Storia | Tecnica

06/07/2010 - 17:57

Consigli utili quando il vento rinforza

Terzaroliamo!

Per mantenere il giusto equilibrio della barca, le vele vanno ridotte. Se sentite il timone duro e la barca sbanda troppo, è ora di terzarolare.

La randa è il ‘motore’ principale della barca a vela. Quando si riduce la randa, la sua dimensione e forza propulsiva devono essere bilanciate dalla vela di prua. Immaginate che sia una banderuola, e che l’albero sia l’asse. Se avvolgete tre quarti della vela di prua, con tutta la randa c’è troppa forza propulsiva dietro all’albero. Ciò crea una tendenza orziera, cioè la barca tende a portare la prua verso il vento ed è difficile da governare. Se date due mani di terzaroli alla randa, tutta la vela di prua dà troppa forza propulsiva a prua dell’albero e crea una tendenza poggiera, cioè la barca tende ad allontanare la prua dalla direzione del vento. Trovare il giusto equilibrio è una questione di ‘sensazioni’.

Terzarolare presto
Prima di salpare controllate il vento. Se vi sembra che sia forte, meglio prendere una mano di terzaroli quando issate la randa o prima di partire. Ricordate che è molto più semplice sciogliere i matafioni col vento troppo debole che terzarolare perché è troppo forte.

State attenti anche quando svolgete la vela di prua. Aprite lo stopper, filate qualche metro di cima di avvolgimento, chiudete lo stopper e vedete come va. Se non c’è abbastanza superficie velica, mandatene a riva un altro po’. A volte è più semplice avvolgere la cima intorno a un winch prima di aprire lo stopper e mollarla.

Evitare di sbandare
Se il vento è teso, la barca sbanda. Un angolo di 10-20 gradi è normale, ma se la barca sbanda di più rallenta e diventa oltretutto scomoda per l’equipaggio. Il problema si risolve terzarolando. Sorprendentemente, gran parte delle barche perdono così pochissima velocità.

Ridurre la randa
Molte barche hanno un sistema per ridurre la randa con due borose, che permette all’equipaggio di terzarolare senza lasciare il pozzetto. In altre, bisogna andare vicino all’albero e fissare giù la brancarella su un gancio di fianco al boma.
La barca deve stare prua al vento quando si prende una mano. Se andate di poppa, orzate. Tenetevi pronti per un peggioramento improvviso delle condizioni.

Pronti a terzarolare
- Identificate le borose dell’inferitura e della balumina, di colore diverso per ogni mano.
- Mollate il vang.
- Date due volte di drizza intorno al winch.
- Mollate la scotta della randa e tirate su l’amantiglio in modo che il boma non cada nel pozzetto.

Terzarolare
- Aprite lo stopper della drizza.
- Filate la drizza quanto basta a tirare giù la borosa d’inferitura nell’estremità anteriore del boma.
- Tirate giù la borosa della balumina all’estremità posteriore del boma.
- Fissate la drizza, poi issatela di nuovo per mettere in tensione l’inferitura.
- Mollate l’amantiglio e tesate il vang.

Sciogliere i terzaroli
- Prua al vento, mollate il vang e la scotta della randa. Tesate l’amantiglio.
- Date tre volte di drizza intorno al winch. Aprite gli stopper delle due borose e controllate che siano
libere. Tirate su la drizza, con la scotta della randa mollata e la barca prua al vento. Attenzione
che non si impigli nei lazy jack quando si issa la vela. Quando è completamente su, bloccate i due
stopper, togliete la drizza dal winch, cogliete le cime e mettetele in ordine.
- Lascate l’amantiglio e tesate il vang.
 







Commenti