Storia | Regata > Coppa America
11/09/2010 - 13:40
Un pool di tecnici ha pronte le vele solide più evolute al mondo
Un pool di tecnici ha pronte le vele solide più evolute al mondo
Wingsail, Italia pronta per la Coppa
Se la Coppa si correrà su catamarani con vele rigide tipo wingsail, l'Italia non si farà trovare impreparata. Anzi: abbiamo pronte le wingsail più evolute. Al servizio di eventuali sfide italiane
La 34 Coppa America si disputerà a bordo di catamarani di 72 piedi dotati di vele ad ala rigida (come il mega-trimarano di BMW Oracle), nel 2014 a San Francisco? I veli, sulla prossima edizione del trofeo sportivo più antico del mondo, il sacro Graal della vela, caleranno tra poche ore: lunedì 13 a Valencia (le telecamere di Saily.it saranno presenti) Russell Coutts (CEO di BMW Oracle il detentore per il Golden Gate Yacht Club di San Francisco (USA) e Vincenzo Onorato, patron di Mascalzone Latino per il Club Nautico di Roma (Italia), challenger of record e primo sfidante, presenteranno in un solo colpo il nuovo Protocollo (le regole base condivise da sfidanti e detentori), regole di classe delle imbarcazioni da preparare per la sfida, data di svolgimento.
Mentre le voci si rincorrono, i multiscafi sono sempre più dati in vantaggio sui monoscafi. Una scelta che fa già discutere prima ancora di essere ufficializzata. Per qualcuno il multiscafo (e ancor più l'ala rigida) è un vantaggio per il defender BMW Oracle che ha sviluppato le tecnologie in occasione dell'ultima Coppa. Per altri si tratta della scelta obbligata a seguito delle finalità di spettacolarizzazione, format televisivi, ricerca del pubblico e delle emozioni, inseguite da chi ha lavorato alla nuova Coppa. Vedremo.
L'ITALIA IN POLE-POSITION PER LE WINGSAIL
Una cosa è sicura, e Saily.it è in grado di anticiparla. In caso di utilizzo delle vele rigide in Coppa America, l'Italia ha pronta la tecnologia giusta, e non è in ritardo rispetto agli americani o ad altre nazioni. C'è un vero e proprio pool di esperti e tecnici al lavoro sullo sviluppo di una "wingsail italiana", col supporto dell'Università di Bari per quanto riguarda la ricerca. Dietro a questo team - che oggi è in grado di proporre le geometrie più evolute, ottenute dai calcoli strutturali, e quindi le vele "solide" più sofisticate in circolazione - ci sono alcuni uomini della vela (e della progettazione) e soprattutto una storia. Quella che risale alle sfide degli anni 1978-1980 alla Piccola Coppa America del catamarano italiano Miss Lancia. Una barca che già all'epoca era equipaggiata con vele rigide. Franco Pivoli, olimpico azzurro del Tornado, l'Ingegner Giorgio Bergamini, l'Ingerner Beppe Giannini, Enrico Franchetti di MaxSpar. Gli studi sull'evoluzione delle vele ad ala rigida sono fatti anche in galleria del vento, e persino con applicazioni pratiche su piccoli 2.4 SI, perché sono finalizzati anche a Monoscafi. Anche in questo caso: vedremo.
La 34 Coppa America si disputerà a bordo di catamarani di 72 piedi dotati di vele ad ala rigida (come il mega-trimarano di BMW Oracle), nel 2014 a San Francisco? I veli, sulla prossima edizione del trofeo sportivo più antico del mondo, il sacro Graal della vela, caleranno tra poche ore: lunedì 13 a Valencia (le telecamere di Saily.it saranno presenti) Russell Coutts (CEO di BMW Oracle il detentore per il Golden Gate Yacht Club di San Francisco (USA) e Vincenzo Onorato, patron di Mascalzone Latino per il Club Nautico di Roma (Italia), challenger of record e primo sfidante, presenteranno in un solo colpo il nuovo Protocollo (le regole base condivise da sfidanti e detentori), regole di classe delle imbarcazioni da preparare per la sfida, data di svolgimento.
Mentre le voci si rincorrono, i multiscafi sono sempre più dati in vantaggio sui monoscafi. Una scelta che fa già discutere prima ancora di essere ufficializzata. Per qualcuno il multiscafo (e ancor più l'ala rigida) è un vantaggio per il defender BMW Oracle che ha sviluppato le tecnologie in occasione dell'ultima Coppa. Per altri si tratta della scelta obbligata a seguito delle finalità di spettacolarizzazione, format televisivi, ricerca del pubblico e delle emozioni, inseguite da chi ha lavorato alla nuova Coppa. Vedremo.
L'ITALIA IN POLE-POSITION PER LE WINGSAIL
Una cosa è sicura, e Saily.it è in grado di anticiparla. In caso di utilizzo delle vele rigide in Coppa America, l'Italia ha pronta la tecnologia giusta, e non è in ritardo rispetto agli americani o ad altre nazioni. C'è un vero e proprio pool di esperti e tecnici al lavoro sullo sviluppo di una "wingsail italiana", col supporto dell'Università di Bari per quanto riguarda la ricerca. Dietro a questo team - che oggi è in grado di proporre le geometrie più evolute, ottenute dai calcoli strutturali, e quindi le vele "solide" più sofisticate in circolazione - ci sono alcuni uomini della vela (e della progettazione) e soprattutto una storia. Quella che risale alle sfide degli anni 1978-1980 alla Piccola Coppa America del catamarano italiano Miss Lancia. Una barca che già all'epoca era equipaggiata con vele rigide. Franco Pivoli, olimpico azzurro del Tornado, l'Ingegner Giorgio Bergamini, l'Ingerner Beppe Giannini, Enrico Franchetti di MaxSpar. Gli studi sull'evoluzione delle vele ad ala rigida sono fatti anche in galleria del vento, e persino con applicazioni pratiche su piccoli 2.4 SI, perché sono finalizzati anche a Monoscafi. Anche in questo caso: vedremo.
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