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21/11/2012 - 17:13

Vendee Globe 2012-2013

Armel Le Cleac'h
Primo all'Equatore

Giro del mondo in solitario senza scalo: dopo 10 giorni, 20 ore e 3350 miglia, il francese su Banque Populaire è il primo a tagliare la linea dell’Equatore. Dietro di lui quattro barche in appena 10 miglia! Si ritira anche il polacco Gotkowsky (nella foto: è il sesto abbandono). Alessandro Di Benedetto è 14°


Alle 8,20 circa di questa mattina, ora della costa atlantica europea, il francese Armel Le Cleac’h è stato il primo navigatore del Vendée Globe 2012-2013 a superare la linea dell’Equatore, primo passaggio simbolico (e non solo) di questo giro del mondo in solitario senza scalo che ha vissuto dieci giorni difficili con ben 5 ritirati.

Dalla partenza di Les Sables all’Equatore, 3350 miglia dopo, Armel ha impiegato 10 giorni, 19 ore e 18 minuti. Un tempo che non è stato sufficiente a battere il record su questa tratta del percorso, che resiste dal 2004 ad opera di Jean Le Cam (in gara anche quest’anno e attualmente ottavo) con 10 giorni e 11 ore. Possibile che otto anni dopo e con una barca decisamente più veloce, Le Cleac’h (o altri) non sia riuscito a battere quel vecchio record? Le risposte sono due: da un lato nel 2004 Le Cam ha trovato condizioni ideali e quasi irripetibili in quei dieci giorni. Dall’altro quest’anno i primi del Vendée hanno sperimentato un passaggio dei Doldrums tra i più complicati di sempre, per una serie di problemi meteo.

Insomma il gruppo di testa sembra essersi messo alle spalle il temibile Pot au Noir, la zona di convergenza tropicale dove gli alisei dei due emisferi terrestri si incontrano annullandosi e creando una vasta zona di aria leggerissima. È qui che si può vincere, e purtroppo anche perdere, un giro del mondo. Tanto nella discesa, quanto nella risalita dell’Atlantico. È quindi fondamentale per gli skipper riuscire a disimpegnarsi velocemente e perdendo meno acqua possibile da questa zona.

Notizie dalla flotta. Il 29enne Francois Gabart (Macif), il più giovane della flotta, è il nuovo inseguitore principale del leader, avendo conquistato il secondo posto nell’ultima notte di regata, ed è 39 miglia dietro Banque Populaire, una distanza davvero esigua dopo 10 giorni di oceano! Ma ancora più sottili sono i distacchi tra i quattro inseguitori di Le Cleac’h, racchiusi tutti in appena 8 miglia! Jean-Pierre Dick (Virbac-Paprec 3) è scivolato dal 2° al 5° posto in questa mini volata dell’Equatore. E il sesto, Alex Thomson (Hugo Boss), è solo a 13 miglia da lui... Gabart ha raccontato: “Il passaggio difficile dei Doldrums era previsto dalle carte meteo, ma adesso è il momento delle scelte difficili: in questi giorni siamo 5 barche a contatto visivo, quanto durerà?”

Le previsioni indicano vento da sud-est a 12 nodi, si sta instaurando l’aliseo che tenderà a ruotare a est col crescere della latitudine. Ma andare diretti a sud pare una scelta obbligata dal momento che l’anticiclone di Sant’Elena in questi giorni è presente e molto esteso nel sud Atlantico, e i navigatori dovranno cercare di aggirarlo.

Alle  spalle di Armel e di Francosi ci sono Bernard Stamm (Cheminées Poujoulat), Vincent Riou (PRB) e JP Dick (Verbac Paprec 3). Sesto Thomson (Hugo Boss). Quindi ecco l’inglese Mike Golding (Gamesa), poi Jean Le Cam (SynerCiel) e Dominique Wavre (Mirabaud), tutti ancora nel difficile passaggio dei Doldrums.

IL RITIRO DI GUTEK GOTOWSKY IN UN MESSAGGIO EMOZIONANTE
“Il Vendèè Globe è il potere del mare al quale non è possibile opporsi”

Il sesto ritirato dalla Vendée Globe è il polacco Zbignew Gotkowsky di Team Energa, che era ultimo al 15° posto staccato di 1700 miglia dal leader dopo molti giorni spesi a cercare di risolvere una serie di problemi elettrici e ai piloti automatici. Gutek ha annunciato la decisione di abbandonare con un messaggio all’ora di pranzo di mercoledi 21 ora italiana.

“Oggi devo annunciare ufficialmente quello che stavo pensando da giorni. Essere coraggiosi non vuol dire solo combattere, ma anche sapere quando devi fermarti.
So di aver fatto tutto il possibile lavorando sull’elettronica per giorni. So che anche il mio team e i miei amici hanno fatto del loro meglio. Sono estremamente grato per il loro immenso supporto.
Ma non posso continuare così. Non avere l’autopilota vuol dire che non posso regatare, devo ritirarmi. È una decisione dura, una delle più dure della mia vita. Ma questo è il Vendée, questa è la potenza dell’oceano a non puoi combatterla.
È come guidare di notte in una strada che non conosci, una strada con molte curve circondate da alberi. Improvvisamente le tue luci si spengono e non puoi rallentare. Quante possibilità hai di sopravvivere? questo è quello che stava succedendo con il mio autopilota sostituendo la strada e gli alberi con l’oceano e le onde”.

Zbigniew Gutkowski Gutek Sailing Team Energa

PENALITA' PER 7 SKIPPER
In seguito alla protesta provenuta sia da Hugo Boss sia dal comitato di regata, la Giuria ha assegnato una penalizzazione temporale per sette skipper, colpevoli di aver attraversato la zona denominata Finisterre “Traffic Separation Scheme” (TSS), una zona di “corsie” per navi interdetta al Vendée per motivi di sicurezza a causa dell’intenso traffico. Gli skipper erano al corrente della zona e Denis Horeau, direttore della regata, aveva detto chiaramente che in bando di regata era stato molto chiaro al riguardo. La Giuria ha così inflitto una penalità di 2 ore a Synerciel, Mirabaud, Acciona, Initiatives Coeur ed Energa, per Gamesa la penalità è di 30 minuti mentre per Virbac Paprec 3 è di 20 minuti.

E SAMANTHA VA IN ...LASER!
Samantha Davies ha invece ritrovato il sorriso dopo il disalberamento ed è di nuovo in barca, con un albero di fortuna (con una vela di Laser!), per riportare con le sue forza la barca in Francia.

FORZA ALE
L’unico italiano al via, il bolognese-siciliano (ma anche mezzo francese, da parte della mamma) Alessandro Di Benedetto, prosegue la sua regata ai ritmi previsti ed è 14°, staccato di 945 miglia dal leader e di 400 circa dallo spagnolo Javier Sanso che lo precede.

LA CLASSIFICA COMPLETA QUI


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