Storia | Regata > Vela Olimpica
02/10/2011 - 15:20
Nostro esame classe per classe delle giovani speranze azzurre dietro i big
Nostro esame classe per classe delle giovani speranze azzurre dietro i big
Vela olimpica, sguardo al futuro
Cico si, Cico no, il tricolore è sempre il tricolore, nella vela come in tutti gli sport, meglio se olimpici. Piaccia o no, si conosca (e quindi si ami) o no, la vela delle classi olimpiche, segna tanto la vita delle persone (atleti, tecnici, allenatori), che dell'intero movimento (federazione in testa), che sale o scende seguendo il suo andamento. Inevitabile, per noi che siamo da sempre attenti a questo mondo, approfittare dei campionati italiani per abbozzare un esame del presente, ma soprattutto del futuro, in ciascuna classe olimpica. Nome per nome, anzi speranza per speranza.
Classe 49er
La classe acrobatica, che una volta era poco popolata e faceva quasi paura, è lo specchio dell'evoluzione della vela olimpica nel terzo millennio: in tre anni le barche al CICO sono quadruplicate e siamo arrivati a 32 iscritti (con 4 stranieri). Un boom travolgente, che non ha riscontri in altre classi. La vela acrobatica, insomma, piace. E in tanti sognano di ripercorrere le gesta dei fratelli Sibello (assenti sul Garda), a loro volta ex sparring di Francesco e Ganga Bruni. Inevitabili arrivano le prime gerarchie: di classe, età, preparazione, potenzialità. I veneti Ruggiero Tita e Matteo Gritti, già bella figura a Formia, sono i neo campioni italiani e vuol dire molto. Dietro di loro in ordine i romagnoli Jacopo Plazzi e Umberto Molineris, la novità dei cugini gardesani Luca e Roberto Dubbini arrivati dal 470 e subito in evidenza, i triestini Stefano Cherin e Andrea Tesei. Anche un club attento come l'Aniene mette in campo una squadretta di due equipaggi: Federico Gaspari con Luca Tubaro e David Bondì con Francesco Sabatini. Insomma, il dopo-Sibello è iniziato, sarà interessante vedere come i tecnici federali assicureranno ai giovani emergenti una crescita graduale.
Classe STAR
Le Stelle sul Garda sono sempre di casa e vederne 35 con alcuni dei campioni più celebrati, medaglie olimpiche comprese, è una bellezza. Come è bello potersi coccolare l'equipaggio neo campione d'Europa, la Fiamma Gialla Diego Negri e il livornese Enrico Voltolini. Al CICO i due si sono arresi (e per due miseri punticini) solo al fuoriclasse brasiliano Robert Scheidt, ma battendo molti dei grandi della classe, come i vari Loof, Marazzi, Lourovic. Insomma, Negri è una certezza in chiave olimpica. Il fatto che dietro di lui ci siano solo vecchie glorie e aficionados da sempre delle Star (Colaninno, Simeone, Benamati, Boggi...), è purtroppo la conseguenza della scelta dell'ISAF di non annoverarla più quale classe olimpica. Ma occhio ai ripensamenti. Se anche per Rio 2016 la Star tornasse in corsa, resterebbe sempre un solo nome su tutti... un certo Diego Negri... Ammesso che voglia scalare la sua quarta Olimpiade.
Classe 470 M
Quarantaquattro equipaggi 470 maschili ai tricolori. Il doppio olimpico (già confermatissimo per Rio 2016) appare in salute e traghetta molti equipaggi provenienti dalle classi giovanili. Resta un gap ancora piuttosto netto con l'equipaggio selezionato per Londra 2012 (assente sul Garda) di Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti (Marina e Finanza), a loro volta non proprio ai vertici mondiali negli ultimi tempi, e il top level internazionale. Comunque sui due triestini col nome straniero, Simon Kosuta e Jas Farneti, bravi dai tempi dell'Optimist e quest'anno tricolori assoluti e juniores, si può puntare a mani basse. Anche i gardesani Fabio Zeni e Nicola Pitanti sono un valore, crescono i due della Marina Militare Niccolo Bertola e Danilo Alcidi, è sempre atteso al salto di qualità Edoardo Mancinelli Scotti con Pietro Iavicoli, ora all'Aniene insieme all'altro equipaggio juniores di Francesco Falcetelli e Gabriele Franciolini (una politica giusta, così possono allenarsi insieme), restano sempre tra i più positivi gli ex campioni d'italia Giulio Desiderato e il fedele Alessandro Saettone (YCI), anche se ormai già attratti dalla vela d'altura... Materiale umano ce n'è. Tempo un po' meno. Da capire le idee e i mezzi che la FIV potrà mettere in campo.
