Storia | Regata
10/03/2011 - 18:21
La regata sarà testimonial del Friuli Venezia Giulia alle celebrazioni di Roma
La regata sarà testimonial del Friuli Venezia Giulia alle celebrazioni di Roma
Un trofeo tricolore
per Barcolana 2011
per Barcolana 2011
In occasione del 150° compleanno dell'Italia unita, la società velica di Barcola e Grignano ha presentato il nuovo trofeo che sarà assegnato al vincitore della nuova Barcolana. Autore, l'architetto Luciano Celli.
Un trofeo tricolore per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia e una miriade di vele differenti per rappresentare l'enorme varietà di scafi di ogni foggia che ogni anno invadono il golfo di Trieste. La società velica di Barcola e Grignano ha deciso di commissionare la realizzazione di un nuovo trofeo, che verrà assegnato al primo arrivato in tempo reale.
Intitolato “L'albero futurista”, il trofeo per la 43.a edizione della Barcolana è stato presentato oggi a Trieste, nella sede della Società velica di Barcola e Grignano, dal nuovo presidente del sodalizio, l'architetto Vincenzo Spina, eletto a fine febbraio e chiamato a dirigere la società e la regata nei prossimi due anni.
Il trofeo unisce il racconto e la storia della Barcolana alle celebrazioni per il 150.o anniversario dell'Unità d'Italia: sarà esposto a Roma, a Valle Giulia, a partire dal primo aprile, nell'ambito della mostra che racconta, attraverso le testimonianze delle singole Regioni, la storia dell'Italia unita. La Barcolana è stata scelta infatti dalla Regione Friuli Venezia Giulia come uno degli elementi di promozione e racconto del territorio, e la Società Velica di Barcola e Grignano, ha voluto creare un forte legame tra la regata e questa importante celebrazione che la vede nel ruolo di testimonial.
“Siamo onorati di rappresentare il Friuli Venezia Giulia alle cerimonie per il 150.o anniversario dell'Unità d'Italia – ha detto Spina – la Barcolana custodisce nella propria essenza la capacità di unire le persone e di raccontare una storia unica. Sentivamo il bisogno – ha proseguito il presidente – di ridare alla nostra regata un elemento di riflessione artistica, affinché la passione per la vela e il mare si esprimessero anche attraverso il linguaggio dell'arte. L'architetto Luciano Celli, con il contributo di Alessandro Starc, ha saputo interpretare questa nostra esigenza, valorizzando in una scultura l'essenza dell'evento e la celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia”.
La Barcolana ha voluto già in passato riflettere su se stessa chiedendo il sostegno delle arti figurative: quello realizzato da Celli è infatti il terzo trofeo che la Società velica di Barcola e Grignano mette in palio in occasione della regata nei suoi 43 anni di storia. In passato, nel 1992 il trofeo triennale challenge Barcolana era stato commissionato a Nino Perizi, e dieci anni dopo, per l'edizione 2001 della regata, un nuovo trofeo fu realizzato dall'artista Marino Cassetti. Oggi, dieci anni più tardi, tocca a Celli disegnare e sintetizzare in una forma la storia e il mito della Barcolana.
Un artista con la Barcolana nel sangue
Come per i precedenti trofei, la Società velica di Barcola e Grignano ha voluto scegliere un artista del territorio, capace di raccontare la Barcolana “da dentro”, esprimendo il valore che questo evento ha per Trieste e per il Friuli Venezia Giulia. E Celli ha ideato un trofeo che celebra Barcolana e Unità d'Italia valorizzando un aspetto che è l'essenza stessa della regata: il mito della velocità. In Barcolana vi è infatti l'obiettivo comune di arrivare primi: c'è chi investe per vincere la regata in assoluto, e chi punta alla vittoria di categoria. Il trofeo principale, assegnato allo scafo vincitore della line honour, ovvero il primo assoluto, sarà declinato in versione ridotta anche per i singoli vincitori di ogni classe, ovvero gli armatori che avranno saputo essere più veloci tra barche di pari dimensioni.
Il mito della velocità richiama necessariamente al futurismo, e il trofeo Barcolana ideato da Celli cita, rivisitandoli con l'aiuto di materiali moderni e vicini alla tecnologia delle moderne imbarcazioni, la poetica e lo stile futurista. “L'obiettivo – spiega Celli – è quello di esaltare con forza il dinamismo, visualizzare l’essenza del movimento: è il mito della velocità che ha ispirato il futurismo, e che oggi viene reinterpretato con materiali e forme attuali e riproposto nei suoi significati dinamici”.
L’immagine del trofeo vuole interpretare la verticalità dell’albero di una barca intorno al quale si avviluppano molteplici vele di forma e dimensione differenti. Il centro simbolico del trofeo è un albero tricolore, le vele – che sintetizzano in un gioco di specchi la presenza di quasi duemila barche a vela di differente foggia e forma alla regata - sono rappresentate da una serie di lamine riflettenti che catturano e moltiplicano luce e spazio. L’albero è costituito da un tondo in acciaio tornito e verniciato nei tre colori della bandiera; le vele sono delle lamine di acciaio sagomate e cromate lucide specchianti, e la base, scolpita in legno, ha una superficie ondulata e verniciata in blu cobalto. Il trofeo misura un metro d'altezza.
