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20/04/2015 - 19:38
Volvo Ocean Race, le prime 24 ore della sesta tappa
Volvo Ocean Race, le prime 24 ore della sesta tappa
Avanti adagio
verso Newport
verso Newport
Partenza in una bonaccia mortale (VIDEO) a largo di Itajaì, comunque in festa per il giro del mondo. In oceano un filo di vento fa avanzare le barche. In testa gli spagnoli di Mapfre (arrabbiati per i 2 punti di penalizzazione). Le ragazze di SCA tengono il ritmo. La flotta ha 5000 miglia di Atlantico per raggiungere la leggendaria Newport, per 151 anni casa dell’America’s cup – SU SAILY TV TORNA VOR STORIES, CON TORBEN GRAEL
di Fabio Colivicchi
La Volvo Ocean Race riparte. Piano, pianissimo, ma riparte. L'Atlantico dei colori carioca può riservare sorprese noiose come la persistente bonaccia vista al via da Itajaì, in contrasto con la festa di popolo per salutare le barche del grande giro. Dopo una partenza dolorosamente lenta, la flotta ha finalmente preso un po' di velocità e i log cominciano a dedurre miglia dalle 5.010 teoriche che separano i sei team dalla linea del traguardo di Newport. I team sono ancora raggruppati in una manciata di miglia e all'ultimo rilevamento in prima posizione ci sono gli spagnoli di MAPFRE.
SULLA TV DI SAILY STA PER TORNARE VOR STORIES, L'ESCLUSIVA SERIE DEDICATA AL MEGLIO DELLA VOLVO OCEAN RACE CON INTERVENTI DI GRANDI OSPITI E PERSONAGGI - NEL PROSSIMO EPISODIO TORBEN GRAEL RACCONTA IL GIRO, LA TAPPA, IL BRASILE... E DA ALBERTO BOLZAN PREVIEW DELLA TAPPA CHE PORTA NEGLI USA, HOME-PORT DI ALVIMEDICA TEAM
DAY 1
La partenza della sesta tappa, ieri da Itajaì, è stata tutto tranne che “speedy” ne anche le ore successive hanno visto i 57 velisti impegnati in una lotta contro il vento leggero, con le sei barche che avanzavano lento moto. Nella notte, inoltre alcuni fastidiosi temporali hanno colpito alcuni dei team, come Team SCA e Team Alvimedica, che sono rimasti vittime dell'ormai nota roulette delle nuvole. Fortunatamente ora la flotta sembra essere riuscita ad entrare in una zona di aria un po' più fresca e le velocità medie sono aumentate.
Matt Knighton l'Onboard reporter di Abu Dhabi Ocean Racing stamane ha raccontato così la prima notte della sesta tappa:“Una scia blu acceso di bioluminescenza si forma sulla poppa di Azzam, sotto un cielo stellato che appare e scompare fra le nuvole. Il solito effetto di raggruppamento della flotta nelle prime 72 ore è evidente, abbiamo MAPFRE appena sottovento mentre Brunel si è staccato un po'. Siamo messi bene, dice Ian mentre osserva le posizioni della flotta sullo schermo del computer al carteggio. Nei prossimi giorni continueremo a navigare di bolina verso Cabo Frio e visto che Dongfeng è qui sottovento a noi, Ian forse potrebbe anche dormire qualche ora. Tutto è calmo, il mare e anche l'attività a bordo, malgrado stiamo andando a 11 nodi. C'è tensione ma almeno questa volta non è sulle nostre spalle. La nostra strategia è chiara, stare con gli altri. Detto ciò, tuttavia, ci sono ancora 5.000 miglia di corsa davanti a noi, visto che ne abbiamo percorse meno di cento.”
Al rilevamento delle ore 12.40 UTC la prima posizione è occupata dagli spagnoli di MAPFRE, con un esile vantaggio di sole 1,5 miglia su Team Alvimedica, qualche centinaio di metri in più su Abu Dhabi Ocean Racing e 3 miglia sulle veliste di Team SCA, 3,6 su Dongfeng e poco più di 5 sugli olandesi di Team Brunel.
