Storia | Regata > Vela Oceanica
07/10/2018 - 00:57
Un giorno importante per il giro del mondo in solitario con barche "vintage"
VDH: metà Globo tutto d'oro
A 73 anni un fantastico Jean-Luc Van den Heede, nettamente in testa alla Golden Globe Race ("replica" dell'edizione 1968), raggiunge la Storm Bay a Hobart in Tasmania, pit-stop all'ancora di quattro ore per consegnare video e lettere, rilasciare interviste e con l'occasione fare un check completo di Matmut, il suo Rusler 36. Barca e marinaio sono in perfetta forma dopo 13 mila miglia, a metà giro. Rinuncia a una lunga dormita ("troppa calma qui!") e riparte, prua su Capo Horn. ETA a Les Sables: metà gennaio - FOTO E VIDEO
Jean-Luc Van Den Heede ha raggiunto il "film gate" di Hobart, sull'isola di Tasmania alle 7:30 locali di sabato 6 ottobre (le 21:30 UTC), un cancello previsto dalla regata per consegnare video e lettere, prima di lasciare di nuovo Storm Bay (che nome, però) e riprendere la rotta di leader della Golden Globe Race, prossimo passaggio a sud della Nuova Zelanda e quindi la lunga discesa verso Capo Horn.
Il 73enne navigatore francese ha una carriera pazzesca e lunghissima: due volte secondo alla Mini Transat, nel 1977 e 1979 (rispettivamente a 28 e 30 anni), ancora secondo al BOC Challenge 1986 (giro del mondo in solitario a tappe), quindi due Vendée Globe consecutivi, 1990 e 1994, conclusi al terzo e secondo posto, ancora un terzo al BOC Challenge 1995, e in mezzo Transat Jacques Vabre e Route du Rhum, sempre sul podio pur senza vincere.
Jean-Luc Van Den Heede, per tutti VDH, è una specie di simbolo vivente, di mascotte, di talismano della vela oceanica. Se guardate alla sua carriera, non c'è praticamente anno senza un giro del mondo, o quasi! E nel 2004 ha conquistato un record assoluto (lui l'ha fatto in solitario, ma nessuno l'ha battuto in equipaggio), quello sulla circumnavigazione (un'altra!) da Est a Ovest, in 122 giorni, 14 ore, 3 minuti e 49 secondi.
Questa Golden Globe Race per VHD può sembrare, e forse è, un omaggio a una regata storica che ha creato leggende, ma non è certo una passeggiata. Le barche dei vari giri del mondo precedenti erano sempre 60 piedi e comunque racer moderni, veloci e plananti. Stavolta come noto la regole GGR hanno imposto barche piccole (32-35 piedi), lente (chiglia lunga) e senza elettronica. Un mezzo diverso, tecniche diverse, ma l'esperienza del vecchio grande marinaio si vede tutta.
Nonostante tutto, e a metà del giro completo, in testa con 1600 miglia di vantaggio sul secondo Marc Slats, VHD si è fermato al gate di Hobart mostrando uno spirito eccezionale, una forma invidiabile, e una barca in straordinarie condizioni, considerando che ha già percorso oltre 13mila miglia e passato Capo di Buona Speranza, attraversato l'oceano Indiano in tempesta, e doppiato Capo Leeuwin.
"La barca sta bene, il timone a vento funziona bene, ho avuto solo problemini di poco conto, come una via d'acqua da un oblò, ma tutto qui." Matmut è un Rustler 36 progetto di Holman & Pye, sottoposta nel 2016 a sei mesi di completo restauro da parte dello steso Van den Heede, è lunga 10,77 metri fuori tutto e 8,21 metri al galleggiamento, un dislocamento di 7600 chili e una superficie velica di 65 metri quadrati.
La velocità media di VHD finora è stata di poco superiore ai 5 nodi. Dopo le restanti 12mila miglia per tornare a Les Sables, compreso Capo Horn e la risalita dell'Atlantico, secondo il tracking la data stimata di arrivo al momento è a metà gennaio 2019, in circa 200 giorni per la circumnavigazione completa.
Jean-Luc è rimasto tre ore e mezza all'ancora e disposizione di un piccolo gruppo di media che lo hanno intervistato, poi ha approfittato delle condizioni di calma assoluta per fare un check completo dell'attrezzatura, fino alla testa d'albero, e del sartiame. Ha provato anche a fare una dormita più lunga di quelle abituali a bordo, ma dopo soli 15 minuti è tornato in coperta, sveglissimo, lamentandosi perchè le condizioni erano "troppo calme per dormire!".
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Il secondo concorrente, l'olandese Mark Slats (41 anni), è atteso al gate di Hobart tra circa 10 giorni. In gara sonio rimasti solo 8 skipper. Oltre i due citati, il terzo è l'estone Uku Randmaa (55), la quarta la britannica Susie Goodall (29), prima e unica donna rimasta in gara. Al quinto posto il finlandese Tapio Lehtinen (60), al sesto Istvan Kopar (65), turco americano, quindi il russo Igor Zaretsky (67)e ottavo, staccato di 4000 miglia, ancora in pieno oceano Indiano, l'australiano Mark Sinclair (60). Come si vede, la GGR è una impresa velica che pare scelta o adatta a navigatori molto maturi, ad eccezione della under-30 Susie Godall.
Tra i nove ritirati anche l'italiano Francesco Cappelletti, che era partito circa un mese dopo gli altri e concorreva fuori classifica in una speciale graduatoria intitolata ad Alex Carozzo. Si è fermato in Brasile per avarie varie.
NELLA GALLERY ALTRE FOTO DEL PIT-STOP DI VDH IN TASMANIA
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