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07/04/2021 - 17:20
Olimpiadi in bilico
Tokyo 2020, il giallo Nord Korea
BOTTA E RISPOSTA - La Corea del Nord annuncia il ritiro dalle Olimpiadi di Tokyo, per preoccupazioni legate al Covid-19, ma il CIO replica: "Mai ricevute comunicazioni ufficiali", e ricorda l'obbligo di partecipare secondo la Carta Olimpica...
Il giallo del ritiro olimpico della Corea del Nord rischia di diventare un caso geopolitico-sportivo. Il paese guidato dal dittatore Kim Jong-Un ha annunciato nei giorni scorsi il suo ritiro dai Giochi di Tokyo 2020, previsti dal 23 luglio di quest'anno dopo il rinvio per la pandemia. Un annuncio che ha scosso il mondo sportivo, già provato dalle mille difficoltà legate al perdurare dell'emergenza sanitaria in tutto il pianeta. E che ha provocato una replica stizzita del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, che insieme agli organizzatori giapponesi sta facendo di tutto per riuscire a disputare le Olimpiadi.
"Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale dalla Repubblica Popolare della Corea del Nord circa un ritiro dalle Olimpiadi", ha detto un protavoce del CIO, aggiungendo: "Ricordiamo che i Paesi hanno l'obbligo di partecipare secondo la Carta Olimpica". Una precisazione che suona anche come una minaccia di possibili sanzioni sportive nei confronti del paese asiatico.
La Corea del Nord è spesso al centro di polemiche e discussioni sullo sfondo dello sport olimpico. Nelle scorse settimane si era ventilato che la partecipazione ai Giochi in Giappone potesse essere usata come segno di avvicinamento e di pace con la Corea del Sud, e anche con altri paesi "occidentali" come Giappone e Stati Uniti, ma adesso l'annuncio del ritiro ha gelato le speranze.
In una dichiarazione, Tokyo 2020 non ha fatto riferimento direttamente alla Corea del Nord, ma ha detto che "continuerà a prepararsi per i Giochi lavorando a stretto contatto con le organizzazioni correlate in modo che gli atleti di ogni paese e regione possano dimostrare le loro migliori prestazioni".
La decisione della Corea del Nord arriva poco meno di una settimana dopo che la capitale sudcoreana Seoul ha annunciato di aver presentato un'offerta congiunta con il Nord per i Giochi 2032 al CIO. Il ritiro da Tokyo sarebbe sentito particolarmente dal presidente del CIO Thomas Bach, che ha lavorato per migliorare le relazioni sportive al confine e ha visitato il leader nordcoreano Kim a Pyongyang nel 2018. Il Ministro giapponese delle Olimpiadi ha detto di essere ancora in attesa di dettagli sulle decisioni della Corea del Nord.
Una vicenda che certamente non tranquillizza il mondo sportivo e olimpico nell'avvicinamento ai Giochi rinviati di un anno. Con alcune discipline ancora alle prese con le ultime gare di qualifica, rese difficili dalle restrizioni sanitarie, e con la recente notizia di una nuova variante del virus proprio in Giappone, in molti temono che gli sforzi enormi del CIO e del paese ospitante, fiaccati anche da ingenti perdite finanziarie, possano non bastare a dare alla luce le Olimpiadi di Tokyo.
Intanto la torcia olimpica continua il suo lento viaggio lungo le città giapponesi nell'avvicinamento alla capitale, per accendere il braciere nella cerimonia inaugurale prevista per il 23 luglio. Chi vincerà la gara epocale tra pandemia e Olimpiadi?
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