L'Onboard reporter di Team Alvimedica, Amory Ross uno dei quattro americani della barca nera e arancio, ha raccontato così le sensazioni a bordo: “C'è sempre una sorta di sollievo nel tornare in oceano e nel navigare di notte. Per quanto bello e accogliente fosse il Brasile, avevamo voglia di tornare presto in regata. E' bello navigare di nuovo e la vita di bordo sembra innaturalmente naturale nelle prime 24 ore, come se non ci fosse quasi stata pausa questa volta. Però adesso puntiamo verso il nord Atlantico e gli USA, dove ci siamo allenati prima della partenza del giro e casa per alcuni di noi. Significa molte cose per molti ma per dirla semplice: arrivare a Newport vorrà dire aver circumnavigato il pianeta.”
CHE DICE IL METEOROLOGO
Il meteorologo della regata Gonzalo Infante, ha descritto la situazione attuale e quella che attende la flotta nelle prossime ore. Le sei barche navigano in un vento moderato da nord-est e sono quindi di bolina. Questo vento è prodotto da un'area di altra pressione che si trova a est della flotta. In questa zona generalmente si assiste alla formazione di temporali, con grandi masse nuvolose e secondo Infante si tratta di una possibilità e, anche se la bassa pressione che si sta sviluppando è piuttosto debole, potrebbe comunque dar vita a un vento più intenso. La direzione del vento non dovrebbe, tuttavia, cambiare molto forse girare un po' più a nord e dunque la flotta potrebbe decidere per l'opzione offshore. Di solito nelle prime fasi di questa tappa il dilemma è proprio quello di stare sottocosta o spingersi più al largo e per ora sembra che questa seconda sia l'ipotesi più probabile. Domani, poi, il sistema meteo dovrebbe spostarsi verso est, si potrebbe assistere a un'intensificazione del vento ma sarà importante per i team tenersi davanti al sistema meteo.
LA PARTENZA: CIAO BRASILE, ROTTA VERSO NEWPORT!
Dopo quasi due settimane di riposo, di lavori intensi di riparazioni nella calorosissima atmosfera di Itajaì, le sei barche della flotta della Volvo Ocean Race sono tornate alla competizione offshore, alla sesta tappa, ovvero 5.010 miglia teoriche da Itajaì fino a Newport, nello stato USA del Rhode Island che pur essendo indiscutibilmente una delle capitali mondiali della vela accoglierà per la prima volta una tappa del giro del mondo a vela. Una tappa che vedrà, dopo oltre sei mesi di regata, i sei team ritornare nell'emisfero settentrionale e che offrirà un menu dei più vari sia dal punto di vista tattico/strategico che meteorologico, con opzioni non scontate da prendere, e che dovrebbe durare circa tre settimane.
VIDEO REPLAY DELLA PARTENZA (SANTA PAZIENZA...)
La fase iniziale della tappa ha dato occasione alle numerose barche spettatori di ammirare i sei Volvo Ocean 65 ma certo non si può dire essere stata veloce. Come successo ieri, infatti, è stata caratterizzata da un'aria praticamente assente, tanto che il comitato di regata ha deciso di accorciare il percorso costiero e di far proseguire la flotta direttamente dopo la prima boa, che le barche hanno raggiunto dopo oltre un'ora dallo start.
La partenza è stata in slow motion tanto che Abu Dhabi Ocean Racing, trovatosi dalla parte sbagliata della linea non è riuscito a tagliare se non diversi minuti dopo, dovendo letteralmente tornare indietro a passo di lumaca, vista la quasi totale assenza di vento. Ma il resto della flotta non ha avuto miglior fortuna, restando praticamente ferma per molte centinaia di metri. Per la cronaca i primi a passare la boa sono stati i giovani di Team Alvimedica, con cui corre l'unico italiano della regata Alberto Bolzan, che in questa tappa avranno una motivazione in più per far bene dato che l'arrivo è a Newport, loro porto d'attracco. A poca distanza è passata la barca rossa degli spagnoli di MAPFRE e poi Abu Dhabi Ocean Racing, Team SCA, Dongfeng Race Team e Team Brunel nell'ordine.
