Storia | Regata > Vela Oceanica
03/12/2012 - 14:07
Parte da Cascais la Panerai Transat Classique 2012
Parte da Cascais la Panerai Transat Classique 2012
Vecchie Signore
all'Isola del Tesoro
all'Isola del Tesoro
Parte da Cascais la Panerai Transat Classique 2012, traversata atlantica riservata alle vele d’epoca e classiche, con arrivo a Barbados
E’ il momento, la stagione delle traversate dell’oceano Atlantico a vela, da Est a Ovest. Sono i mesi degli Alisei, dei pesci volanti e delle trinchette gemelle. L’Atlantico è diventato sempre più popolare e sempre più trafficato di barche a vela da crociera e regata anche per equipaggi “normali”, grazie all’affidabilità e sicurezza delle barche e all’organizzazione di regate non competitive per traversate in flotte numerose.
Ma una flotta di yacht di legno, dai profili indimenticabili ed eleganti, le signore del mare della vela d’epoca che si lanciano tra le onde dell’Atlantico, fa tornare le lancette dell’orologio, ai tempi epici della navigazione. Nasce con questo spirito Panerai Transat Classique, di cui si parla in questo articolo. Un tuffo tra nomi, rotte, onde e sapori senza tempo.
2.12.12, VIA ALLA TRANSAT CLASSIQUE
Il mondo della vela classica si prepara all’evento più esclusivo della stagione: il 2 dicembre una flotta di splendide barche a vela d’epoca partirà per l’ultima tappa della Panerai Transat Classique 2012, l’unica regata transatlantica riservata alle barche a vela classiche.
Le barche partiranno da Cascais, in Portogallo, sede del prestigioso Clube Naval de Cascais, avendo come destinazione Barbados, vera e propria “isola del tesoro” che con la sua bellezza esotica rappresenterà un primo, meritato premio. All’armatore della barca vincitrice andrà però in premio anche l’orologio che Officine Panerai, sponsor della traversata, ha creato in onore dell’evento, il Luminor 1950 Rattrapante 8 Days Titanio – 47mm: un’esclusiva Special Edition realizzata in tiratura limitata e contraddistinta dall’incisione del logo Panerai Transat Classique 2012 sul fondello.
L’impresa attraverso l’Oceano Atlantico celebra l’alleanza di assoluta eccellenza tra Officine Panerai, il marchio italiano di alta orologeria sportiva impegnato da anni nella promozione della vela classica tramite il Panerai Classic Yachts Challenge, e l’Atlantic Yacht Club, che ha ideato la prestigiosa competizione quadriennale, giunta quest’anno alla sua seconda edizione dopo quella che nel 2008 ha visto lo Yawl Stiren trionfare su tutti gli avversari nella rotta tra Agadir, in Marocco, e Saint Barth.
PANERAI TRANSAT CLASSIQUE 2012
Centinaia di appassionati tra armatori, capitani e membri degli equipaggi si sfideranno in una competizione che non sarà semplicemente una celebrazione dell’eleganza, della bellezza, della straordinaria artigianalità e unicità che caratterizza ogni barca d’epoca ma anche una sfida in cui risalteranno la forza, il coraggio e il valore degli uomini di fronte alla potenza del mare. I partecipanti competeranno su barche che in alcuni casi hanno storie centenarie alle spalle, guidati dalla forza del vento e delle correnti oceaniche, ma
soprattutto dalla grande passione che accomuna tutti gli amanti del mare.
Alcuni degli yacht concorrenti giungono alla partenza di Cascais con punti di vantaggio accumulati nel corso delle due regate di avvicinamento, a partecipazione facoltativa, che nei mesi scorsi sono partite in direzione Cascais da Douarnenez, in Bretagna (22 luglio) e da Saint-Tropez (25 ottobre). Nel complesso, le barche che hanno partecipato ad una delle due tappe preliminari arriveranno a Barbados con alle spalle più di 4000 miglia nautiche.
La traversata atlantica evoca l’epopea pionieristica della scoperta dei nuovi mondi e i lunghi viaggi dal fascino romanzesco. È solo nel corso del diciannovesimo secolo che partono le prime traversate atlantiche per mero piacere dell’armatore, esperienza riservata a gentiluomini che in coppia con le loro meravigliose barche hanno dato vita a storie piene di fascino.
STORIE DI SIGNORI E SIGNORE DEL MARE
1816
Il brigantino Cleopatra’s Barge e l’americano George
Crowninshield, probabilmente il primo diportista della
storia, sono i primi a compiere una traversata atlantica
realizzata per puro spirito di avventura e piacere, sia in un
senso sia nell’altro.
1866
Fleetwing e George A. Osgood; Vesta e Pierre
Lorillard; Henrietta e James Gordon Bennett Junior.
Sono queste tre golette con i rispettivi “accompagnatori” a
compiere la prima, concitata regata transatlantica, da New
York verso l’Isola di Wight, in Inghilterra. Vince Henrietta
dopo 13 giorni, 21 ore e 45 minuti. 3.106 miglia percorse
alla velocità media di 9,31 nodi. Un bottino di 90mila dollari e
tutti gli onori per il vincitore James Gordon Bennett Junior, il
rampollo del fondatore del New York Herald Tribune.
