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27/01/2021 - 17:16

Vendée all’insegna del fotovoltaico

L'ENERGIA E' UNA ESIGENZA CHIAVE DEI SOLITARI - La risposta di Solbian, marchio italiano leader mondiale nelle soluzioni per produrre energia pulita dal sole. Tre skipper in gara montano pannelli ad alta efficienza

 

Il Vendée Globe è una palestra essenziale anche per studiare soluzioni in settori collegati alla navigazione e alla sicurezza, come l'energia.

In navigazione l’energia è fondamentale, le imbarcazioni, in special modo in una sfida di questo tipo, devono dotarsi di mezzi di produzione autonomi e il più possibile leggeri per rimanere performanti e competitive.

Tra i concorrenti dell’edizione 2020, anche il tedesco Boris Herrmann, che su Seaexplorer - Yacht Club de Monaco monta un impianto fotovoltaico da 1149 Wp, realizzato da Solbian utilizzando due diverse tecnologie di celle solari per meglio adattarsi alla caratteristiche dello scafo, per un peso complessivo di soli 24,5 kg, adesivo incluso. Un’imbarcazione che si affida totalmente alle energie rinnovabili, con l’intento di promuovere il rispetto degli oceani attraverso un approccio maggiormente sostenibile.

“Durante la Vendée Globe, concentrazione e impegno sono sempre a livelli altissimi, poter contare su un impianto fotovoltaico affidabile in grado di mantenere le batterie sempre cariche è quindi un aspetto essenziale. Un contributo importante non solo perché permetterà di focalizzarmi maggiormente sulla navigazione, ma anche da un punto di vista ecologico, i pannelli solari flessibili Solbian ricopriranno un ruolo cruciale nel portare a termine questa regata senza l’impiego di combustibili fossili.” dice Boris Herrmann.

Poter fare affidamento su una fonte di energia sostenibile e sicura è un’esigenza condivisa anche da Didac Costa, catalano alla sua seconda Vendée Globe. 780Wp di pannelli Solbian montati su One Planet One Ocean, a garantirgli sufficiente autonomia per alimentare la strumentazione di bordo. Per il navigatore spagnolo questa competizione non sarà solo una sfida personale, ma anche un’opportunità per veicolare un messaggio di sostenibilità e di inclusione sociale: One Planet One Ocean è infatti il nome della campagna portata avanti dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO volta a monitorare e studiare i cambiamenti in atto negli oceani.

“Avere a disposizione pannelli solari affidabili durante il giro del mondo è un vantaggio straordinario. In termini di prestazioni, mi permettono di caricare la maggior parte delle attrezzature essenziali senza dover aggiungere peso portando carburante extra per il motore.

L’aspetto ulteriormente positivo poi è che si tratta di una fonte di energia rispettosa dell'ambiente. Ecco perché sono così felice di collaborare con Solbian durante questa Vendée Globe” afferma Didac Costa.

In gara anche Ari Huusela che per la propria imbarcazione ha scelto 390Wp di pannelli della serie SP, con celle back-contact, in grado di convertire oltre il 24% di luce solare in elettricità. Secondo il navigatore finlandese “In una competizione come la Vendée Globe le gestione energetica è un aspetto importante, per questo occorre dotarsi di soluzioni in grado di resistere alle condizioni più estreme. I pannelli solari che ho installato sono stati progettati e testati per la nautica, hanno un peso ridotto e saranno una fonte di energia pulita indispensabile per far fronte ai consumi di bordo.”

SOLBIAN - Solbian nasce nel 2007 in risposta all’esigenza di portare il fotovoltaico sulle barche a vela da competizione, un desiderio maturato da Giovanni Soldini e concretizzatosi attraverso la collaborazione con il fisico Marco Bianucci. Dall’unione delle proprie competenze prende forma il pannello Solbianflex, privo del vetro di protezione grazie ad una costruzione che prevede le celle fotovoltaiche inglobate all’interno di polimeri. Solbian, pur non essendo l'unica ad aver seguito questo percorso, è la prima ad aver ottenuto un modulo fotovoltaico basato su celle di silicio cristallino flessibile, leggero, ma anche resistente al punto da superare indenne, già nel 2011, i severi test delle certificazioni IEC (61215 e 62730).