Secondo Gonzalo Infante il meteorologo della Volvo Ocean Race, già le prime fasi della tappa potrebbero essere non semplici, e la rotta verso l'emisfero nord “piena di sfide e molto intensa”. Già dopo poche ore dalla partenza, le barche potrebbero già dover far i conti con le prime difficoltà con un fronte freddo che pare in formazione nella Zona di Convergenza Sudamericana (SACZ).
"Sarà divertente perché passeremo da maglietta e short alla partenza e poi forse a tutto quello che abbiamo messo nelle borse”ha commentato con ironia Simon Fisher, navigatore di Abu Dhabi Ocean Racing.
"Una volta partiti da Itajaí, pare chiaro che cercheremo di agganciare gli alisei di sud-est il prima prossibile. Sembra che navigheremo bordeggiando lungo la costa del Brasile con rotta verso l'Equatore. Raggiungeremo la zona più alta dell'Atlantico meridionale, caratterizzata da aree di alta pressione. Poi dovremmo passare per la quarta volta l'Equatore e trovarci nelle calme dei Doldrum.”Ha spiegato il navigatore di Team Brunel, il veteranoAndrew Cape, che ha aggiunto: “Quando riusciremo a uscire dalle calme equatoriali, rientreremo nell'emisfero nord dopo sei mesi di regata e dovremmo entrare in un flusso più stabilito di aliseo di nord-est.”
LA IN-PORT RACE SPONSORIZZATA TEAM VESTAS WIND VA A BRUNEL
Team Brunel ha vinto la Team Vestas Wind Itajaí In-Port Race al termine di una regata incredibilmente impegnativa ma altrettanto appassionante. Le condizioni di vento leggerissimo, che hanno costretto il comitato di regata a ridurre il percorso, hanno messo davvero alla prova la tenuta nervosa dei 57 velisti partecipanti. In alcuni momenti la brezza è quasi completamente scomparsa dal campo di regata, lasciando tuttavia delle onde fastidiose e una corrente ancor più infida. Una vittoria quella di Team Brunel ottenuta con la pazienza e la perseveranza, che porta la barca con bandiera olandese in testa alla classifica delle costiere con 15 punti, ossia un punto di vantaggio su Abu Dhabi Ocean Racing.
A lungo, nella mattinata brasiliana, nessuno pareva essere certo di poter dare ai numerosissimi e appassionatissimi fan di Itajaì la possibilità di assistere alla in-port race, visto che la brezza nella baia a malapena raggiungeva i tre nodi, tanto da costringere anche il Comitato di Regata a posporre la partenza di 10 minuti, prima di poter finalmente dare il segnale di start. Tutte e sei le barche si sono presentate sul campo di regata, e forse i più contenti di esser i sono stati gli spagnoli di MAPFRE, dopo che ieri erano stati costretti ad effettuare, con l'aiuto dei tecnici del Boatyard dei lavori di rinforzo sull'albero, lavorando per tutta la notte.
Primo sulla linea della partenza il team femminile di SCA, con l'olimpionica Caroljin Brouwer alla ruota, alla ricerca di una terza vittoria nelle in-port Series dopo quelle di Abu Dhabi e Auckland, che ha duellato per tutta la parte iniziale della regata con Abu Dhabi Ocean Racing. Le due barche hanno condotto il secondo lato praticamente fianco a fianco, alla spasmodica ricerca di un refolo di vento sul campo di regata di Itajaí. Poco a poco Ian Walker e i suoi uomini a bordo di Azzam sono riusciti a ottenere un margine relativo, conquistato metro su metro, finché la bonaccia bloccava quasi completamente la flotta.