Classe 470F
Dieci equipaggi femminili italiani, classe numericamente in salute e tutte a sognare di diventare come G&G, la supercoppia olimpica azzurra. Ma certo la strada è lunga per avvicinarsi a questo livello. Dietro a Giulia Conti e Giovanna Micol c'è per ora solo tanta gioventù. Dalle aeronautiche Francesca Komatar e Sveva Carraro, alla romana Giulia Zappacosta con l'esperta Miriam Cutolo, fino alle grandi speranze, le campionesse mondiali ed europee 420 Roberta Caputo e Benedetta Barbiero, napoletanissime approdate alla corte del potente Aniene. Il cantiere del 470 in rosa è più che mai aperto, e la prevedibile concorrenza dello skiff femminile, in vista di Rio 2016, potrebbe mischiare ulteriormente le carte.
Classe FINN
L'azzurro di Pechino 2008 Giorgio Poggi si è preso una piccola rivincita sul compagno di colori delle Fiamme Gialle Filippo Baldassari, strappando il titolo italiano al neo-selezionato per Londra 2012, secondo. Il marchigiano è giovane ed è prevedibile che per lui l'Olimpiade serva soprattutto per fare esperienza. Quanto alla concorrenza interna, dovranno continuare a crescere i vari Marco Kolic di Desenzano, Federico Laici di Torbole, si vedrà se avrà ancora voglia Michele Paoletti, e quali saranno eventuali nomi nuovi, magari in arrivo dalla classe Laser che nel frattempo è diventata sovraffollata. Il problema col Finn resta sempre fisico: bisogna trovare timonieri di peso, oltre che di testa. Ma occorreranno anche scelte di chiarezza da parte della federazione: dopo i vari andirivieni, è l'ora di un vero tecnico di riferimento per il singolo pesante.
Classe LASER STANDARD
Su questo singolo l'Italia vanta una delle due medaglie conquistate a Qingdao 2008 (il bronzo di Diego Romero), e proprio questa classe sta vivendo un interessante momento di ricambio tecnico dal mondo giovanile. Il fenomeno del momento si chiama Francesco Marrai, ha bruciato le tappe vincendo il suo titolo tricolore davanti a senatori come il redivivo Giacomo Bottoli, Marco Gallo, Enrico Strazzera, Carlo De Paoli, tutta gente con esperienza anche nella World Cup. Per non parlare del neo-selezionato Michele Regolo, atteso al difficile compito di qualificare per i Giochi la nazione (e se stesso) a dicembre in Australia. Giovani d'oro all'orizzonte: oltre a Marrai occhi su Pietro Cerni (che un titolo italiano l'ha già vinto a Venezia), il livornese Federico Tocchi, il romano Luca Antognoli, i gardesani Tommaso Centonze e Marco Benini. E aspettando al varco Giovanni Coccoluto, che ha vinto tutto il possibile sul Radial e si appresta a passare allo standard. Un panorama che meriterà la massima attenzione da parte della FIV, con adeguati investimenti sul fronte dello staff tecnico.
Classe LASER RADIAL
Francesca Clapcich, e poi? La bionda aeronautica ha accumulato esperienza e vantaggi notevoli sulle rivali, di ogni età. Quest'anno ad avvicinarla, con alterni ma scarsi successi, ci hanno provato Laura Consentino, Laura Marimon, Maria Graziani. Ma le anti-Clapcich forse arriveranno dal futuro: scalpitano a suon di risultati alcune baby da tenere d'occhio, e far crescere in santa pace ma investendoci sopra. Dalla gardesana Cecilia Zorzi (classe 1994), reduce da una stagione trionfale eppure capace già di arrivare seconda tra le italiane al CICO, alla coetanea Joyce Floridia, o alla romana Maelle Frascari (Planet Sail Bracciano). Insomma il parterre si va affollando, e questa da sola è una buona notizia, figlia anche della vitalità della classe. Senza dimenticare che pure in questo caso c'è da attendersi un riordino dello staff tecnico federale.
