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07/11/2018 - 09:52
Dove va la vela mondiale
"World Sailing, così non va!"
Parla il presidente FIV Francesco Ettorre dopo la Conference di World Sailing. "Crisi grave di governance, decisioni prese con metodi inaccettabili. Non siamo contro l'Offshore, ma abbiamo votato contro perchè la decisione presa senza discutere e senza fissare regole. Manca completamente una strategia. Usiamo l'Olimpiade per fare esperimenti. Proprio quello che il CIO non vuole. E solo il CIO puo' salvarci da questa situazione..."
"L'Italia ha votato contro la Keelboat doppia mista offshore, non perchè siamo contrari in linea di principio alla vela offshore alle Olimpiadi, ma per le modalità della decisione. Si è scelto al buio, non si è indicata chiaramente una classe, il format, i criteri di selezione. Come si fa? E dire che Ng Ser Miang, influente ex delegato World Sailing, oggi nel Board del CIO, aveva ammonito: "Non si può considerare l'Olimpiade come evento nel quale fare esperimenti". Invece è proprio quello che sta succedendo, ed è il culmine di un problema di governance evidente. C'è un gruppo di potere che guida la vela mondiale." Il presidente della Federazione Italiana Vela Francesco Ettorre, è appena tornato da Sarasota in Florida per la Conferenza Annuale di World Sailing, ed è deluso e preoccupato.
Quello che appare evidente, visto da fuori, è la totale mancanza di approfondimenti e discussioni. World Sailing sembra gestita come un'azienda.
"Esatto. L'ho anche detto intervenendo alla riunione informale dei presidenti di federazione: io sono abbastanza nuovo di questo mondo, e sono sorpreso di non aver sentito parlare, per tutta la conferenza, di politica sportiva, di strategie. Questo è un ente che non sembra preoccuparsi di una visione del futuro."
Per la verità una visione, il Board di World Sailing sembra averla, e ha anche avviato la strada per una modifica costituzionale, vogliono eliminare il "fastidio" del Council...
"Oggi c'è un centro di potere che vuole indirizzare ogni cosa, la nuova governance proposta, che prevede l'eliminazione del Council (l'organismo che oggi prende le decisioni, su proposte e indicazioni di Comitati e del Board, che sono poi ratificate o corrette dall'Assemblea, ndr), va nella direzione di questo potere. Come la proposta di abolire gli osservatori ai meeting World Sailing. L'assemblea di Sarasota l'hanno costruita per bene, e lo stesso stanno facendo per il futuro. La scelta di Abu Dhabi quale sede per l'Annual Conference 2020, quella elettiva del prossimo Board 2021-2024, è stata politica. L'Asia, e in generale le MNA (Member National Authority, le federazioni aderenti a WS, ndr) più piccole e deboli, sono sotto il loro controllo..."
Come si è arrivati a tanto?
"Difficile dirlo, soprattutto io che sono appena arrivato e posso dire di essere molto deluso dell'ambiente internazionale, di questa gestione della vela mondiale. Vedere un personaggio come Gary Jobson (ex presidente della Federazione USA, velista e anchorman di Coppa America, oggi uno dei sette vicepresidenti WS) trasformarsi quasi in un piazzista, un venditore, in favore della Keelboat... E' evidente che c'è un patto di Kim Andersen col Board."
Eppure un tentativo di trovare voti nell'Assemblea per ribaltare le decisioni del Council è stato fatto a Sarasota...
"Ma con poche speranze sin dall'inizio. Era una Conference ben costruita, dal premio ai Velisti dell'Anno, dove ha dominato il tema offshore e oceano, nei filmati, nei premiati, fino al controllo delle MNA. All'Assemblea c'erano 65 voti, un terzo di nazioni mai venute prima a una Conference, esordienti assoluti, confusi, molti delegati erano organizzati dai francesi, gli altri registi non tanto occulti della decisione in favore della Keelboat offshore. Indirizzare i voti era impresa impossibile. E alla fine è stato un voto 'bulgaro'".
Come si è mossa l'Italia, qual è stata la nostra posizione?
"Noi abbiamo difeso le classi della nostra filiera, il windsurf, il Laser, il 470. Dispiace per il Finn, ma è rimasto schiacciato da quell'attacco incontrollabile. Una delle tattiche usate dall'attuale gestione è stata la confusione. La sera prima dell'Assemblea c'è stato persino un tentativo incredibile della Francia di togliere la parola "two" dalla descrizione dell'evento Keelboat Offshore: volevano far passare l'ipotesi dell'equipaggio completo e non del doppio. Ho detto in faccia al presidente della federvela francese "Così non si gioca". Alla fine hanno ritirato quella mozione, ma è un esempio della confusione funzionale a portare a casa il risultato."