Le veliste di Team SCA fermate anche da una penalità che le costringeva a effettuare un 360 per aver ostruito la via a Team Brunel, perdevano strada fino a trovarsi nelle retrovie mentre gli olandesi risalivano in seconda posizione. In un altro ribaltamento delle carte in tavola, era poi Dongfeng Race Team a prendere la testa. E, quando la linea del traguardo era ormai a poche decine di metri, Abu Dhabi Ocean Racing, Team Brunel e Dongfeng Race Team si ritrovavano praticamente fermi alla ricerca di quella piccola raffica di aria per tagliare in prima piazza. Alla fine, sono stati Bouwe Bekking e i suoi uomini ad avere la meglio su Abu Dhabi Ocean Racing, che è riuscito a sua volta a sorpassare Dongfeng sul filo di lana. Quarte le veliste di Team SCA, che sono riuscite a mettere la prua avanti a MAPFRE, quinto, mentre Team Alvimedica ha dovuto accontentarsi della sesta posizione.
ANALISI TECNICA: LA SESTA TAPPA MIGLIO PER MIGLIO
Percorso:da Itajaì in Brasile a Newport Rhode Island, USA - Lunghezza: 5.010 miglia
Si tratta di una tappa più costiera, ma con alcune insidie e opzioni oceaniche da prendere in considerazione. La frazione ha anche un valore storico, visto che sarà la prima volta che il giro del mondo arriverà a Newport, nello stato nordamericano del Rhode Island, che insieme alla neozelandese Auckland è considerata come una delle capitali mondiali della vela.
Nel tratto seguente alla partenza da Itajaí, il clima potrebbe rivelarsi molto variabile e con frequenti temporali. La domanda cui dovranno rispondere i team è: sotto costa o al largo? E ancora, meglio sfruttare le arie termiche prodotte dalla terraferma oppure le brezze di mare? Non facile visto che la brezza di terra è una caratteristica delle zone costiere del Brasile ma non si può certo considerare come una variabile costante. Il problema strategico successivo sarà come “girare l'angolo” del Brasile a Recife.
Sono due i fattori da tenere in considerazione e per cui trovare un equilibrio, più si va al largo e più il vento dovrebbe essere stabile, ma in questo caso si fa più strada. C'è una regola non scritta che dice: stare a 10 miglia dalla costa oppure a oltre 100 miglia. Esiste u'altra componente importante, ossia la corrente brasiliana che corre lungo la costa da Recife a Buenos Aires in direzione sud e sulla quale i navigatori potrebbero cercare giocare a loro favore.
Una volta allontanatisi dalla costa brasiliana i team cercheranno di entrare nel flusso degli alisei di sud-est. In teoria gli alisei dovrebbero stabilizzarsi non troppo a nord di Rio. Una volta entrati in questo flusso, far correre al massimo la barca è la vera priorità prima del passaggio dei Doldrum, la zona delle calme equatoriali, che segue e che gli equipaggi attraverseranno per la quarta volta dall'inizio del giro. Dovrebbe trattarsi di un passaggio relativamente semplice, ma come sempre il gioco delle nuvole e dei temporali potrebbe essere importante. Inoltre, coloro che si portassero troppo a est una volta entrati nell'emisfero nord, potrebbero vedersi obbligati a fare molta strada di bolina.
La sezione finale è potenzialmente la più complessa. La flotta farà rotta nord-ovest lontano dall'influenza dell'alta pressione delle Azzorre e nel cammino dei sistemi depressionari che si formano nel continente americano per dirigersi verso l'Europa. Il comportamento di questi sistemi è cruciale nell'approccio a Newport, soprattutto in un periodo dell'anno dove è possibile incontrare formazioni meteo piuttosto intense.
Nel tratto di avvicinamento alla costa USA, grosso modo dalla latitudine di Miami fino a Newport, i navigatori possono optare per rimanere nella Corrente del Golfo, il cosiddettoGulf Stream,e rimanere più al largo per giocare con i sistemi meteo della zona fino ad arrivare alle coste del Rhode Island, che spesso sono caratterizzate da venti deboli e instabili, soprattutto nelle ultimissime miglia.
