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08/05/2016 - 17:17
Storie dentro alla Finn Gold Cup di Gaeta
Storie dentro alla Finn Gold Cup di Gaeta
Sono Lilley,
Jake Lilley
Jake Lilley
Alla scoperta del giovanissimo finnista che ha vinto a Hyeres e spaventa i big della classe, ma deve ancora giocarsi la selezione per Rio 2016 alla Finn Gold Cup di Gaeta. Ecco perché sentiremo parlare di lui…
Jake Lilley: tenete a mente questo nome. Australiano, solo 21 anni, scende dal Laser sale sul Finn e ci va piuttosto bene, se di recente ha vinto la Coppa del Mondo a Hyeres, battendo il connazionale Oliver Twiddel e il bronzo di Londra (Weymputh) 2012, il francese Jonathan Lobert. Jake è di Brisbane, a soli 18 anni ha fatto una scelta che forse definire azzardata è poco, mettersi su un Finn e avviare una campagna olimpica per Rio 2016. Il ragazzo però ha mezzi e talento, e soprattutto un coach leggendario. E’ John Bertrand, medaglia di bronzo sul Finn a Montreal 1976 (l’oro andò a Jochen Schumann, l’argento al russo Balashov), ma assai più noto per essere stato il timoniere di Australia II, il 12 metri che nel 1983 scrisse la storia conquistando la Coppa America e strappandola agli americani (e a Dennis Conner).
Con queste premesse, e con un fisico da super atleta, Lilley si ritrova subito a fare ottimi risultati e alla fine diventa sparring partner di Brendan Casey (all’epoca numero 1 della ranking mondiale), il finnista australiano delle Olimpiadi di Londra 2012, e batte spesso e volentieri un altro esperto finnista come Antony Nossiter (tre volte olimpico). Si scopre imbattibile con vento forte, atletico al punto giusto per sfruttare le regole sul free pumping che rendono il Finn una macchina ancor più infernale del suo glorioso passato. Nel 2013 si laurea campione australiano junior della classe Finn, e vice campione australiano assoluto, oltre che collezionare un terzo posto alla tappa di Melbourne della World Cup.
Se il buongiorno si vede dal mattino, il primo anno di campagna olimpica indica Jake tra gli astri nascenti del Finn. Una delle frasi preferite di Jake, a proposito del Finn, è questa: “Arrivando dal Laser è importante capire che non sei tu che porti la barca: è il Finn che porta te!”
Waterloo Bay a Manly, vicino alla sua Brisbane, offre condizioni perfette per i suoi interminabili allenamenti in barca, ai quali alterna un programma infernale di preparazione fisica, alimentare e mentale compresa la gestione del sonno. Può inoltre beneficiare delle strutture della Queensland Academy of Sport, uno dei maggiori centri tecnici australiani.
Finita l’estate australe, Jake vola in Europa per la stagione della vela olimpica. La sua crescita continua inarrestabile: solo nel 2014 era 45° nella ranking mondiale. Quest’anno prima di trionfare a Hyeres è stato 4° a Miami, e ancora 4° a Palma. E a fine 2015 aveva conquistato l’argento al mondiale Junior, la Finn Silver Cup, alle spalle del francese Fabian Pic. E in agosto era entrato col 7° posto nella Medal Race del test event olimpico a Rio. Alla fine del 2015 è 2° nella ranking internazionale della classe.
La strada per il sogno olimpico è tracciata. Sembra di rivedere negli occhi del 21enne Lilley l’espressione del windsurfista azzurro Mattia Camboni, di un anno più giovane, e a sua volta ossessionato dal motto “Rio a tutti i costi”. Al Mondiale di Santander nel 2014, Jake ha qualificato la nazione per Rio. Ma le selezioni australiane sono ancora in corso. Superati di slancio i vecchi maestri, questo giovane atleta motivatissimo deve guardarsi più che altro da un quasi coetaneo come Oliver Twiddell, che non a caso a Hyeres è arrivato subito dietro di lui. Dove sarà la regata decisiva per stabilire chi andrà a Rio 2016? Naturalmente in Italia, a Gaeta, per il Mondiale Finn Gold Cup, regate da domenica 8 a venerdi 13 maggio. Ultimi tre giorni con produzioni video esclusive di Saily TV.
