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26/10/2011 - 17:41

Transat 650, difficile come previsto. Altri ritiri in Atlantico, due barche abbandonate, soccorsi efficienti

13 giorni,
13 ritirati

!--paging_filter--strongAltri ritiri in Atlantico, due barche abbandonate, soccorsi efficienti, solidarietà tra marinai. Restano 64 in gara. Primo Proto a 900 miglia dall'arrivo, primo Serie a 1200. Italiani: 24° Simone Gesi, 26° Susanne Beyer (in lotta per la vittoria al femminile), 37° Sergio Frattaruolo (Serie), 26° Maurizio Gallo (Proto)/strong!--break--br / nbsp;br / Dopo 13 giorni di regata, la seconda tappa della Transat 650 2011 si sta confermando la massacrante maratona atlantica che ci si attendeva. La flotta dei solitari dei Mini continua a essere decimata da avarie, incidenti grandi e piccoli, ritiri. Sono 8 tra le barche di Serie ad aver ufficialmente abbandonato la gara, e 5 tra i Prototipi. In questi 13 concorrenti, purtroppo anche 4 italiani come è noto (Andrea Pendibene, Tiziano Rossetti, Andrea Caracci e Giacomo Sabbatini).br / nbsp;br / E mentre c'è chi in Italia comincia a chiedersi se davvero i nostri velisti abbiano un ritardo incolmabile, culturale prima ancora che tecnico, nei confronti della vela oceanica, ci sono però i quattro navigatori ancora in corsa con tricolore a darci speranze. In particolare Susanne Beyer, che è 26° tra i Serie con la sua Penelope, e insegue da vicino la prima navigatrice donna, l'inglese Pip Hare, che è diciannovesima a sole 50nbsp; miglia davanti. La classifica migliore tra gli italiani resta quella di Simone Gesi (Dagada Spirito di Maremma) al 24° posto, 208 miglia dal primo, che nei Serie è Benoit Mariette (Odalys Vacances) attualmente a 1200 miglia dall'arrivo di Salvador de Bahia. Sempre 37° e ultimo dei classificati Sergio Frattaruolo (Bologna in Oceano).br / nbsp;br / Tra i Prototipi, invece, prosegue (anzi allunga) la corsa David Roison con il suo Teamwork Evolution (la barca "senza prua"), a 910 miglia dall'arrivo e già ben oltre la zona delicata di convergenza intetropicale, con le sue calme e i colpi di vento. E nei prototipi è in rimonta il bravo 59enne Maurizio Gallo, 26° a 680 miglia dal leader.br / nbsp;br / Proprio il passaggio intertropicale ha causato grandi cambiamenti alle classifiche e soprattutto altri ritiri e momenti di apprensione, con tanto lavoro per le barche assistenza al seguito della flotta. Prima è stata la volta di Mathieu Caveau, la cui barca ha urtato un oggetto semisommerso non identificato, aprendo una grande falla sullo scafo. Subito molta acqua è entrata a bordo, e Mathieu ha immediatamente attivato le procedure per la richiesta di assistenza esterna, ha attivato l'EPIRB, quindi ha lasciato la barca e si è trasferito sull'autogonfiabile. Un cargo che era vicino è stato allertato e ha deviato la sua rotta per restare nei pressi, fino all'arrivo di una delle barche assistenza di scorta alla regata, che ha prelevato Caveau, per portarlo fino a Bahia. "Navigavo a 10 nodi di velocità, ha raccontato Mathieu - dormivo e sono stato svegliato di colpo da un grande botto. Ho tolto i sacchi delle vele e visto subito molta acqua dal lato cucina. Ho infilato una mano e sentito che lo scafo aveva ceduto. Ogni tentativo si è rivelato inutile, l'acqua continuava a entrare, in un'ora lo scafo era pieno e ho capito di dover abbandonare la barca. Le batterie hanno resistito all'asciutto fino a mezzora prima che arrivassero in zona il cargo e la barca assistenza. Sono stato sorpreso di veder arrivare i soccorsi così presto. Ero preparato a stare due o tre giorni in attesa, sono stati tutti grandi".br / nbsp;br / Poi è toccato all'australiano Scott Cavanough, che ha disalberato e riportato seri danni alla prua. Ha attivato EPIRB e soccorsi, una nave assistenza si è portata sulla zona, mentre la concorrente americana Emma Creighton è rimasta durante la notte vicino a Scott. Questi ha deciso di abbandonare il suo prototipo 2010 che ormai imbarcava acqua. I danni sono apparsi irreparabili, Scott è salito a bordo con l'americana, finchè la barca assistenza lo ha infine prelevato, ed Emma è ripartita. Un gesto notevole, per quanto normale nel contesto dei navigatori oceanici.br / nbsp;br / br /

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