SULLA TV DI SAILY STA PER TORNARE VOR STORIES, L'ESCLUSIVA SERIE DEDICATA AL MEGLIO DELLA VOLVO OCEAN RACE CON INTERVENTI DI GRANDI OSPITI E PERSONAGGI - NEL PROSSIMO EPISODIO TORBEN GRAEL RACCONTA IL GIRO, LA TAPPA, IL BRASILE... E DA ALBERTO BOLZAN PREVIEW DELLA TAPPA CHE PORTA NEGLI USA, HOME-PORT DI ALVIMEDICA TEAM
di Fabio Colivicchi
La Volvo Ocean Race riparte. Piano, pianissimo, ma riparte. L'Atlantico dei colori carioca può riservare sorprese noiose come la persistente bonaccia vista al via da Itajaì, in contrasto con la festa di popolo per salutare le barche del grande giro. Dopo una partenza dolorosamente lenta, la flotta ha finalmente preso un po' di velocità e i log cominciano a dedurre miglia dalle 5.010 teoriche che separano i sei team dalla linea del traguardo di Newport. I team sono ancora raggruppati in una manciata di miglia e all'ultimo rilevamento in prima posizione ci sono gli spagnoli di MAPFRE.
SULLA TV DI SAILY STA PER TORNARE VOR STORIES, L'ESCLUSIVA SERIE DEDICATA AL MEGLIO DELLA VOLVO OCEAN RACE CON INTERVENTI DI GRANDI OSPITI E PERSONAGGI - NEL PROSSIMO EPISODIO TORBEN GRAEL RACCONTA IL GIRO, LA TAPPA, IL BRASILE... E DA ALBERTO BOLZAN PREVIEW DELLA TAPPA CHE PORTA NEGLI USA, HOME-PORT DI ALVIMEDICA TEAM
DAY 1
La partenza della sesta tappa, ieri da Itajaì, è stata tutto tranne che “speedy” ne anche le ore successive hanno visto i 57 velisti impegnati in una lotta contro il vento leggero, con le sei barche che avanzavano lento moto. Nella notte, inoltre alcuni fastidiosi temporali hanno colpito alcuni dei team, come Team SCA e Team Alvimedica, che sono rimasti vittime dell'ormai nota roulette delle nuvole. Fortunatamente ora la flotta sembra essere riuscita ad entrare in una zona di aria un po' più fresca e le velocità medie sono aumentate.
Matt Knighton l'Onboard reporter di Abu Dhabi Ocean Racing stamane ha raccontato così la prima notte della sesta tappa:“Una scia blu acceso di bioluminescenza si forma sulla poppa di Azzam, sotto un cielo stellato che appare e scompare fra le nuvole. Il solito effetto di raggruppamento della flotta nelle prime 72 ore è evidente, abbiamo MAPFRE appena sottovento mentre Brunel si è staccato un po'. Siamo messi bene, dice Ian mentre osserva le posizioni della flotta sullo schermo del computer al carteggio. Nei prossimi giorni continueremo a navigare di bolina verso Cabo Frio e visto che Dongfeng è qui sottovento a noi, Ian forse potrebbe anche dormire qualche ora. Tutto è calmo, il mare e anche l'attività a bordo, malgrado stiamo andando a 11 nodi. C'è tensione ma almeno questa volta non è sulle nostre spalle. La nostra strategia è chiara, stare con gli altri. Detto ciò, tuttavia, ci sono ancora 5.000 miglia di corsa davanti a noi, visto che ne abbiamo percorse meno di cento.”
Al rilevamento delle ore 12.40 UTC la prima posizione è occupata dagli spagnoli di MAPFRE, con un esile vantaggio di sole 1,5 miglia su Team Alvimedica, qualche centinaio di metri in più su Abu Dhabi Ocean Racing e 3 miglia sulle veliste di Team SCA, 3,6 su Dongfeng e poco più di 5 sugli olandesi di Team Brunel.
