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28/07/2017 - 10:45
Grandi velisti e grandi persone
Storia di Xu, oro
cancro e futuro
Oltre alla vicenda notissima dell'argentino Santiago Lange, il mondo della vela omaggia come eroina la grande Xu Lijia, medaglia d'oro nel Laser Radial a Londra 2012, e poi vittoriosa contro un tumore che l'aveva resa sorda e cieca. Oggi Xu è ambasciatrice e allenatrice della squadra cinese nel circuito dei catamarani M32, ChinaOne Ningbo. Ma è anche ispiratrice principale di un momento di grande sviluppo della vela in Cina. Ecco la sua storia
Non c'è solo la storia incredibile e forte di Santiago Lange, il velista argentino over 50 capace di battere un tumore e vincere l'oro olimpico nel Nacra 17 a Rio 2016, a far battere i cuori del mondo della vela. Un'altra storia, un'altro volto, sempre della vela olimpica, è alla ribalta. Quello della timoniera cinese Xu Lijia, laserista, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Londra 2012, che a sua volta ha ingaggiato e vinto una durissima regata contro la stessa malattia. E oggi Xu è tornata alla ribalta, scelta quale ambassador del nuovo team cinese-neozelandese ChinaOne Ningbo, che regata nel circuito catamarani M32.
Ningbo è una delle più dinamiche città costiere cinesi, e sta lavorando attivamente per promuoversi come destinazione turistica, scegliendo come veicolo di comunicazione proprio la vela e le regate. Xu Lijia, considerata un eroe sportivo in Cina, e conosciuta anche per la sua storia personale, è stata scelta per la sua forza e per il suo profilo di personaggio in grado di ispirare la squadra e il pubblico. L'ex laserista d'oro non sarà solo una semplice ambasciatrice: svolgerà infatti anche un lavoro di partnership nei programmi di training fisico e tecnico del team.
Un'atleta di grande carattere, che dopo l'oro olimpico è riuscita a superare una malattia grave, che l'aveva ridotta quasi alla sordità e cecità. Xu ha sorpreso tutti tornando al suo mondo, quello della vela e delle regate, in perfetta forma. Ai Giochi di Londra 2012 è stata la portabandiera della squadra cinese. La sua storia ha fatto breccia nei cuori della nazione e anche al di fuori dalla Cina.
Il ChinaOne Ningbo ha vinto nel 2017 la Match Cup Sweden e sta correndo da protagonista il circuito M32 World Championship. Lo skipper è l'attuale detentore del titolo M32, Phil Robertson (NZL), mentre il CEO del team è un altro grande campione e personaggio della vela kiwi, Craig Monk, fisico incredibile, ex finnista con medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Barcellona 1992, poi 13° a Savannah 1996, famoso anche come grinder su Team New Zealand con Peter Blake e Russell Coutts nella sfida vittoriosa del 1995 e nella difesa del 2000, ha poi corso altre edizioni della Coppa America fino alla 34 con Artemis a San Francisco.
ChinaOne Ningbo punta a promuovere la città e l'intera vela in Cina, paese che sta creando un gran numero di ottimi velisti un po' in tutte le classi olimpiche, diventato negli ultimi anni uno degli sport più conosciuti e praticati nella grande potenza orientale.
Xu Lijia ha iniziato la vela all'età di 10 anni, e ha iniziato a regatare subito, a 11 anni. Oggi racconta: "In Cina abbiamo migliaia di chilometri di costa pieni di porti di traffico marittimo e di flotte da pesca, ma la vela in Cina, anche se in crescita, è ancora alla sua infanzia. Quando a dieci anni passai dal nuoto alla vela, non sapevo quasi cosa fosse la vela, che tipo di sport, è stata una scoperta progressiva e un amore definitivo. Vincere la medaglia d'oro olimpica e diventare portabandiera alle Olimpiadi di Londra 2012, ha aiutato a far crescere la considerazione per questo sport, ma abbiamo ancora tanta strada da fare, per portare la vela ai livelli di altri paesi, come molti di quelli europei, per esempio la Svezia (dove ha sede la Marstrand che costruisce i catamarani M32, ndr)."
Xu Lijia ha fatto vela sempre su derive in singolo per tutta la sua carriera, e adesso si affaccia alla vela in equipaggio: "Phil mi ha portato a bordo del cat M32, è stata la mia prima volta e mi è piaciuto moltissimo, anche con vento leggero la barca va velocissima. Andare a vela più veloci del vento è un'esperienza che ciascuno dovrebbe fare almeno una volta nella vita. Ho dedicato una vita sull'acqua e voglio continuare. In futuro mi piacerebbe anche guidare un mio team tipo M32, e ovviamente, vincere!"
Poi Xu si è goduta un giro per Marstrand ("E' il miglior periodo dell'anno per godersi questo posto, le giornate sono lunghe e c'è il sole"), e ha invitato tutti a Ningbo ("la città vi aspetta a braccia a perte"). Ningbo ha una storia lunga migliaia di anni, in quanto era uno degli snodi strategici della vecchia strada della seta, a Est della provincia di Zhejiang, lungo la baia di Shanghai. Con il suo porto è una delle cinque maggiori città cinesi, e ha una corte connotazione imprenditoriale e turistica, anche con un ruolo nella risoluzione della diaspora tra Shanghai e Hong Kong. La vicinanza con un arcipelago di isole la rende una potenziale meta turistica per gli sport nautici di forte sviluppo, e anche per questo si sta proponendo come sede di eventi velici nazionali e internazionali.
Oltre a sponsorizzare il team ChinaOne Sailing, la municipalità sta lavorando attivamente per sviluppare un nuovo centro velico regionale nel nuovo distretto dell'isola di Meishan, con investimenti dichiarati di oltre 30 milioni di dollari già impegnati per infrastrutture. Il nuovo Meishan sailing centre includerà anche un marina integrato, hotel e abitazioni residenziali.
ChinaOne Ningbo è l'unico team cinese in gara nel circuito M32, anche se Xu come dichiarato punta a crearne uno nuovo in futuro. La forte collaborazione tra Cina e Nuova Zelanda nella vela è confermata anche dal gemellaggio tra le città di Ningbo e Auckland, che hanno avviato attività comuni di promozione, e sono sfociate anche in una collaborazione tra Emirates Team New Zealand, vincitore della 35 America's Cup, e la Cina, paese che punta a creare un numero sempre maggiore di talenti velici, team di alto livello e piattaforme globali in questo sport.
E se i cinesi si mettono a fare una cosa, con i mezzi che hanno...
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