E' stato un grande e illuminato dirigente velico
Sulzano, Addio a Cesare Quaggiotti
Si è spento il 5 giugno, a 89 anni, Cesare Quaggiotti, nome importante e riferimento per la vela lombarda, il Lago d'Iseo, la Federazione Italiana Vela. I funerali venerdi 7 a Brescia. Giudice di Regata olimpico (ha "diretto" Paul Elvstrom a Napoli 1960), scopritore di barche (ha portato il 420 in Italia) e campioni (Zuccoli, Glisoni, Cassinari, Felci, Bursic). Infaticabile promotore
Grande, grosso e Quaggiotti. Cesare era così, prendere o lasciare. E si prendeva sempre, per forza. Lo hanno preso a fare il Giudice di Regata alle Olimpiadi di Roma (Napoli) 1960, lo hanno preso per quasi 20 anni nel Consiglio FIV tre diversi presidenti. E quando non lo prendevano gli altri, Cesare faceva da solo: ha imposto l'adozione in Italia del 420, la novità giovanile, diventata una vera fabbrica di talenti. Ha creato dal nulla, in una location storica post-industriale, l'Associazione Nautica Sebino, sul Lago d'Iseo che negli anni si è trasformato nel più prolifico laboratorio velico giovanile, senza confronti se si fa la proporzione con l'ampiezza dello specchio d'acqua. Se ancora oggi Iseo e ANS sono, numericamente e per visioni su classi e modalità, all'avanguardia nella vela giovanile, ciò è dovuto in gran parte alla storia di Cesare Quaggiotti.
L'attività di Giudice di Regata entrò nel vivo con un colpo notevole: Cesare infatti fu componente di uno dei sette campi di regata della XVII Olimpiade di Roma 1960, a Napoli, in quella che viene ricordata come Operazione Sole Mio. L'USVI (Unione delle Socità Veliche Italiane, la federvela dell'epoca), insieme alla Marina Militare e ai Circoli Velici napoletani, mise in piedi una organizzazione avveniristica per quei tempi: 361 atleti e 138 barche da 46 nazioni, il record per la storia velica fino a quel momento.
Cesarone Quaggiotti dal lago d'Iseo fu membro del CDR del Campo Azzurro, quello della classe Finn, che vide il trionfo storico del danese Paul Elvstrom. Il presidente del Comitato era Marino Tarabocchia, tra i componenti con Quaggiotti c'erano Marcello Campobasso, Franco Cigala Fugosi e, come riserva di lusso, Gabrio De Szombathely.
Cesare Quaggiotti, chissà quanti lo sanno o lo ricordano, è stato anche tra i fondatori e il primo segretario dell'Uniqua, l'associazione della classe 420 (sulla quale era anche regatante), che nel 1963 era una novità in rapida ascesa. Praticamente il 420 in Italia è tutto merito (e visione) di Quaggiotti. Quattro anni dopo, nel 1967, lo stesso Cesare organizzò sul Lago d'Iseo il campionato europeo 420: 63 barche da 8 nazioni.
Con queste premesse, era inevitabile il suo ingresso nei quadri dirigenziali della Federazione Italiana Vela: nel quadriennio 1973-1976, presidente Beppe Croce, lo troviamo nella Commissione Sportiva, presieduta da Sergio Gaibisso, in compagnia eccellente di Giovanni Battista Capri-Cruciani, Rodolfo Decleva, Matteo Guccione Alù, Primo Paniccia, Tullio Pizzorno, Livio Spanghero e Franco Visibelli. Sono gli anni in cui la vela cresce per la prima volta a ritmi vertiginosi, c'è da fare scelte importanti per la formazione giovanile e la preparazione olimpica. Cesare Quaggiotti c'è.
E lavora bene, se è vero che nel quadriennio successivo, 1977-1980, presidente sempre Beppe Croce, Quaggiotti entra direttamente in Consiglio Federale, al fianco, tra gli altri, dello stesso Gaibisso, Filippo Guicciardini, Gian Luigi Lagorio Serra, Carlo Leonardi, Stefano Modonesi, Giancarlo Sabbadini, Giorgio Tusacciu. Incarico che resta anche nel quadriennio seguente, 1981-1984, presidente Carlo Rolandi, mentre in Consiglio entrano anche Pietro Arvedi e Arrigo Marri, e quanto in aggiunta è anche nominato presidente della Commissione Giudici di Regata.
