Voglia di vela a sorpresa
Tre italiane per una tappa VOR!
Genova, Napoli e Palermo: sono le tre città italiane ufficialmente candidate sedi di una tappa del prossimo giro del mondo Volvo Ocean Race (probabilmente nel 2020). Gli scenari dietro le tre sfide. Il territorio conferma la voglia di grande vela. E le istituzioni veliche cosa fanno?
Volvo Ocean Race 2017-2018 ai nastri di partenza, per l'ennesima volta senza una barca e un team italiani, con appena due velisti italiani in gara, e con tanti dubbi sul futuro e sulla prossima edizione, dopo il rinvio rispetto alla data prevista (2019) per la difficoltà di costruire le nuove barche di 60 piedi con i foil. Insomma il giro del mondo a vela in equipaggio parla pochissimo italiano? Neanche per sogno.
C'è una Italia che adora la vela, e la vorrebbe ospitare, coccolare, vederla all'opera sul suo mare. Dopo i trionfi di pubblico del passaggio della Coppa America a Trapani (ricordate?), dopo l'America's Cup World Series di Venezia e Napoli, dopo la candidatura (tramontata) di Cagliari olimpica per Roma 2024 (che aveva sfiorato anche Bari e Trieste), la febbre della grande vela per le città italiane continua. Stavolta gli occhi si sono puntati sulla Volvo Ocean Race, il giro del mondo che tocca tutti gli oceani e i continenti del pianeta. Nei prossimi otto mesi: Cape Town (Africa), Melbourne (Australia), Hong Kong e Guangzhou (Asia), Auckland (Nuova Zelanda), Itajaì (Sud America), Newport (USA), Cardiff, Goteborg e The Hague (Europa).
Tre candidature sono state ricevute e approvate dalla società inglese The Sport Consulting Group che gestisce per conto dell'organizzatrice Volvo Ocean Race il percorso verso la prossima edizione. Genova, con il sindaco Mario Bucci, entusiasta ospite dell'ultimo salone nautico e voglioso di una rinascita genovese sul mare. Napoli, con il sindaco Luigi De Magistris, spesso compagno di strada dei circoli velici cittadini e degli eventi connessi. Palermo, del sindaco Leoluca Orlando, padrone di casa di tante Palermo-Montecarlo e visionario della centralità mediterranea della città.
Tre città di mare, belle, con tradizioni notevoli, con il blu protagonista storico, con evidenti voglie di regalare ospitalità ed emozioni e tornare al centro della scena di uno sport, la vela, percepito come un volano e un evidenziatore di eccellenze. In questa ottica, le tre candidature sembrano perfino troppa grazia: Municipii che spesso hanno problemi di bilancio e spendig review, si lanciano senza tema alla caccia del grande evento inseguendo vele e velisti di grido.
Sono sintomi che meritano di essere analizzati anche internamente, e in particolare dalla Federazione Italiana Vela, che tra l'altro adesso lancerà le candidature per ospitare nel 2018 le sue regate di riferimento: CICO (Italiani Classi olimpiche), Primavela e Nazionali Giovanili singoli e doppi. La voglia di vela delle città italiane riguarda solo Big-Events (veri o presunti) o è una genuina propensione alla crescita sportiva e turistica? Altro esempio: la FIV spingerà una o più località italiane a candidarsi per i Sailing World Championship, i Mondiali della Vela Olimpica del 2022, di cui World Sailing ha aperto le candidature?
Insomma: grazie (e auguri) a Bucci, De Magistris e Orlando. Ma sarà indispensabile capire se la voglia di vela (in questo caso oceanica) è solo un capriccio di città e politiche, o la spinta di un movimento in crescita anche culturalmente. Viene prima un team italiano o una città italiana alla Volvo Ocean Race (fermo restando che senza il primo difficilmente ci sarà una seconda)?
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