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25/10/2012 - 17:16

Il 10 novembre parte il giro in solitario senza scalo. I video di Saily.it dalla partenza. Preview

Vendee Globe, tra 15 giorni!

di Alberto Mariotti

Sta per partire la settima edizione del Vendeé Globe, il giro del mondo senza scalo e senza assistenza. La regata più dura e più affascinante della vela. Ecco tutte le previsioni. E non perdetevi i nostri speciali video: Saily.it sarà alla partenza!

Il 10 novembre parte da Les Sables d’Olonne, in Francia, il Vendèe Globe, il giro del mondo in solitario e senza scalo. La regata si corre con gli Imoca 60, una casse di barche di 18,28 metri nata per l’oceano nel 1991 e riconosciuta dall’Isaf nel 1998. Il Vendèe, e non la Vendèe Globe come molti erroneamente la chiamano (tra cui anche noi fino a poco tempo fa) è senza dubbio la regata più dura del mondo. Viene anche chiamata l’Everest dei mari, tanto per fare un paragone montano chiaro per tutti. Da quando è nata, infatti, nel 1989, non ha mai cambiato la formula, mentre la sua fama accresce edizione dopo edizione.

Questa 2012-2013 è la settima e nonostante la crisi mondiale ci sono ben 20 barche al via. Da brividi, se paragonate ai tre defender di Coppa o alle cinque barche che hanno partecipato all’ultima Volvo Ocean Race conclusasi l’estate scorsa. Certo, i budget in gioco sono enormemente differenti, soprattutto con quelli di Coppa. Per partecipare al Vendèe ci vogliono circa 5 milioni di euro, barca inclusa, per una campagna di quattro anni; per la Coppa Luna Rossa ne ha versati circa 40 (ma i budget possono facilmente raddoppiare e anche andare oltre) e per la Volvo circa 17. Il paragone quindi non regge, ma serve a dare l’idea delle proporzioni di questo evento la cui ricetta, di per sé, è molto semplice: giro del mondo in solitario e senza scalo né assistenza. Non ci sono regate inshore, tappe forzate. Nulla. Solo gli skipper, la loro barca, oceani, onde e tanta tanta solitudine. Sabato 10 novembre collegatevi al sito della regata, ww.vendeeglobe.com, per avere un’idea in diretta di quello che succede sulle banchine e sui moli della cittadina. Una vera e propria invasione pacifica di migliaia di appassionati che vengono a salutare la partenza degli skipper. Sul nostro sito e anche su velaemotore.it troverete invece tutti gli approfondimenti e le interviste. Come per le Olimpiadi, le redazioni di Saily.it e Vela e Motore saranno infatti presente in partnership alla partenza della regata.

Dicevamo, 20 skipper, 6 barche nuove e un italiano, italo-francese per la precisione, al via. è Alessandro di Benedetto, diventato famoso per quel folle giro del mondo a bordo di una barca di 6,5 metri. Alessandro è il terzo italiano a partecipare alla regata dopo le esperienze di Simone Bianchetti e Pasquale de Gregorio, entrambi in gara nell’edizione del 2000, che conclusero rispettivamente al 12° e 15° posto, con Pasquale ultimo e accolto come un re dalla popolazione dopo oltre 158 giorni di navigazione (il primo ne ha impiegati 93) con l’Open 50 Wind disegnato da Felci - oggi Vento di Sardegna di Andrea Mura -. All’epoca si correva anche con la classe Open 50, dal 2004 invece sono ammessi solo gli Imoca 60. La barca di Alessandro, Team Plastique, ha già tante miglia alle spalle e questa è la sua quarta Vendée. Una barca quindi datata ma molto affidabile. Nelle tre edizione è arrivata 7°, 6° e 5°. Che sia la volta di un 4°? Tra i venti "matti" c'è anche una ragazza, Samantha Davies, alla sua seconda partecipazione. Nel 2008 fece una bellissima prestazione, arrivando al quarto posto. Per restare in campo femminile, bisogna ricordare la grandiosa prestazione di un'altra inglese, Ellen McArtur, che nel 2000 diede filo da torcere niente di meno che a Michel Desjouyeaux, a cui fu capace di recuperare oltre 600 miglia di distacco, superarlo salvo poi restare invischiata in una "bolla" senza vento che diede la vittoria al francese. Proprio lui è stato l'unico velista capace di vincerla due volte, bissando il successo nell'ultima edizione.

Tra i favoriti, secondo Desjoyeaux che questa volta resterà a terra, ci sono François Gabart, Jérémie Beyou, Armel Le Cléac'h e Vincet Riou. Da tenere sott'occhio ci sono però anche Jean Pierre Dick, Alex Thomson e Bernard Stamm. Come sempre, nei giro del mondo in solitario, non è detto che sia il miglior velista a vincere, potrebbe essere il miglior idraulico, o il miglior sarto, o forse il miglior perito elettronico o il più bravo a lavorare la vetroresina. A bordo infatti, tutti questi ruoli sono giocati contemporaneamente e 24 ore su 24, dallo skipper. Chi sarà il più bravo in tutto?


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