Nel quadriennio 1985-1988, ancora presidente Carlo Rolandi, nel Consiglio Federale Cesare Quaggiotti siete al fianco di altre new entry come Paolo Rosi e Sergio Santella, e resta a capo dei Giudici di Regata.
Il quadriennio 1989-1992 è di purgatorio: Quaggiotti esce dal Consiglio e cede la presidenza dei Guidici di Regata, ma siede nella Commissione Stampa, Propaganda e Pubbliche Relazioni guidata da Sergio Gaibisso insieme a Pippo Dalla Vecchia e Luciano Mainardi.
Finita qui l'esperienza in Consiglio Federale? Neanche per sogno: Cesare rientra nel quadriennio 1993-1996, insieme a tanti volti nuovi che faranno storia, per i quali lui rappresenta già un dirigente di lungo corso ed esperienza: a volerlo in squadra è il nuovo presidente Sergio Gaibisso, e dentro ci sono, tra gli altri, Gianfranco Busatti, Andrea Damiani, Giuseppe Masini, Sergio Masserotti, Gianni Paulucci, Gianpaolo Righetti, Lori Samarelli... Nell'occasione torna alla presidenza della Commissione Giudici, ed entra nella Commissione temporanea per l'esame delle domande di affiliazione. La vela è in una fase di crescita disordinata ma tumultuosa. Dopo anni a secco di medaglie, a Savannah (Atlanta 1996) l'Italia conquista la medaglia di bronzo con Alessandra Sensini nel windsurf.
In questi anni tra 420, tantissime regate da Giudice, dirigenza federale, Cesare resta anche e forse soprattutto, l'anima della vela sul piccolo e straordinario Lago d'Iseo, fondatore, a lungo presidente, poi onorario, dell'Associazione Nautica Sebina, fucina di campioni indimenticabili, culminati con la coppia Giorgio Zuccoli e Angelo Glisoni. Ma non sono certo gli unici, e anche dopo l'opera di Cesare il Sebino, su quelle radici, ha continuato e continua ancor oggi a fabbricare nomi e cognomi di grandi velisti e veliste.
Nel 1992 Pippo Dalla Vecchia scrisse sul mensile della FIV alcune righe su Cesare Quaggiotti, tra cui queste. "Presidente della Commissione Periferica verificavo gli iscritti alla FIV di tutti i Circoli d'Italia e subito andavo a controllare quelli dell'Associazione Nautica Sebina. Cristo! Erano sempre ben quattro volte di più di quelli del mio grande e bellissimo Circolo di Santa Lucia. (...) L'avversario era ed è come lo vedete: un macigno. (...) Mi sono ricordato poi di Zuccoli e Glisoni, dei fratelli Cassinari, di Felci, Ziliani, Previeri, Benedetti, Brunelli, e mi sono chiesto: è possibile mai che da questa pozzanghera vengano fuori, stagione dopo stagione, fior di campioni!"
La notizia della sua scomparsa si è diffusa rapidamente tra i circoli velici del Bresciano, e non solo, e in molti hanno voluto ricordarlo sui social: “Anima, presidente, giudice dell'Ans di Sulzano, è ora nel cielo sopra Montisola. Agli amici del Sebino, alla famiglia, le nostre condoglianze” si legge sulla pagina Facebook del Circolo Vela Gargnano. “Grande presidente e grande uomo” si legge ancora su Facebook. Si unisce al cordoglio anche il Panathlon Club di Brescia, di cui Quaggiotti è stato socio e consigliere.
L’ultimo saluto è stato celebrato venerdì pomeriggio nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso di Brescia. Vedovo da alcuni anni, lascia i figli Enrico e Paola e gli adorati nipoti. A tutta la famiglia le condoglianze della redazione di Saily. A tutti gli amici, i velisti, i collaboratori, l'ANS e la FIV l'augurio di ricordare il lavoro di Cesare e di trovare lungo il cammino altri del suo valore.
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