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28/02/2012 - 19:17

Volvo Ocean Race 2011-2012

Chi fa per primo 600 miglia in 24 ore?

!--paging_filter--strongPrua su Auckland e caccia al record! Finalmente agganciati i trade-winds favorevoli. La flotta divisa in due gruppi. A ovest Telefónica, Team Sanya e Camper. A est (e sopravento) Puma, Abu Dhabi e Groupama. Tutti a una media strabiliante di 20 nodi. Fino all'Equatore possibile il record sulle 24 ore (596,9 mg).../strong!--break--br / nbsp;br / emUn occhio allo strumento della velocità, l'altro all'orologio, e mani salde su scotte e timone: sono i giorni caldi della Volvo Ocean Race, quelli nei quali potrebbe scapparci il record di percorrenza sulle 24 ore. E' uno dei record importanti della vela, inseguito anche da Giovanni Soldini con il suo VO70 modificato Maserati: ora che i 6 yacht del giro sono entrati nella fascia degli alisei che soffiano forti e costanti, le condizioni ci sono tutte. Quindi per voi: occhio alle news su Saily.it... da un momento all'altro può saltar fuori un record significativo per la storia della vela. Il record attuale, peraltro, resiste dal 2008, quando fu stabilito da Ericsson 4 dello skipper Torben Grael con 596,9 miglia nelle 24 ore, alla media di 24,85 nodi... Nel mirino dunque, oltre al record, c'è anche la soglia storica delle 600 miglia per un monoscafo in equipaggio!br / nbsp;br / (Se vi siete incuriositi e a questi punto volete farvi una cultura sui record a vela e fare il punto della situazione sbirciando nei registri ufficiali, eccovi il link giusto, quello del World Sailing Speed Record Council: a href="http://www.sailspeedrecords.com/"www.sailspeedrecords.com/a)/embr / br / strongULTIM'ORA 29 FEBBRAIO/strongbr / Alicante, Spagna – 29 febbraio 2012 – Sono state 24 ore piene di azione, quelle appena trascorse per i sei team della Volvo Ocean Race. Velocità da brivido, rotture, incidenti mentre la flotta naviga negli alisei rotta sud verso l’equatore e ben tre scafi hanno superato la barriera delle 500 miglia di percorrenza. I francesi di Groupama 4 mantengono saldamente la prima posizione, secondi sono gli americani di Puma e terzi gli spagnoli di Team Telefonica a meno di 100 miglia di distacco. Sfortunato Camper, che durante la notte è stato vittima di un problema alla vela di prua, che gli ha fatto perdere contatto con i battistrada. Ora è quarto, seguito da Abu Dhabi e Team Sanya.br / nbsp;br / E’ un cambio di scena totale, rispetto a due giorni fa, quello che sta accadendo sul palcoscenico della Volvo Ocean Race. I sei team, infatti, sono protagonisti di una discesa velocissima verso sud e l’equatore, con venti che hanno superato i 35 nodi di intensità e velocitànbsp; da brivido, tanto che la scorsa notte metà della flotta ha infranto il muro delle 500 miglia in 24 ore. Ma i dati che arrivano dall’oceano pacifico parlano di distanze ancora maggiori e di potenziali nuovi record. La classifica provvisoria cambia ancora alle spalle dei leader di Groupama 4.br / nbsp;br / In condizioni che sembrano essere perfette per la sua barca, l’equipaggio guidato da Franck Cammas, mantiene saldamente il suo vantaggio, che al rilevamento delle 13 GMT è arrivato a oltre 81 miglia sui nuovi avversari diretti, gli americani di Puma che sono risaliti in seconda posizione. Condizioni ideali certo, ma che mettono alla prova attrezzature e uomini, come ha spiegato il watch captain della barca francese Thomas Coville: “Ci si bagna molto. Navighiamo con un angolo di 90° al vento e 90° alla direzione delle onde. Ci sono tanti spruzzi e in coperta arrivano ondate in continuazione. E’ una situazione molto dura per l’equipaggio, soprattutto per il timoniere. E tutti abbiamo gli occhi rossi e che bruciano per il sale.”br / nbsp;br / Rientrati nei giochi grazie alla loro scelta nordista prima e orientale poi, gli americani di Puma hanno fatto registrare la percorrenza più alta sulle 24 ore con ben 525 miglia a una media di 21,8 nodi che li ha spinti in alto e in seconda piazza alle spalle dei francesi. “Non male per un lasco stretto con venti nodi di vento e un mare difficile” ha scritto l’MCM Amory Ross. “E’ bello andare veloci, fa bene alla mente. Navigare così è divertente ed è quello a cui tutti pensano quando