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11/01/2011 - 20:51

 

Barcelona World
Colpi di scena!

Dopo 12 giorni di regata Virbac Paprec 3 (Dick-Peyron) prova la fuga, Foncia (Desjoyeaux-Gabart) apre una falla per l'urto con un oggetto sommerso, e President (Le Cam-Garcia) disalbera e ripara a Dakar. Colpi di scena e favoriti spagnoli in evidenza

Barcellona-Mondo! Nome più giusto non potevano sceglierlo gli organizzatori della regata del momento. Invidiateli pure, lo meritano: hanno inventato quello che mancava: il giro del mondo in due. E da oggi la navigazione in solitario, ha una sorella maggiore. Stesse barche (gli IMOCA 60), stessi navigatori (i grandissimi nomi affiancati da nuove leve), tecnica simile eppure assai diversa. Perché la regata in coppia consente prestazioni e velocità maggiori. I due a bordo si incontrano poco nei turni, il riposo è più profondo, e le barche sono condotte sempre al limite.
 
La Barcellona World Race ha 14 barche al via, 28 navigatori (29, considerando che uno dei protagonisti, l'inglese Alex Thomson, operato d'urgenza d'appendice, è temporaneamente sostituito ma tornerà presto in regata), per le classiche 40 mila miglia che lasciano a sinistra i grandi Capi negli oceani del sud. Partenza e arrivo in Mediterraneo tra Gibilterra e Barcellona.
 
Ci sono quasi tutti, i grandi attori della vela oceanica mondiale. Molti - e favoriti -i francesi. Come Jean Pierre Dick e Loik Peyron, che sono al comando su Virbac Paprec 3 dopo 12 giorni, quando la flotta naviga di bolina larga con prua 200° verso il Capo di Buona Speranza. Come il guru Michel Desjoeaux (unico due volte trionfatore alla Vendee Globe), in coppia con il giovanissimo Francois Gabart, su Foncia, oggi hanno urtato un oggetto e hanno una brutta falla sullo scafo, fanno rotta per la costa africana. E ancora Dominique Wavre e Michele Paret, su Mirabaud (lo sponsor che ha messo in piedi un dream team velico pluriclasse), i vecchi leoni Kito De Pavant e Sebastien Audigane (Groupe Bel). E le coppie a nazionalità mista, su tutti l'altro grande francese Jean Le Cam, affiancato dallo spagnolo (di Barcellona) Bruno Garcia. Questi ultimi, tra i più attesi con il veloce President, hanno rotto l'albero e si dirigono a motore verso Dakar: potrebbero tornare in gara visto che l'assistenza esterna qui è autorizzata. Boris Herrmann (tedesco) e Ryan Breymaier (americano), su Neutrogena. E mista tre volte (per quanto già detto) la coppia di Hugo Boss, barca molto innovativa, con il kiwi Andy Meiklejohn, l'inglese Alex Thomson (attualmente in panchina) e l'olandese Verbraak che lo sostituisce. Miste anche le due ragazze che sfidano l'oceano al maschile, la baronetta inglese Dee Caffari con la barcellonese Anna Corbella, su Gaes.
 
Gli spagnoli sono tanti, alcuni fortissimi e anti-francesi, stanno entusiasmando gli appassionati. Secondi su Estrella Damm Alex Pella e Pepe Ribes, due tipi tosti che vengono dai Mini 650, e terzi su Mapfre gli eroi olimpici (oro e argento sull'acrobatico 49er) Iker Martinez e Xabi Fernandez. Ma che scoperta vedere Pachi Rivero e Antonio Piris, due quarantasettenni di Santander, su "Renault", e Juan Merediz e Fran Palacio su Central Lechera Asturiana, Jaume Mumbrù e Cali Sanmartì, esordienti assoluti con "We are Water", e un'ultima coppia mista con Gerard Marin (Spagna) e Ludovic Aglador (Francia), su Forum Maritim Català.
 
In tanti hanno seguito la scommessa della Barcellona World Race. Il giro del mondo per due, perché no? E perché niente Italia, noi che siamo la patria delle regate "per due"? In attesa delle risposte godiamoci lo spettacolo delle lunghe rotte. Barcellona-Mondo è appena all'inizio.

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