Storia | Regata > Vela Oceanica

25/02/2017 - 12:51

Evoluzione incredibile

VIDEO Arkema il Mini del futuro!

VIDEO DA VEDERE: Concept, costruzione, varo e prestazioni del Mini 650 Arkema, al quale non manca nulla. Foil retrattili e basculanti, kanting keel, randa wing, boma alare, prua tonda, bompresso nella tuga... Ma alla fine il suo Quentin Vlamynck riuscirà anche a navigare...?

 

Ne avevamo già parlato e questo video è il riassunto completo della storia. Team Arkema forte delle competenze nel business chimico dello sponsor, si sta propionendo come laboratorio di innovazione per la vela in Francia, e praticamente non si pone limiti. Partiti dal trimarano Arkema, adesso lanciano la supersfida alla Mini Transat e forse all'intera concezione della vela oceanica, con un Mini 650 per il giovanissimo skipper Quentin Vlamynck, che è il massimo condensato di novità tecnologiche e progettuali attualmente in circolazione.

Dal disegno dello scafo, con la prua tonda, anzi tondissima, il cavallino ritorto, la tuga che parte dal pozzetto riuscendo addirittura a ricavare due oblò integrati per il navigatore (prima assoluta su un Mini 650) come se fossimo su un Class40 o un IMOCA 60, alla tuga dal profilo lunghissimo, e non certo per la ricerca di abitabilità interna, bensì per integrarci dentro il bompresso retrattile, che non parte più dalla prua. Una soluzione per dare maggiore robustezza strutturale a una componente solutamente soggetta a rottura.

Poi ci sono i foil, che ormai non si negano a nessuno, ma che sono già in una fase di grande evoluzione: quelli di questo Mini (come si vede dal video) sono mobili, sia in senso laterale (sono retrattili, il navigatore puà estrarli in fuori o ritirarli dentro a seconda della necessità), che nell'angolatura (possono essere spostati verso l'alto o verso il basso). Il tutto insieme ovviamente alla chiglia basculante. I due timoni sono entrambi estraibili e pivotanti.

L'altro aspetto inconsueto di questo Mini spaziale è la randa che ricerca una forma da wingsail, pur senza la rigidità totale, anche perchè la vela deve poter essere gestita da un solitario in oceano, terzarolata, ammainata... La soluzione scelta è un po' complicata, come si vede sempre nel video, ma il profilo finale che si vede in navigazione fa impressione, anche perchè il disegno della randa è integrato con albero e boma entrambi a profilo alare o comunque inseriti nell'aerodinamica desiderata.

Viene da chiedersi solo se il giovane skipper di questa piccola astronave riuscirà anche, tra tante regolazioni, decolli, atterraggi, a navigare un po'!

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