L'Onboard reporter di Team Alvimedica, Amory Ross uno dei quattro americani della barca nera e arancio, ha raccontato così le sensazioni a bordo: “C'è sempre una sorta di sollievo nel tornare in oceano e nel navigare di notte. Per quanto bello e accogliente fosse il Brasile, avevamo voglia di tornare presto in regata. E' bello navigare di nuovo e la vita di bordo sembra innaturalmente naturale nelle prime 24 ore, come se non ci fosse quasi stata pausa questa volta. Però adesso puntiamo verso il nord Atlantico e gli USA, dove ci siamo allenati prima della partenza del giro e casa per alcuni di noi. Significa molte cose per molti ma per dirla semplice: arrivare a Newport vorrà dire aver circumnavigato il pianeta.”
CHE DICE IL METEOROLOGO
Il meteorologo della regata Gonzalo Infante, ha descritto la situazione attuale e quella che attende la flotta nelle prossime ore. Le sei barche navigano in un vento moderato da nord-est e sono quindi di bolina. Questo vento è prodotto da un'area di altra pressione che si trova a est della flotta. In questa zona generalmente si assiste alla formazione di temporali, con grandi masse nuvolose e secondo Infante si tratta di una possibilità e, anche se la bassa pressione che si sta sviluppando è piuttosto debole, potrebbe comunque dar vita a un vento più intenso. La direzione del vento non dovrebbe, tuttavia, cambiare molto forse girare un po' più a nord e dunque la flotta potrebbe decidere per l'opzione offshore. Di solito nelle prime fasi di questa tappa il dilemma è proprio quello di stare sottocosta o spingersi più al largo e per ora sembra che questa seconda sia l'ipotesi più probabile. Domani, poi, il sistema meteo dovrebbe spostarsi verso est, si potrebbe assistere a un'intensificazione del vento ma sarà importante per i team tenersi davanti al sistema meteo.
LA PARTENZA: CIAO BRASILE, ROTTA VERSO NEWPORT!
Dopo quasi due settimane di riposo, di lavori intensi di riparazioni nella calorosissima atmosfera di Itajaì, le sei barche della flotta della Volvo Ocean Race sono tornate alla competizione offshore, alla sesta tappa, ovvero 5.010 miglia teoriche da Itajaì fino a Newport, nello stato USA del Rhode Island che pur essendo indiscutibilmente una delle capitali mondiali della vela accoglierà per la prima volta una tappa del giro del mondo a vela. Una tappa che vedrà, dopo oltre sei mesi di regata, i sei team ritornare nell'emisfero settentrionale e che offrirà un menu dei più vari sia dal punto di vista tattico/strategico che meteorologico, con opzioni non scontate da prendere, e che dovrebbe durare circa tre settimane.
VIDEO REPLAY DELLA PARTENZA (SANTA PAZIENZA...)
La fase iniziale della tappa ha dato occasione alle numerose barche spettatori di ammirare i sei Volvo Ocean 65 ma certo non si può dire essere stata veloce. Come successo ieri, infatti, è stata caratterizzata da un'aria praticamente assente, tanto che il comitato di regata ha deciso di accorciare il percorso costiero e di far proseguire la flotta direttamente dopo la prima boa, che le barche hanno raggiunto dopo oltre un'ora dallo start.
La partenza è stata in slow motion tanto che Abu Dhabi Ocean Racing, trovatosi dalla parte sbagliata della linea non è riuscito a tagliare se non diversi minuti dopo, dovendo letteralmente tornare indietro a passo di lumaca, vista la quasi totale assenza di vento. Ma il resto della flotta non ha avuto miglior fortuna, restando praticamente ferma per molte centinaia di metri. Per la cronaca i primi a passare la boa sono stati i giovani di Team Alvimedica, con cui corre l'unico italiano della regata Alberto Bolzan, che in questa tappa avranno una motivazione in più per far bene dato che l'arrivo è a Newport, loro porto d'attracco. A poca distanza è passata la barca rossa degli spagnoli di MAPFRE e poi Abu Dhabi Ocean Racing, Team SCA, Dongfeng Race Team e Team Brunel nell'ordine.
Secondo Gonzalo Infante il meteorologo della Volvo Ocean Race, già le prime fasi della tappa potrebbero essere non semplici, e la rotta verso l'emisfero nord “piena di sfide e molto intensa”. Già dopo poche ore dalla partenza, le barche potrebbero già dover far i conti con le prime difficoltà con un fronte freddo che pare in formazione nella Zona di Convergenza Sudamericana (SACZ).
