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29/07/2020 - 15:51
Verso il Vendée Globe
Alex vuol spaventare anche i cetacei
PER EVITARE INCONTRI TROPPO RAVVICINATI - Il solitario inglese Alex Thomson ha installato sulla chiglia di Hugo Boss un dispositivo per allontanare i cetacei. Ecco di cosa si tratta. E il punto sulla preparazione della barca: "La priorità è accumulare miglia"
Il solito vulcanico Alex Thomson. Se in oceano si vincesse per creatività e originalità delle scelte (non solo nella comunicazione, dove Alex è maestro), il biondo britannico sarebbe imbattibile. L'ultima è contenuta in una rivelazione fatta nel corso di un'intervista pubblicata da Le Figaro, nella quale racconta, tra l'altro, di aver installato sulla chiglia del suo Hugo Boss un meccanismo per spaventare e allontanare i cetacei che potrebbe incontrare lungo la rotta nel prossimo Vendée Globe.
Rispondendo alle domande di Guillaume Loisy, lo skipper gallese ha fatto anche il punto sulle altre novità a bordo della sua Imoca, del suo programma, delle sue ambizioni. Una intervista piena di informazioni che fanno gola ai francesi, visto che Thomson è forse l'unico navigatore in grado di impensierire la flotta transalpina...
Partiamo dalla novità The Whale Pinger, un repellente acustico installato sulla chiglia di Hugo Boss che emette impulsi di suono per allontanare i cetacei. Di cosa si tratta? "Ho viaggiato per centinaia di migliaia di miglia nella mia vita - dice Alex - e non ho mai visto un container (tra l'altro oggi rilevabili tramite il sistema Oscar installato sul suo albero, ndr). In compenso, ho visto molte balene. Probabilmente ne abbiamo incontrato una anche alla Transat Jacques Vabre. Se possiamo fare qualcosa, qualsiasi cosa, per evitare di fare incontri che danneggiano le nostre barche, non dobbiamo esitare. The Whale Pinger è un deterrente acustico, già usato in oceano dai professionisti, per la prima volta si è pensato di metterlo su una barca da regata intorno al mondo".
COSA E' - Il Whale Pinger emette un segnale sulla frequenza di 3mhz, che viene rilevato dalle megattere. Le balene sono così avvisate della presenza di qualsiasi mezzo sul quale sia installato il Pinger, offrendo loro la possibilità di allontanarsi con un rischio ridotto di collisioni, con danni per tutti. Funziona con una batteria alcalina a celle C standard o con una batteria a celle a ioni di litio 3,6 V non ricaricabile che dura 24 giorni sulla base di 12 ore di utilizzo al giorno, ed è facilmente sostituibile anche in navigazione.
Insomma le balene e Hugo Boss staranno reciprocamente alla larga, si spera. Alex si augura che lo stesso facciano i suoi avversari, magari inseguendolo da dietro. La preparazione dopo l'incidente alla chiglia ha avuto una riprogrammazione, che ha cambiato i tempi di Hugo Boss.
“Idealmente, avremmo dovuto fare 30.000 miglia prima della partenza - spiega il 46enne Thomson -. Oggi spero di poterne fare 20.000, di cui 8.000 in solitario. È frustrante non essere stato in grado di fare quanto volevamo dopo aver completato le 2000 miglia necessarie per qualificarsi per il giro del mondo. Non si tratta di aspetti secondari, questa tabella doveva essere seguita per non restare indietro".
NUOVI FOIL PIU' GRANDI - “In cantiere abbiamo rilevato un potenziale problema strutturale nello scafo, a poppa dell'albero - rivela Alex -. Su queste barche più recenti che volano più in alto, l'area dello scafo che colpisce duramente il mare non è solo quella a prua dell'albero, ma anche dietro. Gli architetti hanno raccomandato di rinforzare questa parte. Non sappiamo quanto questo problema sia reale o no, ma non possiamo correre rischi. Quindi abbiamo rinforzato lo scafo dall'interno. Poi abbiamo montato una nuova coppia di foil grandi (7 metri di lunghezza, ndr) e vicini alla prima versione che era già soddisfacente. Li abbiamo ordinati lo scorso ottobre dal cantiere navale Persico di Bergamo, dove il coronavirus ha fatto molti danni, e questo ha provocato qualche ritardo”.
E' possibile fare un confronto tra Hugo Boss e altri Imoca della flotta prima del Vendée Globe? "Avevo parlato con i ragazzi del Corso Offshore di Pôle Finistère per partecipare ad alcuni allenamenti con loro a Port-La-Forêt. Il Covid-19 ha cambiato tutto. La priorità è diventata accumulare miglia. Non è bello non esserti misurato con gli altri, non avere paragoni e punti di riferimento. Ma ormai non è più utile sapere se sei più lento o più veloce di Charal, Apivia o LinkedOut. Le carte sono sul tavolo, le vele sono ordinate. Non possiamo cambiare più nulla. E poi io sono abituato a essere un lupo solitario, quindi va bene così. Lasciamo il problema agli altri che si chiedono dove sono. Lo scenario potenziale che ci siamo dati è che Hugo Boss sia fino al 20% più veloce del precedente, in certe condizioni. E per l'ergonomia, non sono mai stato più comodo e asciutto su un Imoca finora".
RISCHIO RITIRI IN INVERNO - I prossimi mesi saranno decisivi, per tutti e per tanti motivi... "Vogliamo tornare presto a navigare. Non puoi identificare i problemi se non esci abbastanza. Molti skipper affrontano questo momento delicati - osserva Thomson, confessando la sua paura di vedere questo inverno "un tasso di abbandono senza precedenti tra le nuove barche. Ora è il momento delle ultime decisioni, ed essere audaci".
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