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24/05/2018 - 19:57
Atlantico, 36 ore pazzesche: caduto anche il muro delle 600 miglia in 24 ore
Record di padre in figlia
601,6 miglia in 24 ore
VIDEO - I figli più veloci dei padri: Martine Grael su AkzoNobel strappa il record delle 24 ore a papà Torben (Ericsson 4, 2008). lncredibile il navigatore Jules Salter: era a bordo anche dieci anni fa! E nel pomeriggio di un giorno storico per la vela cade anche il muro delle 600 miglia in 24 ore alla regata intorno al mondo. Lo skipper Simon Tienpont: "Grazie a chi ha preparato la barca, sappiamo quanto possiamo spingere". Ma la pacchia sta finendo: arriva la bonaccia
Team AkzoNobel ha stabilito il nuovo record di percorrenza sulle 24 ore della Volvo Ocean Race oggi, abbattendo la barriera delle 600 miglia. Un primato storico anche perché per la prima volta è statala figlia del detentore a strapparlo al padre: dalle mani di Torben Grael a quelle di Martine Grael. E il navigatore Jules Salter batte sè stesso...
Lo skipper olandese Simeon Tienpont e il suo equipaggio hanno migliorato il record esistente della Volvo Ocean Race di 596,6 miglia coperte in 24 ore, stabilito nell’edizione 2008-09 da Ericsson 4 dello skipper brasiliano Torben Grael. Al rilevamento delle ore 15 italiane, l’equipaggio della barca multicolore stava limando ulteriormente il record, raggiungendo le 601,63 miglia, a una velocità media di 25,08 nodi.
AkzoNobel è uno dei sette Volvo Ocean 65 che si stanno dando battaglia nella nona tappa del giro del mondo, partita la scorsa domenica da Newport, negli USA e diretta a Cardiff in Galles, e attualmente si trova in prima posizione, dopo aver superato i connazionali di Team Brunel. “E’ fantastico essere i più veloci, e specialmente in queste condizioni dove si è veloci, ma in sicurezza.” Ha spiegato Simeon Tienpont. “Voglio ringraziare il nostro team di terra per aver preparato tanto bene la barca, il che ci da abbastanza fiducia per spingere a fondo sull’acceleratore. Per noi è una forte motivazione a continuare così, e a fare bene anche nella tappa. Bisogna andare avanti.”
Due dei componenti dell’equipaggio di Tienpont hanno un motivo in più per festeggiare il risultato, l’olimpionica Martine Grael che ha strappato il record dalle mani del padre e il navigatore Jules Salter che era a bordo anche di Ericsson 4 quando fu stabilito il precedente primato. “Martine è certamente contenta, adesso può chiamare suo padre Captain Slow (Capitan Lento).” Ha scherzato lo skipper olandese. “E anche Jules sfoggia un bel sorriso, per aver battuto se stesso…”
Il record viene calcolato sulla distanza percorsa dal Race Management System, che registra la posizione della barca ogni 60 secondi e verrà ulteriormente controllato grazie ai dati GPS della barca per poter essere ratificato. Team AkzoNobel però non è stata la sola barca ad aver ottenuto risultati eccezionali, tutte e sette hanno fatto registrare velocità bel oltre i 20 nodi grazie a un flusso di vento da sud che le sta spingendo verso il traguardo di Cardiff.
MA LA PACCHIA STA PER FINIRE - Purtroppo tutte le cose belle finiscono e le condizioni praticamente perfette delle ultime ore cambieranno in maniera radicale quando la flotta raggiungerà una fascia di alta pressione, dove il vento è previsto essere leggerissimo. Un cambiamento di scenario che potrebbe rappresentare un’opportunità per gli inseguitori di riavvicinarsi ai battistrada, con una vera e propria ripartenza a sole 500 miglia dall’arrivo. Una notizia non esattamente positiva per i leader di AkzoNobel, che a oggi hanno un vantaggio di circa 10 miglia su Team Brunel e di circa 60 sui terzi, i danesi/americani di Vestas 11th Hour Racing, ma è una buona notizia per tutti gli altri.