Classe RSX M
Federico Esposito (Polizia) ha onorato la sua selezione olimpica vincendo anche il titolo italiano. Weymouth 2012 sarà il premio alla carriera, per la sua costanza e il suo entusiasmo. Ricambi immediati se ne vedono molto in lontananza, da Marcantonio Baglione a Andrea Ferin, aspettando i giovani, come Luca Matracia, Silvio Catalano, Massimiliano Alfano o i giovanissimi che ben figurano a livello juniores. Ma prima dei (doverosi) investimenti sui giovani, ci sarà da giocare la carta del recupero di un signor atleta come Fabian Heidegger. L'ex azzurro olimpico della Marina Militare può e deve tornare a essere anche un riferimento agonistico proprio per le giovani generazioni. Un compito e un obiettivo per i tecnici, da quelli di circolo a quelli della forza armata, a quelli federali.
Classe RSX F
Laura Linares (Marina Militare) è tornata sul Garda, sulle acque che l'avevano vista perdere le selezioni olimpiche a opera di Alessandra Sensini a maggio, e ha vinto senza troppe rivali, a parte la giovane concittadina Bruna Ferracane. Della Sensini e di Flavia Tartaglini nessuna traccia a questi CICO. La capitana azzurra si prepara (anche facendo economia di energie) all'assalto della sua sesta olimpiade da regina della tavola. Ma poi sarà addio. Flavia deciderà. E se il domani, oggi, si chiama Linares, c'è già un dopodomani di baby pretendenti, che con Laura faranno esperienza internazionale, tra queste anche Veronica Fanciulli, che a livello giovanile ne sta ripercorrendo le tracce vincenti. Un settore in salute dove funziona tutto: la promozione, la graduale crescita agonistica giovanile, la rete di tecnici periferici e nazionali che lavora in grande sintonia. Un esempio da seguire.
Classe 2.4
Le Paralimpiadi a pari dignità con i Giochi porteranno sempre più alla ribalta i paravelisti: bravi, simpatici, tosti e motivatissimi. Sul 2.4 (o mini12 che dir si voglia) Fabrizio Olmi di Lovere sembra avere una marcia in più, ma dietro sono vicinissimi Marco Gualandris, Mario Gambarini e Nicola Redavid, tutti lombardi. Impareremo presto a conoscerli. Come impareremo a scoprire i motivi tecnici e le emozioni che sa regalare la paravela con classi che navigano e sussultano come e più di quelle olimpiche tradizionali. Il cuore della vela.
Classe 49er
La classe acrobatica, che una volta era poco popolata e faceva quasi paura, è lo specchio dell'evoluzione della vela olimpica nel terzo millennio: in tre anni le barche al CICO sono quadruplicate e siamo arrivati a 32 iscritti (con 4 stranieri). Un boom travolgente, che non ha riscontri in altre classi. La vela acrobatica, insomma, piace. E in tanti sognano di ripercorrere le gesta dei fratelli Sibello (assenti sul Garda), a loro volta ex sparring di Francesco e Ganga Bruni. Inevitabili arrivano le prime gerarchie: di classe, età, preparazione, potenzialità. I veneti Ruggiero Tita e Matteo Gritti, già bella figura a Formia, sono i neo campioni italiani e vuol dire molto. Dietro di loro in ordine i romagnoli Jacopo Plazzi e Umberto Molineris, la novità dei cugini gardesani Luca e Roberto Dubbini arrivati dal 470 e subito in evidenza, i triestini Stefano Cherin e Andrea Tesei. Anche un club attento come l'Aniene mette in campo una squadretta di due equipaggi: Federico Gaspari con Luca Tubaro e David Bondì con Francesco Sabatini. Insomma, il dopo-Sibello è iniziato, sarà interessante vedere come i tecnici federali assicureranno ai giovani emergenti una crescita graduale.