I vari strati polimerici che incapsulano e proteggono le celle sono frutto di una ricetta esclusiva - coperta da brevetto - elaborata e migliorata in cinque anni e da allora in continua evoluzione.

Solbian ha proseguito ad investire nello sviluppo tecnologico dell’idea iniziale, contando su un continuo miglioramento della chimica da un lato e sull’inarrestabile progresso dell’elettronica dall’altro. A conferma della spinta all’innovazione dell’azienda torinese, arriva nel 2014 il premio “Smart & Disruptive Companies” di MIT Technology Review, riconoscimento annuale riservato a quelle realtà che si sono distinte per la propria capacità di evolvere e dare inizio a qualcosa di nuovo.

Nel corso degli anni Solbian ha accresciuto la propria esperienza nel settore nautico e non solo, ottenendo - grazie al proprio partner tedesco - una menzione d’onore ai Boatbuilders Awards 2018 per l’impianto realizzato su Solaris 55.

Ad oggi i progetti all’attivo superano il migliaio e tra i più importanti figura sicuramente la collaborazione, in qualità di fornitore ufficiale, con Energy Observer: la prima nave a idrogeno priva di emissioni, impegnata in “Odissey for the Future”, un giro del mondo di 6 anni.

Attualmente Solbian dimostra di mantenere ben salde le proprie radici nel settore nautico, mostrando al contempo un’efficace espansione anche in altri ambiti. Dalla mobilità professionale (ambulanze, camion, uffici mobili, sistemi a guida autonoma), al mondo delle pensiline degli autobus, alle applicazioni tecniche in zone non raggiunte dalla rete elettrica (radar geodetici, mezzi di allarme antislavina, ecc.). L’azienda può contare inoltre su una solida rete di distribuzione, grazie alla quale ha raggiunto 72 paesi del mondo e venduto oltre 60 mila pannelli.

SVILUPPO TECNOLOGICO - L'efficienza delle celle (in particolare delle celle solari in silicio monocristallino), i contatti elettrici fra di esse e l’estetica dei pannelli sono protagonisti nell’evoluzione tecnologica dei

moduli solari Solbianflex. Oggi abbiamo a disposizione celle con efficienza di trasformazione della luce solare in

energia elettrica superiore al 25%, valori che fino a 10 anni fa erano esclusiva dei laboratori.

Un tale incremento si è tradotto nella possibilità di creare - e conseguentemente di immettere sul mercato - pannelli sempre più potenti a prezzi sempre più convenienti, in grado di fornire oltre 200 W al metro quadro.

Un percorso di miglioramento che non è destinato a fermarsi, lo dimostrano i numerosi annunci di record relativi alle nuove celle solari, quelle a “perosvkite” ne sono uno degli esempi più recenti, parliamo però di tecnologie ancora in fase di sviluppo preindustriale, che verosimilmente dovranno attendere ancora qualche anno prima della commercializzazione.

Sul fronte dei contatti elettrici, non si può dire lo stesso per la tecnologia cosiddetta “multibusbar”, in rapida diffusione, che consiste nella creazione di numerosi contatti elettrici ridondanti. Un approccio che si discosta dal metodo tradizionale, progettato per concentrare il flusso della corrente su un numero ridotto di conduttori, chiamati appunto busbar.

Solbian ha lasciato la vecchia strada per la nuova da almeno cinque anni, tra le ragioni alla base di questa scelta vi sono la maggior protezione dai micro danneggiamenti delle celle che la tecnologia multi-busbar garantisce e la miglior resa in caso di ombreggiamento, due fenomeni molto comuni in ambiente nautico.

A completare lo scenario evolutivo finora delineato, subentrano gli aspetti di personalizzazione funzionale ed estetica del prodotto. Da una parte l'accresciuta competenza tecnica ha permesso di offrire moduli dalle forme non convenzionali e aumentarne le possibilità di installazione meccanica o contattatura elettrica, dall'altra la

disponibilità di nuovi materiali polimerici ha consentito di proporre diverse finiture superficiali: dalla più tradizionale lucida e liscia, a quella diamantata fino alla più recente finitura opaca, di particolare eleganza.