Chi sicuramente desidera rifarsi sotto agli avversari sono i leader della classifica generale di MAPFRE, che ora sono quinti e hanno un distacco di più di 100 miglia. Ma anche i loro rivali più pericolosi per la vittoria della Volvo Ocean Race 2017-18, i franco/cinesi di Dongfeng Race Team. “Al momento non siamo molto in forma, i primi tre hanno preso vantaggio, ma tutto potrebbe cambiare quando entreremo nella zona di alta pressione.” Ha detto il timoniere di MAPFRE, Rob Greenhalgh. “Ma sopratutto Dongfeng non è lontano. Ce la possiamo ancora giocare e un posto sul podio si può ancora fare. Dobbiamo solo trovare le condizioni giuste per rientrare e un po’ di fortuna.”
“Abbiamo davanti un muro senza vento.” Ha detto lo skipper di Dongfeng, Charles Caudrelier, d’accordo con il suo rivale. “Significa che la flotta dovrebbe ricompattarsi molto e si potrebbe ripartire. Un finale come quello di Newport ma questa volta potrebbe andare bene per noi… L’unica piccola differenza è che la compressione non avverrà nelle ultime 10 miglia, ma a 600 miglia dalla linea.”
Dopo l’ultima giornata da record, Caudrelier è anche molto cauto a far previsioni sulla data di arrivo, e pensa che potrebbero essere necessari altri tre o quattro giorni per concludere la tappa. L’ETA (Expected Time of Arrival) per le prime barche è prevista per la sera del 28 maggio, e il resto della flotta potrebbe arrivare il giorno successivo. L’andamento della tappa può essere seguito con lo strumento del tracker, sempre in modalità live.
VIDEO: IL LIVE SHOW DEL 25 MAGGIO, PARLANDO DEL RECORD E DEI PROSSIMI GIORNI
Ultim'ora AkzoNobel batte anche Ericsson e Torben Grael! Il ventone continua a dare condizioni ideali per il record di percorrenza sulle 24 ore. Nelle ultime ore prima Team Brunel, con l’italiano Alberto Bolzan e il fuoriclasse Peter Burling (foto), arriva a 582,78, poi AkzoNobel frantuma tutto e si ferma a 588,10, e adesso fa di più! Cinque team su sette superano il record. E ora tutti guardano al muro delle 600 miglia: può cadere?
ULTIM'ORA - AKZONOBEL BATTE ANCHE LA STORIA: CON 596 MIGLIA IN 24 ORE SUPERA IL PRIMATO ASSOLUTO DI ERICSSON 4 DI TORBEN GRAEL CHE RESISTEVA DAL 2008 - Non solo record per i VO65, ma assoluto della Volvo Ocean Race: 596,6 miglia, più di una barca di 10 piedi più lunga. Il primato è ancora provvisorio, la corsa folle della flotta continua, le sorprese sono dietro l'angolo. Il muro delle 600 miglia puo' cadere?
L'Atlantico come un "barcodromo": sgommano e accelerano i VO65, le barche della regata intorno al mondo, come se volessero attraversare l'ultimo oceano al volo. Cinque su sette team hanno battuto il record di Abu Dhabi del 2015. L'ultimo primato l'ha fatto segnare AkzoNobel con oltre 588 miglia in 24 ore. Ecco le percorrenze nelle 24 ore della flotta:
Alle 0630 UTC di venerdi 25 maggio (provisional)
AkzoNobel -- 588.10
Team Brunel -- 582.78
Dongfeng Race Team -- 559.40
Vestas 11th Hour Racing -- 557.95
Turn the Tide on Plastic -- 557.77
MAPFRE -- 549.58
SHK/Scallywag -- 544.03
Solo Mapfre (primi in classifica, si giustifica la prudenza, se rompono perdono un giro quasi già vinto) e Skallywag (ancora alle prese con l'elaborazione della perdita di John Fisher) sono rimasti sotto al record, pur facendo segnare oltre 540 miglia in 24 ore, quindi percorrenze di assoluto rispetto.
