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18/08/2011 - 16:41
Il cambio interesserà la 2a e 3a tappa. Intervista agli organizzatori: "Scelta sofferta ma necessaria"
Il cambio interesserà la 2a e 3a tappa. Intervista agli organizzatori: "Scelta sofferta ma necessaria"
Volvo, nuova rotta anti-pirati
I crescenti problemi di sicurezza causati dalla pirateria nell’oceano indiano hanno costretto gli organizzatori della Volvo Ocean Race 2011/12 a ridisegnare la rotta della seconda e terza tappa del giro del mondo a vela in equipaggio, lungo oltre 39mila miglia.
Le barche avrebbero dovuto navigare nel corridoio di mare dell’Africa orientale nell’oceano indiano per la seconda tappa da Città del Capo ad Abu Dhabi e successivamente per la terza tappa da from Abu Dhabi a Sanya in Cina.
Dopo aver ricevuto indicazioni dalla società specializzata in sicurezza marittima Dryad Maritime Intelligence e dalla federazione internazionale della vela (ISAF), gli organizzatori della regata hanno deciso che mantenere la rotta originaria avrebbe messo a rischio la sicurezza degli equipaggi in gara. Per questo motivo le barche partecipanti navigheranno da Città del Capo verso un “porto sicuro” che per il momento non è stato reso noto, per essere poi trasportate verso un approdo vicino ad Abu Dhabi, da dove riprenderanno il mare. Questo processo si ripeterà, ma in senso inverso, per la terza tappa prima che la flotta prosegua per Sanya, la quarta delle dieci sedi della regata, che si protrarrà fino al luglio 2012.
“E’ stata una decisione terribilmente dura da prendere” sono le parole di Knut Frostad, direttore generale della Volvo Ocean Race. “Abbiamo consultato i maggiori esperti in sicurezza marittima e commerciale e quello che ci hanno detto non avrebbe potuto essere più chiaro. La soluzione che abbiamo trovato implica che la regata arriverà comunque ad Abu Dhabi, dove si correrà anche la prevista in-port race. Abu Dhabi è una componente molto importante dei nostri progetti, una delle più rilevanti visto che si tratterà della prima volta in assoluto che un giro del mondo si fermerà in un porto del Medio Oriente. E, ora, avremo una tappa corta ma molto interessante verso l’emirato dove arriveremo in concomitanza del Capodanno.”
La pirateria è un business molto ben organizzato e redditizio che si è allargato a una vasta zona al largo delle coste della Somalia. Secondo i dati forniti da Dryad, nel 2010, sono state ben 1.181 le persone rapite dai pirati. Le navi liberate recentemente sono state sottoposte a un periodo medio di 213 giorni di rapimento, ed è stato stimato che lo scorso anno sono stati pagati 150 milioni di dollari di riscatto per la liberazione di navi, cargo ed equipaggi.
Knut Frostad ha sottolineato che la regata sarà comunque un vero giro del mondo “Siamo sempre l’unico evento velico sportivo che visita i cinque continenti su un periodo di nove mesi”.
Il direttore tecnico della regata, Jack Lloyd, che è anche un rispettato membro della Federazione internazionale e ha lavorato come giudice alla Coppa America e in occasione dei Giochi Olimpici, ha descritto la situazione come “Un ostacolo sulla strada che è stato aggirato, anche se in maniera piuttosto costosa” invece che una sosta forzata nello svolgimento della regata”.
Abu Dhabi ospiterà l’evento nel periodo 30 dicembre-14 gennaio in un villaggio specificatamente costruito sul lungomare della Corniche e con un programma di eventi collaterali molto ricco per il Capodanno, fra cui un concerto, che si prevede radunerà più di 100.000 spettatori.
“La nostra relazione con la Volvo Ocean Race è di lunga data e siamo stati coinvolti nei loro piani di gestione della crisi già nell’edizione 2008-09”, ha dichiarato Karen Jacques, COO di Dryad Maritime, società specializzata nell’intelligence nel campo marittimo, che fornisce consulenze per quantificare, ridurre e gestire i rischi di pirateria, terrorismo e altre forme di criminalità che si possono presentare in mare. “Terremo sotto controllo l’andamento della regata, lavorando in stretto contatto con lo staff della Volvo Ocean Race e i team per assicurare che si adottino solo le misure strettamente necessarie”.