1870
È la goletta Cambria (disegnata e costruita da Michael
Ratsey) a vincere invece la prima traversata da Est ad Ovest,
tra Cork in Irlanda e New York. James Ashbury la governa
23 giorni, 5 ore e 17 minuti per 2917 miglia battendo di
poche ore Dauntless, altra bellezza fiera e velocissima, ma
protagonista di una traversata tragica a causa della perdita
di un paio di membri dell’equipaggio.
1887
Sono due illustri personalità a competere nuovamente sulla
rotta Cork – New York: il tycoon Rufus T. Bush (petroliere
e antenato della discendenza presidenziale Bush) su
Coronet e Caldwell H. Colt (delfino dell’inventore del
celebre revolver) su una rinnovata Dauntless. Coronet vince
letteralmente in sobrietà, visto che l’equipaggio avversario,
giunto solo a metà percorso, deve “forzatamente” sostituire
lo champagne alle riserve d’acqua, ormai terminate.
1905
Kaiser Guillaume II lancia una sfida internazionale:
mette in palio non solo una coppa e una somma di 5000
dollari, ma soprattutto l’allettante possibilità di gareggiare
e sbaragliare Hamburg, lo yacht imperiale, nel corso di
una regata transoceanica dalla Cornovaglia a New York.
L’affluenza di iscritti è eccellente e di grande prestigio e
comprende due lord inglesi e otto multimiliardari americani.
Il risultato è entrato nella storia: la splendida goletta trealberi
Atlantic percorre le quasi 3000 miglia in soli 12 giorni e 4
ore, ad una velocità media di 10 nodi.
LE PROTAGONISTE
Tra le iscritte alla Panerai Transat Classique 2012 ci sono
alcune delle protagoniste della storia della vela.
Artaius è una replica lunga 16 metri di un “cutter pilot”
realizzato in Canada nel 1999. Questo genere di imbarcazioni
svolgevano lo stesso servizio compiuto oggi dai cosiddetti
piloti del porto, ai quali è demandata la responsabilità di
raggiungere in mare aperto la grande nave da crociera o
l’unità mercantile, salire a bordo e condurla in banchina. Se
oggi l’operazione si conclude nel volgere di poche ore, un
tempo si poteva invece attendere l’arrivo del grande veliero
anche per più giorni.
Cipango è uno sloop bermudiano in vetroresina lungo 11
metri: ha esplorato il Mediterraneo grazie ai sei proprietari
che si sono succeduti fino al 1991 ma nel 2003 l’imbarcazione
si è trasferita in Bretagna, dove è stata sottoposta a refitting
presso il Chantier de l’Esclain di Nantes.
Corto viene dalla Francia ed è uno sloop bermudiano di
13 metri progettato da Dick Carter. È lo stesso autore del
progetto di Naïf, il 13 metri del 1973 vincitore del Panerai
Classic Yachts Challenge 2012 nella categoria ”Classici”.
Croix des Gardes è un elegante cutter bermudiano di 15
metri, costruito dal cantiere francese Bonnin di Arcachon nel
1947. Il legname di questa imbarcazione, realizzata in tavole
di teak da 40 millimetri di spessore, era stato nascosto ai
tedeschi durante l’occupazione nazista.
Gimcrack è un’imbarcazione di 13.5 metri destinata alla
crociera oceanica fin dalla sua costruzione, avvenuta in
Inghilterra nel 1961 presso il cantiere di Port Hamble. Il nome
di questo yawl bermudiano, realizzato in pitch pine, mogano
africano e olmo canadese, è quello di un famoso cavallo da
corsa citato anche nell’enciclopedia ippica e definito ‘’the
sweetest little grey ever bred’’.
Gwen Even, benché giovane e di ridotte dimensioni, è
uno swan intramontabile: lunga 11,60 metri è stata varata
nel 1975 su piani dell’americano Olin Stephens, mito della
progettazione navale mondiale scomparso all’età di 100
anni.
Marie des Isles è una goletta aurica inconfondibile,
realizzata su progetto del francese Daniel Z. Bombigher,
un vero innovatore nella progettazione di imbarcazioni
dalle linee classiche, robuste e adatte a lunghe navigazioni
d’altura. Nel mondo navigano oltre 200 scafi a sua firma.
Persephone con i suoi 11,30 metri è la più piccola
imbarcazione della flotta. Certo per questo è svantaggiata
sulla carta, ma potrà ben figurare durante la traversata se
sceglierà di perseguire una strategia legata alla ricerca dei
tratti di oceano maggiormente ventosi.
Red Hackle è uno ”Spirit of Tradition” del 1989, lungo 18,28
metri e dotato di una doppia alberatura che gli permette
di esporre al vento una considerevole superficie velica,
compresa un’eventuale ”carbonera”, una vela stesa tra
l’albero di maestra e quello di mezzana.
The Blue Peter è una vecchia conoscenza delle regate
per barche d’epoca sponsorizzate da Officine Panerai, cui
partecipa con regolarità fin dal 2005. La barca, lunga 20
metri è stata costruita in Scozia nel 1930 con una partita di
fasciame di teak acquistata in Tailandia nel 1870.
Valteam è uno yawl bermudiano di 22 metri: è degli anni
Sessanta ma è ispirato alle linee degli anni Trenta, tanto
affascinante quanto potente in regata. Ama stare sul podio
sia nel Mediterraneo sia nel Mar dei Caraibi.
