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22/02/2012 - 15:26
Volvo Ocean Race 2011-2012
Volvo Ocean Race 2011-2012
Avanti con fatica, verso Taiwan. Camper leader
!--paging_filter--strongI kiwi di Camper vogliono la tappa di Auckland: sempre al comando. Ma un nuovo waypoint definito dagli organizzatori, ha modificato la classifica provvisoria e ricompattato la flotta, ora tutta in poco più di 16 miglia. Abu Dhabi risale al secondo posto, Team Sanya è terzo, Groupama quarto. Seguono Telefonica e Puma (grande recupero nelle ultime ore)/strong!--break--br /
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E' un procedere difficoltoso, quello delle sei barche impegnate nella quarta tappa della Volvo Ocean Race, complici le condizioni di vento, corrente e soprattutto di mare non esattamente ideali. La flotta sta facendo rotta verso est, di bolina e in un vento di circa quindici nodi, verso la parte settentrionale delle stretto di Luzon, dove tutti hanno deciso di puntare per uscire dal famigerato mar cinese meridionale. "Non vediamo l'ora di uscire da questo posto il prima possibile" ha detto Ken Read lo skipper americano di Puma. "Ne abbiamo avuto abbastanza di bolinare." Il team stelle e strisce che si è molto riavvicinato alla testa della flotta recuperando ben 30 miglia da ieri, come gli avversari sta cercando la soluzione migliore per navigare verso est in un sistema meteorologico difficile da interpretare e che si modifica di ora in ora.br /
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Intanto gli organizzatori hanno definito e inserito un nuovo waypoint. Per assicurare l'accuratezza della cartografia, infatti, durante la quarta tappa si utilizzano tre waypoint per il calcolo della distanza al traguardo (DTF). Alle 8 GMT (le nove ora italiana) di oggi il primo punto sulla punta nord-orientale delle Filippine è stato sostituito da un secondo posizionato in prossimità delle isolenbsp; Poor Knights a nord di Auckland. Il waypoint 3 invece è vicino alla Tiritiri Matangi Island, ed entrerà in gioco quanto la flotta sarà più vicina ad Auckland nel tratto finale della tappa. Con questo cambio, le posizioni nella classifica provvisoria sono variate con Abu Dhabi Ocean Racing che è salito al secondo posto e Team Sanya al terzo, secondo l'ultimo rilevamento, mentre i francesi di Groupama sono scesi al quarto. Ma il terzetto è vicinissimo, racchiuso in un raggio di sole 2,4 miglia.br /
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Un ritorno sui primi che ha, ovviamente, reso molto felice lo skipper della barca cinese Mike Sanderson: "Siamo contenti della nostra posizione. Siamo partiti da Sanya con un piano, il salto a destra del vento ci ha dato una mano. Quindi tutto bene, siamo veloci e felici di essere qui. L'attraversamento dello stretto sembra molto complicato." Il neozelandese ha anche spiegato che le scelte tattiche dei prossimi giorni non sono semplici da prendere: "Ci sarà da decidere quanto spingersi a est prima di far rotta a sud verso l'equatore, quanta strada si è disposti a percorrere in più e quanto spingersi a est. Al momento sembra dura, con angoli molto stretti, che in poche parole significa qualche giorno ancora di bolina o di lasco stretto."br /
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Secondo le previsioni, che stanno dando parecchio filo da torcere a navigatori e skipper perché difficili da interpretare e molto variabili, il vento dovrebbe calare in maniera significativa mentre la flotta si avvicina alla punta meridionale dell'isola di Taiwan e la maggiore sfida è concordare una strategia di controllo degli avversari con una lettura del meteo per i giorni a venire. A complicare ulteriormente le cose, i sei Volvo Open 70 hanno sentono in pieno gli effetti della corrente Kuroshio, detta anche "marea nera". Si tratta di una corrente, simile a quella del Golfo nell'Atlantico settentrionale, che corre a nord-est fin oltre il Giappone e che crea un moto ondoso confuso e onde particolarmente insidiose. Un movimento costante che sta stancando molto gli equipaggi, soprattutto perché è molto difficile dormire in cuccetta o portare a termine altri compiti, e cucinare per i Media Crew Member. Durante il giorno le onde non sono difficili da vedere e da evitare, ma è nelle ore notturne, al buio che i timonieri devono far affidamento sulla loro sensibilità per evitare possibili rotture.br /
Secondo lo skipper della barca battistrada, Chris Nicholson, le onde sono molto ripide e le cadute nel cavo pericolose. "Non è un grosso problema con la luce del giorno, perché si riesce a evitarle, addolcendo l'impatto, ma durante la notte è molto più difficile."br /
