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11/02/2015 - 13:49

Una petizione dell'ISAF e le testimonianze di grandi velisti

Chi vuole uccidere
la vela paralimpica?

Clamoroso e doloroso: la Vela fuori dai Giochi Paralimpici a partire da Tokyo 2020. Così ha recentemente deciso l'International Paralympic Committee. Con la Vela, a sorpresa è stato escluso anche il Calcio. Motivo ufficiale: scarsa diffusione mondiale. Ma tutto il mondo velico si mobilita: l'ISAF (da poco fusa con l'IFDS, disabled sailing) lancia una petizione online. E si moltiplicano le iniziative. Con quali speranze?


di Angela Rodi

Ma davvero non vedremo più ai Giochi i velisti sdraiati nell'abitacolo del 2.4? o sule panche hi-tech dello Skud 18? Un intero movimento è attonito davanti all'annuncio-choc sul taglio della vela dal programma paralimpico a partire dal 2020. Rischiamo di non vedere le regate paralimpiche anche in caso di Olimpiadi a Roma 2024...

La ragione? La Vela Paralimpica non ha i requisiti minimi richiesti di distribuzione nel mondo: “La decisione finale non è stata semplice", cita il testo ufficiale dell'IPC, "e dopo una lunga discusione, abbiamo deciso che la Vela e il Calcio non saranno incluse ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, entrambe per la stessa ragione, sia la Vela che il Calcio non raggiungono i criteri minimi stabiliti dall'IPC per la disitribuzione nel mondo."

Pronta la risposta di indignata protesta dell'IFDS (International Federation Disabled Sailing), dell'ISAF (Internaional Sailing Federation) e di tanti e tanti velisti e operatori che si stanno muovendo perchè questa decisione sia rivista.

IL COMUNICATO SULL'ESCLUSIONE
Con un comunicato ufficiale del 4 febbraio, l'ISAF prende posizione a fianco dell'IFDS:
"l'IFDS) è assolutamente contraria alla decisione presa dall'International Paralympic Committee di escludere la Vela dai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, rspondendo tempestivamente con tutti i dati relativi al numero dei velisti diabili che regolarmente partecipano a regate internazionali o campionati nazionali su imbarcazioni paralimpiche.

L'IFDS assicura la realizzazione di ampio programma quadriennale di competizioni internazionali, specchio del programma olimpico organizzato dall'ISAF.

La progressiva espansione della vela paralimpica nel mondo, si evidenzia dalla presenza di nuove nazioni nelle competizioni internazionali. Il processo di fusione tra l'IFDS e l'ISAF è stato completato a novembre 2014 con la volontà comune di creare uno specifico settore dedicato esclusivamente allo sviluppo della vela per disabile.

L'IFDS ha fortemente sottolineato quanto sia devastante per tutti la decisione dell'IPC e l'ISAF si associa senza esitazione alla richiesta di rivedere tale decisione e reintegrare i Giochi Olimpici della Vela prima possibile."

IL POPOLO DELLA VELA SI MOBILITA: SPUNTA LA PETIZIONE DA FIRMARE
Sono tutti arrabbiatissimi: una comunità di velisti paralimpici, di atleti con varie disabilità, di tecnici, di circoli, di associazioni... Una intera realtà sconvolta dalla recente decisione del Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) di escludere la vela dal programma delle Paralimpiadi a partire dall’edizione di Tokyo 2020. L'intera comunità velica internazionale, a cominciare dall’ISAF, la federvela mondiale, e  le 139 autorità nazionali, FIV in testa, ha iniziato un lavoro comune per provare a spingere verso il possibile reintegro della vela ai Giochi Paralimpici.

Un "movimento" spontaneo e con tante ragioni di cuore e cervello, che ricorda un po' quello che si era scatenato a suo tempo per la riammissione del multiscafo dopo l'esclusione del Tornado, o le reazioni per l'esclusione della Star, e ancor più da vicino quello che è accaduto con il Kiteboard, prima dentro poi fuori, poi mezzo e mezzo... I paragoni purtroppo non autorizzano l'ottimismo, visti i risultati. Ma la vela paralimpica deve lottare, su questo non c'è alcun dubbio: spiegare le ragioni, far capire soprattutto che, al di là degli aridi numeri, lo sport della vela è uno dei più indicati per essere praticato da atleti con disabilità!

