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18/05/2021 - 18:41
Dietro il Mid-Year Meeting: World Sailing trema. E Tokyo è vitale
Perchè la vela mondiale rischia il fallimento
IL CLAMOROSO INTERVENTO DEL CEO DAVID GRAHAM: SENZA I GIOCHI WORLD SAILING IN DEFAULT - Una tempesta dietro la quiete per la federvela mondiale che ha richiesto (e attende con ansia) al CIO la conferma dello svolgimento dei Giochi di Tokyo 2020. In caso di stop l'organismo internazionale rischia il default? Ecco dati sui conti che fanno paura, dettagliati dal CEO David Graham al Council. E perchè il suo affondo può essere una mossa di Quanhai Li
L'approvazione dell'ultimo bilancio di World Sailing sembra essere in ritardo, perché il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) deve ancora rispondere a una richiesta di conferma sul fatto che le Olimpiadi di Tokyo 2020 si faranno questa estate.
La questione - che ha già fatto sorgere speculazioni sulle reali convinzioni del CIO sulla disputabilità dei Giochi a lugli, anche a dispetto di quanto appare in pubblico - è trattata in dettaglio in un rapporto del Comitato di verifica dell'ente velico datato 12 maggio 2021.
Preoccupazioni peraltro riferite anche verbalmente da Phil Cotton, presidente del comitato, durante il Mid Year meeting del Council di World Sailing.
Secondo il rapporto, la "questione principale" sollevata dal revisore indipendente in una riunione di chiusura dell'audit l'ultimo giorno di aprile è stata "la revisione della continuità aziendale, comprese le prove e la conferma del sostegno continuo del CIO a World Sailing attraverso questo periodo di incertezza ".
E ancora: "Il CIO è stato contattato per garantire che Tokyo 2020 andrà avanti, rendendo di conseguenza disponibile un supporto continuo a World Sailing.
"Al momento della stesura della presente relazione, tuttavia, questa conferma deve ancora essere ricevuta e al fine di eliminare qualsiasi rischio legato a un'incertezza significativa (riguardo alla continuità aziendale) nel bilancio annuale, la raccomandazione di questo Comitato al Consiglio è di ritardare l'approvazione del Bilancio Consolidato Annuale fino al ricevimento di tale conferma o al momento in cui i Giochi saranno certi al 100% di procedere."
"Quindi raccomandiamo di non firmare gli account fino a un punto in cui sappiamo esattamente che i Giochi procederanno e facendo così scomparire del tutto il problema".
Il CEO di World Sailing, David Graham, ha affermato che l’ente sarebbe già in default senza l’assistenza finanziaria - che si ritiene sia consistita in un prestito di 3,1 milioni di dollari (2,2 milioni di sterline / 2,6 milioni di euro) fornita dal CIO in seguito al rinvio delle Olimpiadi di Tokyo imposto dal coronavirus.
Graham, nominato amministratore delegato lo scorso maggio, ha anche osservato che World Sailing "dipende fortemente" dai proventi dei Giochi che riceve alla fine di ogni ciclo olimpico.
I conti di gestione di World Sailing per il primo trimestre del 2021, accessibili sul sito web dell'organo di governo, indicano che ha realizzato un utile prima delle imposte sulle attività ordinarie per il periodo di poco più di £ 450.000 ($ 620.000 / € 545.000).
Ciò ha ridotto il patrimonio netto negativo sul bilancio dell'ente a poco meno di £ 1,1 milioni ($ 1,55 milioni / € 1,3 milioni) da £ 1,55 milioni ($ 2,2 milioni / € 1,9 milioni) alla fine del 2020.
Le note allegate alle cifre affermano che il saldo di cassa corrente include la rata finale di £ 450.000 ($ 620.000 / € 545.000) del prestito del CIO.
Il prestito CIO è parte del pacchetto di sostegno pensato per compensare l'impatto finanziario sulle Federazioni e altri enti sportivi, della decisione di ritardare Tokyo 2020 di un anno.