Un trofeo tricolore per celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia e una miriade di vele differenti per rappresentare l'enorme varietà di scafi di ogni foggia che ogni anno invadono il golfo di Trieste. La società velica di Barcola e Grignano ha deciso di commissionare la realizzazione di un nuovo trofeo, che verrà assegnato al primo arrivato in tempo reale.
Intitolato “L'albero futurista”, il trofeo per la 43.a edizione della Barcolana è stato presentato oggi a Trieste, nella sede della Società velica di Barcola e Grignano, dal nuovo presidente del sodalizio, l'architetto Vincenzo Spina, eletto a fine febbraio e chiamato a dirigere la società e la regata nei prossimi due anni.
Il trofeo unisce il racconto e la storia della Barcolana alle celebrazioni per il 150.o anniversario dell'Unità d'Italia: sarà esposto a Roma, a Valle Giulia, a partire dal primo aprile, nell'ambito della mostra che racconta, attraverso le testimonianze delle singole Regioni, la storia dell'Italia unita. La Barcolana è stata scelta infatti dalla Regione Friuli Venezia Giulia come uno degli elementi di promozione e racconto del territorio, e la Società Velica di Barcola e Grignano, ha voluto creare un forte legame tra la regata e questa importante celebrazione che la vede nel ruolo di testimonial.
“Siamo onorati di rappresentare il Friuli Venezia Giulia alle cerimonie per il 150.o anniversario dell'Unità d'Italia – ha detto Spina – la Barcolana custodisce nella propria essenza la capacità di unire le persone e di raccontare una storia unica. Sentivamo il bisogno – ha proseguito il presidente – di ridare alla nostra regata un elemento di riflessione artistica, affinché la passione per la vela e il mare si esprimessero anche attraverso il linguaggio dell'arte. L'architetto Luciano Celli, con il contributo di Alessandro Starc, ha saputo interpretare questa nostra esigenza, valorizzando in una scultura l'essenza dell'evento e la celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia”.
La Barcolana ha voluto già in passato riflettere su se stessa chiedendo il sostegno delle arti figurative: quello realizzato da Celli è infatti il terzo trofeo che la Società velica di Barcola e Grignano mette in palio in occasione della regata nei suoi 43 anni di storia. In passato, nel 1992 il trofeo triennale challenge Barcolana era stato commissionato a Nino Perizi, e dieci anni dopo, per l'edizione 2001 della regata, un nuovo trofeo fu realizzato dall'artista Marino Cassetti. Oggi, dieci anni più tardi, tocca a Celli disegnare e sintetizzare in una forma la storia e il mito della Barcolana.
Un artista con la Barcolana nel sangue
Come per i precedenti trofei, la Società velica di Barcola e Grignano ha voluto scegliere un artista del territorio, capace di raccontare la Barcolana “da dentro”, esprimendo il valore che questo evento ha per Trieste e per il Friuli Venezia Giulia. E Celli ha ideato un trofeo che celebra Barcolana e Unità d'Italia valorizzando un aspetto che è l'essenza stessa della regata: il mito della velocità. In Barcolana vi è infatti l'obiettivo comune di arrivare primi: c'è chi investe per vincere la regata in assoluto, e chi punta alla vittoria di categoria. Il trofeo principale, assegnato allo scafo vincitore della line honour, ovvero il primo assoluto, sarà declinato in versione ridotta anche per i singoli vincitori di ogni classe, ovvero gli armatori che avranno saputo essere più veloci tra barche di pari dimensioni.
Il mito della velocità richiama necessariamente al futurismo, e il trofeo Barcolana ideato da Celli cita, rivisitandoli con l'aiuto di materiali moderni e vicini alla tecnologia delle moderne imbarcazioni, la poetica e lo stile futurista. “L'obiettivo – spiega Celli – è quello di esaltare con forza il dinamismo, visualizzare l’essenza del movimento: è il mito della velocità che ha ispirato il futurismo, e che oggi viene reinterpretato con materiali e forme attuali e riproposto nei suoi significati dinamici”.
L’immagine del trofeo vuole interpretare la verticalità dell’albero di una barca intorno al quale si avviluppano molteplici vele di forma e dimensione differenti. Il centro simbolico del trofeo è un albero tricolore, le vele – che sintetizzano in un gioco di specchi la presenza di quasi duemila barche a vela di differente foggia e forma alla regata - sono rappresentate da una serie di lamine riflettenti che catturano e moltiplicano luce e spazio. L’albero è costituito da un tondo in acciaio tornito e verniciato nei tre colori della bandiera; le vele sono delle lamine di acciaio sagomate e cromate lucide specchianti, e la base, scolpita in legno, ha una superficie ondulata e verniciata in blu cobalto. Il trofeo misura un metro d'altezza.
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