La posizione della federazione internazionale, l’ISAF è che quelle zone di mare sono a forte rischio di pirateria. “I provvedimenti presi dalla Volvo Ocean Race si allineano alle direttive che la federazione ha consigliato di seguire da tempo” sono state le parole del segretario generale Jerome Pels. “L’ISAF consiglia a tutti coloro che intendono navigare in quelle acque di trovare rotte alternative, come sta facendo la Volvo Ocean”.
GLI ORGANIZZATORI: "DECISIONE DIFFICILE MA NECESSARIA"
"Dopo aver analizzato a fondo la situazione - spiegano gli organizzatori - è risultato chiaro che non è possibile ridurre il rischio della navigazione nell’oceano indiano a livelli adeguati nell’area dove navigheranno le barche. Abbiamo preso in considerazione tutte le opzioni di rotta e di sicurezza senza trovare delle risposte soddisfacenti. Si è trattato di una decisione molto difficile ma siamo soddisfatti ed è stata una decisione assolutamente necessaria".
La regata parte fra meno di 80 giorni, perché la scelta è stata presa così tardi?
La situazione nell’oceano indiano è dinamica e, in realtà, la decisione è stata presa molto in anticipo. Non sappiamo ancora quando la stagione dei monsoni inizierà e finirà, nel periodo fine ottobre/inizio novembre, come evolverà la situazione della pirateria, quindi se la scelta sembra tardiva in effetti tatticamente è sta presa con buon anticipo.
Come trasporterete le barche ad Abu Dhabi?
Le barche saranno caricate su dei cargo specializzati nel trasporto di yacht, scafi ed equipaggi saranno trasportati separatamente.
Quale sarà l’approdo sicuro?
Capiamo che c’è molto interesse su questo punto, ma per la sicurezza operativa, questa notizia verrà comunicata successivamente, quando opportuno.
Quando sarà data la nuova partenza?
Non sarà deciso finche la situazione tattica non sarà completamente chiara, ma da un punto di vista logistico abbiamo già raggiunto un buon punto di preparazione per le differenti opzioni.
Come garantirete la sicurezza delle navi che trasporteranno le barche della regata?
La pirateria è un atto di criminalità “opportunistica”. Le barche sono relativamente lente e hanno poche possibilità di difendersi, di attuare delle contromisure e quindi sono considerate come obiettivi sensibili. Le navi di grandi dimensioni sono più veloci, più alte sull’acqua e possono contare su misure di sicurezza che le rendono obiettivi più difficili da colpire. Alcuni pirati “disperati” potrebbero sempre decidere di attaccarle. Non ci sono tuttavia garanzie su questa particolare forma di criminalità, ma le probabilità di un incidente sono di molto ridotte da un metodo di trasporto diverso.
Come sarà modificato il sistema di punteggio della regata?
Stiamo esaminando le diverse opzioni, tuttavia al momento attuale non pensiamo di aggiungere punti al totale previsto per la regata.
Quanto è grave il problema della pirateria nell’Indiano?
La pirateria in Somalia si è molto sviluppata dai tempi in cui si trattava di un gruppo di pescatori affamati che attaccavano navi da pesca straniere a bordo di gommoni, a seguito della guerra civile che ha colpito la nazione nel 1990. Nel 2005, la pirateria era ancora un fenomeno sporadico. Nel 2006, l’Unione Islamica ha praticamente fermato la pirateria somala ma quando le forze militari etiopiche hanno sconfitto l’Unione, il fenomeno è tornato a presentarsi. In seguito, il problema è cresciuto in maniera costante, anno dopo anno, in frequenza, distanza dalla costa, diventando più sofisticato. L’anno scorso il totale delle somme pagate per riscatto è arrivato a 150 milioni di dollari con un numero record di persone sequestrate di 1.181.
Quanto costerà trasportare le barche?