"Sarà divertente perché passeremo da maglietta e short alla partenza e poi forse a tutto quello che abbiamo messo nelle borse”ha commentato con ironia Simon Fisher, navigatore di Abu Dhabi Ocean Racing.
"Una volta partiti da Itajaí, pare chiaro che cercheremo di agganciare gli alisei di sud-est il prima prossibile. Sembra che navigheremo bordeggiando lungo la costa del Brasile con rotta verso l'Equatore. Raggiungeremo la zona più alta dell'Atlantico meridionale, caratterizzata da aree di alta pressione. Poi dovremmo passare per la quarta volta l'Equatore e trovarci nelle calme dei Doldrum.”Ha spiegato il navigatore di Team Brunel, il veteranoAndrew Cape, che ha aggiunto: “Quando riusciremo a uscire dalle calme equatoriali, rientreremo nell'emisfero nord dopo sei mesi di regata e dovremmo entrare in un flusso più stabilito di aliseo di nord-est.”
LA IN-PORT RACE SPONSORIZZATA TEAM VESTAS WIND VA A BRUNEL
Team Brunel ha vinto la Team Vestas Wind Itajaí In-Port Race al termine di una regata incredibilmente impegnativa ma altrettanto appassionante. Le condizioni di vento leggerissimo, che hanno costretto il comitato di regata a ridurre il percorso, hanno messo davvero alla prova la tenuta nervosa dei 57 velisti partecipanti. In alcuni momenti la brezza è quasi completamente scomparsa dal campo di regata, lasciando tuttavia delle onde fastidiose e una corrente ancor più infida. Una vittoria quella di Team Brunel ottenuta con la pazienza e la perseveranza, che porta la barca con bandiera olandese in testa alla classifica delle costiere con 15 punti, ossia un punto di vantaggio su Abu Dhabi Ocean Racing.
A lungo, nella mattinata brasiliana, nessuno pareva essere certo di poter dare ai numerosissimi e appassionatissimi fan di Itajaì la possibilità di assistere alla in-port race, visto che la brezza nella baia a malapena raggiungeva i tre nodi, tanto da costringere anche il Comitato di Regata a posporre la partenza di 10 minuti, prima di poter finalmente dare il segnale di start. Tutte e sei le barche si sono presentate sul campo di regata, e forse i più contenti di esser i sono stati gli spagnoli di MAPFRE, dopo che ieri erano stati costretti ad effettuare, con l'aiuto dei tecnici del Boatyard dei lavori di rinforzo sull'albero, lavorando per tutta la notte.
Primo sulla linea della partenza il team femminile di SCA, con l'olimpionica Caroljin Brouwer alla ruota, alla ricerca di una terza vittoria nelle in-port Series dopo quelle di Abu Dhabi e Auckland, che ha duellato per tutta la parte iniziale della regata con Abu Dhabi Ocean Racing. Le due barche hanno condotto il secondo lato praticamente fianco a fianco, alla spasmodica ricerca di un refolo di vento sul campo di regata di Itajaí. Poco a poco Ian Walker e i suoi uomini a bordo di Azzam sono riusciti a ottenere un margine relativo, conquistato metro su metro, finché la bonaccia bloccava quasi completamente la flotta.
Le veliste di Team SCA fermate anche da una penalità che le costringeva a effettuare un 360 per aver ostruito la via a Team Brunel, perdevano strada fino a trovarsi nelle retrovie mentre gli olandesi risalivano in seconda posizione. In un altro ribaltamento delle carte in tavola, era poi Dongfeng Race Team a prendere la testa. E, quando la linea del traguardo era ormai a poche decine di metri, Abu Dhabi Ocean Racing, Team Brunel e Dongfeng Race Team si ritrovavano praticamente fermi alla ricerca di quella piccola raffica di aria per tagliare in prima piazza. Alla fine, sono stati Bouwe Bekking e i suoi uomini ad avere la meglio su Abu Dhabi Ocean Racing, che è riuscito a sua volta a sorpassare Dongfeng sul filo di lana. Quarte le veliste di Team SCA, che sono riuscite a mettere la prua avanti a MAPFRE, quinto, mentre Team Alvimedica ha dovuto accontentarsi della sesta posizione.