White Dolphin è figlia di due importanti cantieri italiani:
ultima barca a vela progettata e costruita dal cantiere
Vincenzo Beltrami di Genova, alla morte di quest’ultimo è
stata completata dal prestigioso Cantiere Sangermani di
Lavagna.
St. Christopher fu progettata dal duo americano Sparkman
& Stephens nel 1968. Chiamato in origine Chrismur II,
questo sloop bermudiano di 15 metri venne costruito da
Meeusen, Breskens, Holland per rappresentare la Francia
nell’Admiral Cup. La forma a “V” così accentuata dello scafo
le conferisce la stabile ed elegante navigazione tipica delle
barche d’epoca. Recentemente è stata sottoposta ad un
intenso restauro presso il cantiere Cap Fagnet.
GLI STRUMENTI DELL’ARTE DELLA NAVIGAZIONE
La navigazione è un’arte che si basa da secoli
sull’osservazione di molteplici fattori quali la velocità, la rotta,
il fondale, l’andamento del vento, la pressione atmosferica.
Se in passato l’approccio era più o meno empirico, oggi
tecnologie avanzatissime supportano i navigatori rendendo
sempre più confortevole e sicuro il viaggio.
L’imprevedibilità della natura e degli accadimenti è la
variabile che solo l’esperienza e la conoscenza profonda
della propria barca possono cercare di ammaestrare.
Gli strumenti di ogni epoca hanno cercato di arginare in
modo sempre più scientifico questa incertezza, ponendo
spesso al centro di ogni misurazione lo scorrere del tempo,
parametro di ogni impresa umana, che anche in mezzo
al mare rappresenta una delle poche certezze cui un
navigatore può appoggiarsi.
Chi naviga a bordo delle barche classiche conosce bene
gli strumenti che in passato hanno permesso ai navigatori
di ogni epoca di compiere le proprie imprese e di piegare
spazio e tempo alle proprie esigenze.
Il sestante
Risale ai primi del Settecento, ha sostituito l’astrolabio ed
è lo strumento-principe impiegato fino a pochi decenni fa
per determinare la propria posizione in mare. Attraverso
la misurazione degli angoli di oggetti celesti sull’orizzonte
(sole, luna, stelle, ecc.) si riesce a ricavare il punto nave,
costituito dalle coordinate geografiche (latitudine e
longitudine). Nonostante il sestante sia stato rimpiazzato
dai moderni sistemi satellitari di rilevazione della posizione
(GPS), molti navigatori, in special modo quelli appassionati
di antica marineria, ne tengono sempre uno a bordo perché
può essere utilizzato indipendentemente da qualunque
fonte di alimentazione elettrica.
Solcometro a elica
Il solcometro è uno strumento impiegato per misurare
la velocità dell’imbarcazione. Ne esistono molti tipi ma
quello più conosciuto e sfruttato in passato è il cosiddetto
“solcometro a elica”. Il suo funzionamento si basa sulla
rotazione continua di una piccola elica di ottone, collegata
a una sagola filata a poppa della barca, che trasmette il
movimento a un contatore in grado di registrare le miglia
e frazioni di miglio percorse. Tra gli inconvenienti di questo
strumento, soprattutto in occasione di lunghe navigazioni
d’altura, vi è quello che l’elica può essere attaccata da
grossi pesci che, vedendola girare, la scambiano per una
preda.
Barometro e barografo
Non c’era veliero che non conservasse con attenzione
questo importantissimo strumento impiegato per
prevedere il tempo meteorologico. Il barometro, misuratore
del peso dell’aria, la pressione atmosferica, è infatti in
grado di indicare come evolverà il tempo nella zona di mare
in cui si trova l’imbarcazione. Una brusca discesa della
pressione in un limitato arco di tempo è sinonimo dell’arrivo
di una perturbazione. I navigatori usano tenere traccia delle
variazioni di pressione attraverso il barografo, che traccia i
valori rilevati su un foglio avvolto su un tamburo rotante.
Scandaglio a mano
Lo scandaglio a mano è forse il più antico strumento
per la navigazione, già impiegato dagli egizi e dai greci.
È costituito da un cavo graduato a ogni metro, alla cui
estremità è applicato un piombo. Lanciato fuori bordo
da prua rileva la profondità del fondale sottostante. Per
determinarne anche la natura (sabbia, fango, ecc.) viene
applicato del grasso nell’incavo del piombo, al quale
rimane attaccato un campione del fondale. Considerata la
profondità dell’oceano è uno strumento inutile durante le
lunghe navigazioni d’altura.
Campane
In mare, con cattivo tempo, se non si è più che attenti si può
non sentire nulla ma non si può fare a meno di sentire fischi,
corni, colpi di gong e di cannone, campane: tutti i segnali
sonori che dalla notte dei tempi sono stati utilizzati sulle navi
per attirare l’attenzione. I marinai hanno ben presto fatto
parlare, per così dire, le campane e i fischietti con una lingua
tutta loro: le campane per esempio battono le ore con colpi
doppi, mentre i fischietti, trasformatisi in sirene, segnalano
le manovre che la nave sta compiendo.
