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19/11/2014 - 17:17

Route du Rhum 2014:i nostri navigatori

Ale, Gian e Andrea
La Rhum all'italiana

GUARDA IL VIDEO DELL'ARRIVO DI ALE DI BENEDETTO - Battute finali per gli italiani alla Route du Rhum. Alessandro Di Benedetto su Team Plastique arriva a Guadalupe e chiude al 6° posto negli IMOCA 60, in 16 giorni e 11 ore, precede Tanguy de Lamotte di sole 4 ore! Giancarlo Pedote (senza dati meteo, come sul Mini) su Fantastica è 10° nei Class 40 a 370 miglia dal traguardo. E Andrea Mura recupera terreno, è terzo a 1 solo miglio dal secondo a 660 dall'arrivo


Della storica impresa dello spagnolo Alex Pella, vincitore della Route du Rhum 2014 in Class 40 e primo navigatore iberico a vincere una grande classica oceanica, potete leggere in altra parte del nostro magazine, perchè merita il giusto appdofondimento. La Rhum di questo quadriennio resterà davvero una pietra miliare: record battuti in tutte le categorie, e grandi personaggi in vetrina. Dopo Loick Peyron e Francois Gabart - francesi e in qualche modo già celebri - è la volta di Alex Pella e della giovane vela oceanica spagnola.

E veniamo all'ancor più giovane vela oceanica italiana. La Rhum dei tre navigatori "azzurri" è alle battute finali. Il primo italiano a tagliare la linea del traguardo è stato Alessandro Di Benedetto (proprio lui che aveva dichiarato una settimana tutti i suoi dubbi sul riuscire a concludere la regata), sesto nella classe IMOCA 60. Ha coperto le quasi 4000 miglia da St. Malo a Guadalupe in 16 giorni, 11 ore, 4 minuti e 30 secondi, alla media di 8,97 nodi. Per fare un confronto, il vincitore di categoria Francosi Gabart con Macif ha avuto una media di 12,10 nodi. La volata finale di Ale Di Benedetto, navigatore italo-francese ormai quasi "adottato" dai nostri cugini, vista la popolarità di cui gode in Francia rispetto al seguito piuttosto "tiepido" in Italia (ma questo è un problema più grande che riguarda la vela oceanica in generale nel nostro paese) è servita a battere il rivale di sempre, Tanguy de Lamotte, che è giunto appena 4 ore dopo.

Nel video che segue, Alessandro racconta tra l'altro di quando arrivò a Guadalupe al termine della sua traversata atlantica in Hobie Cat, una delle imprese che hanno creato il suo personaggio di navigatore estremo e atipico.

L'ARRIVO DI ALESSANDRO DI BENEDETTO



GLI ALTRI ITALIANI: GIANCARLO PEDOTE E ANDREA MURA
Giancarlo Pedote sul Class 40 Fantastica è 10°, naviga a 14-15 nodi a 370 miglia dal traguardo, dove potrebbe arrivare tra due giorni. Per alcune ore Fantastica non ha dato segnali al tracking, alimentando qualche preoccupazione, poi ha ripreso a navigare, ma passando dal 9° al 10° posto. Dal team di terra di Pedote si attendono notizie per capire cosa sia successo. Resta il fatto che Giancarlo è a mezzo miglio dal 9° posto e sta attaccando come suo solito.

Da lunedì sera poi Giancarlo Pedote ha un’avaria al fleet, il sistema di comunicazione satellitare che gli permette di ricevere a bordo le informazioni meteo e le posizioni degli altri navigatori. La causa dell’avaria probabilmente risiede nell’antenna, che può essere difettosa o può essersi danneggiata a causa delle cattive condizioni del vento e delle velocità raggiunte. Preso atto della situazione, dopo aver ovviamente provato tutte le soluzioni possibili, Giancarlo Pedote ha modificato la sua “modalità” di regata, continuando a spingere al massimo verso la meta, come ha comunicato dall’Oceano.

“Certo tutto adesso è più difficile, senza i dati del vento e le informazioni sulla flotta è come tornare a condurre una regata in Mini, dove non abbiamo strumenti satellitari o connessioni che possano permetterci di utilizzare i software di navigazione. L’unica differenza è che tutti gli altri possono usufruire di queste preziose informazioni, che all’approccio dell’arcipelago diventano ancora più importanti. Io ad ogni modo guardo avanti, continuo la mia regata al meglio delle possibilità che mi restano”.

ANDREA MURA: OBIETTIVO PRIMO DEI MONOSCAFI
Anche Andrea Mura è tornato l'attaccante che si conosce. Rafforzato il terzo posto, sta risucchiando anche il secondo che lo precede, quando si trova a 700 miglia dal traguardo. Con Anne Cazenueve vincitrice di classe ma a bordo di un trimarano (ferve sui social la discussione sull'opportunità di far correre nella stessa classe monoscafi e multiscafi...), l'obiettivo di Andrea adesso è chiaro: rtiuscire a conquistare il secondo posto che equivarrebbe al primo tra i monoscafi.

LI VEDREMO TUTTI INSIEME AL VENDEE?
Quindi "poche" miglia ancora per Giancarlo e Andrea, e la Rhum degli italiani sarà conclusa. Allora sarà il momento dei commenti e delle analisi. Considerando che tutti e tre questi navigatori potrebbero ritrovarsi insieme alla partenza del prossimo Vendée Globe 2016. Andrea Mura è già formalmente iscritto e sta costruendo un IMOCA 60 nuovo. Alessandro Di Benedetto ha già fatto l'ultima edizione e non fa mistero di voler tornare, sta aspettando di capire se riesce a essere al via con una barca più competitiva. E Giancarlo, dopo il test sul class 40, potrebbe avere un impulso decisivo al suo programma-sogno Vendée, magari anche grazie allo stesso Lanfranco Cirillo.

L'ARRIVO DI TANGUY DE LAMOTTE




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