Jake Lilley: tenete a mente questo nome. Australiano, solo 21 anni, scende dal Laser sale sul Finn e ci va piuttosto bene, se di recente ha vinto la Coppa del Mondo a Hyeres, battendo il connazionale Oliver Twiddel e il bronzo di Londra (Weymputh) 2012, il francese Jonathan Lobert. Jake è di Brisbane, a soli 18 anni ha fatto una scelta che forse definire azzardata è poco, mettersi su un Finn e avviare una campagna olimpica per Rio 2016. Il ragazzo però ha mezzi e talento, e soprattutto un coach leggendario. E’ John Bertrand, medaglia di bronzo sul Finn a Montreal 1976 (l’oro andò a Jochen Schumann, l’argento al russo Balashov), ma assai più noto per essere stato il timoniere di Australia II, il 12 metri che nel 1983 scrisse la storia conquistando la Coppa America e strappandola agli americani (e a Dennis Conner).
Con queste premesse, e con un fisico da super atleta, Lilley si ritrova subito a fare ottimi risultati e alla fine diventa sparring partner di Brendan Casey (all’epoca numero 1 della ranking mondiale), il finnista australiano delle Olimpiadi di Londra 2012, e batte spesso e volentieri un altro esperto finnista come Antony Nossiter (tre volte olimpico). Si scopre imbattibile con vento forte, atletico al punto giusto per sfruttare le regole sul free pumping che rendono il Finn una macchina ancor più infernale del suo glorioso passato. Nel 2013 si laurea campione australiano junior della classe Finn, e vice campione australiano assoluto, oltre che collezionare un terzo posto alla tappa di Melbourne della World Cup.
Se il buongiorno si vede dal mattino, il primo anno di campagna olimpica indica Jake tra gli astri nascenti del Finn. Una delle frasi preferite di Jake, a proposito del Finn, è questa: “Arrivando dal Laser è importante capire che non sei tu che porti la barca: è il Finn che porta te!”
Waterloo Bay a Manly, vicino alla sua Brisbane, offre condizioni perfette per i suoi interminabili allenamenti in barca, ai quali alterna un programma infernale di preparazione fisica, alimentare e mentale compresa la gestione del sonno. Può inoltre beneficiare delle strutture della Queensland Academy of Sport, uno dei maggiori centri tecnici australiani.
Finita l’estate australe, Jake vola in Europa per la stagione della vela olimpica. La sua crescita continua inarrestabile: solo nel 2014 era 45° nella ranking mondiale. Quest’anno prima di trionfare a Hyeres è stato 4° a Miami, e ancora 4° a Palma. E a fine 2015 aveva conquistato l’argento al mondiale Junior, la Finn Silver Cup, alle spalle del francese Fabian Pic. E in agosto era entrato col 7° posto nella Medal Race del test event olimpico a Rio. Alla fine del 2015 è 2° nella ranking internazionale della classe.
La strada per il sogno olimpico è tracciata. Sembra di rivedere negli occhi del 21enne Lilley l’espressione del windsurfista azzurro Mattia Camboni, di un anno più giovane, e a sua volta ossessionato dal motto “Rio a tutti i costi”. Al Mondiale di Santander nel 2014, Jake ha qualificato la nazione per Rio. Ma le selezioni australiane sono ancora in corso. Superati di slancio i vecchi maestri, questo giovane atleta motivatissimo deve guardarsi più che altro da un quasi coetaneo come Oliver Twiddell, che non a caso a Hyeres è arrivato subito dietro di lui. Dove sarà la regata decisiva per stabilire chi andrà a Rio 2016? Naturalmente in Italia, a Gaeta, per il Mondiale Finn Gold Cup, regate da domenica 8 a venerdi 13 maggio. Ultimi tre giorni con produzioni video esclusive di Saily TV.
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