firmano per fare il giro del mondo a vela!”br / nbsp;br / Oltre alle ottime velocità per risalire nella classifica Puma ha anche, suo malgrado, approfittato di quanto successo a Camper with Emirates Team New Zealand nella notte. Gli ispano/neozelandesi sono stati vittime della sfortuna rompendo una vela di prua essenziale in queste condizioni. “La cima a cui è murato il fiocco si è rotta, la vela ha cominciato a sbattere e si è strappata in due pezzi” ha spiegato lo skipper Chris Nicholson. Si tratta del J2, una vela importante per le condizioni in cui naviga la barca rossa e bianca, e quella utilizzata in sostituzione ha fatto rallentare il team in modo considerevole. In un successivo collegamento, tuttavia, il navigatore Will Oxley ha confermato che l’equipaggio è riuscito ad effettuare una riparazione e a issare nuovamente la vela. “I ragazzi sono stati fantastici, hanno lavorato finchè non era tutto a posto. Ci solo volute circa 20 ore, è un lavoro enorme, si deve portare la vela sottocoperta, asciugarla, trovare il taglio e fare la riparazione rimettendo insieme i due pezzi e aggiungendo uno strato, incollare e cucire. Non so come facciano, la vela è enorme e l’interno della barca così piccolo.” Oxley ha però aggiunto che le condizioni restano: “Piuttosto brutali. Non si può stare al timone senza casco e non si può volgere la faccia al vento perché ci si acceca. Immaginate di mettere la testa fuori da finestrino della macchina a 60 all’ora quando piove e capirete. “br / nbsp;br / Team Telefónica è quindi risalito in terza posizione e accusa un ritardo inferiore alle 96 miglia da Groupama e pur non avendo passato la barriera delle 500 miglia, solo si fa per dire 499 quelle segnate dal logo della barca azzurra, ha ben resistito agli attacchi del duo che si trova più a est. Il navigatore australiano
Andrew Cape conferma che: “Siamo abbastanza contenti, navighiamo veloci a 90° di vento reale con il due. Forse è quello che ci aspettavamo per la prossima tappa, ma qui le temperature sono molto meglio! Non ci possiamo lamentare, è bello avanzare velocemente e sembra che per i prossimi giorni la situazione resterà così. I doldrum si sono chiusi un po’ a causa dell’aliseo forte che abbiamo qui, quindi non credo saranno un problema come quello che invece avremo quando saremo nell’emisfero sud in approccio alla Nuova Zelanda. Comunque non siamo nemmeno a metà della tappa e c’è ancora molta strada da fare.”br / br / Anche Abu Dhabi Ocean Racing dello skipper britannico Ian Walker ha fatto registrare una performance notevole con 511 miglia, il che non gli ha consentito però di risalire alcuna posizione in classifica e rimane quinto a 118,4 miglia dal team francese. Nella notte, il mare molto formato ha causato qualche problema fisico a bordo dello scafo nero degli Emirati, con Walker che ha preso una brutta botta a una gamba rimanendo fra una draglia e un pesante sacco di vela e Craig Satterthwaite che è stato spinto violentemente contro la timoneria da un’onda che ha spazzato la coperta. E, tuttavia con altre trenta e più ore in queste condizioni, ci sarà ancora azione a bordo. Ma, come ha detto il prodiere Justin Slattery: “Questa è una passeggiata rispetto a quello che ci aspetta nel grande sud.”br / nbsp;br / Team Sanya rimane sesto a poco meno di 155 miglia e pur avendo un mezzo meno performante del resto della flotta, l’equipaggio con bandiera cinese ha percorso 474 miglia nelle ultime 24 ore e non si lascia certo abbattere e continua a spingere al massimo. “Indossiamo i caschi e le cinture di sicurezza” racconta l’MCM Andrés Soriano. “Dal tambuccio si vede solo il timoniere perché gli altri tre di turno si riparano dietro ai sacchi delle vele. E’ una bella corsa, bagnata e accidentata, sempre al limite.”br / nbsp;br / Al rilevamento delle ore 14 di oggi, Groupama 4 dista poco più di 3.100 miglia da Auckland e guida la flotta con 81,6 miglia su Puma e 95,8 su Team Telefónica, terzo, In quarta posizione è Camper che ha un ritardo di 109,1 miglia, Abu Dhabi è quinto a 118,4 e Team Sanya è sesto con 154,8 miglia di distacco.br / Il più veloce, nell’arco delle ultime tre ore è stato Abu Dhabi, con una media di 22.2 nodi, ottenuta con 23,5 nodi di vento.br / nbsp;br / strongPosizioni al rilevamento delle ore 13 GMT (14 ora italiana) del 29 febbraio 2012/strongbr / 1. Groupama sailing team, a 3.105,9 miglia da Auckland