LUMINOR 1950 RATTRAPANTE 8 DAYS TITANIO – 47mm
Officine Panerai, sponsor della regata, celebra l’evento più
spettacolare della stagione 2012 della vela classica con il
Luminor 1950 Rattrapante 8 Days Titanio, un’esclusiva
Special Edition caratterizzata da un’incisione sul fondello
della cassa raffigurante il logo della Panerai Transat
Classique 2012. L’orologio è realizzato in tiratura limitata:
uno degli esemplari sarà destinato all’armatore della barca
vincitrice della regata transatlantica.
In onore della Panerai Transat Classic 2012, Officine Panerai
ha creato un modello di raffinata qualità orologiera, in cui ogni
dettaglio affonda le proprie radici nel passato del marchio,
da sempre legato al mare grazie allo storico legame con la
Marina Militare Italiana.
Il Luminor 1950 Rattrapante 8 Days Titanio è un cronografo
rattrapante con l’innesto verticale a frizione e due ruote
a colonne, e offre numerose funzioni caratteristiche
all’orologeria meccanica di alta gamma, tutte riunite nel
movimento P.2006, interamente sviluppato e realizzato
nella manifattura Officine Panerai di Neuchâtel.
La funzione sdoppiante, anche detta rattrapante, opera
con due lancette sovrapposte e parzialmente indipendenti:
la prima, governata dal pulsante a ore otto, regola il
cronografo; la seconda, azionata dal pulsante a ore 10,
permette di misurare tempi parziali o un secondo evento
simultaneo al primo. Per consentire una più facile e chiara
lettura, la lancetta del piccolo contatore dei minuti si muove
non in modo continuo ma a scatti.
La lunetta è in titanio lucido e inquadra un ampio quadrante
nero di grande semplicità ed eleganza sportiva. Il quadrante
ha la struttura a due piastre sovrapposte, con lo strato di
Super-LumiNova® in mezzo: una struttura che fin dalla
fine degli anni trenta è caratteristica degli orologi Panerai,
funzionale ad una maggiore leggibilità e visibilità anche nelle
situazioni di luce più scarsa, come ad esempio sotto acqua.
Contraddistinto dalla referenza PAM00427, il Luminor
1950 Rattrapante 8 Days Titanio è fornito con un cinturino
in caucciù ed è in vendita esclusivamente nelle boutique
Panerai nel mondo e presso alcuni orologiai specializzati.
OFFICINE PANERAI E IL MARE
Officine Panerai ha un indissolubile legame con il mare.
Fin dall’inizio del ventesimo secolo, l’azienda fiorentina ha
fornito strumenti di precisione alla Regia Marina Italiana, poi
divenuta Marina Militare, soprattutto per le esigenze dei
corpi subacquei specializzati.
In onore di questo storico legame, e delle profonde analogie
tra il saper fare dei mestieri marinari e quello dell’alta
orologeria, Officine Panerai promuove da anni la cultura
del mare tramite la sponsorizzazione del Panerai Classic
Yachts Challenge, il più importante circuito internazionale
di regate riservate alle barche a vela classiche e d’epoca.
Il restauro di Eilean rappresenta un atto di amore verso
la storia del marchio e la cultura del mare che ha nutrito il
marchio Panerai fin dalla sua nascita.
L’Atlantic Yacht Club nasce sulle solide basi di un mix unico
di ingredienti vincenti: navigatori e skipper che hanno
realizzato straordinarie imprese d’altura, appassionati che
vogliono superare i tradizionali confini della vela classica,
gentiluomini che intendono mantenere forte quello spirito e
quel fair play che soli si addicono ad una grande tradizione
marinara. A pochi anni dalla sua nascita, l’Atlantic Yacht Club
ha riunito sotto il proprio guidone un eccezionale comunità
di navigatori che, insieme, hanno già accumulato centinaia
di migliaia di regate intorno al mondo. L’Atlantic Yacht Club
darà tutto il suo sostegno per rendere la Panerai Transat
Classique 2012 un evento unico e memorabile per tutti i
partecipanti e gli appassionati di vela classica.
Comet Organisation è un’agenzia di comunicazione
specializzata nelle competizioni veliche. Negli ultimi anni ha
ideato e organizzato la Transat Classique 2008, la Brest
Classic Week 2010 e l’Atlantic Trophy 2011. Ha l’incarico
dell’organizzazione tecnica della Panerai Transat Classique
2012 e lavora a stretto contatto con la Fédération Française
de Voile e l’ISAF (International Sailing Federation) per tutte le
regate d’altura internazionali.
Il Clube Naval de Cascais (CNC) fu fondato nel 1983 e
da allora persegue la promozione e lo sviluppo della vela
in Portogallo, i tradizionali valori di sportività e la ricerca
dell’eccellenza. Il CNC si affaccia sull’Oceano Atlantico
nella baia di Cascais, dista cinque miglia nautiche dalla foce
del fiume Tago e 11 miglia da Lisbona, luogo di riferimento
internazionale per le competizioni veliche. Il CNC si impegna
per portare il meglio della vela internazionale a Cascais,
ospitando numerosi eventi internazionali, come il RC44
e il MOD 70, culminati con quella che si presenta, senza
dubbio, come la competizione più antica e prestigiosa
nella storia della vela: la Coppa America. Tra le tante regate
regionali, nazionali ed europee ospitate dal CNC, una delle
più stimolanti è sicuramente Cascais Vela, giunta nel 2012
alla sua dodicesima edizione.
