Verso Londra 2012
Verso Londra 2012
Un 470 italiano
per Zandonà?
per Zandonà?
Da alcuni mesi Gabrio Zandonà e Pietro Zucchetti, l'equipaggio azzurro selezionato per Londra 2012 nella classe 470, sta lavorando su vari scafi, tra i quali un esemplare del cantiere Faccenda di Livorno. La barca italiana ha stupito tutti soprattutto in condizioni di vento forte. E si avvicina la scelta dello scafo da portare ai Giochi...
Una barca italiana per l'equipaggio azzurro del 470 maschile alle Olimpiadi di Londra 2012 (a Weymouth)? L'ipotesi non è affatto da scartare e sarebbe significativa sotto diversi aspetti, in primo luogo per il successo della piccola cantieristica specializzata nel nostro paese, un segnale in controtendenza rispetto alle notizie sempre negative che arrivano dall'economia e dalla ricerca. Da tempo è in corso una stretta collaborazione tra Gabrio Zandonà, Pietro Zucchetti, i due velisti (uno della Marina Militare e l'altro della Guardia di Finanza) che hanno stravinto le selezioni olimpiche, e il Cantiere Navale Faccenda, noto soprattutto per i suoi Vaurien, quindi molto affermatosi con la produzione di un Optimist particolarmente vincente, e che adesso produce anche 420 e 470 (oltre alla barca scuola Marta).
Marco Faccenda, titolare del cantiere, pluricampione del mondo Vaurien e personaggio eclettico, grande conoscitore di barche e sistemi costruttivi, ha offerto alla coppia azzurra il massimo della collaborazione e dell'assistenza. Prima offrendo in test una barca, e quindi seguendo le idee e apportando le modifiche che arrivavano da Zandonà, dopo le lunghe prove invernali a Cagliari e in Spagna.
"Le notizie sulla barca sono molto buone - racconta Marco Faccenda - Gabrio si è preparato molto per questa Olimpiade, è sempre stato a lavorare a terra e in mare. Da italiani, fa veramente piacere vedere che ci siano dei professionisti così, che si impegnano su tutti i fronti,, lavorare con lui e Pietro è stato di grande aiuto anche per noi. Certamente con i lavori che abbiamo fatto, la conoscenza del 470 è decisamente migliorata".
Le uscite e le successive valutazioni hanno portato a proposte di modifiche e miglioramenti anche alla struttura dello scafo, tutti test che il cantiere Faccenda ha reso possibili: "Sono state prese decisioni e apportate modifiche strutturali, sulla nostra barca e sui tre differenti Mackay di Gabrio, per cercare di ottenere il meglio da ciascuno scafo e in diverse condizioni, un lavoro notevole che secondo me darà ottimi frutti".
Quanto alla scelta finale se correre le Olimpiadi con un 470 Faccenda, c'è ancora tempo, ma Marco Faccenda un po' a sorpresa si svincola da questa eventualità, e guarda oltre: "Se anche la collaborazione non dovesse risolversi nel fatto che Gabrio faccia le olimpiadi con uno scafo Faccenda, come cantiere siamo comunque orgogliosi di aver contribuito allo sviluppo delle sue varie barche, e anche alla sicurezza complessiva delle scelte di Gabrio. Ora speriamo tutti, anche da tifosi, che questi risultati si trasferiscano sulle regate di questa stagione". In ogni caso, ha concluso Faccenda, "La collaborazione con Zandonà e Zucchetti proseguirà dopo le Olimpiadi, per continuare a migliorare le nostre barche, ed essere al top in vista del quadriennio di avvicinamento alle prossime Olimpiadi di Rio 2016".
Una barca italiana per l'equipaggio azzurro del 470 maschile alle Olimpiadi di Londra 2012 (a Weymouth)? L'ipotesi non è affatto da scartare e sarebbe significativa sotto diversi aspetti, in primo luogo per il successo della piccola cantieristica specializzata nel nostro paese, un segnale in controtendenza rispetto alle notizie sempre negative che arrivano dall'economia e dalla ricerca. Da tempo è in corso una stretta collaborazione tra Gabrio Zandonà, Pietro Zucchetti, i due velisti (uno della Marina Militare e l'altro della Guardia di Finanza) che hanno stravinto le selezioni olimpiche, e il Cantiere Navale Faccenda, noto soprattutto per i suoi Vaurien, quindi molto affermatosi con la produzione di un Optimist particolarmente vincente, e che adesso produce anche 420 e 470 (oltre alla barca scuola Marta).
Marco Faccenda, titolare del cantiere, pluricampione del mondo Vaurien e personaggio eclettico, grande conoscitore di barche e sistemi costruttivi, ha offerto alla coppia azzurra il massimo della collaborazione e dell'assistenza. Prima offrendo in test una barca, e quindi seguendo le idee e apportando le modifiche che arrivavano da Zandonà, dopo le lunghe prove invernali a Cagliari e in Spagna.
"Le notizie sulla barca sono molto buone - racconta Marco Faccenda - Gabrio si è preparato molto per questa Olimpiade, è sempre stato a lavorare a terra e in mare. Da italiani, fa veramente piacere vedere che ci siano dei professionisti così, che si impegnano su tutti i fronti,, lavorare con lui e Pietro è stato di grande aiuto anche per noi. Certamente con i lavori che abbiamo fatto, la conoscenza del 470 è decisamente migliorata".
Le uscite e le successive valutazioni hanno portato a proposte di modifiche e miglioramenti anche alla struttura dello scafo, tutti test che il cantiere Faccenda ha reso possibili: "Sono state prese decisioni e apportate modifiche strutturali, sulla nostra barca e sui tre differenti Mackay di Gabrio, per cercare di ottenere il meglio da ciascuno scafo e in diverse condizioni, un lavoro notevole che secondo me darà ottimi frutti".
Quanto alla scelta finale se correre le Olimpiadi con un 470 Faccenda, c'è ancora tempo, ma Marco Faccenda un po' a sorpresa si svincola da questa eventualità, e guarda oltre: "Se anche la collaborazione non dovesse risolversi nel fatto che Gabrio faccia le olimpiadi con uno scafo Faccenda, come cantiere siamo comunque orgogliosi di aver contribuito allo sviluppo delle sue varie barche, e anche alla sicurezza complessiva delle scelte di Gabrio. Ora speriamo tutti, anche da tifosi, che questi risultati si trasferiscano sulle regate di questa stagione". In ogni caso, ha concluso Faccenda, "La collaborazione con Zandonà e Zucchetti proseguirà dopo le Olimpiadi, per continuare a migliorare le nostre barche, ed essere al top in vista del quadriennio di avvicinamento alle prossime Olimpiadi di Rio 2016".
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