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10/11/2014 - 13:09

Route du Rhum, i numeri stratosferici di Loick Peyron

Atlantico in 7 giorni a 23 nodi!

Aliscafo? No, Loick Peyron. Che sbriciola i record: 7 giorni e 15 ore da St. Malo a Guadalupa. La storia, le parole, le foto - E 3 VIDEO DA NON PERDERE


Loick mette la ciliegina su una carriera straordinaria. 7 giorni e 15 ore da St. Malo a Guadalupa con il trimarano Banque Populaire VII di 31 metri. E pensare che questa regata Loick avrebbe dovuto farla con un'altra barca, un trimarano d'epoca di 11 metri... Ecco la sua storia, le sue prime parole, e chi c'è dietro al trionfo che segna un'epoca della vela oceanica - FOTO E 3 VIDEO DELL'ARRIVO!


di Fabio Colivicchi

Piacere, Loick Peyron, 54 anni, superstar delle grandi corse oceaniche a vela. Quasi nessuno come lui, con questa naturalezza nel portare multiscafi volanti da una parte all'altra dell'Atlantico... E pensare che questa regata non avrebbe dovuto farla con questa barca! Loick Peyron eroe degli oceani, ma per caso: solo due mesi fa ha saputo di dover rimpiazzare Armel Le Cleac’h sul maxi trimarano Banque Populaire VII. Aveva annunciato un progetto affascinante: rifare la Rhum con un trimarano d’epoca! E invece si è ritrovato a vincere, facendo il vuoto, superando tempeste e bonacce, portando al massimo una delle astronavi della vela oceanica moderna, a una media da aliscafo.

LE ULTIME MIGLIA VERSO GUADALUPE



A 54 anni, 32 anni dopo la sua prima Route du Rhum, Loick Peyron ha vinto la mitica regata, anzi ha trionfato, giungendo sul traguardo di Point-a-Pitre, con il nuovo record della corsa: 7 giorni, 15 ore, 8 minuti e 32 secondi, oltre due ore in meno del precedente primato che resisteva dal 2006, per completare le 3542 miglia da St. Malo a Guadalupe, a bordo del Trimarano Banque Populaire VII di 31.5 metri (103 piedi). La media di Loych Peyron è stata di 19,3 nodi. Questo però solo in teoria: in realtà Loick ha percorso 4.199 miglia reali, e la media è stata di 22,93 nodi!

IL TAGLIO DEL TRAGUARDO



Niente è per caso: BP VII e Loick sono stati in testa alla regata dalla prima notte, quando la felice scelta di rotta nella Manica li ha fatti uscire per primi fuori Ushant, in oceano, una tempistica perfetta per prendere la depressione nella maniera ottimale. Sempre in testa da dominatore, con una sola sbavatura, un buco di vento nell’alta pressione delle Azzorre. Poi, nell’avvicinamento a Guadalupe, ha incredibilmente riguadagnato miglia su miglia ai danni di un trimarano più grande di quasi 10 metri, Spindrift 2 che ben conosce. E’ la seconda volta che il trimarano di Loick Peyron vince la Route du Rhum: in precedenza questa longeva macchina da corsa oceanica disegnata da VPLP vinse nella precedente edizione quattro anni fa, nel 2010 con Franck Cammas in 9 giorni e 3 ore.

Alla vigilia molti erano preoccupati della sfida che attendeva Loick: a 54 anni, con soli due mesi di preparazione, dominare un mostro di 31 metri era considerata una sfida anche fisica impegnativa. La scelta di correre la regata con un piccolo trimarano d’epoca, lungo soli 11 metri e mezzo, chiamato non a caso “Happy”, era forse figlia anche della sua voglia di tornare alle origini, a una vela a dimensione d’uomo. E invece eccolo qui, tornato sulle astronavi. Vincente come al solito, anzi più del solito.

Loick Peyron ha avuto per questa Rhum due “routier” a terra di proporzioni gigantesche: Marcel van Triest e Armel Le Cleac’h. Certo proprio Armel è stato un “guardian angel” per Loick, consentendogli una serie di scelte per una regata sicura, veloce, semplice. Ma a bordo c’era lui. Ed ecco le sue prime parole all’arrivo.

“Che bella vittoria! Una vittoria di squadra, voglio dirlo subito. Due mesi fa non avrei mai pensato di essere qui a commentare una vittoria alla RDR con questa barca, pensavo di essere ancora in regata su un trimarano giallo piccolino. Sarà così tra quattro anni, perchè tornerò, promesso! Non è però una sorpresa vincere perchè sapevo delle potenzialità della barca, e di quanto il team completo mi avrebbe aiutato. Armel è qui intorno, ma non ha voluto essere in banchina, comunque c’è e non è un caso: abbiamo passato praticamente insieme la settimana, giorno e notte, parlando sempre, prima e durante la regata, il suo aiuto è stato determinante.

E’ stata dura comunque, e devo dire che sono impressionato anche dal lavoro fatto da Yann Guichard dalla partenza all’arrivo. la sua barca è più grande e più difficile da portare da solo. Questa è grande ma più adatta al solitario. L’ultimo giorno è stato forse il più difficile, perchè sn dalle ore dell’alba, a largo di Désirade, c’erano tantissime manovre da fare... Era la mia settima edizione! Una situazione straordinaria, per la quale ringrazio Armel, che mi ha dato la possibilità di essere lo skipper di una barca così bella e veloce, e ringrazio tutto il team di Banque Populaire.

Una regata come la Rhum non è mai semplice, ed è proprio questo che ogni quattro anni la rende così interessante e incredibile. E’ impegnativa per le barche, stressate da condizioni dure di mare e di vento a velocità sempre elevatissime. Ho portato bene la barca, eppure mi sono spaventato: questo è il livello odierno del gioco oceanico sui multiscafi, devi sempre stare attento alla barca. Una notte mi sono addormentato al timone, e ho quasi scuffiato... E’ una grande vittoria, forse una delle più belle, e il record è la ciliegina sulla torta...

MA CHI E’ LOICK IL MARZIANO DELL’OCEANO?
La Route du Rhum 2014 con record è la ciliegina sulla incredibile torta della carriera di un velista e marinaio con pochi paragoni. Sentite qui. Quarantanove (49) traversate atlantiche, diciotto volte vincitore in solitario o in coppia. Nel 2011-2012 Loick come skipper guidò un equipaggio di 14 velisti alla conquista del Trofeo Jules Verne, intorno al mondo no-stop, a bordo di Banque Populaire V, trimarano gigante di 40 metri (ironia della sorte: oggi quel trimarano si chiama Spindrift 2, e al comando di Yann Guichard – un giovanotto che deve fare ancora tante miglia per avvicinarsi alla leggenda Peyron – è arrivato secondo in questa Rhum, staccato di 200 miglia da Loick con un trimarano di “soli” 31 metri…).

E ancora: ha vinto tre volte la Transat, due volte la Jacques Vabre. Con la B2B in Brasile del 2007 questa è la settima vittoria in Atantico tra solitario e in coppia. Fu secondo nel Vendée Globe del 1990, dopo aver clamorosamente salvato Philippe Poupon scuffiato, riuscendo a raddrizzarne lo scafo. Ha trionfato nella Barcelona World del 2011 con Jean-Pierre Dick. Ha fatto le ultime due America’s Cup (2010 con Alinghi e 2013 con Artemis).

LA CONFERENZA STAMPA DEL VINCITORE



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