ANALISI TECNICA: LA SESTA TAPPA MIGLIO PER MIGLIO
Percorso:da Itajaì in Brasile a Newport Rhode Island, USA - Lunghezza: 5.010 miglia
Si tratta di una tappa più costiera, ma con alcune insidie e opzioni oceaniche da prendere in considerazione. La frazione ha anche un valore storico, visto che sarà la prima volta che il giro del mondo arriverà a Newport, nello stato nordamericano del Rhode Island, che insieme alla neozelandese Auckland è considerata come una delle capitali mondiali della vela.
Nel tratto seguente alla partenza da Itajaí, il clima potrebbe rivelarsi molto variabile e con frequenti temporali. La domanda cui dovranno rispondere i team è: sotto costa o al largo? E ancora, meglio sfruttare le arie termiche prodotte dalla terraferma oppure le brezze di mare? Non facile visto che la brezza di terra è una caratteristica delle zone costiere del Brasile ma non si può certo considerare come una variabile costante. Il problema strategico successivo sarà come “girare l'angolo” del Brasile a Recife.
Sono due i fattori da tenere in considerazione e per cui trovare un equilibrio, più si va al largo e più il vento dovrebbe essere stabile, ma in questo caso si fa più strada. C'è una regola non scritta che dice: stare a 10 miglia dalla costa oppure a oltre 100 miglia. Esiste u'altra componente importante, ossia la corrente brasiliana che corre lungo la costa da Recife a Buenos Aires in direzione sud e sulla quale i navigatori potrebbero cercare giocare a loro favore.
Una volta allontanatisi dalla costa brasiliana i team cercheranno di entrare nel flusso degli alisei di sud-est. In teoria gli alisei dovrebbero stabilizzarsi non troppo a nord di Rio. Una volta entrati in questo flusso, far correre al massimo la barca è la vera priorità prima del passaggio dei Doldrum, la zona delle calme equatoriali, che segue e che gli equipaggi attraverseranno per la quarta volta dall'inizio del giro. Dovrebbe trattarsi di un passaggio relativamente semplice, ma come sempre il gioco delle nuvole e dei temporali potrebbe essere importante. Inoltre, coloro che si portassero troppo a est una volta entrati nell'emisfero nord, potrebbero vedersi obbligati a fare molta strada di bolina.
La sezione finale è potenzialmente la più complessa. La flotta farà rotta nord-ovest lontano dall'influenza dell'alta pressione delle Azzorre e nel cammino dei sistemi depressionari che si formano nel continente americano per dirigersi verso l'Europa. Il comportamento di questi sistemi è cruciale nell'approccio a Newport, soprattutto in un periodo dell'anno dove è possibile incontrare formazioni meteo piuttosto intense.
Nel tratto di avvicinamento alla costa USA, grosso modo dalla latitudine di Miami fino a Newport, i navigatori possono optare per rimanere nella Corrente del Golfo, il cosiddettoGulf Stream,e rimanere più al largo per giocare con i sistemi meteo della zona fino ad arrivare alle coste del Rhode Island, che spesso sono caratterizzate da venti deboli e instabili, soprattutto nelle ultimissime miglia.
SULLA TV DI SAILY STA PER TORNARE VOR STORIES, L'ESCLUSIVA SERIE DEDICATA AL MEGLIO DELLA VOLVO OCEAN RACE CON INTERVENTI DI GRANDI OSPITI E PERSONAGGI - NEL PROSSIMO EPISODIO TORBEN GRAEL RACCONTA IL GIRO, LA TAPPA, IL BRASILE... E DA ALBERTO BOLZAN PREVIEW DELLA TAPPA CHE PORTA NEGLI USA, HOME-PORT DI ALVIMEDICA TEAM
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