L'ammissione di Graham durante il suo rapporto al World Sailing Council ha lasciato il segno: è infatti la prima volta che un alto funzionario dell'ente rivela apertamente il pericoloso stato delle sue finanze.
Ha anche detto che la Federazione ha “un patrimonio netto negativo", ma ha aggiunto che spera che la stabilità finanziaria possa essere raggiunta entro le Olimpiadi del 2024 a Parigi, sottolineando che World Sailing ha goduto di un "buon primo trimestre" del 2021.
L’ATTACCO FRONTALE DEL NUOVO CEO - Graham – decisamente un altro passo rispetto al suo predecessore Andy Hunt - ha aggiunto che i problemi finanziari della vela sono stati aggravati da una "mancanza di strategia commerciale" e ha detto che l'ente non ha "raccolto i frutti" della scelta di dare priorità alle Olimpiadi "a scapito di altre aree del nostro sport". Il suo è stato assai più che un intervento di commento al bilancio: piuttosto una serie di denunce, indicazioni di responsabilità, persino proposte per il futuro, con il riferimento alla necessità di una grande riforma.
"La maggior parte delle risorse della Federazione vengono spese per amministrazione, numero dei dirigenti, spazi per uffici e solo una frazione per la promozione e lo sviluppo di questo sport", ha affermato Graham, che ha iniziato il suo rapporto avvertendo che in "molte aree" World Sailing è "in disordine".
Ha criticato "l'aumento della politica di divisione" all'interno di World Sailing, sostenendo di essere "rimasto sorpreso dai bassi livelli a cui alcune persone sono scese.
"Non ci sono sanzioni per aver causato questi problemi, ma tutte queste cose portano discredito al nostro sport", ha aggiunto.
Graham ha anche avvertito che le controversie interne hanno aumentato drasticamente i costi legali di World Sailing.
Anche se non ha fatto direttamente riferimento alle controversie, è probabile che includa quelle che coinvolgono l'ex presidente Kim Andersen nella preparazione delle elezioni dello scorso anno, dove è stato spodestato dal cinese Quanhai Li.
"È chiaro che abbiamo bisogno di una riforma", ha detto Graham, prima di rivelare una serie di iniziative che spera possano essere di aiuto per la travagliata Federazione.
Graham ha infine rivelato che World Sailing stava cercando di aprire un ufficio in Cina, dove ha sede Li, visto che il presidente aveva identificato possibili opportunità per aumentare le entrate.
Negoziare un'uscita dal contratto di locazione degli uffici londinesi di World Sailing è stata citata come una priorità assoluta per Li e il suo team dopo che il funzionario cinese è stato eletto presidente a novembre.
I conti del 2019 di World Sailing hanno mostrato l’esistenza di pagamenti futuri in leasing operativi "non annullabili" relativi a terreni e edifici che ammontavano a £ 2,67 milioni ($ 3,8 milioni / € 3,1 milioni) alla fine dello scorso dicembre.
La conclusione del presidente Quanhai Li al Council è stata uno struggente richiamo ai membri di World Sailing all’unità. Un obiettivo che al momento, vista la debolezza dello stesso neopresidente, appare lontano. Ma chissà che le difficoltà finanziarie, adesso portate alla luce con trasparenza brutale dal CEO David Graham, inducano in tutti (o quasi) atteggiamenti più responsabili e attenti al bene della vela mondiale.
Un CEO che fa il CEO, ed entra a gamba tesa nelle paludi della politica federale mondiale è una novità di scenario assoluta. Che può portare a rivedere certe impressioni sui primi mesi del nuovo presidente cinese. Si dice che Li sia immobilizzato dalla maggioranza anglosassone dei vecchi sodali del predecessore Kim Andersen. E’ vero. Ma un presidente è un presidente. E lui è stato votato (anche) per le promesse di trovare risorse finanziarie. L’attacco del CEO puo’ essere stato ispirato dal presidente. Una inedita coppia potenzialmente in grado di “riprendersi” World Sailing dal gruppo di potere che lo attanaglia.
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