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11/11/2020 - 19:47
Vendée Globe, primo colpo di scena importante
Beyou torna indietro! Riuscirà a ripartire?
DOPPIA AVARIA PER CHARAL, PRUA SU LES SABLES, DISTANTE 600 MIGLIA - Il giro rischia di perdere il principale favorito. Uno-due tremendo nella notte di tempesta: prima un danno al timone di sinistra, poi anche il paterazzo si rompe: impossibile continuare. "Faremo di tutto per riparare e farlo ripartire in tempo", dicono al team. Naviga senza paterazzo e contro il tempo: il regolamento lascia 10 giorni di tempo per tagliare la linea di partenza. Ce la farà? E soprattutto: vorrà farlo? La doppia sfida di un velista gentiluomo
Essere il favorito e subire un knock-down terribile al primo round. Partire per il giro del mondo a vela per vincerlo, davanti un timing di 65 giorni di regata no-stop, fisicamente, mentalmente, tecnicamente settato per due mesi e più di oceani, tempeste e grandi capi da girare, e vedersi sbriciolare la barca come una deriva alla prima burrasca. Prima reazione: si sa, capita. E' parte del gioco, è nel conto delle cose. Ci sei dentro. Seconda reazione: tornare indietro per 600 miglia e ripartire, se tutto va bene, con una settimana di ritardo dagli altri, che nel frattempo saranno quasi all'Equatore. Con quale prospettiva? Finire la prova? Da favorito a sognatore? Certo, lo sponsor, i tifosi, il principio, il richiamo degli oceani. Una cosa è certa, conosceremo il vero Beyou. Il volto tenero della vela oceanica, questo 44enne schivo, senza eccessi, che ha scalato le gerarchie, sul podio all'ultimo giro, per le mani una barca fortissima ma da sempre con problemi di affidabilità. Vedremo chi è davvero Jeremie.
LA CRONACA - La maratona degli oceani rischia di perdere il suo favorito numero uno, e comunque di vederlo drasticamente ridimensionato. Jeremie Beyou e il suo Charal super foiler, l'Imoca 60 considerato tra i più veloci, vincitore del Vendée Arctique, rivale diretto dell'altro favorito, l'inglese Alex Thomson di Hugo Boss, si è arreso a una doppia brutta avaria nella seconda notte di gara passata dentro la prima breve ma intensa burrasca.
Il team francese fa sapere che Beyou ha invertito la rotta e punta su Les Sables d'Olonne. Escluse quindi destinazioni più vicine tra Spagna e Portogallo, il che fa pensare che i danni siano ingenti. Charal per tornare a Les Sables deve navigare per 600 miglia, poi riparare ed eventualmente ripartire dall'ultima posizione. Ma intanto, ammesso che Jeremie, 44 anni, terzo all'ultima Vendée, prenda in considerazione l'ipotesi, il tempo corre: il regolamento del VG consente di tagliare la linea di partenza fino a 10 giorni dopo il via della regata, quindi mercoledi 18 novembre alle 14:20. L'impresa di tornare, riparare e ripartire pare già adesso piuttosto estrema.
IL RACCONTO DELLE AVARIE - Il Technical Director di Charal Sailing Team, Pierre-François Dargnies: “È iniziato intorno alle 14:00 di martedì quando si è strappato uno strozzatore, spruzzando carbonio in tutto l'abitacolo. Jérémie ha dovuto fare una piccola riparazione, è entrato in cabina per sistemare il tutto e mentre era dentro ha colpito qualcosa. Così facendo la barca ha strambato violentemente. Beyou si è quindi reso conto che il timone di tribordo era danneggiato. Ha deciso di attendere il passaggio del fronte nella notte per iniziare le riparazioni sul timone. Ha virato stamattina in attesa del sorgere del sole per poter affrontare questa riparazione, ma dopo poche ore la seconda avaria, più grave: il paterazzo di dritta (cavo che sostiene l'albero da dietro) si è rotto improvvisamente, probabilmente perché il blocco di scotta andato in avaria è abbastanza vicino al paterazzo e le schegge di carbonio potrebbero averlo danneggiato fino alla rottura."
Dopo aver discusso con il suo team, Beyou ha quindi preso la decisione mercoledì mattina di tornare a Les Sables d'Olonne per riparare il più rapidamente possibile: "Con una base di scotta strappata, un timone danneggiato, sapendo che è possibile che anche i foil potrebbero essere stati colpiti, e un paterazzo rotto, è un bel po' per il terzo giorno di gara”, aggiunge Pierre-François Dargnies che ha messo a punto la logistica necessaria per ricevere l'IMOCA Charal, atteso a Les Sables d'Olonne venerdì sera.
"L'ETA dipenderà dalla velocità e dalla rotta finchè si trova mure a sinistra, poiché attualmente può andare a velocità maggiore o normale, ma poi mure a dritta senza paterazzo dovrà rallentare parecchio. La cosa buona è che il paterazzo rotto starà perlopiù sottovento. Per quanto riguarda le riparazioni, abbiamo un timone di scorta, quindi non è un problema, e per il resto tutto dipenderà dall'entità esatta del danno, ovviamente faremo di tutto per riparare la barca nel miglior modo possibile, rispettare le scadenze per permettere al nostro skipper di ripartire”.
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