I costi non sono stati un fattore decisivo in questa scelta, perché la sicurezza viene al primo posto rispetto alle implicazioni economiche. La Volvo Ocean Race ha preso questa decisione sulla base di concetti di responsabilità sociale e aziendale ed è pronta a prenderne altre, se sarà il caso in futuro.
Le barche avrebbero dovuto navigare nel corridoio di mare dell’Africa orientale nell’oceano indiano per la seconda tappa da Città del Capo ad Abu Dhabi e successivamente per la terza tappa da from Abu Dhabi a Sanya in Cina.
Dopo aver ricevuto indicazioni dalla società specializzata in sicurezza marittima Dryad Maritime Intelligence e dalla federazione internazionale della vela (ISAF), gli organizzatori della regata hanno deciso che mantenere la rotta originaria avrebbe messo a rischio la sicurezza degli equipaggi in gara. Per questo motivo le barche partecipanti navigheranno da Città del Capo verso un “porto sicuro” che per il momento non è stato reso noto, per essere poi trasportate verso un approdo vicino ad Abu Dhabi, da dove riprenderanno il mare. Questo processo si ripeterà, ma in senso inverso, per la terza tappa prima che la flotta prosegua per Sanya, la quarta delle dieci sedi della regata, che si protrarrà fino al luglio 2012.
“E’ stata una decisione terribilmente dura da prendere” sono le parole di Knut Frostad, direttore generale della Volvo Ocean Race. “Abbiamo consultato i maggiori esperti in sicurezza marittima e commerciale e quello che ci hanno detto non avrebbe potuto essere più chiaro. La soluzione che abbiamo trovato implica che la regata arriverà comunque ad Abu Dhabi, dove si correrà anche la prevista in-port race. Abu Dhabi è una componente molto importante dei nostri progetti, una delle più rilevanti visto che si tratterà della prima volta in assoluto che un giro del mondo si fermerà in un porto del Medio Oriente. E, ora, avremo una tappa corta ma molto interessante verso l’emirato dove arriveremo in concomitanza del Capodanno.”
La pirateria è un business molto ben organizzato e redditizio che si è allargato a una vasta zona al largo delle coste della Somalia. Secondo i dati forniti da Dryad, nel 2010, sono state ben 1.181 le persone rapite dai pirati. Le navi liberate recentemente sono state sottoposte a un periodo medio di 213 giorni di rapimento, ed è stato stimato che lo scorso anno sono stati pagati 150 milioni di dollari di riscatto per la liberazione di navi, cargo ed equipaggi.
Knut Frostad ha sottolineato che la regata sarà comunque un vero giro del mondo “Siamo sempre l’unico evento velico sportivo che visita i cinque continenti su un periodo di nove mesi”.
Il direttore tecnico della regata, Jack Lloyd, che è anche un rispettato membro della Federazione internazionale e ha lavorato come giudice alla Coppa America e in occasione dei Giochi Olimpici, ha descritto la situazione come “Un ostacolo sulla strada che è stato aggirato, anche se in maniera piuttosto costosa” invece che una sosta forzata nello svolgimento della regata”.
Abu Dhabi ospiterà l’evento nel periodo 30 dicembre-14 gennaio in un villaggio specificatamente costruito sul lungomare della Corniche e con un programma di eventi collaterali molto ricco per il Capodanno, fra cui un concerto, che si prevede radunerà più di 100.000 spettatori.
“La nostra relazione con la Volvo Ocean Race è di lunga data e siamo stati coinvolti nei loro piani di gestione della crisi già nell’edizione 2008-09”, ha dichiarato Karen Jacques, COO di Dryad Maritime, società specializzata nell’intelligence nel campo marittimo, che fornisce consulenze per quantificare, ridurre e gestire i rischi di pirateria, terrorismo e altre forme di criminalità che si possono presentare in mare. “Terremo sotto controllo l’andamento della regata, lavorando in stretto contatto con lo staff della Volvo Ocean Race e i team per assicurare che si adottino solo le misure strettamente necessarie”.