Classe STAR
Le Stelle sul Garda sono sempre di casa e vederne 35 con alcuni dei campioni più celebrati, medaglie olimpiche comprese, è una bellezza. Come è bello potersi coccolare l'equipaggio neo campione d'Europa, la Fiamma Gialla Diego Negri e il livornese Enrico Voltolini. Al CICO i due si sono arresi (e per due miseri punticini) solo al fuoriclasse brasiliano Robert Scheidt, ma battendo molti dei grandi della classe, come i vari Loof, Marazzi, Lourovic. Insomma, Negri è una certezza in chiave olimpica. Il fatto che dietro di lui ci siano solo vecchie glorie e aficionados da sempre delle Star (Colaninno, Simeone, Benamati, Boggi...), è purtroppo la conseguenza della scelta dell'ISAF di non annoverarla più quale classe olimpica. Ma occhio ai ripensamenti. Se anche per Rio 2016 la Star tornasse in corsa, resterebbe sempre un solo nome su tutti... un certo Diego Negri... Ammesso che voglia scalare la sua quarta Olimpiade.
Classe 470 M
Quarantaquattro equipaggi 470 maschili ai tricolori. Il doppio olimpico (già confermatissimo per Rio 2016) appare in salute e traghetta molti equipaggi provenienti dalle classi giovanili. Resta un gap ancora piuttosto netto con l'equipaggio selezionato per Londra 2012 (assente sul Garda) di Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti (Marina e Finanza), a loro volta non proprio ai vertici mondiali negli ultimi tempi, e il top level internazionale. Comunque sui due triestini col nome straniero, Simon Kosuta e Jas Farneti, bravi dai tempi dell'Optimist e quest'anno tricolori assoluti e juniores, si può puntare a mani basse. Anche i gardesani Fabio Zeni e Nicola Pitanti sono un valore, crescono i due della Marina Militare Niccolo Bertola e Danilo Alcidi, è sempre atteso al salto di qualità Edoardo Mancinelli Scotti con Pietro Iavicoli, ora all'Aniene insieme all'altro equipaggio juniores di Francesco Falcetelli e Gabriele Franciolini (una politica giusta, così possono allenarsi insieme), restano sempre tra i più positivi gli ex campioni d'italia Giulio Desiderato e il fedele Alessandro Saettone (YCI), anche se ormai già attratti dalla vela d'altura... Materiale umano ce n'è. Tempo un po' meno. Da capire le idee e i mezzi che la FIV potrà mettere in campo.
Classe 470F
Dieci equipaggi femminili italiani, classe numericamente in salute e tutte a sognare di diventare come G&G, la supercoppia olimpica azzurra. Ma certo la strada è lunga per avvicinarsi a questo livello. Dietro a Giulia Conti e Giovanna Micol c'è per ora solo tanta gioventù. Dalle aeronautiche Francesca Komatar e Sveva Carraro, alla romana Giulia Zappacosta con l'esperta Miriam Cutolo, fino alle grandi speranze, le campionesse mondiali ed europee 420 Roberta Caputo e Benedetta Barbiero, napoletanissime approdate alla corte del potente Aniene. Il cantiere del 470 in rosa è più che mai aperto, e la prevedibile concorrenza dello skiff femminile, in vista di Rio 2016, potrebbe mischiare ulteriormente le carte.
Classe FINN
L'azzurro di Pechino 2008 Giorgio Poggi si è preso una piccola rivincita sul compagno di colori delle Fiamme Gialle Filippo Baldassari, strappando il titolo italiano al neo-selezionato per Londra 2012, secondo. Il marchigiano è giovane ed è prevedibile che per lui l'Olimpiade serva soprattutto per fare esperienza. Quanto alla concorrenza interna, dovranno continuare a crescere i vari Marco Kolic di Desenzano, Federico Laici di Torbole, si vedrà se avrà ancora voglia Michele Paoletti, e quali saranno eventuali nomi nuovi, magari in arrivo dalla classe Laser che nel frattempo è diventata sovraffollata. Il problema col Finn resta sempre fisico: bisogna trovare timonieri di peso, oltre che di testa. Ma occorreranno anche scelte di chiarezza da parte della federazione: dopo i vari andirivieni, è l'ora di un vero tecnico di riferimento per il singolo pesante.
