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05/04/2018 - 10:57

Bella di papà Grael

Bentornata, Martine!
l'abbraccio di Torben

Dopo 16 giorni e settemila miglia di burrasche nei mari del sud, papà Torben Grael tira un sospiro di sollievo e abbraccia la figlia Martine, terza con AkzoNobel a Itajaì nel suo Brasile. La cronaca dell'arrivo, la classifica aggiornata. Turn the Tide on Plastic con Francesca Clapcich a 300 miglia dall'arrivo - VIDEO

 

Lui ha vinto cinque medaglie olimpiche, 7 mondiali, 5 europei, una Louis Vuitton Cup (con Luna Rossa) e una Volvo Ocean Race, ha 58 anni, ed è vicepresidente della federvela mondiale World Sailing. Lei, classe 1991, è sua figlia, ha vinto a 25 anni l'oro olimpico in casa a Rio, poi è partita per gli oceani. Dopo settemila miglia, tempeste continue, notizie funeste, ritiri e avarie, dev'essere un bel sollievo anche per un papà marinaio e mago dei venti, riavere a casa la sua "bambina", sana, salva, e già che si chiama Grael anche sul podio. 

L'abbraccio di Torben a Martine è la scena attesa della notte di Itajaì. La tensione si scarica, la malinconia ancora sul volto dei velisti, che possono finalmente parlare di John Fisher e della sua morte, e in questo modo esorcizzarla un po'. Riconoscere che fa oarte dei rischi del "mestiere", dell'andar per mare, per quei mari, laggiù nel sud, tra i quaranta e i cinquanta.

E poi la giovane Grael è famosa in Brasile e l'accoglienza (oltre ai baci di papà) è stata tutta per lei. “Gli ultimi anni sono stati fantastici, e far parte di questa regata è molto bello - ha detto Martine in banchina a Itajaí - Quest’ultima tappa è stata piena di buone navigazioni, è stata una bella esperienza… Mi sento orgogliosa di poter ispirare le nuove generazioni.” 

I LAMPI NELLA NOTTE DELL'ARRIVO

Stanchissimo ma felice lo skipper Simeon Tienpont, che porta a casa il terzo podio consecutivo per team AkzoNobel, un risultato che pone la barca con bandiera olandese al quarto posto in generale, con soli tre punti di distacco dai connazionali di Team Brunel. “Siamo molto felici del risultato, naturalmente. Il nostro obiettivo era di ottenere un gradino del podio, di navigare in sicurezza e di non rompere. E così abbiamo fatto. Il morale a bordo è buono, malgrado questo finale lento, abbiamo fatto una buona regata. Credo che abbiamo adottato la giusta strategia nel Southern Ocean, restando conservativi.

"Di solito nell’ultimo tratto verso il Brasile dopo Capo Horn offre molte opportunità. Ma questa volta, è stato diverso. E’ stato molto più difficile recuperare, quelli davanti hanno avuto condizioni migliori delle nostre, ma per noi è positivo essere riusciti ad acchiappare il terzo posto… Una tappa buona per l’equipaggio e la barca.” 

In mare restano due barche, Turn the Tide on Plastic con l’italiana Francesca Clapcich e più distanziati gli spagnoli di MAPFRE, il cui arrivo è previsto nel fine settimana. Sono due i team che hanno dovuto ritirarsi dalla Leg 7, ma sia Vestas 11th Hour Racing che Team Sun Hung Kai/Scallywag continuano a elaborare un piano per poter rientrare in regata. Novità su entrambi a breve.

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