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08/07/2011 - 22:24

Nino Merola e Andrea Caracci in testa alla flotta sul Sun Fast 3200

Transquadra, il diario di bordo di Scheggia

Partita la prima tappa della Transquadra, la regata atlantica per velisti over-40 con barche "umane" e tappe nei periodi di ferie. Avvio sprint per Caracci e Merola
DAL DIARIO DI BORDO DI NINO MEROLA E ANDREA CARACCI
(Raggiunti telefonicamente, i due navigatori italiani ci hanno raccontato la situazione dopo tre giorni di regata)
 
Nino Merola:
“Andrea è un fenomeno, avremo cambiato dieci vele in due ore, le condizioni sono variabilissime, ma è in questo modo che si fa la differenza, abbiamo lasciato tutti indietro e preso la testa della regata. Lo stesso J122 di Jean Marie Vidal (un francese che è un fuoriclasse dell’oceano, vincitore di un Figaro e tante volte protagonista nelle regate importanti, ndr) è stato costretto a inseguirci, e ha impiegato 10 ore a passarci, con una barca decisamente più veloce della nostra.
L’altro Sun Fast 3200 nostro gemello che era vicino ha fatto una scelta suicida azzardata, non ci ha seguito, è andato verso il centro allontanandosi da costa dove però tutti sembrano fermi senza vento. Inoltre su quella rotta il rischio, che abbiamo ben ponderato anche con Andrea, è di finire nella zona delle forte correnti contrarie. Dopo Malaga inizia un vortice di correnti forti, anche 2 nodi in senso contrario alla nostra rotta. Noi continuiamo sotto costa, molto vicini alla costa, anche perché le previsioni continuano a dare venti leggeri per almeno 24 ore, e sotto costa almeno c’è un po’ di termica.
Andremo avanti così ancora un giorno, un giorno e mezzo, poi arriverà Gibilterra, che adesso dista 100 miglia. La nostra tattica di approccio allo stretto per ora è fatta: noi sotto costa fino alla fine, e con noi Vidal. Tutti gli altri sono più in mare aperto. Una volta passato Gibilterra cambierà tutto: ci aspettano un aliseo portoghese stretto, sui 15-20 nodi, sarà una corsa di trenini, senza tattica. Quindi è imperativo passare davanti.
A bordo il clima è ok, Andrea è esigente e si sa, con se e con gli altri, non molla mai. Ci sono momenti stressanti, ma poi la situazione si stabilizza e si recupera, le temperature sono gradevoli anche la notte è fresco ma non freddo. In cambusa abbiamo 5 giorni di cibo fresco preparato da mia moglie a Barcellona e messi in 5 buste, poi si passa ai disidratati e scatolette, ma insomma ce la caviamo bene. Abbiamo anche qualche Coca Cola, uno strappo al quale ho convinto Andrea!
 
Ed eccolo Andrea Caracci:
“Ho insegnato a Nino a usare il pilota automatico, specie con vento leggero è l’unico che porta la barca dritta, quando si può e meglio. La scelta della rotta è obbligata secondo me, andando più fuori avremmo incontrato le correnti di Alboran. Ho la sensazione che gli altri, quelli che hanno girato dopo di noi Malaga, abbiano incontrato un vento diverso che li ha costretti ed andare verso il largo. In mezzora è cambiato tutto. Per ora va bene cos’. In 24 ore può succedere di tutto, avvicinandosi a Gibilterra. Ciao a tutti”.


6 luglio - LA PARTENZA E LA REGATA
Partenza sprint per Nino Merola e Andrea Caracci, la coppia di navigatori italiani a bordo del Sun Fast 3200 Scheggia (la cui storia è da alcuni mesi seguibile sul blog “Oceano anch’io” su Piazza Vela di Saily.it), al via della Transquadra, la più affollata regata transatlantica giunta alla sua decima edizione. Dopo i primi due giorni di navigazione della prima tappa, molto tattica, tra Barcellona e le Canarie (durata stimata: 10 giorni), Merola e Caracci sono primi tra i Sun Fast 3200, e sono vicinissimi al J122 (teoricamente molto più performante) dei francesi Jean Marie Vidal e Jean Marie Patier. La flotta partita da Barcellona, alle 20 dell’8 luglio si trova al traverso di Cartagena, e fa rotta di avvicinamento al delicato passaggio dello stretto di Gibilterra, dopo il quale le barche e i velisti saranno in Atlantico.
 
La Transquadra
Una regata particolarissima e una formula azzeccatissima, la regata “Over 40”, per velisti insomma entrati negli “anta”, e per barche da regata crociera di dimensioni molto “umane”, costi sostenibili e gestione adatta a una preparazione e una cultura velica diffuse. Si corre in doppio o in solitario (due classifiche). Niente superuomini e navigatori stellari, insomma. E’ questo “oceano per tutti” che si trova dietro al successo di questa regata. Che ha altre trovate interessanti. La divisione in due tappe: questa prima alle Canarie, con partenza da due porti, uno in Mediterraneo (Barcellona) che raccoglie francesi del sud, spagnoli, italiani, qualche tedesco, e una dalla “solita” Bretagna (St. Nazaire), che raccoglie inglesi e francesi. Poi dalle Canarie tutti insieme verso la seconda tappa. La cui partenza sarà però a gennaio 2012, praticamente a ridosso delle vacanze di Natale. Perché? Oltre che per avere Alisei più stabili, la scelta è tutta legata al target: i velisti over quarantenni infatti, devono organizzare una regata-traversata anche pensando ai periodi di ferie, e slittare la seconda frazione a gennaio consente di utilizzare la quota ferie del 2012.
 
A bordo di Scheggia
Nino Merola e Andrea Caracci stanno facendo un regatone fino a questo momento. Le barche sono vicine, ma dai rilevamenti Scheggia mostra sempre qualche decimo di nodo di velocità in più, segno che la presenza del grande minista milanese, che per tutto l’inverno si è allenato ed ha aiutato Nino Merola a preparare questa avventura, sta dando i frutti sperati. Nelle prossime ore arriveranno i momenti delle scelte e delle opzioni.
 
Per seguire la regata, con le posizioni in cartografia e le evoluzioni meteo: www.transquadra.com

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