Derive
Antonio Lambertini tricolore Contender
Lo scorso weekend 41 timonieri provenienti da 9 zone FIV si sono dati battaglia nelle acque di Punta Ala per aggiudicarsi il titolo di Campione Italiano Contender. Antonio Lambertini dello Yacht Club Domaso ha conquistato per il terzo anno consecutivo il titolo, seguito da Giuseppe Albano dello Yacht Club Domaso e da Roberto Mazzali dell' AVAL-CDV-Alto Lario.
Il campionato è stato caratterizzato da vento leggero che ha favorito i timonieri leggeri e quelli abituati alle ariette. Il campionato è stato anche l'ultima prova del trofeo Carlini, che è stato vinto da Davide Fontana dell'Associazione Velica Bracciano.
Intervista ad Antonio Lambertini Campione Italiano Contender 2019 - Antonio Lambertini, neo campione Italiano della classe contender, ci racconta la sua stagione, il campionato e ci svela il suo segreto per andare forte in barca
Antonio Lambertini, complimenti per la vittoria al Campionato Italiano Contender!. Raccontaci un po’ come è andata la tua stagione, come sei arrivato al Campionato?
La mia stagione è cominciata con la prima tappa del Trofeo Carlini, a Chiavari, in aprile. Le uscite in allenamento con Silvio Carini a Castiglioncello nei mesi precedenti mi hanno permesso di arrivare a questo primo appuntamento in discreta forma fisica. Poi ho avuto uno stop per un mese e mezzo per un infortunio alla coscia, dal quale sono uscito a posto solo a stagione inoltrata. Ancora al Campionato del Mondo a luglio a Quiberon (FRA) ero un po’ sottotono.
Ci tenevo ad arrivare al Campionato Italiano in buona forma fisica. Le passeggiate in montagna ad agosto mi sono servite a recuperare la tonicità muscolare, senza la quale anche con una attrezzatura perfetta non puoi combinare niente di buono.
Quali sono stati gli avversari più agguerriti durante il campionato, chi hai dovuto curare in particolar modo?
Geppe Albano in primis: ha sbagliato pochissimo, forse solo la prima prova (poi scartata) dove ha scelto il lato sx nell’unica regata (con la termica) dove c’era da andare a dx. Ha fatto sempre delle partenze splendide ed era velocissimo in tutte le andature.
Andrea Betta: sempre bravo sia nelle prove con più aria che quelle con arietta. Forse ha pagato l’aver fatto poche regate quest’anno. Con più allenamento in regata sarebbe stato più continuo, soprattutto nelle partenze.
Roberto Mazzali: anche lui, come Geppe, ha sbagliato solo la prima prova. Poi era sempre lì, nel gruppetto di testa. Molto presente e continuo, nonostante le condizioni di vento leggero, non proprio le sue favorite. Sicuramente con più aria avrebbe dato la zampata.
Davide Fontana l’ho visto molto veloce nelle uscite pre- Campionato, dove c’era più aria (14-16 nodi). Con questo vento avrebbe detto la sua, come Marco Ferrari, Roberto Lorenzi, Silvio Carini, Luca Bonezzi ed altri, tutti avversari temibilissimi soprattutto quando il vento aumenta.
Tra i pesi leggeri, favoriti nelle condizioni con cui abbiamo regatato a Punta Ala (in realtà nei primi due giorni avremmo potuto regatare con ben più aria se il Comitato avesse scelto orari più consoni) sono spiccati subito Adriano Chiandussi, Albino Accatino, Dario Cornali e Bruno Mantero.
Qual è stato il momento decisivo, l’episodio chiave per questa tua vittoria?
L’annullamento dell’ultima prova (nel secondo lato di lasco) quando Geppe ed io eravamo, in quelle posizioni (lui 3° e io 6°), a pari punti in classifica generale. Se il vento avesse tenuto avremmo dovuto completare il lasco e fare il bastone e allora erano c….i!!! Nel pre-partenza di quella prova, con i tre punti che avevo di vantaggio dopo aver vinto la sesta prova, ho cercato di stare attaccato a Geppe ma lui è stato bravissimo a “sgattaiolare” via negli ultimi 20 secondi trovando degli interstizi impossibili tra le barche sulla linea per poi lanciarsi a gran velocità e partire primo in boa.