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Una situazione che è risultata evidente nel collegamento radio di oggi del Race Control di Alicante con Ian Walker, skipper di Abu Dhabi Ocean Racing, dove il rumore della barca a tratti copriva quasi completamente la voce del velista britannico. "Dobbiamo timonare "intorno" alle onde. E' un postaccio, almeno per navigare di bolina. Speriamo che fra un centinaio di miglia questa situazione finisca e si possa liberarsene una volta per tutte. Sono felice che non ci siano 40 nodi, come avrebbe potuto essere. Ci aspettiamo che il vento cali di molto, ma spero che il mare si calmi prima, in caso contrario non sarà facile andare avanti."br /
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Sono cira 100 le miglia restanti alla punta meridionale di Taiwan, e secondo il meteorologo della Volvo Ocean Race, Gonzalo Infante il vento potrebbe calare talmente tanto da costringere le barche a procedere a ritroso, se il moto ondoso non migliorerà. Infante ha detto che la flotta potrebbe impiegare altre 24 ore per raggiungere il mare delle Filippine, dove i team potranno tornare a navigare con maggiore velocità e in condizioni meno pericolose.br /
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Al rilevamento delle ore 14 di oggi l'intera flotta è racchiusa in poco più di 16 miglia e solo 4,2 miglia separano il battistrada Camper da Abu Dhabi, in terza posizione a poco più di 5 è risalito Team Sanya, e Groupama 4 si trova a 6,6 miglia.nbsp; I due team che si erano tenuti più a nord, Team Telefónica e PUMA hanno recuperato strada e sono ora rispettivamente a 12,9 e 16,3 miglia. Tutte le barche navigano intorno ai dieci/undici nodi i di velocità con una quindicina di nodi d'aria.br /
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strongPosizioni al rilevamento delle ore 13 GMT (14 ora italiana) del 22 febbraio 2012/strongbr /
1. Camper with Emirates Team New Zealand, a 4.716,3 miglia da Auckland*br /
2. Abu Dhabi Ocean Racing +4,2br /
3. Team Sanya, , +5,1br /
4. Groupama sailing team, +6,6br /
5. Team Telefónica, +12,9br /
6. Puma Ocean Racing powered by BERG, +16,3br /
(* 1 miglio = 1,852 km)br /
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strongClassifica generale Volvo Ocean Race 2011-12/strongbr /
1. Team Telefónica, 101 puntibr /
2. Camper with Emirates Team New Zealand, 83br /
3. Groupama sailing team, 73br /
4. Puma Ocean Racing powered by BERG, 53br /
5. Abu Dhabi Ocean Racing, 43br /
6. Team Sanya, 17br /
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strong LA SITUAZIONE AL 21.2/strongbr /
E' Camper dello skipper australiano Chris Nicholson a guidare la flotta nel complesso attraversamento del mar cinese meridionale verso lo stretto di Luzon, dopo aver superato gli avversari di Groupama, che pure rimangono a un'incollatura dallo scafo rosso. Complesso perché, se le condizioni del vento sono migliorate con una brezza di circa 15 nodi di intensità, il moto ondoso è rimasto ancora difficile e fastidioso, con mare incrociato. Inoltre, rispetto alle previsioni, il vento è girato, compromettendo almeno al momento, le scelte fatte da alcuni team.br /
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Come quella dei leader della classifica generale, gli spagnoli di Team Telefónica che si erano tenuti più a nord della flotta, insieme a Puma, alla ricerca di una brezza di direzione più favorevole in uscita dallo stretto di Taiwan, ma che hanno perso strada una volta virato, a causa di uno scarso del vento. Iker Martínez, skipper di Team Telefónica ha spiegato così la situazione:_"Sono state ore movimentate, il vento è girato molto e abbiamo dovuto virare. Apparentemente non sembrava un segnale cattivo, ma poi abbiamo visto che si trattava di una situazione locale e mentre noi cercavamo di alzarci il più possibile gli altri sottovento navigavano 20 o 30 gradi più orzati. Per questo abbiamo dovuto toglierci da questa zona e rimetterci in linea con i primi tre, però nella loro poppa. Un vero peccato, sembrava la scelta giusta."br /
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Contrariamente allo scafo azzurro degli spagnoli, la barca che si era tenuta più a sud, Team Sanya guidata da Mike Sanderson si è trovata in una posizione più favorevole, risalendo al terzo posto della graduatoria provvisoria alle spalle di Camper e dei francesi di Groupama 4. Come noto, il team cinese dispone di un mezzo della penultima generazione e sulla carta meno veloce, il che costringe lo skipper e soprattutto il navigatore norvegese Aksel Magdahl a un approccio più coraggioso e radicale. Nel suo blog di oggi Sanderson ha spiegato così la scelta: "Ancora una volta, Telefónica a nord e noi a sud, non prendetevela con noi se non funzionerà, loro sono sempre anche mezzo nodo più veloci... Ma questa volta siamo qui perché volevamo essere in questa posizione, forse abbiamo una possibilità tattica. Teniamo le dita incrociate sperando di aver ragione e di prendere un buon salto per riavvicinarci."br /