Infine, grazie a tecniche avanzate di stampa sui materiali polimerici, Solbian ha potuto introdurre nel proprio ventaglio di opzioni, la possibilità di mascherare le celle con motivi grafici. Una vasta gamma di  personalizzazioni in questo caso, che consente di offrire moduli con texture geometriche o monocromi, fino a pannelli di colore quasi bianco (in effetti un grigio molto chiaro). Una soluzione che strizza l’occhio alla nautica di lusso garantendo il giusto equilibrio di funzionalità, estetica e personalizzazione delle forme per una perfetta

integrazione che non altera lo stile dell’imbarcazione.

CONSIGLI: IL KIT BASE PER IL DIPORTISTA - La base di partenza per progettare un sistema è sempre la stessa: definire lo spazio disponibile a bordo e stabilire come si intende utilizzare l’energia generata dai pannelli. Con questi due dati si potrà progettare l’impianto, che nel caso più semplice è composto da un solo pannello solare e da un regolatore di carica. Dispositivo indispensabile quest'ultimo, e da scegliersi con attenzione, perché avere un buon pannello e un cattivo regolatore è come avere buone vele ma non saperle usare. Un regolatore di carica solare svolge infatti varie funzioni, tutte importanti: in primis si assicura che le batterie ricevano la giusta tensione e la giusta corrente per mantenerle nello stato migliore; si occupa poi di ottimizzare il punto di lavoro del pannello, in modo che nelle varie condizioni di insolazione, orientamento e temperatura possa sempre funzionare al meglio delle proprie possibilità. Questo si ottiene tramite un algoritmo di ricerca del punto di lavoro che prende il nome di Maximum Power Point Tracking, abbreviato in MPPT. Infine, cosa non meno importante, il regolatore deve essere efficiente e sapersi adattare velocemente alle condizioni ambientali e all'orientamento

verso il sole, fattori che, specialmente in mobilità, tendono a variare repentinamente.

In conclusione un buon pannello solare, un buon regolatore, cavi di collegamento e una batteria da caricare (di solito già presente in barca) sono gli elementi che compongono un sistema semplice ma in grado di sorprendere per l’impatto che avrà sulla vita a bordo. Si pensi che un piccolo pannello da 100 W di potenza massima (poco più di mezzo metro quadro di superficie) abbinato a un buon regolatore MPPT può fornire energia sufficiente a

tenere sempre cariche le batterie, pur pilotando radio, illuminazione e anche un piccolo frigorifero da imbarcazione.

COSA ASPETTARCI PER IL FUTURO - Come già detto, l'efficienza delle celle continuerà gradualmente a crescere e al contempo si moltiplicheranno le applicazioni dell'energia solare grazie alla versatilità di moduli fotovoltaici come quelli prodotti da Solbian: sottili, leggeri, flessibili, facilmente personalizzabili ed

integrabili. Il solare a bordo non sarà più un optional, ma parte del processo costruttivo, in barche sia da diporto sia per utilizzo professionale e finanche nelle navi da trasporto. Insieme a ciò sarà sempre più importante l'integrazione col sistema elettrico di bordo, tanto più con lo sviluppo di barche elettriche e ibride. In tale processo avranno un ruolo importante non solo i fornitori di tecnologia, ma anche i costruttori, gli ingeneri e gli architetti navali, gli installatori e gli stessi armatori, dai quali arriverà sempre più spesso la richiesta di avere a bordo questa fonte di energia pulita, semplice ed affidabile.

Solbian procederà a sviluppare nuovi prodotti, migliorando qualitativamente quelli già a catalogo e monitorando costantemente le innovazioni tecnologiche in atto. Particolare attenzione verrà riservata alla progettazione di nuovi regolatori di carica solare che integrino al proprio interno comunicazione e intelligenza, così da poter fornire un sistema sempre più efficiente ed affidabile.

http://www.solbian.eu

https://www.arihuusela.com

http://didaccosta.com

https://www.borisherrmannracing.com

https://www.vendeeglobe.org

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