E’ il momento, la stagione delle traversate dell’oceano Atlantico a vela, da Est a Ovest. Sono i mesi degli Alisei, dei pesci volanti e delle trinchette gemelle. L’Atlantico è diventato sempre più popolare e sempre più trafficato di barche a vela da crociera e regata anche per equipaggi “normali”, grazie all’affidabilità e sicurezza delle barche e all’organizzazione di regate non competitive per traversate in flotte numerose.
Ma una flotta di yacht di legno, dai profili indimenticabili ed eleganti, le signore del mare della vela d’epoca che si lanciano tra le onde dell’Atlantico, fa tornare le lancette dell’orologio, ai tempi epici della navigazione. Nasce con questo spirito Panerai Transat Classique, di cui si parla in questo articolo. Un tuffo tra nomi, rotte, onde e sapori senza tempo.
2.12.12, VIA ALLA TRANSAT CLASSIQUE
Il mondo della vela classica si prepara all’evento più esclusivo della stagione: il 2 dicembre una flotta di splendide barche a vela d’epoca partirà per l’ultima tappa della Panerai Transat Classique 2012, l’unica regata transatlantica riservata alle barche a vela classiche.
Le barche partiranno da Cascais, in Portogallo, sede del prestigioso Clube Naval de Cascais, avendo come destinazione Barbados, vera e propria “isola del tesoro” che con la sua bellezza esotica rappresenterà un primo, meritato premio. All’armatore della barca vincitrice andrà però in premio anche l’orologio che Officine Panerai, sponsor della traversata, ha creato in onore dell’evento, il Luminor 1950 Rattrapante 8 Days Titanio – 47mm: un’esclusiva Special Edition realizzata in tiratura limitata e contraddistinta dall’incisione del logo Panerai Transat Classique 2012 sul fondello.
L’impresa attraverso l’Oceano Atlantico celebra l’alleanza di assoluta eccellenza tra Officine Panerai, il marchio italiano di alta orologeria sportiva impegnato da anni nella promozione della vela classica tramite il Panerai Classic Yachts Challenge, e l’Atlantic Yacht Club, che ha ideato la prestigiosa competizione quadriennale, giunta quest’anno alla sua seconda edizione dopo quella che nel 2008 ha visto lo Yawl Stiren trionfare su tutti gli avversari nella rotta tra Agadir, in Marocco, e Saint Barth.
PANERAI TRANSAT CLASSIQUE 2012
Centinaia di appassionati tra armatori, capitani e membri degli equipaggi si sfideranno in una competizione che non sarà semplicemente una celebrazione dell’eleganza, della bellezza, della straordinaria artigianalità e unicità che caratterizza ogni barca d’epoca ma anche una sfida in cui risalteranno la forza, il coraggio e il valore degli uomini di fronte alla potenza del mare. I partecipanti competeranno su barche che in alcuni casi hanno storie centenarie alle spalle, guidati dalla forza del vento e delle correnti oceaniche, ma
soprattutto dalla grande passione che accomuna tutti gli amanti del mare.
Alcuni degli yacht concorrenti giungono alla partenza di Cascais con punti di vantaggio accumulati nel corso delle due regate di avvicinamento, a partecipazione facoltativa, che nei mesi scorsi sono partite in direzione Cascais da Douarnenez, in Bretagna (22 luglio) e da Saint-Tropez (25 ottobre). Nel complesso, le barche che hanno partecipato ad una delle due tappe preliminari arriveranno a Barbados con alle spalle più di 4000 miglia nautiche.
La traversata atlantica evoca l’epopea pionieristica della scoperta dei nuovi mondi e i lunghi viaggi dal fascino romanzesco. È solo nel corso del diciannovesimo secolo che partono le prime traversate atlantiche per mero piacere dell’armatore, esperienza riservata a gentiluomini che in coppia con le loro meravigliose barche hanno dato vita a storie piene di fascino.
STORIE DI SIGNORI E SIGNORE DEL MARE
1816
Il brigantino Cleopatra’s Barge e l’americano George
Crowninshield, probabilmente il primo diportista della
storia, sono i primi a compiere una traversata atlantica
realizzata per puro spirito di avventura e piacere, sia in un
senso sia nell’altro.
1866
Fleetwing e George A. Osgood; Vesta e Pierre
Lorillard; Henrietta e James Gordon Bennett Junior.
Sono queste tre golette con i rispettivi “accompagnatori” a
compiere la prima, concitata regata transatlantica, da New
York verso l’Isola di Wight, in Inghilterra. Vince Henrietta
dopo 13 giorni, 21 ore e 45 minuti. 3.106 miglia percorse
alla velocità media di 9,31 nodi. Un bottino di 90mila dollari e
tutti gli onori per il vincitore James Gordon Bennett Junior, il
rampollo del fondatore del New York Herald Tribune.
1870
È la goletta Cambria (disegnata e costruita da Michael
Ratsey) a vincere invece la prima traversata da Est ad Ovest,
tra Cork in Irlanda e New York. James Ashbury la governa
23 giorni, 5 ore e 17 minuti per 2917 miglia battendo di
poche ore Dauntless, altra bellezza fiera e velocissima, ma
protagonista di una traversata tragica a causa della perdita
di un paio di membri dell’equipaggio.
