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18/08/2010 - 22:43

Le Cleac'h vince la 41a Figaro

Armel, le roi
du Solitaire

Lo skipper bretone vince l'edizione 2010. E lo fa in modo netto, imponendosi anche nell'ultima frazione, da Kinsale a Cherbourg Octeville. È il suo secondo successo alla Solitaire. Dietro di lui finisce François Gabart.

Capita, alla Solitarie du Figaro, che chi è dato per grande favorito, alla fine non sia il vincitore. Capita anche che un salto di vento, un errore di strategia, una guasto anche di entità non enorme, pregiudichi la gara e quanto di buono è stato fatto finora. Capita, quando si è soli in mezzo al mare mosso e a venti incostanti. Capita. Ma non questa volta.

Armel, Monsieur La Solitaire

Armel Le Cleac’h su Brit Air ha vinto, come previsto, l’edizione 2010 di questa regata entusiasmante. Lo skipper bretone – 33 anni, sposato, una figlia - che già aveva vinto le prime due tappe (da Le Havre a Brest e da lì a Gijon) alle 21:15:24 ha tagliato per primo il traguardo anche nella quarta e decisiva frazione, dopo 21 ore, 15 minuti e 24 secondi di navigazione e una velocità media di 8 nodi. Un percorso di 435 miglia che ha riportato i figaristi da Kinsale al porto di Cherbourg Octeville, nella Bassa Normandia.

"Aggiudicarsi la Solitaire in questo modo... Sono un super-eroe!", scherza, raggiante, Armel Le Cleac'h nel porto di Cherbourg, mentre ancora non è sceso dalla sua Brit Air. "Ho vinto tre tappe e sono arrivato sesto in Irlanda. Quest'anno volevo riscattarmi dopo la brutta figura dell'anno scorso (quando aveva concluso al 35° posto, ndr), quindi il mio obiettivo era navigare bene in tutte e quattro le frazioni. Ma, visti i risultati finali, sono davvero molto fiero della mia Figaro".

Un successo cristallino

Il successo finale è indubbiamente strameritato per Armel, che è alla sua nona partecipazione alla Solitaire, nella quale ha già trionfato nel 2003 e ha ottenuto un secondo posto nel 2000 e due quarti posti nel 2004 e 2006.

La quarta tappa ha visto il navigatore bretone praticamente sempre in testa. Solo all’inizio, prima del passaggio del mitico faro del Fastnet Rock era tra gli inseguitori di Gildas Morvan. Poi ha preso la guida della tappa, insieme a Corentin Douguet (E.LeClerc Mobile) giunto secondo, ad appena 3 minuti e 4 secondi di ritardo e terzo in classifica generale.

Gabart, è nata una stella

Terzo, a 10 minuti, è giunto François Gabart (Macif 2010), che quindi chiude l’edizione 2010 della Solitaire al secondo posto. A 27 anni, con tre partecipazioni alle spalle nella Figaro, lo skipper di Macif 2010 ha superato a pieni voti il suo esame di maturità, dimostrando la determinazione necessaria per entrare nell'Olimpo dei grandi velisti: inanellare tre podi su quattro tappe non è cosa da sottovalutare. Dietro i suoi occhi chiari e le mèches bionde in testa si nasconde un osso duro, che ha dalla sua anche il buon umore e grandi doti comunicative.

"Sono strafelice di aver concluso la Solitaire dietro ad Armel, che è inarrivabile. Ha fatto una corsa incredibile. Alla Solitaire lui è intoccabile. Ha un feeling particolare con questa competizione, è come se ce l'avesse nel sangue", il commento a caldo di Gabart. "Per quanto mi riguarda, sono molto contento di aver visto progressi in me sotto tutti i punti di vista: nel modo di vivere la barca, di guidarla e di gestire la corsa. Qui a Cherbourg non sono più lo stesso di quando sono partito".

Pietro D'Alì chiude in bellezza

Notizie positive anche per Pietro D'Alì che ha chiuso la Solitaire 2010 in crescendo, con un ottimo sesto posto, a 1 ora e 34 da Le Cleac'h. Un risultato che gli permette di scalare posizioni in classifica generale e di chiudere l'esperienza di quest'anno al 22esimo posto.

"Sono certo che mi ricorderò per lungo tempo della prima tappa, che mi è sembrata interminabile. E ovviamente ricorderò per sempre questo sesto posto: durante la navigazione, abbiamo avuto vento molto forte nella prima parte di gara. Subito dopo il Fastnet, di notte, ho avuto un problema: mi ero messo a dormire e sono rimasto una buona mezz'ora senza spinnaker. È un miracolo che il tangone non si sia distrutto", ha raccontato lo skipper milanese, che poi non perde tempo e guarda subito alla prossima edizione. "Spero di partecipare anche l'anno prossimo. Se i miei partner mi sosterranno, ci sarè sicuramente".



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