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10/12/2018 - 12:59

Federvela mondiale, problemi continui

WS, Andy Hunt verso dimissioni?

Quattro dirigenti della vela sudamericana, tra cui due Council members, scrivono una lettera di fuoco a World Sailing, denunciando "difetti, irregolarità, o sabotaggio esterno durante le procedure di voto" alla Conference di Sarasota. Chiedono il riconteggio dei voti, la cui verifica potrebbe annullare il processo che ha portato alla scelta olimpica della Keelboat Offshore al posto del Finn... Siamo solo alle prime puntate, ma nel mirino c'è il CEO di WS

 

Non accenna a placarsi, tuttaltro, il clima intorno a World Sailing dopo le controverse decisioni sul futuro olimpico della vela dal 2024 prese all'annual conference in Florida nel novembre scorso. Oltre alle procedure antitrust attualmente in fase di sviluppo - la cui durata e le cui conseguenze non sono prevedibili - la polemica si concentra sul voto decisivo a Sarasota, la submission 37/18 che richiedeva una maggioranza qualificata del 75%, che di fatto ha dato via libera alla sostituzione del Finn con la Keelboat Offshore. 

Gli ultimissimi sviluppi, che Saily è in grado di raccontarvi, puntano direttamente le luci dei riflettori sul CEO della federvela internazionale Andy Hunt, che sente franare la terra intorno a sè. Ha resistito alle dimissioni, poco prima della conferenza annuale del suo collaboratore più stretto, ha gestito con polso fin troppo fermo l'appuntamento in Florida, ma le reazioni agli errori nel voto decisivo sono durissime e la poltrona di Hunt è bollente. Per certi versi forse solo le sue dimissioni potrebbero aiutare WS a risollevarsi.

Prima i verbali della riunione del Council e i dettagli del voto, e poi la riproposizione di un video nel quale pare evidente il malfunzionamento di alcuni apparati usati dai 41 council members per votare, stanno facendo esplodere le tensioni a un livello mai visto. Dapprima tre votanti (Peter Hall, Zvi Zlvlat e Georgi Wossala) hanno denunciato che il loro voto è stato attribuito impropriamente (avevano dichiarato pubblicamente la loro contrarietà alla Submission, ma si sono visti attribuire un voto favorevole). Poi l'estratto del video durante la diretta della riunione e del voto, ha fatto emergere il malfunzionamento di alcuni dei "voting-pad" in uso ai membri del Council, con scambio di frasi e occhiate tra il presidente WS Kim Andersen (DEN) e il CEO Andy Hunt (GBR).

L'insieme di queste vicende post-Sarasota, tra inadeguatezze e atteggiamenti del Board e della gestione della federazione velica mondiale, ha dato vita a una sequela di reazioni che non sembra finire, anzi sta facendo montare la pressione soprattutto sul CEO Andy Hunt, ormai riconosciuto come il fautore di una linea di politica e condotta di World Sailing non condivisa da molti e basata su visioni di marketing che finora non hanno trovato conferme nei risultati.

Dopo una forte lettera di Paul Henderson, ex presidente ISAF, l'ultimo passo concreto è la pesantissima missiva indirizzata al Board (presidente e 7 vicepresidenti) di World Sailing, da quattro illustri componenti della federazione velica sudamericana, due dei quali sono council members. Si tratta di Pablo Masseroni (ARG), Marco Aurelio De Sa Ribeiro (Cile), Luis Velasco (presidente della federvela argentina) e Gustavo Coll (URU), presidente della confederazione sudamericana di vela.

Nella lettera (ALLEGATA TRA GLI APPROFONDIMENTI E VISIBILE SULLA DESTRA IN QUESTA PAGINA) i quattro parlano apertamente di "difetti, irregolarità, o sabotaggio esterno durante le procedure di voto", e definiscono "assolutamente inadeguata e generatrice di un chiaro conflitto di interessi" la soluzione proposta del CEO Andy Hunt (che di fatto tende a esautorare il Council dai futuri processi decisionali di World Sailing).

Il conflitto di interessi dello stesso Board di WS nella questione riguardante l'organizzazione futura della vela mondiale e la scelta delle classi olimpiche, è la denuncia forte di questa lettera, che si chiude con la proposta di chiedere ai tre consiglieri di ratificare formalmente il loro voto reale, e verificare se il nuovo conteggio dei voti così espressi abbia effetti sul raggiungimento del 75% di maggioranza richiesta per approvare la Submission 37/18.

In caso contrario (mancanza di questa maggioranza), la stessa sarà da considerare rigettata, con le relative conseguenze. Prima tra tutte l'inutilità del voto seguente sulla sostituzione tra eventi olimpici che ha portato all'adozione della Keelboat Offshore. I quattro chiedono anche un'inchiesta affidati a una istituzione indipendente che faccia luce su quanto accaduto nel voto a Sarasota, e nel caso determini eventuali responsabilità.

Si riuscirà a trovare una soluzione pacifica e condivisa ai crescenti problemi che minano la credibilità e le azioni dell'ente chiamato a guidare lo sport della vela a livello mondiale? Secondo molti, per arrivare a questo la strada obbligata sono le dimissioni del CEO Andy Hunt. Il seguito alle prossime puntate...

Sezione ANSA: 
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