1887
Sono due illustri personalità a competere nuovamente sulla
rotta Cork – New York: il tycoon Rufus T. Bush (petroliere
e antenato della discendenza presidenziale Bush) su
Coronet e Caldwell H. Colt (delfino dell’inventore del
celebre revolver) su una rinnovata Dauntless. Coronet vince
letteralmente in sobrietà, visto che l’equipaggio avversario,
giunto solo a metà percorso, deve “forzatamente” sostituire
lo champagne alle riserve d’acqua, ormai terminate.
1905
Kaiser Guillaume II lancia una sfida internazionale:
mette in palio non solo una coppa e una somma di 5000
dollari, ma soprattutto l’allettante possibilità di gareggiare
e sbaragliare Hamburg, lo yacht imperiale, nel corso di
una regata transoceanica dalla Cornovaglia a New York.
L’affluenza di iscritti è eccellente e di grande prestigio e
comprende due lord inglesi e otto multimiliardari americani.
Il risultato è entrato nella storia: la splendida goletta trealberi
Atlantic percorre le quasi 3000 miglia in soli 12 giorni e 4
ore, ad una velocità media di 10 nodi.
LE PROTAGONISTE
Tra le iscritte alla Panerai Transat Classique 2012 ci sono
alcune delle protagoniste della storia della vela.
Artaius è una replica lunga 16 metri di un “cutter pilot”
realizzato in Canada nel 1999. Questo genere di imbarcazioni
svolgevano lo stesso servizio compiuto oggi dai cosiddetti
piloti del porto, ai quali è demandata la responsabilità di
raggiungere in mare aperto la grande nave da crociera o
l’unità mercantile, salire a bordo e condurla in banchina. Se
oggi l’operazione si conclude nel volgere di poche ore, un
tempo si poteva invece attendere l’arrivo del grande veliero
anche per più giorni.
Cipango è uno sloop bermudiano in vetroresina lungo 11
metri: ha esplorato il Mediterraneo grazie ai sei proprietari
che si sono succeduti fino al 1991 ma nel 2003 l’imbarcazione
si è trasferita in Bretagna, dove è stata sottoposta a refitting
presso il Chantier de l’Esclain di Nantes.
Corto viene dalla Francia ed è uno sloop bermudiano di
13 metri progettato da Dick Carter. È lo stesso autore del
progetto di Naïf, il 13 metri del 1973 vincitore del Panerai
Classic Yachts Challenge 2012 nella categoria ”Classici”.
Croix des Gardes è un elegante cutter bermudiano di 15
metri, costruito dal cantiere francese Bonnin di Arcachon nel
1947. Il legname di questa imbarcazione, realizzata in tavole
di teak da 40 millimetri di spessore, era stato nascosto ai
tedeschi durante l’occupazione nazista.
Gimcrack è un’imbarcazione di 13.5 metri destinata alla
crociera oceanica fin dalla sua costruzione, avvenuta in
Inghilterra nel 1961 presso il cantiere di Port Hamble. Il nome
di questo yawl bermudiano, realizzato in pitch pine, mogano
africano e olmo canadese, è quello di un famoso cavallo da
corsa citato anche nell’enciclopedia ippica e definito ‘’the
sweetest little grey ever bred’’.
Gwen Even, benché giovane e di ridotte dimensioni, è
uno swan intramontabile: lunga 11,60 metri è stata varata
nel 1975 su piani dell’americano Olin Stephens, mito della
progettazione navale mondiale scomparso all’età di 100
anni.
Marie des Isles è una goletta aurica inconfondibile,
realizzata su progetto del francese Daniel Z. Bombigher,
un vero innovatore nella progettazione di imbarcazioni
dalle linee classiche, robuste e adatte a lunghe navigazioni
d’altura. Nel mondo navigano oltre 200 scafi a sua firma.
Persephone con i suoi 11,30 metri è la più piccola
imbarcazione della flotta. Certo per questo è svantaggiata
sulla carta, ma potrà ben figurare durante la traversata se
sceglierà di perseguire una strategia legata alla ricerca dei
tratti di oceano maggiormente ventosi.
Red Hackle è uno ”Spirit of Tradition” del 1989, lungo 18,28
metri e dotato di una doppia alberatura che gli permette
di esporre al vento una considerevole superficie velica,
compresa un’eventuale ”carbonera”, una vela stesa tra
l’albero di maestra e quello di mezzana.
The Blue Peter è una vecchia conoscenza delle regate
per barche d’epoca sponsorizzate da Officine Panerai, cui
partecipa con regolarità fin dal 2005. La barca, lunga 20
metri è stata costruita in Scozia nel 1930 con una partita di
fasciame di teak acquistata in Tailandia nel 1870.
Valteam è uno yawl bermudiano di 22 metri: è degli anni
Sessanta ma è ispirato alle linee degli anni Trenta, tanto
affascinante quanto potente in regata. Ama stare sul podio
sia nel Mediterraneo sia nel Mar dei Caraibi.