Classe LASER STANDARD
Su questo singolo l'Italia vanta una delle due medaglie conquistate a Qingdao 2008 (il bronzo di Diego Romero), e proprio questa classe sta vivendo un interessante momento di ricambio tecnico dal mondo giovanile. Il fenomeno del momento si chiama Francesco Marrai, ha bruciato le tappe vincendo il suo titolo tricolore davanti a senatori come il redivivo Giacomo Bottoli, Marco Gallo, Enrico Strazzera, Carlo De Paoli, tutta gente con esperienza anche nella World Cup. Per non parlare del neo-selezionato Michele Regolo, atteso al difficile compito di qualificare per i Giochi la nazione (e se stesso) a dicembre in Australia. Giovani d'oro all'orizzonte: oltre a Marrai occhi su Pietro Cerni (che un titolo italiano l'ha già vinto a Venezia), il livornese Federico Tocchi, il romano Luca Antognoli, i gardesani Tommaso Centonze e Marco Benini. E aspettando al varco Giovanni Coccoluto, che ha vinto tutto il possibile sul Radial e si appresta a passare allo standard. Un panorama che meriterà la massima attenzione da parte della FIV, con adeguati investimenti sul fronte dello staff tecnico.
Classe LASER RADIAL
Francesca Clapcich, e poi? La bionda aeronautica ha accumulato esperienza e vantaggi notevoli sulle rivali, di ogni età. Quest'anno ad avvicinarla, con alterni ma scarsi successi, ci hanno provato Laura Consentino, Laura Marimon, Maria Graziani. Ma le anti-Clapcich forse arriveranno dal futuro: scalpitano a suon di risultati alcune baby da tenere d'occhio, e far crescere in santa pace ma investendoci sopra. Dalla gardesana Cecilia Zorzi (classe 1994), reduce da una stagione trionfale eppure capace già di arrivare seconda tra le italiane al CICO, alla coetanea Joyce Floridia, o alla romana Maelle Frascari (Planet Sail Bracciano). Insomma il parterre si va affollando, e questa da sola è una buona notizia, figlia anche della vitalità della classe. Senza dimenticare che pure in questo caso c'è da attendersi un riordino dello staff tecnico federale.
Classe RSX M
Federico Esposito (Polizia) ha onorato la sua selezione olimpica vincendo anche il titolo italiano. Weymouth 2012 sarà il premio alla carriera, per la sua costanza e il suo entusiasmo. Ricambi immediati se ne vedono molto in lontananza, da Marcantonio Baglione a Andrea Ferin, aspettando i giovani, come Luca Matracia, Silvio Catalano, Massimiliano Alfano o i giovanissimi che ben figurano a livello juniores. Ma prima dei (doverosi) investimenti sui giovani, ci sarà da giocare la carta del recupero di un signor atleta come Fabian Heidegger. L'ex azzurro olimpico della Marina Militare può e deve tornare a essere anche un riferimento agonistico proprio per le giovani generazioni. Un compito e un obiettivo per i tecnici, da quelli di circolo a quelli della forza armata, a quelli federali.
Classe RSX F
Laura Linares (Marina Militare) è tornata sul Garda, sulle acque che l'avevano vista perdere le selezioni olimpiche a opera di Alessandra Sensini a maggio, e ha vinto senza troppe rivali, a parte la giovane concittadina Bruna Ferracane. Della Sensini e di Flavia Tartaglini nessuna traccia a questi CICO. La capitana azzurra si prepara (anche facendo economia di energie) all'assalto della sua sesta olimpiade da regina della tavola. Ma poi sarà addio. Flavia deciderà. E se il domani, oggi, si chiama Linares, c'è già un dopodomani di baby pretendenti, che con Laura faranno esperienza internazionale, tra queste anche Veronica Fanciulli, che a livello giovanile ne sta ripercorrendo le tracce vincenti. Un settore in salute dove funziona tutto: la promozione, la graduale crescita agonistica giovanile, la rete di tecnici periferici e nazionali che lavora in grande sintonia. Un esempio da seguire.
Classe 2.4
Le Paralimpiadi a pari dignità con i Giochi porteranno sempre più alla ribalta i paravelisti: bravi, simpatici, tosti e motivatissimi. Sul 2.4 (o mini12 che dir si voglia) Fabrizio Olmi di Lovere sembra avere una marcia in più, ma dietro sono vicinissimi Marco Gualandris, Mario Gambarini e Nicola Redavid, tutti lombardi. Impareremo presto a conoscerli. Come impareremo a scoprire i motivi tecnici e le emozioni che sa regalare la paravela con classi che navigano e sussultano come e più di quelle olimpiche tradizionali. Il cuore della vela.
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