br / 2. Puma Ocean Racing powered by BERG, +81,6
br / 3. Team Telefónica, +95,8
br / 4. Camper with Emirates Team New Zealand, +109,1
br / 5. Abu Dhabi Ocean Racing, +118,4
br / 6. Team Sanya, +154,8br / br / strong AGGIORNAMENTO 28 FEBBRAIO/strongbr / Dopo tanto cercare, i sei team della Volvo Ocean Race sono finalmente entrati nel potente flusso di vento di aliseo di nord est, che li porterà velocemente verso l'equatore e la loro meta finale di Auckland. Da oggi e per quattro giorni il menù parla di aliseo sostenuto, un ingrediente perfetto per camminare veloci toccando punte fino a 30 nodi. I primi a beneficiare dell'arrivo del vento da nord est sono stati i team posizionati più a est, ossia i leader provvisori di Groupama 4 che fanno anche registrare le velocità medie più alte della flotta, ben superiori ai 20 nodi e che hanno portato il loro vantaggio a 55 miglia, secondo l'ultimo rilevamento delle ore 13 GMT.br / nbsp;br / L'MCM Yann Riou nel suo blog mattutino ha detto che l'equipaggio è più che pronto a godersi qualche giornata di adrenalina pura.__ "Eccoci finalmente al lasco, bel vento teso, mare bello, un cielo blu appena punteggiato di piccole nuvole. Dopo una settimana di temperature abbastanza piacevoli, ricomincia a fare caldo e compaiono i primi piccoli ventilatori. Ci prepariamo per un nuovo episodio di "life at the extreme" con forti velocità, torrenti d'acqua in coperta, e tutto il resto... insomma alla Volvo Ocean Race!"nbsp; In effetti le condizioni sono ideali per lo scafo francese, il cui skipper Franck Cammas ha sempre dichiarato di aver pensato e ottimizzato soprattutto per le andature portanti, ma anche per gli altri team che nelle prossime ore potrebbero percorrere distanze elevate, superiori alle 500 miglia e non si possono escludere attacchi al record di percorrenza sulle 24 ore. Nella prima tappa, da Alicante a Città del Capo era stato Camper with Emirates Team New Zealand a fissare l'asticella a 554.16 miglia conquistando l'IWC Schaffhausen Speed Record Challenge e secondo il meteorologo Gonzalo Infante gli ultimi modelli meteo e di navigazione suggeriscono che diversi team hanno la possibilità di fare meglio nei prossimi giorni, soprattutto quelli che possono godere di angoli più larghi.br / nbsp;br / Più ad est dei transalpini solo gli americani di Puma, per cui l'arrivo del vento porta anche molto sollievo dopo che ieri la loro corsa era stata temporaneamente rallentata da una zona di vento leggero. Un monito per lo skipper Ken Read, che occupa la posizione più orientale del gruppo e quindi è più vulnerabile. Tuttavia, entrando nella brezza più stabile anche per Puma sono iniziate quelle che gli anglossassoni chiamano "champagne conditions" con sole, mare piatto, temperature piacevoli, ma soprattutto condizioni di navigazione ideali.br / br / Come ha entusiasticamente descritto il navigatore australiano Tom Addis. "E' fantastico, lasco veloce. Siamo tornati in mare apero, non ci sono navi, reti da pesca, detriti da evitare, basta lasciare andare la barca a 22, 23 nodi. E' la specialità di queste barche, quindi le sensazioni sono positive. Il contro è che ci si bagna molto, ma andare veloci verso la meta rende felici. Ci sono oltre 20 nodi d'aria. Poco fa abbiamo toccato 26 nodi di velocità e la media è superiore ai 20. Siamo dietro a un fronte, mentre Groupama è davanti, quindi noi possiamo alzarci un po' di più. In dodici ore potremmo superare quel fronte e l'aria girerà ancora. Abbiamo ancora quattro o cinque giorni di lasco veloci prima di arrivare ai Doldrum, alle calme equatoriali a sud delle isole Salomone. Per adesso stiamo pensando a un piano, ma abbiamo ancora un po' di tempo per definirlo."br / nbsp;br / Più a ovest si trovano invece gli ispano/neozelandesi di Camper with Emirates Team New Zealand, e gli spagnoli di Team Telefónica guidati da Iker Martínez in seconda e terza posizione rispettivamente ma che continuano a combattere per cercare di mantenere le velocità degli avversari. Malgrado ciò a bordo della barca bianca e rossa sembrano soddisfatti di quanto fatto finora. Il navigatorenbsp; Will Oxley ha spiegato