Ma l'Italia ha votato contro la Keelboat, significa che siamo contrari all'Offshore alle Olimpiadi?
"Come ho detto prima, l'Italia non è contro la vela offshore, siamo un grande paese e l'offshore è diffuso moltissimo sui nostri mari, lo sanno tutti. Proprio in questi giorni parte una iniziativa tecnica federale a supporto della classe Mini 650, che è l'entry-level dell'attività offshore e oceanica. Il nostro voto ha avuto motivazioni formali, è stato contro un metodo. Abbiamo chiesto ai francesi dettagli sul formato delle selezioni olimpiche della nuova classe offshore, ci hanno risposto "usate le barche che volete". Una cosa impensabile, ridicola. Puo' essere questa la vela olimpica? Prima di decidere un Evento olimpico si deve sperimentare, ragionare, valutare. Faccio un altro esempio: viste le regole e le procedure di sicurezza alle Olimpiadi, come assicureremo i controlli in un evento sportivo che assegna medaglie e che dura 48 o 60 ore, in mezzo al mare? Con i sommergibili?"
Lo stesso discorso puo' valere per il Kite?
"Siamo contenti perchè l'Italia è stata tra le prima ad integrare il kite nella federvela, ma sarebbe stato meglio per tutti fare qualche anno di test, inserendo il Kite nella World Cup, ottimizzare il format e la sua gestione, specie sotto l'aspetto della sicurezza, e poi inserirlo nel programma olimpico. Ripeto: non si puo' usare l'Olimpiade per fare esperimenti. E sono convinto che tutto questo al CIO non piacerà affatto..."
L'aver votato contro puo' mettere l'Italia in imbarazzo con i vertici di World Sailing?
"L'Italia ha una posizione di rilievo nella vela mondiale e anche in WS. Ma con certe scelte e modalità non si può concordare. Anche la Gran Bretagna era contraria, anche altri grandi paesi. Il criterio contro il quale abbiamo votato è l'arroganza, la modalità prepotente di gestire la Conferenza, a partire dalla submission della Keelboat, arrivata un secondo prima dell'apertura, senza alcun preavviso, senza spiegazioni. Cito ancora Ser Miang, dirigente della vela e del CIO, che era assente ma mandava di continuo mail inferocite."
Come se ne esce?
"Credo fermamente che ci sarà un intervento deciso del CIO, infastidito da quanto accade con la vela. La decisione presa non può essere rivista da processi decisionali interni secondo la Constitution WS, Ma il CIO puo' riposizionare le cose, puo' valutare la scelta dell'Offshore, quanto meno mettendo paletti forti, chiedendo chiarimenti. Oltretutto, non c'era alcuna fretta di decidere adesso gli eventi olimpici 2024, perchè la ratifica finale del CIO è programmata per il 2021. Ma i francesi avevano fretta di incassare la medaglia offshore, per i finanziamenti e gli sponsor..."
Almeno sulla questione dei monopoli possiamo dire di aver ottenuto un primo passo avanti?
"Per la prima volta il tema delle regole antitrust è stato affrontato ufficialmente, alla luce del sole, in un meeting di WS. E alcune decisioni dimostrano che su questo argomento WS ha fatto "outing". è uscita allo scoperto, in pratica un esplicito mea culpa... Non è poco. Ma andiamoci piano con gli entusiasmi: le indicazioni portate dal presidente all'Assemblea sull'adozione di regole antitrust a partire dal 2020 sono formalmente solo delle "strategy", non hanno valore vincolante, non impegnano l'ente. Sono fatte per dimostrare all'autorità di controllo una generica volontà di sistemare le cose. Bisogna fare attenzione e controllare, lo farà soprattutto l'autorità antitrust ma dobbiamo farlo tutti."
La situazione del Laser?
"E' sorprendente che tra tutte le classi in monopolio, solo il Laser sia under review, e che siano persino previsti i trials per la scelta del singolo maschile e femminile. Un altro esempio di confusione, mancata discussione e scarsa chiarezza. Credo che il Laser, che è la barca più economica e diffusa al mondo, sarà confermata come classe olimpica. E spero che prima o poi in World Sailing si torni a parlare di sport, magari con la spinta del CIO."
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