiglia e la salute di tutti e per mantenere vivo il tuo sogno olimpico.
Thomas Bach - Presidente CIO
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