VIDEO: IL RECORD DI AKZONOBEL
La faccia di Peter Burling è tutto un programma: lui, abituato ai 40 nodi volanti sui cat di Coppa sulle piscine di Bermuda, agli incroci pericolosi sul 49er olimpico, sta lì, sul bagnasciuga del tambuccio, mentre Brunel vola a una media (media) di quasi 24 nodi, copre mille chilometri in 24 ore, avvicina pericolosamente persino il recordone storico di Ericsson 4 di Torben Grael (quasi 600 miglia) con barca più grande.
VIDEO: IL RECORD DI BRUNEL
Abu Dhabi e Ian Walker avevano resistito dal 2015, con il record delle 24 ore per un VO 65. L'Indiano e il Pacifico non erano bastati, nessuno aveva superato quel primato. Fino all'Atlantico in tempesta di questo maggio pazzo. Le condizioni annunciavano che il record era... nell'aria. E in effetti alle 17.45 ora italiana, il numero di miglia (provvisorio) è salito a 560,06 e Team Brunel non è solo, solo 6 miglia alle sue spalle, team AkzoNobel ha a sua volta infranto il record di 3 miglia.
Dopo un po’ di respiro, durato circa 48 ore, le velocità della flotta hanno ricominciato a salire, eccome! Una bassa pressione che si muove verso est pareva fornire condizioni ideali per battere il record di percorrenza, e così è stato. La barriera delle 550,82 miglia, percorse in un giorno da Abu Dhabi Ocean Racing nella scorsa edizione della regata nel tratto di avvicinamento a Capo Horn, è caduta. Il nuovo detentore del record è Team Brunel che ha percorso non meno di 560,06 miglia, un numero che potrebbe salire ancora.
La barca olandese aveva preso il comando della flotta ieri, guidando un gruppo di tre barche comprendente anche team Akzonobel e Vestas 11th Hour Racing, che avevano optato per una rotta meridionale. Distanziati di meno di venti miglia i tre battistrada avevano messo fra sé e gli inseguitori diverse decine di miglia, quando la nona tappa è arrivata a circa metà. Per il momento non sembra che il distacco possa essere colmato, dato che le barche stanno tutte cercando la massima velocità, evitando la zona di esclusione alla navigazione dei ghiacci.
Le condizioni potrebbero restare ideali per altre 24 ore, e il timoniere di Team Brunel Pete Burling ritiene che il record potrebbe essere ritoccato di nuovo. “C’è una grande zona di bassa pressione che si sta formando a ovest e che ci garantisce belle condizioni in poppa.” Ha detto Burling che si era già aggiudicato insieme ai suoi compagni l’OMEGA 24 Hour Speed Record Challenge nel corso della ottava tappa. “Ci sono buone possibilità che si possa stabilire il record assoluto della regata, nelle prossime ore. Ma dobbiamo anche decidere come agire nell’immediato futuro, sperando di entrare nell’aria leggera prima degli altri.”
Le sette barche dovranno approfittare al massimo delle condizioni favorevoli finché durano, dato che nelle 1.000 miglia che li separano dalla linea del traguardo di Cardiff è presente un’ampia zona di alta pressione che molto probabilmente le rallenterà. Si potrebbe assistere dunque a una forte compressione della flotta
“La nostra maggiore preoccupazione sarà quella di tutti gli altri, e cioè che fra qualche giorni ci ritroveremo a passare dall’essere super veloci a essere lenti, molto lenti, e saremo di nuovo tutti insieme.”Ha detto ancora Peter Burling. “Tutto quello per cui stiamo combattendo ora si trasformerà in una distanza di un miglio o giù di lì, nell’ultima parte della tappa.”
A bordo di Turn the Tide on Plastic, la skipper britannica Dee Caffari ha dichiarato che il suo gruppo era felice di aver recuperato miglia e spera di poter recuperare anche posizioni, man mano che l‘arrivo si avvicina.“Tutto bene a bordo, i velisti sono felici di farsi questa bella cavalcata fintanto che le condizioni ce lo permettono. Utilizzare al meglio il vento, perché sanno che il ritmo calerà parecchio e si passerà all’altro estremo. Penso che sarà un avvicinamento a Cardiff difficile…
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