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30/03/2016 - 11:55

La ricerca si spinge avanti

Vendée, ecco i foil
di nuova generazione

La vela oceanica corre. Il team Maitre Coq ha diffuso i primi rendering dei nuovi foil che verrano montati a bordo dell'IMOCA di Jérémie Beyou per il Vendée Globe. Un articolo per fare il punto




di Christophe Julliand
 

Jérémie Beyou, 40 anni, bretone di Morlaix (un vivaio di talenti della Bretagna) è uno dei navigatori più blasonati della sua generazione. All'attivo, ha tre vittorie alla Solitaire du Figaro. Non sono tanti ad aver fatto la tripletta. Oltre a Beyou solo Philippe Poupon, Jean Le Cam (in cerca di sponsor per il prossimo Vendée Globe), Michel Desjoyeaux (ormai impegnato in Coppa America) e Yann Elies che sarà della partita a novembre a Les Sables d'Olonne. 
 

Nella classe Imoca, è un grande habitué del podium. L'ultimo in data è il secondo posto nella Route du Rhum nel 2014, ma gli manca ancora una vittoria in una regata maggiore in solitario. Per quanto riguarda il Vendée Globe, Beyou si sta preparando alla sua terza partecipazione consecutiva. Nel 2009 aveva dovuto ritirarsi per un problema all'albero dopo due settimane di regata. Nell'edizione successiva, già sotto i colori di Maitre Coq, è la testa della chiglia che si rompe nei pressi di Capo Verde. 
 

La sua barca è il 60 piedi con il quale Armel Le Cleac'h ha concluso al secondo posto la scorsa edizione del giro del mondo in solitario, dopo l'indimenticabile duello con François Gabart. Un 60 piedi di penultima generazione, quindi, progettato da Guillaume Verdier e VPLP con appendici classiche. In questa configurazione, ha disputato l'ultima Transat Jacques Vabre e dovuto ritirarsi come tanti altri. 
 

Come già accennato nel nostro precedente articolo su Vincent Riou e PRB che ha detto di no ai foil, Jérémie Beyou ha deciso di ottimizzare la sua barca proprio per ricevere nuovi appendici. Quattro mesi di cantiere, un lavoro impegnativo  non solo dal punto di vista tecnico (aprire scafo e coperta, costruire le nuove scasse di deriva e rivedere la struttura) ma anche economico: 300.000 euro il budget dell'operazione foil di Maitre Coq con pezzi costruiti fino in Nuova Zelanda rivelava lo skipper a un giornalista del quotidiano Le Telegramme qualche tempo fa. 
 

http://videos.letelegramme.fr/videos/v/detail/k1NXtu4injILMFfqBLQ



Foil di seconda generazione 
Si poteva aspettare a una geometria simile agli ultimissimi IMOCA, cioè curvi. Invece niente di tutto ciò: si tratta proprio di una seconda generazione di foil con gomito a spigolo e una piccola pinna verticale nella parte più bassa del profilo come potete vedere dai rendering allegati a questo articolo. 
 

Il cantiere non è terminato, il varo è previsto per i primi di aprile. Tra una visita in capannone e l'altra, Beyou si allena su Moth che è diventato il mezzo per eccellenza per imparare a volare. In un'intervista al settimanale Le Point, Beyou spiega che la deriva volante permette di ''acquisire la sensibilità nelle regolazioni e le manovre, si impara un modo diverso di navigare." 
 

Appena varato il 60, inizierà un lungo lavoro per registrare e analizzare le performance. Sempre in questa intervista lo skipper annuncia che non parteciperà a The Transat a maggio. Attraverserà l'Atlantico in equipaggio e prenderà il via della New York-Les Sables in solitario il 29 maggio: Sarà il primo test in solitario nella nuova configurazione.


Un investimento massiccio e in diverse classi 
Due parole sullo sponsor, Maitre Coq è un'azienda del settore agroalimentare, il pollame per la precisione. Non ha certo il background di altri nomi presenti da decenni nella vela francese come PRB o Banque Populaire per fare due esempi. Si affaccia cinque anni fa e investe in modo massiccio nella classe IMOCA ma anche in quella del monotipo Figaro (barca e eventi, una regata porta il nome della società), e Diam 24 per il Tour de France che è riuscito a drenare tutti o quasi i top team sul piccolo trimarano.

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