Delle prove concluse la più significativa per me è stata la quarta (l’ultima del secondo giorno), dove partendo bene in boa, dietro Luca Bonezzi, ho regatato davanti a Geppe sulla sx del campo precedendolo di pochi metri sulla linea di arrivo e rimediando alle due brutte prime prove di quel giorno.
Che attrezzatura hai usato durante il Campionato?
Scafo, deriva (corta), timone: BonezziSailing, 2013; Albero: CST diam. 50 mm, 2007; Boma: Bonezzi, 2009; Vela: “D” sail, 2019
Quanti Campionati Italiani Contender hai vinto nella tua carriera?
Quattro: gli ultimi tre (2017-2018-2019) con aria leggera, il primo, nel 2014 a Riva del Garda, con bella aria. Quello di Riva è stato quello che mi ha dato più soddisfazione, sia perché là abbiamo svolto tutte le nove prove in programma con belle condizioni, sia perché è stata un’avvincente “lotta” con Davide Fontana.
Quando hai iniziato ad andare in Contender?
Nel 2006, convinto da Enrico Pellegrini (mio cuggggino) e comprando ITA 315, la bella barca di Francesco Lombardi, costruita nel 1999 da Vito Bonezzi.
Qual è il tuo campo di regata preferito, escluso il lago di Como visto che vieni da li’?
Castiglioncello e Follonica.
Come vedi la Classe Contender e il suo futuro?
La Classe Contender tiene bene nonostante la dispersione dei derivisti in generale negli ultimi anni. E’ una Classe molto attiva, con regate a buon livello e in posti (lago o mare che siano) sempre molto interessanti velisticamente e non solo. Oltre ad avere sane competizioni la nostra Classe è formata da persone che stanno bene insieme e che ad ogni regata trovano tanti momenti di svago, condivisione e solidarietà.
Quest’anno si sono visti diversi nuovi contenderisti sui campi di regata anche se la politica delle “barche prova” andrà perfezionata perché gli assegnatari nel 2019 non hanno partecipato ad alcuna regata Nazionale del Trofeo Carlini.
A livello internazionale la Classe è molto ben sviluppata in Germania e in Inghilterra, oltre che in Australia. L’anno prossimo si svolgerà il cinquantesimo Campionato Mondiale (l’International Contender Association nasce nel 1967 ed il primo Mondiale si svolse nel 1970 in Inghilterra) a Medemblik in Olanda, un posto classico per il Contender, dove si prevede che parteciperanno più di 150 barche.
A chi e perché consiglieresti di andare in Contender?
Lo consiglierei a tutti quei derivisti che non riescono più a trovare la motivazione per proseguire nell’attività velica nelle loro Classi (per le difficoltà di trovare il compagno nei doppi, per gli scarsi numeri di partecipanti, per gruppi poco stimolanti dal punto di vista umano,..). Invece che passare ai “bulbi” o, peggio, abbandonare la vela, navigando su un Contender vivranno nuovamente le belle emozioni che ti dà il planare, e pure in buona compagnia!
Svelaci il segreto del tuo successo in Contender.
Le regate dove sono riuscito a fare bene, a dare il massimo delle mie capacità, sono quelle in cui non avevo alcuna aspettativa su me stesso e sulle mie prestazioni.
E’ quando riesco a essere “vuoto”, senza pensieri, ricettivo delle condizioni esterne e in sintonia con esse (su ogni singola raffica o onda che sia) che colgo il meglio del momento e alla fine, in regata, faccio bene. Il Contender è una barca dove è molto importante questa condizione perché, per come è fatto, puoi percepirlo come una estensione del tuo corpo (quando va bene) oppure un attrezzo complicato (quando va male).
Che progetti hai per il futuro?
Nessun particolare progetto. Vedremo dove soffia il vento.
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