La posizione della federazione internazionale, l’ISAF è che quelle zone di mare sono a forte rischio di pirateria. “I provvedimenti presi dalla Volvo Ocean Race si allineano alle direttive che la federazione ha consigliato di seguire da tempo” sono state le parole del segretario generale Jerome Pels. “L’ISAF consiglia a tutti coloro che intendono navigare in quelle acque di trovare rotte alternative, come sta facendo la Volvo Ocean”.
GLI ORGANIZZATORI: "DECISIONE DIFFICILE MA NECESSARIA"
"Dopo aver analizzato a fondo la situazione - spiegano gli organizzatori - è risultato chiaro che non è possibile ridurre il rischio della navigazione nell’oceano indiano a livelli adeguati nell’area dove navigheranno le barche. Abbiamo preso in considerazione tutte le opzioni di rotta e di sicurezza senza trovare delle risposte soddisfacenti. Si è trattato di una decisione molto difficile ma siamo soddisfatti ed è stata una decisione assolutamente necessaria".
La regata parte fra meno di 80 giorni, perché la scelta è stata presa così tardi?
La situazione nell’oceano indiano è dinamica e, in realtà, la decisione è stata presa molto in anticipo. Non sappiamo ancora quando la stagione dei monsoni inizierà e finirà, nel periodo fine ottobre/inizio novembre, come evolverà la situazione della pirateria, quindi se la scelta sembra tardiva in effetti tatticamente è sta presa con buon anticipo.
Come trasporterete le barche ad Abu Dhabi?
Le barche saranno caricate su dei cargo specializzati nel trasporto di yacht, scafi ed equipaggi saranno trasportati separatamente.
Quale sarà l’approdo sicuro?
Capiamo che c’è molto interesse su questo punto, ma per la sicurezza operativa, questa notizia verrà comunicata successivamente, quando opportuno.
Quando sarà data la nuova partenza?
Non sarà deciso finche la situazione tattica non sarà completamente chiara, ma da un punto di vista logistico abbiamo già raggiunto un buon punto di preparazione per le differenti opzioni.
Come garantirete la sicurezza delle navi che trasporteranno le barche della regata?
La pirateria è un atto di criminalità “opportunistica”. Le barche sono relativamente lente e hanno poche possibilità di difendersi, di attuare delle contromisure e quindi sono considerate come obiettivi sensibili. Le navi di grandi dimensioni sono più veloci, più alte sull’acqua e possono contare su misure di sicurezza che le rendono obiettivi più difficili da colpire. Alcuni pirati “disperati” potrebbero sempre decidere di attaccarle. Non ci sono tuttavia garanzie su questa particolare forma di criminalità, ma le probabilità di un incidente sono di molto ridotte da un metodo di trasporto diverso.
Come sarà modificato il sistema di punteggio della regata?
Stiamo esaminando le diverse opzioni, tuttavia al momento attuale non pensiamo di aggiungere punti al totale previsto per la regata.
Quanto è grave il problema della pirateria nell’Indiano?
La pirateria in Somalia si è molto sviluppata dai tempi in cui si trattava di un gruppo di pescatori affamati che attaccavano navi da pesca straniere a bordo di gommoni, a seguito della guerra civile che ha colpito la nazione nel 1990. Nel 2005, la pirateria era ancora un fenomeno sporadico. Nel 2006, l’Unione Islamica ha praticamente fermato la pirateria somala ma quando le forze militari etiopiche hanno sconfitto l’Unione, il fenomeno è tornato a presentarsi. In seguito, il problema è cresciuto in maniera costante, anno dopo anno, in frequenza, distanza dalla costa, diventando più sofisticato. L’anno scorso il totale delle somme pagate per riscatto è arrivato a 150 milioni di dollari con un numero record di persone sequestrate di 1.181.
Quanto costerà trasportare le barche?
I costi non sono stati un fattore decisivo in questa scelta, perché la sicurezza viene al primo posto rispetto alle implicazioni economiche. La Volvo Ocean Race ha preso questa decisione sulla base di concetti di responsabilità sociale e aziendale ed è pronta a prenderne altre, se sarà il caso in futuro.
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