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14/02/2018 - 01:32

Regate oceaniche alle grandi manovre

Volvo e Vendée:
futuro gemello?

Quale sarà il futuro della Volvo Ocean Race? Nascerà la classe Super 60 Foiling? E sarà davvero possibile una sinergia con il Vendée Globe e gli IMOCA 60? In Francia le voci si rincorrono e anche chi era contrario (come il segretario della classe IMOCA Mermod) ha cambiato idea. Christoph Julliand fa il punto con Tip&Shaft: le due regate oceaniche più importanti verso le stesse barche? Sempre più probabile (se ne è parlato anche a Hong Kong), ma forse non saranno più monotipi. E costeranno parecchio...

 

di Christophe Julliand

Nel suo ultimo numero in data venerdì 9 febbraio, i sempre ben informati giornalisti di Tip&Shaft tornano sulle trattative in corso tra Volvo Ocean Race e la classe IMOCA, quella dei monoscafi di 60 piedi del Vendée Globe. La VOR 2021 con i 60 piedi IMOCA? ''Con quali barche si correrà la prossima Volvo Ocean Race?'' Inizia con questa domanda l'articolo che ricorda subito dopo la cronologia dei fatti e annunci sul tema.

Si parte dal maggio 2017 quando Mark Turner allora CEO della regata intorno al mondo in equipaggio presenta il calendario delle prossime edizioni della VOR e il nuovo monotipo: un 60 piedi a foil progettato da Guillaume Verdier compatibile con la stazza IMOCA. Quattro mesi dopo, lo stesso Turner si dimette in seguito alla volontà espressa dagli azionisti della VOR di temporeggiare nella costruzione degli otto esemplari che avrebbe dovuto iniziare in primavera 2019.

Si precisa anche che il presidente della classe IMOCA, Antoine Mermod, si era pronunciato contro la compatibilità VOR 60/IMOCA. Dopodiché silenzio stampa e spazio alle voci di banchina più o meno fondate. Incontri a Hong Kong Ora però la situazione sembra davvero cambiata, a tal punto che lo stesso Mermod è stato invitato durante la tappa a Hong Kong per discutere con i dirigenti della Volvo Ocean Race.

Sottolineato il fatto che si tratta per ora soltanto di un ipotesi, Mermod conferma: ''Stiamo lavorando su un potenziale progetto in modo che la prossima Volvo si faccia in IMOCA con barche che sarebbero le stesse tra Vendée Globe 2020 e Volvo Ocean Race 2021. Quando gli organizzatori della Volvo Ocean Race hanno studiato il Super 60, si sono resi conto che gli IMOCA non erano finalmente così lontani da quello di cui avevano bisogno.'' E Mermot di concludere : ''Stiamo riflettendo alla fattibilità del progetto ma rimane molto preliminare per ora'', prima di esprimere il suo entusiasmo: ''Se dovesse vedere la luce, ci ritroveremmo con le due più grandi regate intorno al mondo nella stessa classe, sarebbe eccezionale!''

Nel campo VOR, invece, si ammette certo che ci sono discussioni in corso e che questa potrebbe essere una delle opzioni possibili, per il resto ''ogni altro commento sul tema sarebbe prematuro.'' Cosa significherebbe tale decisione? Interessanti le opinioni raccolte da Tip&Shaft. Per Bruno Dubois, attuale direttore di Dongfeng Racing Team ma con lunghe esperienze in altri campi tra cui i 60 piedi anche come navigante: ''Penso che c'è una domanda generale da parte degli skipper di ridare spazio allo sviluppo. L'idea sarebbe di non aver soltanto un monotipo come il progetto Verdier ma di permettere a progetti di Verdier, VPLP e Juan K. di correre la Volvo Ocean Race.''

Sarebbe quindi la fine della monotipia in ambito Volvo Ocean Race e il ritorno a classi dette Open secondo una box rule come quella che ha prodotto i VOR 70 prima della scelta one design introdotto nel 2012. Un passo importante verso l'internazionalizzazione. Ultimo argomento importante a favore di una Volvo Ocean Race disputata con i 60 piedi del Globe (ipotesi che Giovanni Soldini aveva espresso al sottoscritto in un'intervista rilasciata nel 2012): l'internazionalizzazione della classe delle barche del Vendée Globe, tema che torna spesso alla ribalta senza mai trovare una soluzione.

Per Luc Talbourdet, ex presidente IMOCA: ''Alcuni team IMOCA andranno verso la Volvo e, in senso inverso, team della Volvo andranno a disputare le regate IMOCA. Permetterebbe di aver un calendario completo senza sovrapposizione di eventi. E sarebbe formidabile vedere i migliori regatanti offshore navigare gli uni contro gli altri.''

Unica voce un po' discordante in questa ipotesi: quella dello skipper Romain Atanasio che trova sì l'idea ''geniale ed evidente'' ma che comporta anche ''il rischio di uccidere i progetti con piccoli budget'' come il suo.

Su questa questione, aggiungiamo noi di Saily, la soluzione potrebbe essere quella di rispolverare il progetto della creazione di una classe ECO 60 che Sir Robin Knox Johnston, nelle veste di organizzatore della Velux 5 Oceans, aveva proposto per ridare vita ai 60 piedi di vecchia generazione e dove la parola ECO assumeva un doppio significato (sia economico, sia ecologico imponendo alle barche riconvertite l'adozione di soluzioni ecosostenibili in particolare per quanto riguarda la produzione di energia).

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