White Dolphin è figlia di due importanti cantieri italiani:
ultima barca a vela progettata e costruita dal cantiere
Vincenzo Beltrami di Genova, alla morte di quest’ultimo è
stata completata dal prestigioso Cantiere Sangermani di
Lavagna.
St. Christopher fu progettata dal duo americano Sparkman
& Stephens nel 1968. Chiamato in origine Chrismur II,
questo sloop bermudiano di 15 metri venne costruito da
Meeusen, Breskens, Holland per rappresentare la Francia
nell’Admiral Cup. La forma a “V” così accentuata dello scafo
le conferisce la stabile ed elegante navigazione tipica delle
barche d’epoca. Recentemente è stata sottoposta ad un
intenso restauro presso il cantiere Cap Fagnet.
GLI STRUMENTI DELL’ARTE DELLA NAVIGAZIONE
La navigazione è un’arte che si basa da secoli
sull’osservazione di molteplici fattori quali la velocità, la rotta,
il fondale, l’andamento del vento, la pressione atmosferica.
Se in passato l’approccio era più o meno empirico, oggi
tecnologie avanzatissime supportano i navigatori rendendo
sempre più confortevole e sicuro il viaggio.
L’imprevedibilità della natura e degli accadimenti è la
variabile che solo l’esperienza e la conoscenza profonda
della propria barca possono cercare di ammaestrare.
Gli strumenti di ogni epoca hanno cercato di arginare in
modo sempre più scientifico questa incertezza, ponendo
spesso al centro di ogni misurazione lo scorrere del tempo,
parametro di ogni impresa umana, che anche in mezzo
al mare rappresenta una delle poche certezze cui un
navigatore può appoggiarsi.
Chi naviga a bordo delle barche classiche conosce bene
gli strumenti che in passato hanno permesso ai navigatori
di ogni epoca di compiere le proprie imprese e di piegare
spazio e tempo alle proprie esigenze.
Il sestante
Risale ai primi del Settecento, ha sostituito l’astrolabio ed
è lo strumento-principe impiegato fino a pochi decenni fa
per determinare la propria posizione in mare. Attraverso
la misurazione degli angoli di oggetti celesti sull’orizzonte
(sole, luna, stelle, ecc.) si riesce a ricavare il punto nave,
costituito dalle coordinate geografiche (latitudine e
longitudine). Nonostante il sestante sia stato rimpiazzato
dai moderni sistemi satellitari di rilevazione della posizione
(GPS), molti navigatori, in special modo quelli appassionati
di antica marineria, ne tengono sempre uno a bordo perché
può essere utilizzato indipendentemente da qualunque
fonte di alimentazione elettrica.
Solcometro a elica
Il solcometro è uno strumento impiegato per misurare
la velocità dell’imbarcazione. Ne esistono molti tipi ma
quello più conosciuto e sfruttato in passato è il cosiddetto
“solcometro a elica”. Il suo funzionamento si basa sulla
rotazione continua di una piccola elica di ottone, collegata
a una sagola filata a poppa della barca, che trasmette il
movimento a un contatore in grado di registrare le miglia
e frazioni di miglio percorse. Tra gli inconvenienti di questo
strumento, soprattutto in occasione di lunghe navigazioni
d’altura, vi è quello che l’elica può essere attaccata da
grossi pesci che, vedendola girare, la scambiano per una
preda.
Barometro e barografo
Non c’era veliero che non conservasse con attenzione
questo importantissimo strumento impiegato per
prevedere il tempo meteorologico. Il barometro, misuratore
del peso dell’aria, la pressione atmosferica, è infatti in
grado di indicare come evolverà il tempo nella zona di mare
in cui si trova l’imbarcazione. Una brusca discesa della
pressione in un limitato arco di tempo è sinonimo dell’arrivo
di una perturbazione. I navigatori usano tenere traccia delle
variazioni di pressione attraverso il barografo, che traccia i
valori rilevati su un foglio avvolto su un tamburo rotante.
Scandaglio a mano
Lo scandaglio a mano è forse il più antico strumento
per la navigazione, già impiegato dagli egizi e dai greci.
È costituito da un cavo graduato a ogni metro, alla cui
estremità è applicato un piombo. Lanciato fuori bordo
da prua rileva la profondità del fondale sottostante. Per
determinarne anche la natura (sabbia, fango, ecc.) viene
applicato del grasso nell’incavo del piombo, al quale
rimane attaccato un campione del fondale. Considerata la
profondità dell’oceano è uno strumento inutile durante le
lunghe navigazioni d’altura.
Campane
In mare, con cattivo tempo, se non si è più che attenti si può
non sentire nulla ma non si può fare a meno di sentire fischi,
corni, colpi di gong e di cannone, campane: tutti i segnali
sonori che dalla notte dei tempi sono stati utilizzati sulle navi
per attirare l’attenzione. I marinai hanno ben presto fatto
parlare, per così dire, le campane e i fischietti con una lingua
tutta loro: le campane per esempio battono le ore con colpi
doppi, mentre i fischietti, trasformatisi in sirene, segnalano
le manovre che la nave sta compiendo.
