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27/12/2016 - 17:02

Un uomo solo gira il mondo a vela in meno di 50 giorni

Thomas Coville, com'è
piccolo il mondo!

A 48 anni, Thomas Coville è il velista solitario più veloce a circumnavigare il globo, scendendo sotto il muro dei 50 giorni col trimarano Sodebo Ultim'. Da Brest a Brest in 49 giorni, 3 ore, 7 minuti e 38 secondi. Il giro del mondo lungo 28.400 miglia completato alla media di 24,10 nodi. Cioè 52.586 chilometri alla media di 44 km all'ora, a vela, da solo. E' il terzo tempo di sempre intorno al mondo, tra solitari ed equipaggi completi. L'ultima notte, l'accoglienza da eroe a Brest. Le dichiarazioni all'arrivo. FOTO E VIDEO

 

di Fabio Colivicchi

Alle 17:57 del 25 dicembre, Sodebo Ultim', trimarano di 31 metri, con il suo skipper solitario Thomas Coville, 48 anni, ha passato la linea tra Capo Lizard e il faro di Creac'h davanti all'isola di Ouessant, e ha fatto fermare gli orologi su questo tempo: 49 giorni, 3 ore, 7 minuti e 38 secondi. Il giro del mondo lungo 28.400 miglia completato alla media di 24,10 nodi. O se preferite, se fa più effetto, 52.586 chilometri alla media di 44 km all'ora. A vela, da solo. E' il terzo tempo di sempre intorno al mondo, tra solitari ed equipaggi completi.

Thomas non solo abbatte il muro dei 50 giorni, ma segna una media da equipaggio, mostruosa. Per farlo ha letteralmente lottato per 7 settimane, una lotta fisica e nervosa, di muscoli, testa e cuore, con gli elementi naturali e per domare il suo cavallo di razza: 31 metri per 21 di larghezza, 35 metri di albero, 700 metri quadrati di vele. Senza potersi fermare un attimo, senza concedersi respiro, se voleva scendere sotto ai 50 giorni, primo uomo a riuscirci da solo nella storia.

Dopo il taglio della linea Thomas ha passato la notte in mare, con il suo team salito a bordo. Una decompressione tecnica, fisica, psicologica, necessaria prima di concedersi, al mattino di lunedi 26, un bagno di folla nell'accoglienza da eroe che gli ha riservato Brest. In migliaia e migliaia sulle banchine e sui bastioni, diretta tv, emozioni a ondate.

Scendendo sotto alle 50 ore, Thomas Coville ha battuto di oltre 8 giorni il record di Francis Joyon (trimarano IDEC, 2008): 57 giorni e 13 ore; il record ancora precedente era di Ellen MacArthur (B&Q Castorama, 2005): 71 giorni e 14 ore. Questi tre navigatori sono gli unici ad aver tentato un giro del mondo a vela in solitario con un trimarano.

GLI INIZI

I primi passi di Thomas Coville: 1985-1991, un diciassettenne velista di Rennes partecipa per sei volte di seguito al Tour de France a la Voile. Determinato, voglioso, esplosivo fisicamente, soprattutto sorretto da una grande passione. Chi, su quelle barchine, in quegli anni, immagina che questo ventenne diventerà 25 anni più tardi il navigatore solitario più veloce intorno al pianeta? L'aneddoto serve per inquadrare subito lo straordinario nell'ordinario: Thomas Coville ha appena frantumato uno dei grandi record della vela, il giro del mondo in solitario, abbassandolo di 8 giorni rispetto al precedente. Ma è lo stesso Thomas del Tour de France, del secondo posto alla Mini Transat del 1997 (a 29 anni), delle innumersevoli traversate atlantiche, delle 8 circumnavigazioni, della partecipazione all'America's Cup. Si può: partire da un Tour de France e arrivare al record del Tour du Monde. Se almeno in Italia (ri)avessimo il Giro d'Italia a vela...

LE PAROLE DI THOMAS ALL'ARRIVO

Sono le parole di un uomo stremato e svuotato, perchè ha dato tutto.

"Nessuno pensava di scendere sotto i 50 giorni in solitario intorno al mondo. Questo finale è qualcosa che resta in te, qualcosa di molto denso. E 'una sensazione molto forte che ti travolge. Ho avuto l'angoscia delle ultime ore, negli ultimi giorni, la paura di urtare qualcosa, tutto questo mi ha messo sotto pressione. Tutto ciò mescolato con un sacco di fatica, e con la privazione del sonno...

"Questo è un grande giorno per me, come atleta e come uomo. Sono orgoglioso del modo in cui ho lavorato per arrivarci. Sono caduto, mi sono alzato e questo grazie a una grande forza mentale. L'esperienza si fonda sui fallimenti. Posso dire che oggi ho avuto il risultato di tutto questo. Questo è ciò di cui vado maggiormente orgoglioso.

"Ti devi imporre di fare il maggior numero possibile di manovre a bordo, questo è ciò che rende questi record non lontano da quelli fatti in equipaggio. A volte mi usciva il sangue dalla bocca nel trasportare sacchi di vele pesanti 150 kg e pieni di acqua avanzando di 10cm alla volta sul trampolino in movimento. Ho passato tante notti fuori, pronto a manovrare, se la barca sbandava troppo alzandosi su uno scafo. Non è un lavoro facile, nè elegante, ma funziona. Con la velocità che si raggiunge, si è sempre sul filo del rasoio. Ci sono alti e bassi. L'Atlantico del Sud è stato molto duro. Sono riuscito a conquistare le mie piccole vittorie ogni giorno. Fisicamente, non posso andare oltre."

L'ultima notte a bordo: "Sono saliti tutti a bordo, la reazione di tutti è stata molto commovente e riflette lo spirito di questa squadra eclettica. Ho una super squadra intorno a me che si è plasmata con Sodebo a poco a poco. E' stato bello passare l'ultima notte in barca circondato da persone che ho scelto, che amo, ma che sono in primo luogo dei grandi professionisti.

"Quella notte mi sono concesso il lusso di dormire 4 ore di fila. Non si può immaginare di cosa si tratta. E' un bisogno tremendo. Il mio modello di sonno nel giro non è mai partito definitivamente. Non sonoriuscito ad avere una routine del sonno.

"Mi ha sempre interessato l'esplorazione, l'attività dei pionieri. La dimensione e il concetto di pioniere, del fare una cosa singolare e unica per la prima volta, è qualcosa che è forte in me da quando ero un bambino. Poi ho scoperto che lo sport poteva essere l'ambito nel quale esprimere ciò che ero. il concetto del record, di puntare ad alzare la barra più in alto, è questo che mi affascina. Credo che nella vita di un atleta, un record sia molto gratificante.

"Manovrare questo tipo di barca in solitario non è solo una questione di fisica, dobbiamo anche essere intelligenti. Saper sfruttare il vento e le onde con le vele giuste, sapere quando un gennaker aiuta a risparmiare. E maggiore è l'esperienza, più si è in grado di farlo. In questo giro del mondo, ho navigato come se fossi stato in equipaggio. non credo di aver meno manovre di quante ne avrei fatte se fossimo stati più velisti a bordo."

E adesso? Il futuro? "In questo momento ho un solo desiderio: dormire e lasciare che la mia mente si riposi... voglio dormire semplicemente dicendo: va tutto bene!"

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