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04/09/2018 - 19:13
Federvela mondiale senza pace
World Sailing, venti di crisi
Si acuisce la crisi di World Sailing, la federvela mondiale: si dimettono il direttore commerciale Hugh Chambers (GBR) e il Technical e Offshore Director Carlos de Beltran (ESP). Notizia ancora ufficiosa e silenzio del presidente Kim Andersen. A due mesi dall'Annual Meeting in USA (27 ottobre-4 novembre), cresce la fronda interna che vorrebbe anche l'uscita di scena del potente CEO Andy Hunt
Ennesimo passaggio delicato in casa World Sailing: la Federazione internazionale della vela che tra meno di due mesi è attesa al decisivo appuntamento con l'Annual General Meeting di Sarasota (Florida, USA) dal 27 ottobre al 4 novembre, dal quale usciranno (si spera) decisioni de finitive su classi e formati della vela olimpica 2024, in questi giorni è squassata dalle dimissioni del direttore commerciale Hugh Chambers, il braccio destro e uomo di fiducia del potentissimo CEO Andy Hunt, l'uomo forte al comando dell'ente.
Le dimissioni di Chambers seguono di un paio di settimane quelle altrettanto gravi di Technical and Offshore Director Carlos de Beltran (ESP).
Chambers e Hunt sono entrambi inglesi, amici, e accomunati anche da un analogo destino (lavoro insieme e dimissioni all'unisono) nel 2012 con la British Olympic Association. Queste prime dimissioni di Chambers arrivano al culmine di una battaglia contro entrambi, davanti a due problemi fondamentali rimasti senza soluzione, anzi aggravatisi sempre più: crisi finanziaria di World Sailing, e fallimento totale della ricerca di nuovi sponsor.
La notizia delle dimissioni, che ancora non compare in comunicazioni ufficiali nè sul sito web di WS, è trapelata da una mail del direttore della comunicazione Daniel Smith e recuperata da Tom Ehman di Sailing Illustrated, che da qualche tempo è in contatto con fonti interne a World Sailing, preoccupate per la brutta china che stava prendendo l'ente. Le critiche e le preoccupazioni riguardavano proprio la governance, con lo strapotere crescente del CEO Andy Hunt e del piccolo Board of Directors al suo fianco.
Hunt avrebbe rivelato che Chambers ha accettato l'offerta di diventare CEO della UK Motorsport Association: "Una opportunità di carriera alla quale non poteva rinunciare", ha chiosato Hunt, aggiungendo che Chambers comunque rimarrà in WS fino a dopo l'Annual Meeting di Sarasota.
Le dimissioni di Chambers, sodale di Hunt, sono salutate con soddisfazione negli ambienti di chi, come accennato, si sta opponendo alla attuale governance di World Sailing, e nel silenzio del presidente Kim Andersen. Un gruppo di pressione crescente di notabili, dirigenti internazionali, velisti, si muove chiedendo una profonda riforma di World Sailing. Una linea condivisa anche da molti che non vedono di buon occhio le decisioni prese al Mid Year Meeting di Londra sulla vela olimpica 2024 (NE ABBIAMO PARLATO DIFFUSAMENTE QUI) e le relative, nonchè confuse, indicazioni sulle categorie e le classi, con ipotesi in campo abbastanza fantasiose come 470 misto, medaglia mista con due diverse classi singolo una maschile (Finn) e una femminile (ancora da definire), nuovo windsurf foiling, Kite dalla formula incerta, e così via...
Ora questa ampia fronda internazionale, che secondo quanto ci risulta sta lavorando anche a un nuovo candidato presidente di World Sailing per sostituire il danese Andersen, fin qui impalpabile, incassa le dimissioni di Hugh Chambers, e adesso spera che la prossima pedina a cadere sia proprio il CEO Andy Hunt, magari a seguito di una sconfitta a Sarasota e conseguente sfiducia da parte dell'Assemblea delle nazioni membre di World Sailing.
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