LUMINOR 1950 RATTRAPANTE 8 DAYS TITANIO – 47mm
Officine Panerai, sponsor della regata, celebra l’evento più
spettacolare della stagione 2012 della vela classica con il
Luminor 1950 Rattrapante 8 Days Titanio, un’esclusiva
Special Edition caratterizzata da un’incisione sul fondello
della cassa raffigurante il logo della Panerai Transat
Classique 2012. L’orologio è realizzato in tiratura limitata:
uno degli esemplari sarà destinato all’armatore della barca
vincitrice della regata transatlantica.
In onore della Panerai Transat Classic 2012, Officine Panerai
ha creato un modello di raffinata qualità orologiera, in cui ogni
dettaglio affonda le proprie radici nel passato del marchio,
da sempre legato al mare grazie allo storico legame con la
Marina Militare Italiana.
Il Luminor 1950 Rattrapante 8 Days Titanio è un cronografo
rattrapante con l’innesto verticale a frizione e due ruote
a colonne, e offre numerose funzioni caratteristiche
all’orologeria meccanica di alta gamma, tutte riunite nel
movimento P.2006, interamente sviluppato e realizzato
nella manifattura Officine Panerai di Neuchâtel.
La funzione sdoppiante, anche detta rattrapante, opera
con due lancette sovrapposte e parzialmente indipendenti:
la prima, governata dal pulsante a ore otto, regola il
cronografo; la seconda, azionata dal pulsante a ore 10,
permette di misurare tempi parziali o un secondo evento
simultaneo al primo. Per consentire una più facile e chiara
lettura, la lancetta del piccolo contatore dei minuti si muove
non in modo continuo ma a scatti.
La lunetta è in titanio lucido e inquadra un ampio quadrante
nero di grande semplicità ed eleganza sportiva. Il quadrante
ha la struttura a due piastre sovrapposte, con lo strato di
Super-LumiNova® in mezzo: una struttura che fin dalla
fine degli anni trenta è caratteristica degli orologi Panerai,
funzionale ad una maggiore leggibilità e visibilità anche nelle
situazioni di luce più scarsa, come ad esempio sotto acqua.
Contraddistinto dalla referenza PAM00427, il Luminor
1950 Rattrapante 8 Days Titanio è fornito con un cinturino
in caucciù ed è in vendita esclusivamente nelle boutique
Panerai nel mondo e presso alcuni orologiai specializzati.
OFFICINE PANERAI E IL MARE
Officine Panerai ha un indissolubile legame con il mare.
Fin dall’inizio del ventesimo secolo, l’azienda fiorentina ha
fornito strumenti di precisione alla Regia Marina Italiana, poi
divenuta Marina Militare, soprattutto per le esigenze dei
corpi subacquei specializzati.
In onore di questo storico legame, e delle profonde analogie
tra il saper fare dei mestieri marinari e quello dell’alta
orologeria, Officine Panerai promuove da anni la cultura
del mare tramite la sponsorizzazione del Panerai Classic
Yachts Challenge, il più importante circuito internazionale
di regate riservate alle barche a vela classiche e d’epoca.
Il restauro di Eilean rappresenta un atto di amore verso
la storia del marchio e la cultura del mare che ha nutrito il
marchio Panerai fin dalla sua nascita.
L’Atlantic Yacht Club nasce sulle solide basi di un mix unico
di ingredienti vincenti: navigatori e skipper che hanno
realizzato straordinarie imprese d’altura, appassionati che
vogliono superare i tradizionali confini della vela classica,
gentiluomini che intendono mantenere forte quello spirito e
quel fair play che soli si addicono ad una grande tradizione
marinara. A pochi anni dalla sua nascita, l’Atlantic Yacht Club
ha riunito sotto il proprio guidone un eccezionale comunità
di navigatori che, insieme, hanno già accumulato centinaia
di migliaia di regate intorno al mondo. L’Atlantic Yacht Club
darà tutto il suo sostegno per rendere la Panerai Transat
Classique 2012 un evento unico e memorabile per tutti i
partecipanti e gli appassionati di vela classica.
Comet Organisation è un’agenzia di comunicazione
specializzata nelle competizioni veliche. Negli ultimi anni ha
ideato e organizzato la Transat Classique 2008, la Brest
Classic Week 2010 e l’Atlantic Trophy 2011. Ha l’incarico
dell’organizzazione tecnica della Panerai Transat Classique
2012 e lavora a stretto contatto con la Fédération Française
de Voile e l’ISAF (International Sailing Federation) per tutte le
regate d’altura internazionali.
Il Clube Naval de Cascais (CNC) fu fondato nel 1983 e
da allora persegue la promozione e lo sviluppo della vela
in Portogallo, i tradizionali valori di sportività e la ricerca
dell’eccellenza. Il CNC si affaccia sull’Oceano Atlantico
nella baia di Cascais, dista cinque miglia nautiche dalla foce
del fiume Tago e 11 miglia da Lisbona, luogo di riferimento
internazionale per le competizioni veliche. Il CNC si impegna
per portare il meglio della vela internazionale a Cascais,
ospitando numerosi eventi internazionali, come il RC44
e il MOD 70, culminati con quella che si presenta, senza
dubbio, come la competizione più antica e prestigiosa
nella storia della vela: la Coppa America. Tra le tante regate
regionali, nazionali ed europee ospitate dal CNC, una delle
più stimolanti è sicuramente Cascais Vela, giunta nel 2012
alla sua dodicesima edizione.
Commenti