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04/10/2016 - 20:39
Una ragione in più (definitiva) per esserci: facciamo 2000 barche!
Barcolana con Big Ben Ainslie
di Fabio Colivicchi
Il "Baronetto" della vela mondiale, il velista del record di medaglie vinte, il capo della super-sfida che sogna di riportare in Gran Bretagna nientemeno che l'America's Cup, pronto a sbarcare a Trieste nei giorni della Barcolana! Con lui una parte del team BAR (Ben Ainslie Racing) grazie a Land Rover, sponsor suo e della Barcolana, e un simulatore del catamarano AC45
Big Ben ha detto si: verrà a Trieste, alla Barcolana. Il velista dei velisti, il primatista di medaglie olimpiche nella storia dello sport velico, il detentore della Coppa America (vinta con Oracle USA nella storica rimonta da 1-8 a 9-8 con Emirates Team New Zealand), che però sfida se stesso con un challenger inglese molto avanti nel programma che potrebbe riuscire dove per un secolo e messo hanno fallito tutti i sudditi di sua Maestà, compreso il leggendario Sir Thomas Lipton: riportare la brocca di Garrard sulle bianche scogliere del Solent, dov'è nata! Tutto questo Ben di Dio a passeggio sulle rive della città più velica d'Italia.
Sir Charles Benedict (Ben) Ainslie attrazione, Ben Ainslie ispirazione, Ben Ainslie che firma autografi e rilascia intervista. ma soprattutto Ben Ainslie che veleggia nel golfo di Trieste, magari in un giorno di Bora. La Bora per Ben: il sogno (degli organizzatori) sta diventando realtà, per l'annuncio ufficiale è solo questione di dettagli. Gli appassionati possono prepararsi a gustare il piatto forte di Barcolana 48. Ben Ainslie e uno stand tecnico con uno scafo del cat AC45 di Coppa America sul quale si potrà salire e che farà da simulatore virtuale di una regata a bordo.
Lo sbarco del mega velista a Trieste è reso possibile da una singolare condivisione di sponsor tra il suo consorzio di Coppa America e la Barcolana 48: Land Rover. Un bel colpo anche per il marchio automobilistico. Di questi tempi ci ripetiamo sempre che la Vela ha bisogno di eroi, di personaggi che ispirano e creano voglia di emulazione, voglia di navigare nella gente e nei giovani. Ben Ainslie alla Barcolana può essere anche questo: un volano, una spinta. Per esempio a fare la cosa più banale: iscriversi alla regata. Vogliamo o non vogliamo battere il record e arrivare davvero a 2000 barche? Se non adesso che c'è anche Ben Ainslie, quando? Allora, proviamoci.
Come si è costruito il mito di Ben Ainslie? La prima medaglia olimpica la conquista ad appena 19 anni, a Savannah (Atlanta 1996), è un argento nella classe Laser, battuto dopo uno spettacolare e inedito (per i Giochi) match race nell'ultima regata (non c'era ancora la Medal Race) da un altro fuoriclasse, il brasiliano Robert Scheidt. Da allora la rivalità tra i due si incrocerà spesso. Dopo quell'argento, Ben Ainslie vincerà quattro ori di fila, diventando come detto il più vincente atleta nella storia della vela olimpica: ancora Laser a Sydney 2000, e tre volte sul Finn ad Atene 2004, Pechino (Qingdao) 2008 e Londra 2012, in casa. Dopo la quinta medaglia (come Torben Grael e Robert Scheidt, ma con 4 ori che questi non hanno e che invece pareggiano il conto di un altro mito, Paul Elvstrom) ha lasciato la vela olimpica e si è dedicato alla Coppa America, alla sua maniera. Da tattico di Oracle USA è considerato l'artefice della stupefacente rimonta nella finale del 2013, quando il defender statunitense, sotto 8-1 con i kiwi, vinse le otto regate restanti e riconquistò il trofeo vincendo 9-8.
Ben ha anche collezionato onoreficienze significative in Gran Bretagna: Membro (il primo grado della "Cavalleria") dell'Ordine dell'Impero Britannico nel 2000 con la motivazione "per i servizi allo yachting"; alla quale sono seguite quella di Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico nel 2004, quella di Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico nel 2008 e infine quella di Knight Bachelor "per i servizi alla vela" nel 2012, anno nel quale è stato il portabandiera della squadra inglese nella cerimonia di chiusura dei Giochi di Londra 2012.
Benedict inizia ad andare a vela a 8 anni in Cornovaglia, a 12 anni fa il suo primo Mondiale Optimist, in Giappone, classificandosi 73°. A 15 anni vince il titolo nazionale di Optimist, al suo ultimo anno sulla barchetta. Già l'anno dopo, nel 1993, il sedicenne Benedict conquista a Takapuna in Nuova Zelanda il Mondiale Laser Radial. Nel 1995 vince l'oro ai Mondiali Youth ISAF a Bermuda (dove nel 2017 si disputerà la Coppa America...), e da lì in poi non si ferma più: l'anno dopo la prima medaglia olimpica... Non si contano i mondiali Finn, la barca sulla quale diventerà una specie di mostro imbattibile.
Non solo rose e fiori: di Ben si ricorda la clamorosa squalifica (ha rischiato di restare fuori dai Giochi del 2012 in casa) per l'aggressione al gommone di un fotografo durante una Medal Race in Australia. Carattere rude e ostico, dice qualcuno, ma solo in acqua. A terra Ben è un pulcino, con dolcezze inattese, insieme a una capacità di organizzare e far ruotare un team intorno alla sua classe. Sta qui, in questa storia straordinaria di talento e successi, in questo mix di aggressività agonistica dietro a una faccia d'angelo e a un fisico non prorompente come altri finnisti, la "leggenda di un velista normale" che ha scritto la storia della vela. E chissà quanta ne scriverà ancora. Il Dennis Conner, il Russell Coutts del terzo millennio. Semplicemente Big Ben Ainslie. Benvenuto in Barcolana!
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