Intanto come prima mossa, l’ISAF ha emesso un comunicato in cui chiede a tutti i velisti del mondo di mandare un’email di sostegno a questa importante campagna, messaggi che dovranno essere inviati all’indirizzo di posta elettronica disabled@isaf.com e che in seguito saranno inoltrati al Comitato Paralimpico Internazionale insieme con un pacchetto completo di informazioni sulla vela paralimpica. Una disciplina, è bene ricordarlo, che offre alle persone portatrici di disabilità l’opportunità, unica, di vivere il mare e lo sport senza barriere, un percorso che hai nei Giochi Paralimpici, per molti, il suo culmine, una sfida di alto livello dove affrontarsi a parità di condizioni.

Prroprio a novembre del 2014, l'Associazione internazionale della vela per disabili (IFDS) si è fusa con ISAF e al momento opera all'interno della struttura con una specifica commissione. L’ISAF, appresa la notizia dell’esclusione della vela dalle Paralimpiadi, sta facendo ogni sforzo per comprendere i motivi della decisione dell’IPC e soprattutto per fare in modo che il Comitato Paralimpico Internazionale torni sulla sua decisione.

Bjornar Erikstad, uno dei miti della vela paralimpica e della classe 2.4 mR, recente vincitore della tappa di Miami dell’ISAF Sailing World Cup, ha detto: “La vela non può essere esclusa dai Giochi Paralimpici, deve esserci. In barca a vela si può essere giovani, vecchi, donne, di sesso maschile o femminile, e si parte tutti ad armi pari. L’ambiente e ciò che ci circonda rende questo sport unico, una sfida completa, in cui bisogna essere fisicamente e mentalmente preparati”. Una sintesi perfetta di ciò che è la vela, e una spinta, rivolta a tutti, a perorare questa causa mandando un messaggio all'indirizzo disabled@isaf.com: scrivete e fate scrivere ai vostri amici.

ANCHE SIR ROBIN KNOX-JOHNSTON PARTECIPA ALLA BATTAGLIA
Alla posizione ufficiale dell'ISAF si associano velisti che hanno fatto la storia stessa della Vela. Sir Robin Knox-Johnston, il primo ad aver circumnavigato il globo in solitario (1969), vincitore del Trofeo Jules Verne con Sir Peter Blake e il più "vecchio" velista ad aver partecipato  a 67 anni al giro del mondo in solitario Velux 5 Oceans, si unisca al coro di protesta che si sta allargando a macchia d'olio in tutto il mondo. Ecco le sue parole.

"La decisione dell'IPC di escludere la Vela dai Giochi Paralimpici del 2020, giunge in un momento nel quale le opportunità di praticare lo sport della vela per i disabili sono in espansione. La motivazione a supporto della decisione afferma che il numero delle nazioni che considerano la vela per disabili non sono sufficienti. Qualsiasi sport ha bisogno di tempo per sviluppare qualcosa che sino a pochi anni fa era ritenuta impossibile e per quel che concerne la vela per disabili, il numero dei suoi praticanti è decisamente cresciuto e così anche il numero delle nazioni.

"E' chiaro che la Commisione Internazionale Paralimpica non vuole attendere quanto necessario e così facendo, priverà i disabili sopratutto in quesi paesi meno sviluppati, dell'opportunità di praticare uno sport dove possono usare la loro mente per regatare, così come qualsiasi persona normodotata.
E' una decisione vergognosa e sebbene l'IPC afferma che questa decisione è ormai presa, nulla è davvero definitivo. Se tutti sosteranno la campagna contro questa decisione, l'IPC dovrà ritornare sui suoi passi e modificare quanto già stabilito."

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