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A bordo della barca battistrada il navigatore Will Oxley prevede che lo stato del mare possa migliorare nelle prossime ore, per la felicità di tutti i velisti: "Penso di poter parlare a nome di tutti dicendo che non vediamo l'ora di uscire dal mar cinese meridionale. Fino ad ora abbiamo virato una sola volta e quasi tutte le barche stanno facendo rotta verso nord-est. Non c'è molta scelta in termini tattici per ora, si tratta di uscire da questo tratto di mare. Sono momenti di nervosismo, ma siamo in buona posizione, speriamo che la barca ci dia una mano."br /
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Dopo aver ceduto la prima piazza agli ispano neozelandesi, i francesi di Groupama 4 restano i più vicini a Camper e dimostrano di avere un ottimo passo di bolina. "Dopo la partenza abbiamo avuto un po' di lasco" ha detto lo skipper Franck Cammas oggi durante un collegamento video "Due ore sopra i venti nodi con mare duro. Poi abbiamo cominciato a navigare di bolina, che non è un'andatura che gradiamo molto, specialmente perché non abbiamo preparato la barca in questo senso. Ma resistiamo. Sapevamo di dover soffrire i primi giorni, speriamo che arrivino delle andature più larghe dopo Taiwan." Quanto allo stato del mare e ai pericoli presenti in zona Cammas ha detto che: "C'è un'onda ogni 3 secondi e ogni volta si prende un colpo, dovrebbe migliorare però. Siamo più preoccupati delle piattaforme petrolifere, che non sono molto ben indicate sulle carte."br /
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Essendo stati costretti a inseguire dalla partenza di domenica, con quasi quaranta minuti di ritardo, gli americani di Puma stanno cercando una soluzione alternativa per riguadagnare terreno, ossia puntare e navigare a nord di Taiwan, con un aggravio di circa 400 miglia, per evitare anche una zona di bonaccia. "Il problema è che per ora non si riesce a capire cosa fare, i sistemi meteo cambiano in fretta e la rotta che pensavamo di tenere, passando vicino alla punta meridionale di Taiwan e l'isola più settentrionale delle Filippine, sembra non essere più fattibile. Non ci sarà più vento su tutta la zona, quando ci arriveremo. E' pazzesco pensare di dover andare così a nord quando in realtà vogliamo andare a sud."br /
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Prossimo waypoint per la flotta è il passaggio dello stretto di Luzon, nella parte nord delle Filippine, distante circa 300 miglia dalla posizione attuale delle barche, che dovrebbero poterlo raggiungere nella giornata di giovedì.br /
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Al rilevamento delle ore 14 di oggi quando tutte le barche sono scese sotto la soglia delle 5.000 miglia all'obiettivo, solo 5,70 miglia separano di due battistrada Camper e Groupama 4, in terza posizione a poco meno di 12 milgia è risalito Team Sanya, che guida il trio degli inseguitori composto da Abu Dhabi a 13,8 miglia e da Team Telefónica a 17,3 mentre gli americani di Puma hanno perso ulteriormente terreno e si trovano ora a 46,3 miglia di distanza dai leader. Tutte le barche navigano dagli undici nodi e mezzo ai dodici nodi di velocità con una quindicina di nodi d'aria.br /
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La quarta tappa, da Sanya ad Auckland è lunga oltre 5.200 miglia e assegnerà 30 punti al vincitore, 25 al secondo, 20, 15, 10 e 5 punti per i piazzamenti successivi. _br /
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strongPosizioni al rilevamento delle ore 13 GMT (14 ora italiana) del 21 febbraio 2012/strongbr /
1. Camper with Emirates Team New Zealand, a 4.880,1 miglia da Auckland*br /
2. Groupama sailing team, +5,7br /
3. Team Sanya, , +11,6br /
4. Abu Dhabi Ocean Racing +13,8br /
5. Team Telefónica, +17,3br /
6. Puma Ocean Racing powered by BERG, +46,3br /
(* 1 miglio = 1,852 km)br /
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strongClassifica generale Volvo Ocean Race 2011-12/strongbr /
1. Team Telefónica, 101 punti__br /
2. Camper with Emirates Team New Zealand, 83__br /
3. Groupama sailing team, 73__br /
4. Puma Ocean Racing powered by BERG, 53_br /
5. Abu Dhabi Ocean Racing, 43br /
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