che: "Abbiamo circa 1.400 miglia all'equatore e la flotta è allineata su un'asse est/ovest, tutti camminiamo intorno ai venti nodi. Ecco perché abbiamo passato tanto tempo andando a est. Il programma di navigazione che usiamo ci dice se l'angolo è giusto per andare veloci abbastanza da recuperare la distanza maggiore. A questo ritmo saremo vicini all'equatore in qualche giorno. Poi ci saranno molte opzioni da prendere nel Pacifico meridionale, dove io personalmente penso che si deciderà la tappa. Per ora è una gara di velocità in linea e l'idea è di guadagnare quando si può e cercare di non perdere in rapporto alle barche più a est. La linea diretta al traguardo passa attraverso le Salomone, una scelta da fare, e poi c'è la Nuova Caledonia e le Vanuatu sulla rotta, quindi si dovrà decidere come passarle. Sarà interessante." Una parte finale della tappa che tuttavia non sarà priva di insidie e di lavoro. "Speravo che, una volta negli alisei, avrei potuto dormire un po' di più e invece ogni volta che ricevo i bollettini voglio vedere un po' più in là nel futuro per vedere di trovare una soluzione che ci porti ad Auckland in buona posizione."br / nbsp;br / Se i leader e Puma nelle ultime ore hanno tenuto medie di 21 nodi, a bordo di Azzam, lo scafo nero di Abu Dhabi condotto da Ian Walker, si sono registrate punte superiori ai 25, che hanno consentito anche il sorpasso ai danni di Team Sanya, oggi sesto. "Finalmente la Volvo Ocean Race!" ha detto l'olimpionico britannico "Basta scarrocciare e basta bolina. Solo potenza, onde in coperta e velocità. Abbiamo appena fatto la nostra prima corsa di 60 milgia in tre ore, malgrado un cambio di vela nel mezzo che ci ha sicuramente rallentati. Speriamo nelle prossime tre di farne 65. Dobbiamo anche cercare di tenere la prua sopra la rotta per rimanere dove ci sono gli alisei migliori. Fortunatamente tutto l'andare a est dell'ultima settimana ora viene ricompensato e ora possiamo navigare con angoli più ampi, al momento andiamocon un agolo di vento regale di 95°, con due mani di terzaroli alla randa e il genoa 2, con un vento di 25 nodi in aumento. La velocità passa dai 18 ai 30 nodi." Walker ha anche confermato che la riparazione del sistema di movimento della deriva, danneggiato ieri, sembra aver funzionato.br / nbsp;br / In sesta posizione, lo skipper di Team Sanya Mike Sanderson si è detto contento del lavoro fatto dal suo equipaggio per rimanere a contatto con il resto della flotta, anche se si aspetta che nei prossimi giorni, a causa delle prestazioni inferiori del suo mezzo ci possano essere perdite consistenti. "Abbiamo lavorato duro per stare nel gurppo, stiamo stati in testa e in cosa, ma ora dobbiamo affrontare la realtà della velocità delle barche di nuova generazione. Camminano un nodo più di noi. Siamo tutti agonisti e a tutti piace vincere, ma ora non siamo abbastanza veloci per tenere il passo. Un nodo di differenza è tanto, significa 24 miglia al giorno. Una prospettiva un po' paurosa, in tre o quattro giorni il distacco potrebbe essere di 100 miglia."br / nbsp;br / I sei team hanno ancora più di 3.600 miglia da coprire sino ad Auckland dove si prevede possano arrivare verso il 9 marzo, la linea dell'equatore si trova a circa 1.400 miglia e 500 più a sud la zona delle calme equatoriali, i temuti Doldrum.br / nbsp;br / Al rilevamento delle ore 14 di oggi, Groupama 4 guida la flotta con 55 miglia su Camper e 78,5 su Team Telefónica, terzo, In quarta posizione è Puma che ha un ritardo di 86,7 miglia, Abu Dhabi è quinto a 107,5 e Team Sanya è sesto con 110,3 miglia di distacco.br / nbsp;br / strongPosizioni al rilevamento delle ore 13 GMT (14 ora italiana) del 28 febbraio 2012/strongbr / 1. Groupama sailing team, a 3.622,4 miglia da Aucklandbr / 2. CAMPER with Emirates Team New Zealand, a 55,0br / 3. Team Telefónica, +78,5br / 4. PUMA Ocean Racing powered by BERG, +86,7br / 5. Abu Dhabi Ocean Racing, +107,5br / 6. Team Sanya, +110,3br / br / strongGUARDA IL VIDEO DELLO STORICO RECORD DI ERICOSSON 4 (TORBEN GRAEL) NEL 2008: 596,9 MIGLIA IN 24 ORE!/strongbr / br / iframe allowfullscreen="" src="http://www.youtube.com/embed/sl2aWyvFQmw" frameborder="0" height="372" width="620"/iframe

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